CHIACCHIERE!

di Antonio BUONO*
Dopo tutte le amarezze e le delusioni provate in questi ultimi anni, è assolutamente normale che in noi cacciatori possa subentrare una sorta di scoraggiamento ed una grande indignazione.
Ciò che però non può assolutamente essere più accettabile, è che le varie associazioni venatorie “ben conosciute”, continuino a manifestare (attraverso una “cabina di regia” ) il loro dissenso sempre con le solite “letterine alla luna”, ben sapendo che le chiacchiere, dalle scrivanie, vanno direttamente nel cestino della spazzatura.
A dire il vero qualche miglioramento c’è stato, difatti su Facebook girano dei proclami che nessuno ha il desiderio di ascoltare: sono i fatti che contano, non gli sproloqui guarniti di chiacchiere.
E siccome i “giochetti” annuali dei tanti dirigenti che seguono l’andazzo della moda anticaccia è ben noto, è evidente che il cacciatore si aspetti maggiore impegno da parte di chi è preposto alla sua tutela.
Oramai è fin troppo palese che le Associazioni Venatorie siano del tutto “politicizzate”, e quindi, fare demagogia mostrando responsabilità verso i propri tesserati, non è altro che una presa in giro, siamo tutti ad un passo dal baratro, dirigenti venatori “finti cacciatori”… compresi.
Così finti che c’è da chiedersi se a caccia ci siano mai stati.
Potrebbe sembrare un pensiero banale, ma è soltanto “vivendo” l’emozione dell’andare a caccia che si diventa strenui paladini di una passione immensamente cara!
Molti dirigenti, dicono sia ingiusto che i cacciatori attribuiscano alle AAVV la responsabilità del disastro venatorio in atto : chiacchiere! Perché mai non dovrebbero?
A chi appartiene da sempre l’obbligo di salvaguardare l’immagine del cacciatore in tutti i modi possibili?
Perché da anni si continua imperterriti ad organizzare gare e garette con cene e cenette pubblicitarie, giusto per decantare le “gesta” dei mille impegni (?), quelli a favore della caccia grazie ai soliti lunghi discorsi fatti di chiacchiere incomprensibili?
Perché non si cambia marcia?
Perché non si comincia a far capire all’opinione pubblica, l’assoluta importanza che ha il cacciatore nei confronti dell’ambiente quale conoscitore nonché gestore dei suoi mille segreti?
Gli stessi dirigenti, dovrebbero cominciare a chiedersi perché sempre più cacciatori si rivolgono ad assicurazioni private.
Assicurarsi altrove si direbbe non cambi nulla, ma rivolgendosi da un’altra parte, il cacciatore intende soprattutto manifestare che con la propria tasca, ha il diritto di poter fare quello che gli pare, compreso il mettere in “castigo” chi, nei confronti di attacchi pressoché quotidiani, non sia affatto in grado di opporre alcun tipo di resistenza, se non editoriali che nessuno legge, qualche proclama che nessuno ascolta e…chiacchiere in tutte le salse!
E da qui, è assolutamente logico che il cacciatore, volendo custodire quel minimo di dignità che gli resta, tenda a preservare la sua identità avversando repulsione verso chi non mostra le giuste qualità ed è capace di fare solo chiacchiere!
Infine, non servono a nulla i principi sulla base di Statuti da interpretare a seconda delle circostanze, al cacciatore non interessano chiacchiere messe nero su bianco, ancora una volta… contano i fatti!
E’ questa l’ora delle scelte, adesso basta, adesso o mai più, questa è l’ora della CONFEDERAZIONE SENZA SE E SENZA MA!
Si dia la giusta DIGNITA’ ad ogni cacciatore, quella che giustamente merita, non si vada oltre con la disgregazione associativa…
davanti a noi c’è una scogliera che fa paura!
C’è da sedersi ad un tavolo e fare quel benedetto miracolo che si chiama UNIONE.
I vari tipi di caccia, non devono avere alcun significato che tenda a complicare ulteriormente l’ambito venatorio, IL CACCIATORE E’ UNO!
E’ chi dirige che deve fare le scelte opportune per il bene comune!
La fiducia non la si può pretendere oltremodo…
La fiducia si guadagna con i fatti, non c’è più tempo da perdere…
Si faccia questa benedetta CONFEDERAZIONE.
*Cacciatore a vita
Portavoce MSE
Coordinatore MSE Ischia