L’ORTICELLO PRIVATO

di Antonio BUONO*
Nell’aldilà c’è una bilancia che pesa le anime, da un lato l’anima, dall’altra una piuma…guai a pesare più della piuma!
Tutti, ma proprio tutti, prima o poi saremo “soppesati”.
Ognuno verrà valutato in base a ciò che è stato capace di essere in vita… difficilmente quella bilancia potrà sopperire agli “errati in vitam”!
Detto questo, ogni metafora abbia la sua ragion d’essere laddove ognuno si ritroverà il peso che merita!
Tutti noi cacciatori stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, ciononostante non vorremmo assumerci responsabilità che riteniamo non ci appartengano.
Ciò premesso, sulla falsariga dei condannati a morte, nell’esprimere l’ultimo desiderio vorremmo poter capire alcune cose: perché gente che nemmeno ci conosce, ci considera assassini della peggiore risma? Come è stato possibile arrivare a conclusioni così aberranti nei nostri riguardi?
Perché nel nostro Paese la nobile figura del cacciatore, a differenza di tanti altri Stati viene continuamente umiliata?
Chi in tanti anni avrebbe dovuto salvaguardare nelle sedi opportune la nostra meravigliosa passione, nel contempo in quali altre faccende era affaccendato?
Lutero si ribellò al Papa, non vedo perché i cacciatori Italiani non debbano ribellarsi con “voce grossa” alle associazioni venatorie di appartenenza, verso le quali risultano “legati” grazie alla “fatidica assicurazione” che, guarda caso, lascia intendere l’ennesima annuale rinnovata fiducia… a “scatola chiusa”.
Chiedere spiegazioni plausibili in merito alla mancata creazione di una CONFEDERAZIONE, che attualmente sarebbe la soluzione ideale per contrastare le varie iniziative abrogazioniste dei cosiddetti ambientalisti, verrebbe ad essere senza alcun dubbio, nel pieno diritto di ogni singolo “tesserato” cacciatore che elargisce di tasca propria.
Chissà…magari avendo le idee più chiare, visto che in fondo al tunnel ad attenderci c’è senz’altro una brutta fine, ognuno potrebbe farsene una ragione e dare un senso a ciò che avrebbe il sapore di una disfatta memorabile, quella in cui non vi sarebbe stata neanche la possibilità di manifestare il proprio dissenso in modo diretto e grazie a competenze specifiche in materia venatoria.
I continui attacchi dei nostri “detrattori” fanno pensare al peggio, e da qui, non si comprende il motivo per cui ogni singolo cacciatore non debba propendere verso un’unica associazione che contempli le “sette sorelle” in modo coeso ed univoco.
E’ giunta l’ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità, qui si fa maledettamente sul serio.
Oramai il totale immobilismo delle varie associazioni venatorie non ha più senso, aspettare impassibili voltando “l’altra guancia” è assolutamente demenziale, è come giocare una partita senza voler deliberatamente nemmeno scendere in campo… assolutamente ridicolo.
Continuare a ragliare alla luna e ad inviare letterine di protesta, non serve più a nulla, necessitano iniziative serie che tendano urgentemente alla salvaguardia della nostra passione, ci si muova nell’interesse di tutta la categoria e mai più a rendersi “disponibili” politicamente nei confronti di gente che poi usa i cacciatori come cavalli mediatici per squallidi fini elettorali.
Sarebbe necessario smettere di prendere in giro i cacciatori… se il “tempio” cade, qualsiasi associazione venatoria, “circoletti” di paese compresi, si scioglieranno come neve al sole!
Il cacciatore non desidera emularsi come fece Sansone, ma una cosa è certa, essere in preda alla stanchezza è dir poco.
Se un assurdo destino ci ha riservato una brutta fine, che a precedere noi cacciatori siano tutti quei “Filistei” che grazie alla caccia si ritrovano l’orticello privato, laddove si continua imperterriti a “seminare” tanto, affinché noi tutti cacciatori si possa cogliere il frutto più amaro….la chiusura della caccia in Italia!
*Cacciatore a vita – Portavoce Nazionale MSE
Coordinatore MSE Ischia