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di Antonio BUONO*
In merito alle tante riflessioni su tematiche ambientali che attanagliano l’intero pianeta, e che sempre più spesso si avvalorano di riflessioni molto singolari e soggettive sui vari social, desidero mettere in chiaro quello che a mio parere è un momento storico nel nostro Paese, e che per ragioni di “airbag” di comodo verso i tanti disastri ambientali in atto, mostra il cacciatore come facile preda e lo vede soccombere per ovvie ragioni dovute a squallidi interessi personali, politici ed economici di gente senza scrupoli.
Le ambiguità, le “violenze” su argomenti di merito altamente complessi, (vedi no vax, migranti, cannabis, matrimoni unisex, eutanasia, aborto e così via…) non facili da comprendere e “tradurre” nelle singole realtà, creano grossi disagi interpretativi.
Noi cacciatori, dobbiamo imparare a riflettere secondo UNA LOGICA DEL PENSIERO CHE DI LOGICO NON HA NULLA!
E’ fondamentale comprendere che non abbiamo a che fare con gente disposta al dialogo, poiché dal loro punto di vista, il fine ultimo è diverso dalle nostre percezioni o concezioni che dir si voglia, cioè quelle che di norma hanno un equilibrio mentale, un senso, una logica…appunto!
Non a caso veniamo sottoposti a controlli psichico-fisici, laddove giustamente, dinanzi ad un minimo dubbio non ci viene consentito di possedere un’arma.
Questa gente che va addirittura in televisione per decantare le proprie gesta in favore di un qualcosa che nemmeno conosce, a quali controlli viene sottoposta?
Ma siamo certi che questi “prodigiosi” paladini della natura, “contrari a prescindere”, siano capaci di intendere e di volere?
A questa “new radical chic”, che tutto sa e nulla capisce, erroneamente convinta di essere libera da catene sociali, interessa solamente il ritrovarsi al centro delle attenzioni, semplicemente per poi poter dire: “io c’ero”!
E da qui, il vero problema che affligge la nostra passione, viene ad essere l’arbitraria colpevolizzazione sulla falsariga di comodi capri espiatori facili da “abbattere”, poiché la stessa opinione pubblica, vede noi cacciatori come degli assassini, il tutto, grazie all’incapacità della gestione storica di un’immagine mandata in frantumi per arroganza, incapacità, ignoranza e presunzione delle varie associazioni venatorie.
Spesso dimentichiamo che ai nostri detrattori, gente che ci odia per ragioni di comodo e perchè fa “trendy”, non interessano affatto i danni economici che il Paese subirebbe in caso di chiusura della caccia in Italia, per loro, qualsiasi dramma sanitario, sociale o ambientale è secondario, ciò che ha un valore assoluto riguarda il proprio impegno verso le battaglie da vivere in piazza, come il matrimonio gay, la droga libera, l’immigrato che rende “free” il nostro Bel Paese…
E quale maggior veicolo pubblicitario, quale miglior cavallo mediatico avrebbe mai potuto esserci per accrescere tali ambigui interessi se non il cacciatore?
Si, proprio lui, quell’essere abietto usato come specchietto per le allodole, assassino di uccellini indifesi, flagellatore di milioni di animali, distruttore ed inquinatore di quella natura che un “nobile” pensiero, quello nato comodamente seduto in poltrona, continua spudoratamente a sfruttare per magnificare ad ogni costo quella che si direbbe una moda, ma che guarda caso, già da tempo e senza alcun dubbio, sta facendo girare e rigirare nella tomba i Padri fondatori della nostra grande Nazione, quelli che hanno immolato la propria vita per la Patria, quella tanto decantata in tutto il mondo, la nostra bellissima ITALIA.
*Cacciatore a vita
Portavoce nazionale Movimento Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia

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