NUOVO REFERENDUM CONTRO LA CACCIA

Sono stati depositati in Cassazione i due quesiti referendari per chiedere l’abolizione della caccia. Ora, il prossimo step è la raccolta di almeno 500 mila firme autenticate per poter indire il referendum abrogativo.

Nello specifico, i quesiti riguarderanno gli articoli che regolamentano la caccia e l’abolizione dell’articolo 842 del Codice Civile, che consente ai cacciatori l’ingresso nei terreni privati senza dover chiedere il consenso ai proprietari.

La proposta viene dal comitato antispecista Cadapa che riunisce numerose associazioni con il fine di mettere un freno all’attività venatoria in Italia. Non è la prima volta che Cadapa si fa promotrice di questa istanza. Ci provò già nel 2021, senza riuscire però a raccogliere le firme sufficienti. Quest’anno torna supportata da associazioni nazionali come la Lav, che contribuirà all’organizzazione dei gazebo.

«Con il deposito del quesito referendario è stata posata una nuova prima pietra per la costruzione di un nuovo mondo rispettoso del diritto alla vita degli animali selvatici – ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici – l’abolizione della caccia rappresenta un obiettivo che vogliamo concorrere a raggiungere con il sostegno di quella stragrande maggioranza di cittadini che da sempre si dichiara contraria a questa sanguinaria attività». Vitturi chiede anche che oltre agli spazi fisici venga messa a disposizione anche una piattaforma online per la raccolta firme con Spid.

Ad appoggiare il lavoro di Cadapa anche realtà come l’Associazione Luca Coscioni e i giovani di Friday For Future. Mentre a livello politico l’istanza è stata supportata dal Movimento 5 stelle, +Europa e i Verdi, che insieme hanno presentato ieri la proposta in Parlamento.