“SE IO SAREI”

di Antonio Buono*
Per decenni, la convinzione che chi si esprimesse sbagliando il condizionale potesse creare “scalpore” in chi ascoltasse, è rimasta in me come una fobia.
Ero certo che tale straordinaria, quanto errata locuzione, potesse appartenere soltanto a chi ”masticasse pane e ruralità”, soprattutto alla maggior parte di noi cacciatori che a stento ci ritroviamo la terza media, “conquistata” chissà come e chissà dove!
Ho sempre definito quel cacciatore: “troglodita dell’era mesozoica”, devo chiedere perdono: mi sbagliavo!
Si, perché quel congiuntivo sbagliato non potrebbe mai appartenere a chi mai ha avuto la possibilità di studiare e magari di… “evolversi”.
Quel congiuntivo errato appartiene assolutamente e più che mai tutt’oggi, a coloro i quali dell’arroganza, dell’incompetenza, dell’inesperienza, dell’impreparazione, dell’incapacità, della presunzione, della vanità, della superbia, dell’arroganza, dell’ipocrisia, della ciucciaggine…ne hanno fatto , proprio in questi giorni, la loro bandiera!
C’è un’Italia che sta andando letteralmente a fuoco, e non solo per colpa delle fiamme!
Ci sono boschi, parchi e terreni “tolti” storicamente ai cacciatori solamente perché non potessero più usufruire di territori cacciabili e, come tutti sanno, lasciati nel totale abbandono al pari di vittime sacrificali e “all’ingrasso” di gente che riceve contributi di milioni di euro per la salvaguardia di un ambiente che raramente ha avuto modo di vedere se non in televisione.
C’era un tempo in cui si diceva che a bruciare i boschi fossero i cacciatori per stanare le loro prede, tant’è che fu istituita una legge ipocrita che tutt’ora stabilisce l’impossibilità di pratica venatoria per dieci anni in quei luoghi.
Ebbene, dispiace tanto che certi arroganti presuntuosi, portatori di quell’io saprei, facciano finta di non saperlo in modo da sfruttare l’assoluta incompetenza di chi è preposto a legiferare.
Questo ambiguo giochetto, viene spesso usato per affondare ancor più la solita “lama” nel nome di quell’ambientalismo e di quella competenza guadagnata attraverso studi approfonditi, nonchè lunghi anni di apprendistato in divanologia, fino ad ottenere la tanto sospirata laurea in… “incompetenza tuttologa”.
Un vero peccato non aver studiato all’ombra di quegli alberi andati in fumo, almeno avrebbero avuto l’occasione di accorgersi che a bruciare la “nostra amata casa” , il più delle volte è proprio gente che sfrutta il disastro ecologico per arrotondare uno stipendio che non consente loro di arrivare a fine mese per sfamare interi nuclei familiari in difficoltà.
Un vero peccato che in parchi come l’Aspromonte, curati dall’UNESCO, vadano in fumo tantissimi soldi.
Pare che la causa sia dovuta all’erronea convinzione dell’ubicazione dei luoghi, e quindi, sia la prevenzione che il ritardo nello spegnimento degli incendi, si sia verificata grazie all’incredibile omonimia che sussiste tra…
Piemonte ed Aspromonte!
Chissà, forse se certa gente arrogante e presuntuosa avesse semplicemente saputo che dire: “se io fossi” sarebbe stata la migliore soluzione per affrontare una realtà che sfugge, oggi, tante cose, non andrebbero per il verso sbagliato.
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia