Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La situazione meteo dei prossimi giorni, settimana prossima compresa va seguita giorno per giorno perchè i vari siti non sono concordi nell'evoluzione del tempo e le previsioni sono in continuo cambiamento.
Il dato certo che non avremo tempo buono in maniera certa e prolungata, almeno al nord.

L'incertezza regna sovrana...purtroppo non abbiamo una situazione definita...la rimonta anticiclonica prevista ieri, oggi appare meno decisa...con le perturbazioni che anzichè scorrere a nord della alpi, potrebbero interessare la zona a nord del po.
Partendo da lunedi, le prospettive di tempo perturbato sono inesistenti al monento...ma il il cambio di circolazione da N/E ad W sicuramente regalerà tempo più mite e forse si invertiranno le situazioni...dopo una fase con tempo brutto al centro-sud e bello al nord,potrebbe verificarsi l'esatto contrario.

PRECIPITAZIONI PREVISTE PER MARTEDI IN EUROPA
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MERCOLEDI
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GIOVEDI
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Tuttavia,direi di dare un occhio anche a ciò che potrebbe accadere nelle zone di stazionamento dei nostri amici (nord ed est europa) presto per dirlo con certezza, ma potrebbe verificarsi un INTENSA quanto ANOMALA ONDATA DI GELO (parlo di neve in pianura e temperature prossime allo zero anche di giorno) proprio su queste zone a partire dalla fine della prossima settimana..............................

IPOTESI ATTUALE PER LUNEDI 12 OTTOBRE
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Tutto da confermare, però..............................
 
[h=2]METEO di fine agosto con forti temporali, poi ancora estate. Quanto durerà?[/h]
[h=4][/h]30-08-2016


METEO TEMPORALESCO A CHIUSURA D'AGOSTO - Dopo un prolungato periodo di bel tempo, il più duraturo dell'intera estate, stiamo registrando un peggioramento che tuttavia non sancisce ancora la fine della stagine. L'alta pressione si sta attenuando, sotto la spinta della coda di una perturbazione che si sta facendo sentire a suon di temporali soprattutto sulle regioni del Nord Italia. L'aria più fresca si espanderà in parte sul resto della Penisola determinando instabilità vivace in forma comunque più attenuata, prevalentemente concentrata a ridosso dei rilievi appenninici. L'anticiclone non cederà di schianto e nei primi giorni di settembre potrebbe trovare nuova vitalità, riproponendo condizioni di bel tempo estivo pur con residua instabilità. Bisognerà attendere attorno al 5/6 settembre per un peggioramento più marcato: sarà questa la cosiddetta burrasca di fine estate?
IL METEO DI MARTEDI' 30 AGOSTO - In attesa di capire meglio quella che sarà l'evoluzione meteo d'inizio settembre, analizziamo quel che accadrà nella giornata odierna. Il peggioramento è già in atto con temporali in queste prime ore mattutine su parte del Nord-Ovest, Emilia ed a carattere isolato anche in Sardegna. In giornata ritroveremo acquazzoni più diffusi su gran parte dell'Arco Alpino, Piemonte, entroterra ligure con fenomeni anche di forti. Saranno invece più sporadici i fenomeni su pianure e coste del Triveneto, dove avremo ampie schiarite. Atteso un peggioramento anche sulle regioni centrali fra Toscana ed Umbria, ma anche su aree interne di Marche, Lazio ed Abruzzo. Scrosci di pioggia potranno quindi colpire anche le aree terremotate. Insisterà altrove il bel tempo, anche se con isolati temporali di certo possibili sui rilievi appenninici.
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TEMPORALI VERSO IL CENTRO-SUD, POI METEO MIGLIORA - Sarà un finale d'agosto con i temporali che dilagheranno su gran parte della Penisola per l'ulteriore parziale cedimento del campo d'alta pressione. Si tratterà tuttavia d'instabilità e non di maltempo organizzato, comunque con temperature in flessione ma sempre al di sopra della norma. I temporali si concentreranno quindi mercoledì lungo la dorsale e zone interne del Centro-Sud e Isole. Atteso un miglioramento al Nord, sebbene con ulteriori temporali sulle Alpi, Appennino Ligure e Tosco-Emiliano. Giovedì l'instabilità più vivace insisterà su aree interne e montuose di Calabria ed Isole Maggiori, altrove l'anticiclone riporterà il bel tempo in vista di un primo weekend di settembre caratterizzato da generale bel tempo e caldo sull'intera Penisola. L'estate settembrina potrebbe però durare ben poco.
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ULTERIORI TENDENZE - Un peggioramento meteo più significativo sembra potersi configurare a partire dal 5 settembre e stavolta con un consistente apporto d'aria fresca nordica. Non resta che attendere delle conferme, in quanto restano delle discordanze tra i più autorevoli modelli di previsione meteo.

Meteogiornale
 
[h=1]Super caldo al Sud, è una notte rovente: Messina ferma a +20°C come in piena estate![/h][h=2]Gran caldo al Sud nella notte, punte di +20°C in Sicilia e +18°C tra Puglia e Basilicata. Sarà un martedì 16 rovente in tutto il meridione, ancora piogge invece al Centro/Nord[/h]
16febbraio 2016


Violento terremoto a Christchurch, si sgretolano le scogliere










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Continua il super caldo di queste ore al Sud Italia, nonostante l’orario notturno. In Sicilia le temperature più elevate, soprattutto nel messinese, con valori sui +20°C, il più alto proprio nella città metropolitana dove sembra una notte tipicamente estiva. Picchi di +18°C nelle zone interne al confine tra Puglia e Basilicata. Caldo in tutto il Sud, nonostante il periodo e l’inversione termica complice l’umidità dell’aria. Ecco gli ultimi rilevamenti termici (ore 23:00): +20°C a Messina, +19°C a Brindisi, Barcellona Pozzo di Gotto, Scaletta Zanclea, Falcone e Saponara, +18°C ad Agrigento, Venosa e Valenzano, +17°C a Fasano e Monopoli, +16°C a Catania, Taranto, Lecce, Licata e Reggio Calabria, +15°C a Napoli, Palermo, Salerno, Crotone, Vasto e Capo d’Orlando, +14°C a Roma, Potenza, Caserta, Benevento, Anzio, Vieste, Vico del Gargano e Cosenza.Clima molto mite, quindi, anche nelle zone interne. Conferme sul gran caldo della giornata di martedì 16 febbraio, soprattutto nelle zone joniche. Possibili picchi di +30°C, temperature da record tra Puglia centro/meridionale, Basilicata, Calabria e Sicilia centro/orientale. Tanta sabbia del Sahara in arrivo dal Nord Africa.

Meteoweb
 
[h=2]Meteo autunnale dopo il gran caldo, drastico cambio stagionale in vista


[/h][h=4][/h]15-09-2015


CALDO ESTREMO - Oltre ad essere eccezionale, sarà anche un po' più dura a morire l'onda di calore che abbraccerà con particolare enfasi il Centro-Sud in questi prossimi giorni. Le temperature schizzeranno su valori da piena estate, raggiungendo picchi anche localmente superiori ai 36/38 gradi: gran caldo sì, ma è già accaduto altre volte in questo periodo. Abbiamo sempre parlato di un intenso episodio caldo africano mordi e fuggi, ma effettivamente per una discesa delle temperature verso valori più tipici stagionali, bisognerà attendere il prossimo week-end. All'estremo Sud, il gran caldo mollerà la presa addirittura solo ad inizio settimana. Con ogni probabilità, sarà però l'ultimo vero episodio di caldo stagionale che ci farà davvero patire disagio, in quanto la terza decade settembrina proporrà un cambiamento meteo davvero vistoso.
INCOMBE AUTUNNO - Il prossimo week-end vedrà gradualmente scendere le temperature su gran parte della Penisola, ad opera di una perturbazione atlantica che già fra giovedì e venerdì impegnerà il Nord Italia. Sarà questo sistema perturbato a scalfire lentamente l'anticiclone africano spodestando la bolla sahariana. Ovviamente il cambiamento, data l'energia in gioco, potrà vedere ancora verificarsi pericoloso maltempo con locali nubifragi, specie al Settentrione. La perturbazione, più attenuata, scivolerà al Centro-Sud dove avrà soprattutto il merito di spazzare la calura pre-esistente. Calo termico che, fra domenica e lunedì, garantirà il ritorno ad un clima più normale un po' ovunque, proprio in coincidenza di quello che sarà l'imminente ingresso dell'autunno astronomico con l'equinozio del 23 settembre.
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Autunno ad un bivio, ecco la tendenza dopo il 20 settembre con perturbazioni nord-atlantiche che potrebbero andare all'assalto dell'Italia, secondo diverse proiezioni a lunga scadenza. Fonte www.meteogiornale.it/mappe
FINE MESE PIU' PERTURBATO* - Le proiezioni per l'inizio della terza decade di settembre indicano un'Italia che sarà ai margini dell'anticiclone, divenendo così preda di nuovi assalti perturbati nord-atlantici. A partire dal 22 settembre è atteso infatti l'afflusso d'aria ancor più fresca in discesa dall'Islanda, che veicolerà una serie d'impulsi perturbati. Le temperature sono destinate quindi ad un ulteriore abbassamento al Centro-Nord, dove il meteo potrebbe assumere sembianze davvero autunno. Sussiste infatti la possibilità, sebbene da confermare, di una fase perturbata più consistente, soprattutto al Centro-Nord, per effetto di una ciclogenesi che potrebbe dare origine al primo significativo episodio perturbato autunnale. Finora il maltempo si è innescato da temporali e forti contrasti termici, non da veri e propri sistemi perturbati.
CONCLUSIONI - Il volto perturbato autunnale potrebbe quindi non essere così lontano. Per il momento settembre ci ha proposto una continua altalena, come tipico di questo periodo di transizione. Alle porte potrebbe però esserci una svolta più decisa, che spesso si configura come la tipica "Tempesta Equinoziale".

Meteogiornale
 
[h=1]Previsioni Meteo 1° maggio: sarà un weekend di forte maltempo, ancora vento e nevicate![/h][h=2]Previsioni Meteo 1° maggio: forte maltempo in tutt'Italia nel weekend, i fenomeni più estremi proprio nella giornata di domenica. Attenzione ai forti venti con mareggiate e ai temporali con grandinate[/h][COLOR=#000000 !important]
28 aprile 2016
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La primavera ha cambiato marcia dopo il colpo di coda dell’inverno che nel Ponte del 25 Aprile ha riportato la neve fino a bassa quota sull’Appennino: si apre una nuova fase meteo-climatica che sembra destinata a durare a lungo, con anomalie termiche negative e maltempo diffuso e prolungato. Anche in queste ore stiamo vivendo un momento tipicamente invernale al Nord/Est, soprattutto tra Trentino Alto Adige (dove oggi per ore in pieno giorno a Trento la temperatura è rimasta ferma a +5°C), alto Veneto e Friuli Venezia Giulia. In questo momento abbiamo appena +5°C Udine, +6°C a Trieste, +7°C a Gorizia e Monfalcone.La neve sta cadendo abbondante e fino a bassa quota. In Provincia di Udine, a Resia (500 metri di altitudine) piove in modo intenso misto a pioggia con appena +2°C e 53mm di accumulo parziale giornaliero. Anche in Slovenia sta nevicando abbondantemente, mentre sul lago di Garda soffiano forti raffiche di vento fino a 80km/h, tali da agitare le acque del lago. Non si tratta di un episodio di maltempo isolato. Nelle prossime ore e in modo particolare nel pomeriggio/sera di domani, giovedì 28 aprile, avremo altri forti piogge e temporali su tutte le Regioni del Centro/Nord, tra Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio settentrionale e Abruzzo.Nevicherà ancora sui rilievi dell’Appennino, anche se stavolta soltanto ad alta quota, oltre i 1.500 metri tra Emilia Romagna e Toscana, oltre i 1.700/1.800 metri più a Sud. Le condizioni meteorologiche resteranno variabili, all’insegna dell’instabilità con molte nubi e piogge sparse, anche nelle altre Regioni, dal Nord al Sud.Maltempo anche dopodomani, venerdì 29 aprile, con precipitazioni sparse un po’ in tutto il Paese, soprattutto nelle zone interne dell’Appennino.Poi nel weekend del primo maggio, tra sabato 30 aprile e domenica 1° maggio, le condizioni meteorologiche peggioreranno ulteriormente, dapprima sabato a partire dal nord/ovest, poi domenica in estensione a tutto il Paese. Sarà un primo maggio funestato dal maltempo intenso con forti venti, piogge e temporali localmente intensi con grandine, venti impetuosi e mareggiate sulle coste. Ancora nevicate sui rilievi, a quote comprese tra 1.200 e 1.800 metri in base alle varie località. Il maltempo si prolungherà anche all’inizio della prossima settimana e soprattutto lunedì 2 maggio, con fenomeni intensi al Sud.

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Meteoweb
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Di tutto e di più.....

[h=5]MeteoLive NEWS[/h][h=1]Che tempo farà da fine mese? Tutte le ipotesi al vaglio![/h][h=3]Modelli nel caos, specie l'americano.[/h]In primo piano - Oggi, ore 09.55
Solo due ore fa, con l'ultima emissione del modello americano, supportata anche dalla sua corsa di controllo, pensavamo che l'andamento dell'autunno sarebbe rientrato nei binari della normalità con le correnti da ovest a dominare in un contesto di generale variabilità e mitezza, invece tutto lo schema barico costruito faticosamente come l'abito di Penelope, non è stato distrutto.

A dircelo, in extremis è arrivato il modello europeo,che ha rilanciato l'ipotesi di un meccanismo barico votato ad una circolazione meridiana e persino antizonale, con gli anticicloni per nulla convinti di "stare bassi" alle nostre latitudini e votate invece a fughe improvviso verso il nord del Continente.

La sensazione è comunque quella di vivere un autunno atipico, soprattutto sulle mappe e in parte anche nella realtà. La circolazione che stiamo sperimentando non ha nulla di quelle che hanno caratterizzato la storia degli autunni del recente passato: il modello americano cerca di ristabilire l'ordine e la mite normalità autunnale, ma la cosa non gli riesce, perlomeno non del tutto.

Siamo andati ad analizzare il grado di compattezza del vortice polare troposferico per il modello americano per la fine del mese e abbiamo scoperto che è compattissimo secondo l'emissione ufficiale del modello: così l'autunno si appresterebbe a vivere una seconda fase perfettamente in linea con l'andamento degli anni più recenti.

Il modello europeo invece lo vede più frammentato, soprattutto sul settore europeo, una novità assoluta, con un anticiclone addirittura a cavallo tra Regno Unito, Mar di Norvegia e Islanda e le correnti perturbate che si fanno avanti da ovest e da nord.

C'è insomma un po' di confusione, confermata anche da tanti run perturbatori del modello americano, che vedono in leggero vantaggio affondi perturbati da ovest, ma senza disdegnare soluzioni anticicloniche e neppure infilate fredde da est.

Chi avrà ragione? L'impressione è che ancora la partita sia aperta ma che l'Atlantico con le sue correnti sia passato in vantaggio, è raro però non riuscire a capire almeno per sommi capi come evolverà la situazione a soli 5 giorni di distanza.

Speriamo che nelle nuove emissioni torni un po' di convergenza tra i vari colossi modellistici.
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Autore : Alessio Grosso
 
METEO | l'estate è servita, SCIPIONE conquista l'Italia! [VIDEO]
Si è attuata la conquista dell'anticiclone Scipione su gran parte d'Italia

L'anticiclone africano Scipione conquista gran parte dello Stivale portando finalmente l'estate e temperature calde soprattutto al Nord e al Centro. Il Sud inizia ad essere interessato da una bassa pressione, e la Sicilia sarà la prima ad essere colpita da temporali.
ARRIVA SCIPIONE - Dal 21 Giugno l'alta pressione Scipione, dal Marocco e Spagna si allungherà verso l'Italia e si unirà all'alta pressione Nordorientale, isolando così un centro di bassa pressione sull'Italia centro-meridionale.
TENDENZA 21-26 GIUGNO - Arriva l'anticiclone Scipione. L'alta pressione invade l'Italia. Giornate sempre più soleggiate e via via più calde, ma la bassa pressione, di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, porterà temporali su Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia a partire da Giovedì 23 e per qualche giorno. Altrove il sole sarà dominante e il caldo in aumento.
TENDENZA WEEKEND - Purtroppo nel fine settimana l'insistenza delle correnti atlantiche, sempre piuttosto attive in questi mesi, invierà temporali al Nord, soprattutto su Alpi, Prealpi e Pianura Padana centro-occidentale.
TEMPERATURE - I valori termici saranno in deciso aumento su tutto il territorio nazionale, con temperature estive su gran parte delle regioni. Da Mercoledì i 30/32° saranno facilmente raggiungibili su tutto il Nord e gran parte del Centro, qualche grado in meno invece sulle regioni meridionali.
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Scipione infiamma l'Italia
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ilmeteo
 
[h=1]Previsioni Meteo, gennaio inizia con il maltempo: attenzione a domani e all’Epifania al Sud, poi torna l’anticiclone[/h][h=2]Previsioni Meteo: forte maltempo sull’Italia, al Nord finalmente è arrivata la neve, forti piogge tra Liguria e Toscana. Domani sarà tempesta al Centro/Sud, sarà brutto fino al 7 poi torna il caldo anticiclone[/h]2 gennaio 2016

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Nel primo weekend del 2016 torna il maltempo sull’Italia dopo un lungo periodo mite e anticiclonico iniziato a fine ottobre ed intervallato soltanto dalla breve parentesi fredda di fine novembre al centro/sud. Torna il maltempo in quest’inizio di 2016 e finalmente arriva un po’ di neve al Nord, con accumuli fin in pianura Padana tra Piemonte, Lombardia ed Emilia, seppur sottili. Scenario invernale con temperature massime tra +1 e +2°C in molte località mentre al Sud è tornato il caldo con punte di +20°C in Sardegna e Sicilia dopo il fresco di Capodanno quando il gelido Burian che ha colpito l’Europa orientale aveva lambito l’Italia facendo abbassare la colonnina di mercurio di qualche grado.Le precipitazioni più intense e abbondanti hanno colpito fino al momento l’alta Toscana e la Liguria, con picchi di oltre 100mm tra Lucca e Massa in alta Toscana. Questi i dati pluviometrici più significativi:
  • Le piogge di oggi in Toscana fino alle ore 18:00: 137mm a Stazzema, 116mm a Massa, 101mm a Seravezza, 94mm a Minucciano, 66mm a Camaiore, 47mm a Lucca, 45mm a Montignoso, 41mm a Cutigliano, 33mm a Pescia, 26mm ad Empoli, 22mm a Viareggio, 20mm a Pisa e Prato, 9mm a Firenze.
  • Le piogge di oggi in Liguria fino alle ore 18:00: 45mm a Santo Stefano di Magra, 42mm a San Benedetto, 38mm a Brugnato, 33mm a La Spezia, 31mm a Montale di Levanto, 24mm a Levanto, 22mm a Casale di Moneglia, 21mm a Lavagna, 20mm ad Andora, 19mm a Rapallo, 18mm a Ventimiglia, 13mm a Genova, 16mm a Sanremo, 12mm a Imperia.
Nelle prossime ore il maltempo si sposterà al Centro/Sud e sarà molto intenso a causa dei contrasti termici tra il caldo presente nel meridione e l’aria più fresca (ma non fredda) in arrivo. Si alzeranno forti venti di maestrale che soffieranno per tutta la giornata di domani provocando forti mareggiate nelle coste esposte, e le precipitazioni saranno intense e abbondanti nelle zone tirreniche di Lazio, Campania, Calabria e Sicilia con punte di oltre 100mm tra basso Lazio, Campania e alta Calabria occidentale. Forti temporali al Sud tra Calabria e Sicilia con grandinate e possibili trombe d’aria. Neve soltanto ad alta quota sull’Appennino.Poi tra lunedì e martedì, 4 e 5 gennaio, al Sud le temperature aumenteranno nuovamente con punte di oltre +20°C in Sicilia. Il maltempo insisterà nelle Regioni centrali tirreniche tra Toscana, Lazio e Campania, ma in Appennino la quota neve sarà altissima, in alcuni frangenti in Campania pioverà anche nelle vette più alte fino a quota 2.000 metri. Al Nord invece ancora neve a bassa quota, ma con precipitazioni deboli. Tra 6 e 7 un’altra tempesta interesserà il centro/sud, analoga a domani con forti venti e maltempo intenso a causa dei contrasti termici. Poi saremo di nuovo punto e capo: tornerà il caldo anticiclone e durerà a lungo.

Meteoweb
 
[h=1]Neve in arrivo sul Nord Italia?[/h]
15 marzo 2016


E’ uscito un avviso di tempo avverso su Meteo Europe, sito che si collega ai principali centri meteorologici europei, e che ha emesso una mappa del maltempo relativo alla giornata di oggi.
Notiamo la presenza del maltempo persistente sul Sud Italia, e tra Grecia ed Egeo, legato ad una circolazione depressionaria.
Ma, soprattutto, la discesa di un fronte freddo dall’Europa Orientale verso il Nord Italia a cui sono associate precipitazioni in prevalenza nevose!
Questa discesa è legata alla posizione anomala settentrionale dell’Anticiclone delle Azzorre, che sta portando clima sereno e mite sulle Isole Britanniche.
La conseguenza è la discesa di un Polo Freddo sull’Italia, come già preannunciato nei giorni passati.
Le nevicate coinvolgono l’Europa centrale, e puntano sul nostro Settentrione, unitamente all’azione del nucleo freddo.
Resta da vedere quali saranno gli effetti sul Nord Italia tra stanotte e la giornata di domani; stando ai modelli di calcolo matematico potrebbe portare neve a quote molto basse, e favorito in questo caso dovrebbe essere il settore Nord Occidentale, dove le precipitazioni sembrano più intense, e la neve interessare anche le pianure del Piemonte.
Nell’immagine, le previsioni della neve nelle prossime 72 ore dal centro di calcolo europeo ECMWF.
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Freddofili
 
METEO: un WEEKEND di Temporali al Nord e Appennini!
L'alta pressione Scipione cede nel weekend ed ecco arrivare i temporali

La settimana sta correndo veloce che siamo già qui a parlare del tempo previsto per il weekend. Vediamo insieme, cari affezionati a iLMeteo, cosa potrebbe verificarsi.
SITUAZIONE - L'anticiclone africano "Scipione" ha conquistato gran parte della Penisola, permettendo ad una bassa pressione di scorrazzare sul Sud Italia. Nel corso del weekend Scipione subirà un ulteriore indebolimento ad opera delle correnti atlantiche, più fresche, le quali porteranno una diffusa instabilità.
SABATO - Aumenta l'instabilità al Nord con temporali subito su Torinese, Cuneese montuosi e su Varesotto, Comasco e Milanese. Nel pomeriggio temporali possibili su tutto l'arco alpino, prealpino e a "macchia di leopardo" sulla Pianura Padana. Temporali pomeridiani anche lungo la dorsale appenninica.
DOMENICA - Subito qualche temporale su Padovano, Veneziano e Trevigiano. Nel corso del pomeriggio/sera l'instabilità diventa più accentuata sull'arco alpino e sulla Pianura Padana con focolai temporaleschi possibili su gran parte di questi settori. Locali temporali anche al Sud, ma qui isolati sui rilievi e possibili anche sul Tarantino. Dal tardo pomeriggio/sera tempo più instabile sul Veneto con rovesci e temporali più frequenti.
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Temporali sparsi, ma diffusi attesi per il weekend 25/26 giugno

Ilmeteo
 
[h=1]Caldo senza precedenti sulle Alpi: temperature come in piena estate, ghiacciai al collasso [FOTO e DATI][/h][h=2]Una ondata di calore veramente eccezionale per le Alpi, stupefacenti i +0,8°C registrati alla Capanna Margherita[/h]








Come già detto oggi l’avvezione di aria calda, anzi “eccezionalmente” calda per il periodo, è entrava nel vivo, con l’arrivo nella media troposfera di un flusso di correnti particolarmente calde di lontana origine sub-tropicale marittima. Quest’aria molto calda, soprattutto in alta quota, muovendosi lungo il bordo più settentrionale dell’imponente promontorio anticiclonico, che mantiene i propri massimi al suolo e in quota sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, è riuscita a spingersi fin nel sud della Francia e sull’Italia settentrionale, sotto forma di correnti dai quadranti occidentali insolitamente calde.L’altezza dello “zero termico” misurata dai radiosondaggi odierni

L’aria calda già in nottata è entrata sopra l’area alpina e la pianura Padana, spingendo la quota dello “zero termico” su valori veramente “impressionanti” per il mese di Novembre, ben oltre i 4500 metri di altezza. Basti pensare che con uno “zero termico” così elevato solo la vetta del monte Bianco e quella del monte Rosa sono riuscite a rimanere su valori prossimi ai +0°C, se non poco sotto. Mentre sul resto delle principali vette alpine l’aumento termico, indotto dall’avvezione calda in quota, è stato inevitabile, oltre che sconcertante per questo periodo dell’anno, in cui solitamente Alpi e Prealpi dovrebbero essere sommerse dalla neve fresca portata dal passaggio delle perturbazioni atlantiche. Ma nulla di tutto questo. Anzi, analizzando il grafico che riporta l’andamento delle temperature della stazione meteorologica della Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa ubicato sulla vetta della punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa, a quota 4554 metri, si evidenzia proprio la portata di questa avvezione di aria calda che è stata capace di far spingere la colonnina di mercurio sopra la soglia dei +0°C, con una massima giornaliera di ben +0,8°C. Parliamo di un valore già di per sé sopra la media per i mesi estivi. Figuriamoci per Novembre.Notevolissimi i +0,8°C registrati stamane alla Capanna Margherita

Difatti fino ad oggi non si erano mai registrate temperature così elevate, praticamente da piena estate, come dimostra pure l’altezza dello “zero termico”, oltre i 4445 metri, registrato dal radiosondaggio della stazione di Cuneo, così come gli oltre 4500 metri dal radiosondaggio di Linate. Segno evidente di come il flusso di aria molto calda spinta dal promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale abbia innescato una intensa “avvezione di spessore” nella media troposfera (come dimostrato dagli elevatissimi valori di geopotenziale a 500 hpa) responsabile del brusco aumento del geopotenziale. L’incremento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera.Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli). Ciò permette l’isolamento di una vera e propria bolla di aria calda e secca, attiva soprattutto nella media troposfera (vedere i valori di geopotenziale), che viene ulteriormente surriscaldata dalle forti “Subsidenze atmosferiche” che contraddistinguono l’anticiclone sub-tropicale. Queste significative “Subsidenze” schiacciando l’aria verso i bassi strati contribuiranno a far impennare le temperature, a seguito della “compressione adiabatica” delle stesse masse d’aria. Fino ad ora solo le località di pianura e le zone pedemontane sono riuscite ad essere interessate in modo molto marginale da forte avvezione calda che ha riguardato soprattutto le aree di montagna.Questo grazie alla presenza nei bassi strati di uno strato di inversione termica, di tipo “radioattiva”, che favorisce anche il ristagno dell’umidità e delle sostanze inquinanti in prossimità dei grandi centri urbani, agevolando lo sviluppo di foschie e banchi di nebbie nelle ore serali e notturne. Il fenomeno dell’inversione termica si produce quando uno strato di aria calda, più leggera, spesso associata a un regime di alta pressione atmosferica, tende a disperdersi rapidamente nello spazio. Nell’inversione termica di tipo “radioattiva”, quella che comunemente si verifica in pianura Padana e nelle vallate interne di Alpi e Appennini nel corso della stagione autunnale e in pieno inverno, è prodotta dal rapido raffreddamento del suolo e dello strato di aria immediatamente al di sopra di questo che si verifica durante le calme e limpide nottate.Lo strato di inversione si forma in genere a quote piuttosto basse, ad appena 50-60 metri dal terreno. L’aria a contatto con il terreno al calar del sole di conseguenza si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto agli strati atmosferici sovrastanti. La temperatura risulta quindi più bassa in pianura che nelle aree collinari o in montagna, con scarti di anche +10° +12°. Ma in realtà per avere un’inversione bastano differenze di appena +2° +3° in appena 200-300 metri di altezza. Di frequente si salda con l’inversione dinamica superiore, associata quest’ultima all’effetto adiabatico dei moti discendenti caratteristici di un’area anticiclonica. Di solito durante la formazione dell’inversione termica si può osservare come l’andamento termico negli strati d’aria prossimi al suolo rimanga pressoché costante.Fra l’autunno, l’inverno e la primavera, gli strati di inversione termica producono estesi banchi di nebbia (strati sottili con base presso il suolo, proprio lì dove si ottiene il massimo raffreddamento che determina la condensazione dell’umidità che stagna negli strati d’aria più bassi) o le nuvole basse, del tipo strati o stratocumuli, che spesso offuscano i cieli sulla pianura Padana e delle conche e vallate interne di Alpi e Appennini, mentre salendo di quota, sopra i 200-300 metri, con il graduale incremento dei valori termici di circa +3° +4°, splende il sole, con una prevalenza di cieli limpidi e sereni (eccetto il passaggio di nubi alte e velature). Fenomeni nebbiosi che nei prossimi giorni, causa l’insistenza dello strato inversivo in prossimità del suolo, saranno destinati ad intensificarsi, soprattutto nelle pianure di Emilia, Veneto e Friuli più occidentale, dove si potranno sviluppare banchi di nebbia particolarmente densi.

Meteoweb
 
Sembrano unanimi ora le previsioni per i prossimi giorni:

[h=2]Meteo sette giorni. Anticiclone sino al 3 febbraio, poi si cambia![/h]
[h=4][/h]28-01-2016


Monster HP per un'altra settimana
Il mostruoso anticiclone subtropicale si rinforzerà nei prossimi giorni toccando il picco delle anomalie termiche e bariche intorno al 1/2 febbraio. Sarà primavera su buona parte del paese, con tutti i problemi che una anomalia così imponente nei giorni della merla causerà e che abbiamo già spiegato più volte. Inquinamento urbano, siccità, mancanza di neve in montagna.
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Meteogiornale
Il fronte polare si abbassa dopo il 3 febbraio
Giungono conferme stamattina dai modelli deterministici riguardo il cambiamento circolatorio che interesserà il comparto euro-atlantico nel corso della prima settimana di febbraio. Il fronte polare, ovvero la linea di confine tra le masse di aria artica e quelle subtropicali, collegata alla via seguita dalle perturbazioni nord-atlantiche, si abbasserà di latitudine. Ecco perché l'Italia potrebbe essere raggiunta da depressioni di origine artica o nord-atlantica, che causeranno un calo termico ma soprattutto riporteranno la pioggia sulle nostre terre assetate.
Conclusioni
Tale tendenza a 7 giorni sembra diventare probabile per i modelli fisico-matematici. Questo sarebbe anche in sintonia con i segnali stratosferici che, come abbiamo più volte scritto, indicavano per la prima decade di febbraio l'abbassamento del fronte polare sul vecchio continente. Non stiamo parlando di freddo, quanto piuttosto di normali condizioni termiche e soprattutto di saccature cicloniche in grado di fare irruzione nel Mediterraneo centrale. Penso sia la speranza di tutti avere una parte finale dell'inverno più piovosa e dinamica, con la neve finalmente sui monti.
 
[h=1]Allerta Meteo, Italia tra due violenti cicloni: 3 giorni estremi, poi continui sbalzi termici[/h][h=2]Maltempo, fenomeni meteo estremi sull'Italia per altri tre giorni: la situazione e le previsioni con uno sguardo a lungo termine fino a fine mese. Il punto della situazione[/h]
16 febbraio 2016
Imperversa il maltempo al Centro/Nord Italia mentre il Sud sta vivendo un’eccezionale ondata di caldo anomalo: tutta “colpa” del primo ciclone di questa settimana, posizionato intorno alla Sardegna. Sta alimentando i fenomeni meteo estremi di queste ore, che si intensificheranno ulteriormente nella giornata odierna, martedì 16 febbraio, caratterizzata da caldo senza precedenti nelle aree joniche del Sud, e violenti temporali al Centro/Nord. La situazione è da monitorare con grande attenzione a causa dell’entità delle precipitazioni che potrebbero avere gravi ripercussioni sul territorio nel pomeriggio tra Marche, Umbria e Romagna, in serata su Veneto e Friuli Venezia Giulia.Contemporaneamente al Sud sarà una giornata di caldo pazzesco, senza precedenti nella storia nel mese di febbraio. Tra Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia alcune località potrebbero addirittura raggiungere i +30°C, o comunque sfiorarli.La “sciroccata” porterà sull’Italia ingenti quantità di sabbia del Sahara che stazionerà sul Paese per due giorni, fino a mercoledì sera, rendendo surreale l’atmosfera con il sole oscurato da dense nubi gialle cariche di polvere proveniente dal deserto.Confermato per giovedì 18 febbraio il transito del secondo ciclone, stavolta al Sud Italia: attraverserà il mar Jonio dalla Tunisia alla Grecia, provocando forti piogge e temporali in mattinata su Sicilia e Calabria, più forti nel pomeriggio/sera tra Puglia e Basilicata dove potrebbero verificarsi piogge torrenziali e forti grandinate.Nei giorni successivi l’Italia vivrà un lungo periodo, verso la terza decade del mese, di intensi sbalzi termici. Tra domenica 21 e lunedì 22 si dovrebbe verificare un’altra intensa ondata di caldo in tutt’Italia, ma soprattutto al Centro/Sud, con temperature decisamente elevate su tutte le Regioni.Nella giornata di lunedì 22, ancora una volta, al Sud si potrebbero verificare picchi superiori ai +25°C come in queste ore. nei giorni successivi, dopo il 24 febbraio, potrebbe tornare un po’ di fresco con temperature in continuazione sulle montagne russe. In un contesto molto umido e instabile, di maltempo continuo.

Meteoweb
 
[h=2]Meteo estivo: meno temporali e più caldo, impennata temperature nel weekend[/h]
[h=4][/h]28-07-2016


SITUAZIONE METEO, ULTIMI TEMPORALI, POI ESPLODE CALDO - Siamo alle prese con ulteriori strascichi di meteo instabile. L'anticiclone non è per il momento ancora capace d'imporsi con decisione sull'Italia: la nostra Penisola resta un po' così ai margini, esposta ad infiltrazioni d'aria fresca ed umida in quota d'origine atlantica. Ciò significa che avremo ancora frequente attività temporalesca, in particolare nelle ore più calde e a ridosso dei rilievi. Ma siamo ai titoli di coda dell'instabile, in quanto l'anticiclone africano si sta nuovamente per espandere sull'Italia, con clima rovente ancora pronto ad accompagnarci per gli ultimi giorni del mese. Ci attende quindi una nuova ondata di calore, ma ad inizio agosto sono in ballo ulteriori novità per un nuovo impulso d'aria fresca ed instabile nord-atlantica che favorirà un calo termico e temporali.
IL METEO DI GIOVEDI' 28 LUGLIO - La situazione appena descritta determinerà il protrarsi dell'instabilità e pertanto la giornata odierna non presenterà importanti novità. L'aria fresca, collegata alla discesa dell'impulso perturbato sui Balcani, lambirà parte dell'Italia, con ulteriori temporali sui monti e fino in pianura al Nord, specie per quanto concerne est Lombardia, Emilia e Triveneto. I fenomeni sono in atto già in queste ore mattutine su parte del Nord-Est e si intensificheranno temporaneamente al pomeriggio. Acquazzoni pomeridiani a macchia di leopardo sono attesi anche su aree interne e montuose del Centro-Sud a ridosso dell'Appennino, con particolare riferimento alle regioni adriatiche dove non sono esclusi locali sconfinamenti fin verso le coste. Qualche acquazzone isolato potrà colpire anche i maggiori rilievi dell'est della Sicilia.
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SCOPPIA IL GRAN CALDO D'ESTATE, METEO WEEKEND DA SOLLEONE - Novità meteo confermate da venerdì, con più sole e meno temporali: questi ultimi risulteranno più circoscritti ad aree alpine e prealpine centro-meridionali, localmente anche su qualche area appenninica ma in forma isolata. Il miglioramento sarà favorito dall'avanzata dell'anticiclone africano, destinato a riportare gran caldo per gli ultimi giorni della settimana. Finale di luglio all'insegna del clima rovente, ci attendono infatti giorni di autentica canicola per gran parte d'Italia nell'arco del weekend, con temporali relegati ai settori alpini. L'anticiclone africano riprenderà piena vitalità, alimentato da flussi d'aria sahariana che investiranno appieno la Penisola. Il picco di caldo, con punte fino a 40 gradi, dovrebbe essere raggiunto fra domenica 31 e lunedì 1° agosto.
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ULTERIORI TENDENZE - Avremo quindi una nuova ondata di calore, probabilmente breve e non molto intensa, ma già dal 1° agosto un nuovo peggioramento inizierà a coinvolgere il Nord Italia, con lo sfondamento di una perturbazione nord-atlantica seguita poi da aria più fresca che tracimerà nei giorni successivi sul resto della Penisola.

Meteogiornale
 
[h=1]Allerta Meteo, ecco dove nevicherà: le previsioni dettagliate Regione per Regione[/h]Allerta Meteo, tutti i dettagli sulla tempesta polare del weekend: ecco le zone più colpite dalle nevicate


14 gennaio 2016




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Cresce l’attesa per la Tempesta Polare che nel weekend colpirà l’Italia provocando un diffuso crollo delle temperature su valori molto freddi e un contemporaneo brusco peggioramento delle condizioni meteo in tutto il Centro/Sud, dove si verificheranno abbondanti nevicate fino a bassa quota. Al Nord e nelle Regioni tirreniche, invece, continuerà a splendere il sole e l’irruzione di freddo sarà intensa ma secca, accompagnata da cieli sereni e forti venti di tramontana. Situazione analoga in Sardegna dove ci sarà un po’ d’instabilità soprattutto nelle zone costiere ma senza precipitazioni di rilievi nei momenti più freddi: le nevicate saranno deboli e isolate.La neve, invece, cadrà abbondante al Centro/Sud soprattutto nel versante Adriatico dell’Appennino e nel basso Tirreno, dove si verificheranno le precipitazioni più abbondanti a causa delle correnti e dei contrasti termici tra i forti venti gelidi e le miti superfici dei mari. Dopo i forti temporali di sabato, quando si verificheranno le prime abbondanti nevicate sui rilievi appenninici, tra domenica pomeriggio e lunedì il freddo sarà talmente tanto intenso che dalla Calabria in sù tutte le precipitazioni saranno nevose fin su coste e pianure, mentre in Sicilia la neve cadrà oltre i 200300 metri di quota, con rovesci di grandine, gragnola e nevischio fin sulle coste tirreniche.Nella mappa a corredo dell’articolo abbiamo evidenziato le zone in cui è più probabile che si possano verificare nevicate significative, ma rispetto alle zone che rimangono prive del simbolo della neve è bene precisare che anche nell’estrema punta meridionale del Salento, sugli Iblei nella Sicilia sud/orientale, nel Cilento e nelle zone interne di Lazio e Campania potranno verificarsi fenomeni nevosi, così come nella Calabria tirrenica e centrale, ma saranno meno intensi rispetto alle altre zone perchè i venti tenderanno a sfavorire queste aree rispetto a quelle naturalmente esposte a nord/est nell’Adriatico e a nord/ovest nel basso Tirreno. Si tratta di “ombra pluviometrica”: nonostante l’ondata di gelo intenso e il crollo delle temperature, alcune zone non vedranno significative precipitazioni (eccezion fatta per qualche fiocco sparuto, a meno di clamorose sorprese) a causa dell’orografia del territorio che con i suoi rilievi tenderà a proteggere alcune aree e alcune città come ad esempio Cosenza e Catanzaro in Calabria, Siracusa in Sicilia, Napoli in Campania e Roma nel Lazio.






Si attiveranno il Tyrrhenian Sea Effect e l’Adriatic Sea Effect | Bomba di neve sull'Appennino: cadranno 2 metri di neve!

Meteoweb
 
[h=1]Allerta Meteo, nuovo violento ciclone nel Mediterraneo: alto rischio alluvione in Spagna e Francia[/h][h=2]Allerta Meteo, dopo il Sud Italia un nuovo ciclone investe l’area Mediterranea e si abbatte su Spagna e Francia. Vasta area a rischio alluvione nelle prossime 24 ore[/h]2 novembre 2015
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Ultime ore di maltempo al Sud Italia con piogge residue in Aspromonte e nella Sicilia orientale: il ciclone che ha colpito Calabria e Sicilia in modo violentissimo nei giorni scorsi è ormai in fase di esaurimento, nel corso della giornata si indebolirà allontanandosi verso il nord Africa e le condizioni del tempo miglioreranno con schiarite via via sempre più ampie. Da domani tornerà il bel tempo anche al Sud.
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Ma un’altra tempesta ha raggiunto il Mediterraneo dall’oceano Atlantico e ha formato un nuovo violento ciclone che sta già colpendo la Spagna con le prime forti piogge. Questo nuovo ciclone si intensificherà sensibilmente nelle prossime ore e risalirà dalla Spagna nord/orientale alla Francia meridionale. Proprio tra oggi pomeriggio e domani in queste aree cadranno piogge alluvionali, con picchi di 400mm di pioggia nell’area pirenaica e nel Golfo del Leone. Le città più a rischio sono Barcellona, Montpellier e Marsiglia, dove si potrà verificare una nuova pesante alluvione.
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Questo ciclone non arriverà sull’Italia: lambirà appena la Sardegna e il nord/ovest con deboli piogge, ma si indebolirà scontrandosi con il “muro” del possente anticiclone che occupa il nostro territorio nazionale. Attenzione, però, ai forti venti di scirocco che verranno richiamati dal transito di questo ciclone nei settori più occidentali del nostro Paese.

Meteoweb
 
[h=1]Dopo il 20 Dicembre, GELO e NEVE, lo prospettano vari parametri climatici[/h]
2 dicembre 2015


Non proponiamo nessuna mappa allegorica, ma solo la notizia che aspettavamo: dopo il 20 Dicembre, vari parametri climatici che influenzano la circolazione atmosferica generale, torneranno ad essere negativi, e favoriranno il ritorno ad una situazione meteo più consona per il periodo. Il trend è quello di avere per vari mesi un clima estremo, in cui passeremo in pochi giorni dal tepore al freddo anche con maltempo e neve.
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Gli effetti di NAO e AO negativi. Elaborazione grafica Meteo Giornale.

Le nevicate appenniniche di Novembre sono state precoci, i tempi di ritorno per fortissime nevicate non sono così frequenti come si possa credere, questo dimostra che viviamo una situazione climatica estrema.
Anche l’Alta Pressione africana che ci interessa non deriva da quelle che in meteorologia sono avvezioni calde pre-frontali, cioè onde di aria calda che precedono un peggioramento, bensì quello che abbiamo sulle nostre teste è un anticiclone dalle caratteristiche estive. Va anche sottolineato che anche in passato abbiamo avuto anticicloni africani d’Inverno, ma quest’anno la caratteristica è la loro persistenza, l’intensità, e la durata estenuante di questi eventi.
In genere la stagione invernale, che rammentiamo, meteorologicamente è iniziata il 1° Dicembre presenta due fasi: la prima è meno fredda e perturbata, mentre da metà gennaio, se non febbraio si acutizza con eventi meteo estremi.
Quella descritta non è una media climatica che ha ingenti possibilità che si realizzi, anche se quest’anno il Clima appare troppo caotico, perciò tutto può succedere.
Ma vediamo di parlare degli indici climatici che influenzeranno il Clima di fine Dicembre.
Orbene un indice chiamato A.O. (Arctic Oscillation), o meglio oscillazione del Vortice Polare che quando diventa negativo vuol dire che estende verso sud il freddo, attorno al 20 Dicembre viene visto verso un trend negativo. Questo sarà associato ad un altro indice chiamato N.A.O. (North Atlantic Oscillation) che andrà decisamente verso il negativo (equivale a maltempo per il Mediterraneo). Fonte ECMWF/EPS.
Il mix di questi due indici in negativo sono il preludio di avere maltempo e clima rigido nelle regioni mediterranee, e ciò averebbe attorno o dopo il 20 Dicembre.
Ovviamente si tratta di proiezioni a lungo termine che necessiteranno di conferme, ma come già spiegato ieri dal Meteo Giornale, questi argomenti sono diffusamente trattati in tutti i siti meteo nel Mondo, e anche noi di Freddofili.it intendiamo seguirli per individuare il trend climatico.
ATTENZIONE, non abbiamo visto condizioni ideali perché si realizzi un evento di Burian e/o Buran in Dicembre.
Infine, verso il fine Dicembre tali parametri tornerebbero verso valori debolmente positivi, questo vuol dire che non dovrebbe tornare l’Alta Pressione africana e che le condizioni meteo miglioreranno, ma il clima potrebbe rimanere rigido.
Per chi desiderasse approfindire l’argomento, il modello matematico mensile ECMWF/EPS analizzato ieri dal Meteo Giornale, conferma la linea di tendenza che vede una fase fredda e persino nevosa su parte d’Italia dopo il 20 Dicembre.
In giornata consulteremo anche medesime elaborazioni derivanti dal modello matematico americano, per cercare di capire l’affidabilità della previsione climatica mensile

Freddofili
 
[h=1]Allerta Meteo, irruzione flash: freddo, neve a bassa quota e violenti temporali tra stasera e domani [FOCUS][/h][h=2]Forte maltempo sull'Italia tra stasera e domani a causa di una rapida sfuriata invernale: durerà poche ore, già venerdì tornerà l'anticiclone, ma le temperature crolleranno di oltre 10°C con nevicate a bassa quota e fenomeni estremi a causa dei contrasti termici[/h]

3 febbraio 2016


Nevica a Madonna di Campiglio









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L’inverno torna a ruggire sull’Italia, anche se soltanto per poche ore: un’irruzione flash tra stasera e domani, che si esaurirà nella giornata di venerdì 5 febbraio. Sarà molto veloce, ma anche intensa. Le temperature crolleranno di oltre 10-12°C rispetto ai picchi di caldo assurdo dei giorni scorsi, con punte di +23°C sulle vette alpine, +24°C in Calabria, +23°C nelle zone interne dell’Abruzzo e +22°C in molte località di tutto il Paese. L’aria fredda sta già interessando le zone di confine delle Alpi. Ha iniziato a nevicare a Livigno con gli attuali -2°C, mentre fa ancora caldo in pianura Padana con +9°C a Milano e +11°C a Torino. Molto caldo al centro/sud con +19°C a Bari, +18°C a Chieti, +17°C a Palermo, Catania e Foggia, +16°C a Napoli, Taranto, Messina, Reggio Calabria, Siracusa, Lecce, Trapani, Olbia, Cosenza e Brindisi, +15°C a Roma, Cagliari e Ancona.
Nelle prossime ore la colonnina di mercurio crollerà su valori addirittura inferiori rispetto alle medie del periodo, decisamente freddi. E non mancherà il maltempo, soprattutto a causa dei contrasti termici tra l’aria fredda in arrivo e quella mite persistente ai bassi strati dopo la grande anomalia anticiclonica delle ultime settimane. I fenomeni di maltempo inizieranno a farsi consistenti nel pomeriggio/sera di oggi al Nord, con violenti temporali in pianura Padana tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove potranno verificarsi forti grandinate proprio per gli sbalzi termici.La neve cadrà fino a bassa quota sulle Alpi, addirittura fino ai fondovalle (200300 metri di quota). Invece domani, giovedì 4 febbraio, il maltempo si sposterà al centro/sud, con precipitazioni intense in mattinata nelle Regioni Adriatiche, nel pomeriggio anche in Calabria e Sicilia nel basso tirreno. Tornerà la neve anche sull’Appennino dopo il gran caldo degli ultimi giorni, fino a bassa quota. Tra Marche, Abruzzo, Molise, Gargano e zone interne di Lazio e Campania la neve potrà arrivare fino ai 400 metri di quota, in Puglia e Basilicata fino ai 500 metri di quota, in Calabria e Sicilia fino ai 600700 metri di quota. Anche al Centro/Sud potremo avere nel corso della giornata di domani fenomeni estremi a causa dei contrasti termici: oggi molte località raggiungono i +20°C, domani si farà fatica a superare i +10°C persino su coste e pianure.L’arrivo dell’aria fredda potrebbe determinare la formazione di trombe d’aria e il verificarsi di violente grandinate. Le zone più colpite dal maltempo al Centro/Sud saranno quelle del basso Tirreno, in Calabria e Sicilia nord/orientale, ma anche le zone interne dell’Appennino tra Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia e Basilicata (vedi mappa accanto). Le precipitazioni saranno forti, a tratti molto forti con intense fulminazioni e fenomeni temporaleschi. Durante i rovesci più intensi, la quota neve potrebbe momentaneamente abbassarsi fino a 100-200 metri più in basso rispetto alle quote indicate nel paragrafo precedente.Attenzione anche ai forti venti che accompagneranno questa veloce sfuriata invernale. Le correnti settentrionali saranno molto intense e acuiranno la sensazione di freddo con valori di wind-chill (temperatura percepita dal corpo umano) particolarmente bassi. I venti raggiungeranno picchi estremi (raffiche di oltre 100km/h) soprattutto nel Canale di Sicilia, nello Stretto di Messina e in Puglia, da Nord e Nord/Ovest. Di conseguenza, le coste esposte verranno “spazzate” da violente mareggiate. Il vento sarà forte a partire da oggi pomeriggio al Nord, domani per tutto il giorno al Centro/Sud, in attenuazione dopodomani, venerdì 5 febbraio.Proprio venerdì tornerà l’anticiclone da ovest, con ampie schiarite e temperature in aumento, ma anche freddo residuo al Sud e soprattutto tra basso Adriatico e mar Jonio dove sarà comunque una giornata dal clima invernale. Nel weekend temperature in netto aumento, l’anticiclone sarà di nuovo molto forte da respingere la perturbazione che era attesa per domenica 7. Come già anticipato ieri, il peggioramento è stato di gran lunga ridimensionato, quasi completamente annullato. Soltanto deboli piogge al Nord e nelle Regioni centrali tirreniche, venti di libeccio in tutt’Italia, forte garbino e picchi di +20°C nelle Regioni Adriatiche (persino in Romagna) e sole pieno al Sud con punte di oltre +22/+23°C. Anche la prossima settimana inizierà all’insegna del caldo libeccio, a cui potrebbe seguire un’altra veloce sfuriata invernale tra martedì 9 e giovedì 11, molto simile a quella di stasera e domani, breve ma intensa e seguita nuovamente dal ritorno del mite anticiclone.

Meteoweb
 
Freddo, temporali e neve al Nord, sole e caldo estivo al Sud: Italia spaccata in due
23 maggio 2016 -


Allerta Meteo per il forte maltempo che sta colpendo il Nord: attenzione alla violenta squall-line temporalesca che si muove verso est tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Sole e caldo invece al Sud

Italia letteralmente spaccata in due in questo lunedì 23 maggio dal clima estivo nelle Regioni meridionali, quasi invernale invece in quelle settentrionali in cui imperversa il maltempo con forti piogge, temporali e persino nevicate sui rilievi. In Valle d’Aosta la neve è precipitata fino ai 1.400 metri di altitudine. Le temperature sono molto basse soprattutto al Nord/Ovest con appena +7°C ad Aosta, +8°C a Biella, +10°C a Varese e Verbania, +11°C a Como, +12°C a Torino. Proprio il Nord/Ovest è la zona più colpita dalle precipitazioni, con forti temporali in atto. Fino al momento sono caduti 62mm di pioggia a Livorno Ferraris, 61mm a Lanzada, 51mm a Oropa, 46mm a Trivero, 45mm a Pila, 44mm ad Aosta e Piedicavallo, 42mm a Scopa, 40mm a Sangiano, 31mm a Verbania. Ma attenzione alle violenta squall-line temporalesca che si muove minacciosa verso l’Emilia Romagna, la Lombardia orientale e il Veneto dove nelle prossime ore avremo temporali più forti.

Le temperature sono invece decisamente più miti nell’alto Adriatico, con +25°C ad Ancona e Cesenatico, +24°C a Trieste, Cesena e Ravenna, +23°C a Ferrara e Mantova. Al Centro/Sud, invece, clima tipicamente estivo con +31°C a Termini Imerese, +29°C a Cosenza e Aci Castello, +28°C a Palermo, Bari e Catania, +27°C a Pescara, Foggia e Termoli. Qui le temperature diminuiranno sensibilmente tra stasera e domani, poi da mercoledì inizierà una lunga ed intensa ondata di calore che porterà a temperature roventi nella seconda metà della settimana.

Meteoweb
 
Stato
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