PESTE SUINA, CACCIATORI IN CAMPO AD AMPIO RAGGIO

Da qualche settimana a questa parte si sono riscontrati i primi casi di peste suina in Italia, tanto che in alcune zone del nord Italia hanno vietato tutte le attività che si effettuano nei boschi. Il dato da registrare però è un’ altro, in una circolare ministeriale ci si rivolge direttamente ai cacciatori, chiedendo di avvisare immediatamente se si trova qualche carcassa nelle macchie. Questo sta a dimostrare ancora una volta, quanto la figura dell’appassionato venatorio è centrale per l’equilibrio ottimale della biodiversità, anzi questa è l’occasione per dialogare e collaborare con le associazioni ambientaliste serie e non ideologizzate radicalmente da qualcuno che persegue soltanto obiettivi personali, come già avvenuto in provincia di Frosinone tra cacciatori e fare Verde giovani per la prevenzione degli incendi. Infatti, molto obiettivo e concreto è il comunicato della responsabile fare verde giovani provincia di Frosinone è studentessa veterinaria Maria Lucia Belli, che molto coscientemente critica l’obbligo dell’abbattimento dei suini emanato dalla direzione generale della sanità e dal ministero della salute, nelle regioni Piemonte e Liguria. Questo per un semplice fatto, come affermato giustamente da Belli, non solo si vanno ad abbattere animali senza senso, ma si crea un danno non da poco agli allevatori e soprattutto fa una domanda seria, dove sono le misure per arginare la malattia nei selvatici?
Qui dobbiamo entrare in gioco noi cacciatori e soprattutto le associazioni venatorie, perché qui devono elaborare idee forti, visto che qualcuno vuole usare vaccini contraccettivi per i cinghiali, è ora anche si ascoltino i cacciatori, oltre che chiederci aiuto. Insomma, abbiamo la possibilità di creare veramente una tavola rotonda seria con tutti coloro che amano la biodiversità ed il suo corretto avvenire.
Proviamoci.

Salve amici di Mygra

Vittorio Venditti