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Da qualche anno a questa parte assistiamo ad ampliamenti di aree preparco, zone alpine ecc, ma nessuno parla di ciò che molte volte ruota intorno a quelle che sono le zone interdette alla caccia, aree pic nic, sentieri di tutti i tipi, magari per osservare gli animali selvatici senza sapere che in questi casi molte volte l’unico che sa comportarsi nel bel mezzo di questi posti è proprio il cacciatore, perché ci vive in aree selvagge. La domanda sorge spontanea, ma queste attività non disturbano la fauna? Non deturpano l’ambiente da proteggere?
I parchi sono una risorsa da riscoprire e valorizzare, anche perché sono nati in momenti in cui l’uomo trovava il giusto equilibrio tra caccia, pesca e natura e delle volte erano proprio i cacciatori che decidevano di interdire l’attività venatoria in una determinata zona, ora invece assistiamo soltanto ad iniziative per mercimonio e non indirizzate a mantenere e salvaguardare un’area. Dunque ogni anno, come si decidono molte volte di ampliare le zone interdette alla caccia, cerchiamo di ritracciare le zone da interdire a qualsiasi tipo di attività che disturbino tutto ciò che c’è in natura, cerchiamo di pensare a ciò che ci circonda e meno al commercio. Iniziamo a parlare di tutto ciò.
Salve amici di Mygra.

Vittorio Venditti

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