MINISTERO TRANSIZIONE ECOLOGICA, IDEE E PROGETTO ECCELLENTI, MA NULLA NEI FATTI


Da prima che si insediasse il governo Draghi, il movimento 5 stelle chiedeva a gran voce la costituzione di un ministero ad hoc, proprio per salvaguardare l’ambiente e pensare ad energie innovative, sviluppo sostenibile e altre prospettive, rispettose, condivisibili e nobilissime, ma sembra che qualcosa è andato storto. Da quando è nato il ministero della Transizione ecologica, tutti questi cambiamenti non si sono ancora visti, nel senso, questo dicastero sembra vivere nell’ombra più assoluta anzi, dopo la presentazione in pompa magna sembra essersi smorzato anche l’entusiasmo iniziale di chi lo aveva voluto a gran voce. Perché sfidiamo chiunque a dirci ciò che ha fatto questo ministero, in quanto non sappiamo ancora cosa sta elaborando, oltre a far sapere che chiuderà la caccia alla tortora o limiterà quella all’allodola se non si effettua il piano di gestione, tutto poi superato brillantemente con l’accordo tra le regioni, si l’unica cosa che ha fatto con documenti ufficiali è stata questa. La domanda è quindi, cosa sta progettando il ministero della Transizione Ecologica, nato per scopi giusti e moralmente affascinanti?
Credo che tale domanda sia lecita, però voglio anche rispondere a questa domanda, in modo propositivo, altrimenti, si sa, la polemica sterile non porta a nulla e noi, cacciatori, non vogliamo farci etichettare come bacchettoni, ma vogliamo, appunto proporre. Caro ministro, sicuramente lei è di nobili idee per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, come lo sarebbe ogni uomo sulla terra, ciò che le consiglio è una semplice operazione, coordinarsi in maniera impeccabile con il ministero per l’agricoltura, sviluppando opportunità per tutte le aziende agroalimentari medio-piccole che sono la risorsa maggiore per la nostra economia, per il sostegno al made in Italy e quindi la gestione dell’ambiente naturale, ma voglio spingermi ancora più in là, magari un domani questi ministeri ne potranno formare un altro ancora unico, proprio per ribadire la centralità dell’ambiente, che deve toccare tutte le sensibilità, dagli agricoltori, pescatori, cercatori di funghi, cacciatori e ambientalisti. Si se si vuole creare davvero una rivoluzione, si cominci a lavorare su tutto ciò, non si istituisca un ministero soltanto perché lo chiede una parte politica, ma si crei una voce unica con tutti coloro che ogni giorni si occupano di natura, anche se in diversi modi. Come sarebbe bello un ministero, dove c’è un tavolo permanente con insieme le categorie prima citate ma di ciò non ne parla nessuno. La prima colpa la do a chi dovrebbe rappresentare la nostra categoria, cioè le associazioni venatorie riconosciute, si perché ancora non stanno capendo che il mondo si muove va avanti e dobbiamo indirizzarlo verso un domani futurista, perché se ingrana la via del progressismo le cose si metteranno molto male. Questo mio pensiero lo estendo a tutti gli amici di Mygra, salutandovi calorosamente.

Vittorio Venditti