
All’inizio di agosto sono state liberate, in tre diversi recinti di ambientamento posti nell’area del Mezzano (FE), i primi 750 individui di starna italica. Seguiranno poi altri rilasci fino alla fine dell’estate per giungere a fine stagione con ben 4.500 individui reintrodotti in natura. Le reintroduzioni controllate proseguiranno anche negli anni a venire, fino al 2024, per un totale di 27.000 individui.
Dopo un’accurata selezione genetica condotta e curata dagli esperti di ISPRA, il personale tecnico dei Carabinieri Forestali del CUFA, nel 2019 hanno iniziato l’allevamento presso il Centro faunistico di Bieri (LU) impiegando anche tecniche sperimentali che favoriscono l’adattamento degli individui all’ambiente naturale.
“Con i primi rilasci di Starna italica nella Valle del Mezzano, – ha dichiarato Francesco Riga di ISPRA – un importante elemento della biodiversità italiana ritorna ad essere presente in natura, dopo essere stata recuperata grazie alla selezione genetica ed all’esperienza dei tecnici del Centro di conservazione ex situ dei Carabinieri Forestali di Lucca. Le starne che verranno immesse saranno monitorate continuamente con diversi metodi (radiotelemetria, osservazioni dirette, conteggi con i richiami e con l’aiuto di unità cinofile specializzate, avvistamento casuali da parte di turisti e abitanti del luogo) per accertare il loro insediamento nell’area di rilascio e contrastare le eventuali cause di mortalità.
Un ringraziamento particolare da parte di tutti i partner del progetto va a tutti i volontari di diverse associazioni che in queste settimane ci hanno aiutato a costruire i recinti di allevamento sfidando il caldo e le zanzare del Mezzano”.
Il progetto, oltre alla costituzione di una popolazione vitale di Starna italica all’interno della ZPS Valle del Mezzano con la previsione di oltre 2.200 coppie a fine progetto, grazie a precise azioni di selezione genetica, allevamento, conservazione e messa in sicurezza dei nuovi individui, prevede la mitigazione delle minacce nell’area di rilascio e il coinvolgimento degli stakeholder tramite corsi formativi con la collaborazione delle componenti venatorie, cinofile, agricole, ambientaliste ed i preziosi suggerimenti degli esperti francesi.
Il progetto LIFE Perdix, cofinanziato dalla Comunità europea, mira a tutelare la biodiversità italiana a partire dalla conservazione della Starna italica e vede collaborare insieme un ampio partenariato guidato dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA), i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (CUFA), la Federazione italiana della caccia, la Fedération Nationale des Chasseurs, Legambiente, il Parco Delta del Po e l’Ente nazionale per la cinofilia italiana che cofinanzia il progetto.
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