Comportamento migratorio:
Gli uccelli appartenenti al genere Turdus sono migratori a breve raggio, si muovono all'interno del Paleartico e non raggiungono l'Africa equatoriale, la direttrice in linea di massima va da nord-est a sud-ovest. Sono principalmente migratori notturni, anche se possono effettuare movimenti di una certa ampiezza durante il giorno, con una velocità di migrazione di 60-80 Km/h generalmente i tordi volano tutta la notte e quindi possono percorrere distanze dell'ordine di 600-800 Km per volta, con una quota massima di poche centinaia di metri rispetto al terreno condizionata dalla morfologia del territorio e dalle condizioni climatiche e di visibilità. I tempi della migrazione e le stesse direzioni di volo vengono influenzate dalla situazione meteorologica, si muovono quando spirano venti favorevoli (il tordo) a volte la migrazione è preceduta da spostamenti in aree dove i tordi si aggregano in attesa di raggiungere le condizioni fisiche idonee per affrontare il viaggio. I tordi sono considerati migratori parziali e presentano un comportamento migratorio molto variabile e una stessa specie può avere popolazioni sedentarie e migratrici, un orologio genetico diverso da soggetto a soggetto un gene che da risposte diverse, in genere le popolazioni che nidificano nelle regioni nord-orientali del Paleartico e zone montane sono migratrici quelle che vivono in Europa meridionale e occidentale sono sedentarie o prevalentemente sedentarie. Le condizioni climatiche presenti alle diverse latitudini giocano un ruolo preponderante nell'indurre a migrare è più difficile spiegare come all'interno di una stessa popolazione gli uccelli possono presentare comportamenti differenti, orologio genetico, caratteri morfologici, rango sociale legato al territorio, condizioni ambientali che sono una selezione naturale, dopo inverni miti i tordi sedentari possono aumentare di popolazione per minore mortalità invernale, influisce anche la classe d'età e il sesso, i maschi più aggressivi e territoriali. Al di la della migrazione vera e propria cambiamenti repentini delle condizioni meteorologiche possono portare a spostamenti invernali anche molto marcati e nell'areale di svernamento, comportamento giustificato dalla disponibilità di bacche verso regioni più ricche di risorse. La migrazione (" Movimenti migratori in Italia ") inizia generalmente a fine settembre si concentra in ottobre o in novembre, il ritorno può iniziare precocemente a fine gennaio si intensifica a febbraio-marzo inizio aprile e si conclude all'inizio di maggio, con gli ultimi arrivi ai confini settentrionali dell'areale europeo. Anche in una stessa popolazione soggetti appartenenti a classi diverse di età e sesso possono mostrare differenze sensibili nei tempi di migrazione.