L’ATTIVITÀ VENATORIA “ROBA DA RAGAZZI”

In questi anni ahimè abbiamo constatato , che l’età media tra i cacciatori è sempre più alta, purtroppo le statistiche non mentono e dobbiamo prenderne atto ma è vero che la caccia sia così impopolare tra le nuove generazioni?
Questa domanda me la sono fatta varie volte, perché sapete, quando vai a caccia da giovanissimo e prendi prima il porto d’armi e poi la patente non ti spieghi quei commenti dei tuoi coetanei del tipo ; <ma veramente ti alzi alle 4:30 domani mattina>, quindi anche io credevo che la nostra passione non avrebbe avuto tanto futuro, fino a quando però ho constatato parlando e chiacchierando più vastamente che ci sono molti ragazzi pronti a prendere la licenza, ma purtroppo i costi medio-alti di essa non la rendono accessibile a tutti. Ecco perché ognuno di noi, ogni singolo cacciatore ha il dovere di aiutare i giovani che intraprendono un percorso che oggi è reazionar-rivoluzionario, in quanto portatori e proiettatori nel futuro di una delle tradizioni più antiche, che non significa, sterminio, ma rispettare e tutelare, l’ambiente e la natura. La domanda seria, da farci allora è; come aiutare questi ragazzi?
Rispondere a ciò non è difficile anzi, molte volte è più semplice del previsto, come prima cosa dobbiamo dir loro che l’attività venatoria è uno strumento di gestione della fauna e del territorio, per questo responsabilizzarli e fargli capire che non è da tutti fare due esami, uno scritto e uno orale prima di ottenere l’abilitazione all’esercizio venatorio, successivamente bisogna esporre i vari tipi di caccia, spiegando che non esiste solo la caccia al cinghiale, cosa non scontata visto che l’argomento va di moda, grazie alle continue parole dei media sulla questione che riguarda la specie ungulata, in sovrannumero e quindi fattrice di danni molte volte . Il consiglio più importante però è inculcargli, sempre di più, che la pulizia del territorio, raccogliendo le cartucce sparate ma anche le cartacce lasciate lì da non si sa chi, sono cose basilari, perché mantenere integro l’habitat è il primo dovere del cacciatore, quindi insegnare tutte le “regole” per far sì che la natura venga tutelata anche dai comportamenti malsani di altri, perché noi abbiamo il dovere morale di controllare i nostri amatissimi boschi, segnalando ad esempio le discariche abusive. Poi infine mostrare le varie specie di selvatici, le diverse famiglie e quindi ad esempio spiegare la differenza tra migratori e stanziali, tra protetti e cacciabili e come cercare di riconoscerli in volo. Proprio per questo, ho creato una pagina Instagram, non faccio il nome per correttezza, che mira proprio ad aiutare i più giovani a seguire le varie pratiche e dando consigli per studiare in vista degli esami o per le prime battute di caccia, il tutto naturalmente gratuito, meglio specificare per evitare polemiche e senza distinzione di tessere venatorie, quindi aperta a chiunque voglia chiedere informazioni. Questo per mettere in pratica ciò che sostengo da sempre, cioè incentivare chi ha veramente passione nel cuore e nell’animo, perché ricordiamoci amici la caccia è di ogni cacciatore, salvaguardiamola con comportamenti etici, seri e concreti, un grande forum da visitare in tal senso è propria Mygra sempre pronta a descrivere perfettamente la figura di ciò che siamo. Dobbiamo agire cari colleghi, vedete, quello che mi fa rabbrividire è che negli ultimi anni molti, troppi di noi hanno amato soltanto lamentarsi senza mai agire; ecco ora è arrivato il momento di farlo, con tutti i mezzi di comunicazione per dialogare a chiunque voglia ascoltarci, anche a coloro che ci guardano con diffidenza, spiegando che molto spesso giochiamo la stessa battaglia.

Vittorio Venditti