
A causa della discrepanza tra l’attuale documento Key Concepts e la legge 157/92 (legge nazionale che regola il prelievo venatorio), ci sono stati numerosi contenziosi tra le associazioni ambientaliste e le regioni; proprio per tentare di bloccare questi contenziosi il MAATM (attuale MITE) con nota N. U0015746 ha richiesto e auspicato una revisione del documento KC anche in considerazione delle sensibili differenze nei periodi presenti tra l’Italia e le altre nazioni europee.
La Commissione Europea ha iniziato il percorso di revisione nel 2018 incaricando il NADEG (organo scientifico) di fornire le linee guida per attivare il processo di revisione prima al livello nazionale e poi a livello comunitario. Le linee guida del NADEG prevedevano che tutti i portatori d’interesse nazionali portassero i propri contributi scientifici all’apposito tavolo nazionale per poi arrivare a una sintesi che portasse a una posizione univoca per quanto riguarda lo Stato da proporre in U.E.
Il MITE ha organizzato un tavolo dove i portatori d’interesse in Italia hanno fornito i loro contributi scientifici alla stesura del nuovo documento key concepts; qui iniziano a sorgere i problemi, il NADEG richiedeva che venissero approfondite tutte le fonti di letteratura disponibili a cui veniva assegnato un grado di affidabilità in base a vari criteri, quali la pubblicazione su rivista scientifica accreditata e sulla base di dati d’inanellamento, tracciatura satellitare e altri metodi; le Ass. Venatorie proponevano numerosi studi corrispondenti alle specifiche NADEG, ISPRA di contro, tramite un proprio documento interno, riteneva di non poter accettare nessuno studio proposto e si limitava ad effettuare uno studio statistico sull’inanellamento e le ricatture senza proporre nessun nuovo studio scientifico pubblicato con peer review e nessun nuovo studio con metodologia di tracciatura satellitare.
Dopo un serrato confronto ISPRA decideva comunque di portare al NADEG solo le sue evidenze scientifiche, molte delle quali sono le stesse già presenti nel vecchio documento KC; le associazioni venatorie allora, per far conoscere le proprie posizioni al NADEG, hanno inviato i propri studi tramite FACE EUROPA; la Commissione U.E. ha preso atto di questa situazione che si è venuta a creare in Italia, ma è costretta a prendere per buona la posizione ISPRA dato che la stessa rappresenta lo Stato Italiano.
In parole povere se il documento finale rimane questo il Tordo Bottaccio andrebbe chiuso il 31 dicembre, il Tordo Sassello, la Cesena, la Beccaccia e l’Alzavola il 10 Gennaio.
A questo punto le differenze tra l’Italia e gli altri stati Europei non solo non verrebbero sanate, ma addirittura si amplierebbero; sarà il caso che il MITE, ministero competente in materia, prenda in mano la situazione e chieda di modificare le decadi d’inizio della migrazione prenuziale di propria iniziativa, uniformandole a quelle dei paesi di latitudine simile, come peraltro richiesto anche dalle Regioni Italiane e fissando quindi nel mese di febbraio tutte le date d’inizio della migrazione prenuziale.
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