INTERROGAZIONE DEL SEN. LA PIETRA SULLA BOZZA DEL DOCUMENTO SUI NUOVI KEY CONCEPTS

 

Lo scorso 12 ottobre, il Senatore Patrizio La Pietra (FdI) ha rivolto al Ministro della transizione ecologica una interrogazione in merito alla revisione della bozza finale del nuovo documento “Key Concepts of article 7(4)” della direttiva 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici 79/409/EEC).

Questo il testo dell’interrogazione:

Premesso che:

secondo quanto rappresentato all’interrogante, e come emerge tra l’altro dalla nota ministeriale n. 8919/PNF del 2 maggio 2018, è richiesta la revisione della bozza finale del nuovo documento “Key Concepts of article 7(4)” della direttiva 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici (79/409/EEC);

tale articolo determina, tra l’altro, i periodi di migrazione prenuziale e, conseguentemente, i periodi di esercizio dell’attività venatoria che, ai sensi della direttiva, per le specie cui si applica la legislazione della caccia, non è consentita durante il periodo della riproduzione e durante il ritorno alla nidificazione;

sono rilevate numerose incongruenze e disallineamenti tra le date di migrazione prenuziale indicate dai key concepts di molte specie cacciabili in Italia rispetto a quelle di altri Paesi europei e mediterranei, con la conseguente necessità di armonizzazione;

in particolare, le proposte di modifica attualmente contemplate dalla bozza mantengono e paradossalmente aumentano le discrepanze con tutti gli Stati UE di latitudine simile, accentuando una situazione già presente dal 2001, che porrebbe l’Italia, secondo quanto rappresentato, in una condizione di isolamento scientifico;

si rileva in particolare come, nella parte del documento riguardante la documentazione scientifica utilizzata per stabilire l’inizio della migrazione prenuziale delle specie, non vi sia (per la parte riguardante l’Italia) nessun accenno alle informazioni riportate sul sito dell’Eurobird portal, strumento raccomandato dal NADEG (il gruppo di esperti UE in materia di direttive sulla tutela della natura) per la definizione dei periodi di migrazione delle specie;

tali informazioni permetterebbero all’Italia di uniformare le date d’inizio della migrazione prenuziale a quelle dei Paesi europei soprattutto quelli del bacino del Mediterraneo;

le proposte di modifica attualmente presenti nella bozza finale del documento Key concepts da parte della Commissione europea mantengono ed aumentano le discrepanze presenti tra gli Stati dell’Unione europea di analoga latitudine, accentuando una serie di problematiche già presenti dal 2001;

nella redazione del documento, infatti, per l’Italia, sono state inserite unicamente le variazioni proposte dall’ISPRA, che non hanno largamente tenuto conto di numerose fonti di letteratura esistenti;

nella fattispecie, nel caso del tordo bottaccio, la decade presente è la prima di gennaio, con un anticipo di 3-4 decadi rispetto a Croazia, Francia, Portogallo e Spagna, al netto di ben 5 riferimenti scientifici pubblicati su riviste di ornitologia scientifica riconosciute, non annoverati, invece, nelle integrazioni dell’ISPRA;

per quanto attiene al tordo sassello, la decade presente è la seconda di gennaio, con un anticipo di 3 decadi rispetto a Croazia, Francia, Portogallo e Spagna, e, anche in questo caso, ISPRA non ha inoltrato e fatto riferimento ad alcuna pubblicazione scientifica riconosciuta a sostegno della proposta; nel caso della cesena, la decade presente è la seconda di gennaio, mentre Croazia, Francia, Portogallo e Spagna collocano l’inizio della migrazione in febbraio, e proprio su questa specie sono stati trasmessi al Ministero della transizione ecologica le evidenze conseguite con la telemetria satellitare sulla specie che attestano e dimostrano l’inizio degli spostamenti migratori proprio nel mese di febbraio;

anche per la beccaccia la decade presente è la seconda di gennaio, mentre tutti gli Stati dell’Unione europea collocano l’inizio della migrazione nei mesi di febbraio-marzo: sul punto, le date previste da tutti gli Stati dell’Unione europea per la beccaccia sono congruenti con i risultati della telemetria satellitare e GPS-GSM parzialmente pubblicati sulla rivista internazionale “Current zoology” e già trasmessi al Ministero stesso;

infine, per quanto attiene all’alzavola, la decade presente è la seconda di gennaio, mentre tutti gli Stati dell’Unione europea collocano l’inizio della migrazione a febbraio: su questo punto il cambiamento della decade dalla terza alla seconda di gennaio è stato proposto da ISPRA utilizzando gli stessi dati che, nel 2001, avevano fatto collocare l’inizio della migrazione nella terza decade di gennaio, senza utilizzare dati di più recente produzione;

il comportamento assunto dalle amministrazioni competenti in materia, al netto delle evidenze scientifiche riportate dalle associazioni di categoria, pone l’Italia in una posizione di imbarazzante isolamento scientifico e pone il comparto venatorio nazionale in condizione di sostanziale ed effettiva disparità rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea,

si chiede di sapere:

    • se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
    • quali siano le ragioni per le quali nella bozza del documento non si sia fatto alcun accenno alle informazioni scientifiche, pur disponibili, riportate sull’Eurobird portal, strumento raccomandato dal gruppo di esperti dell’Unione europea sulle direttive Uccelli e Habitat (Nadeg);
    • quali iniziative intenda adottare per armonizzare le date di migrazione prenuziale a quanto stabilito negli altri Paesi membri dell’Unione europea.

INTERROGAZIONE