LETTERA APERTA AL SOTTOSEGRETARIO COSTA

Egregio Dott. Costa, le sue affermazioni non possono che far piacere a noi cacciatori, fin’ora vessati dai media e anche da alcuni servizi della tv di stato, etichettati moltissime volte come odiatori dell’ambiente e via dicendo, per questo voglio fare una riflessione, anzi una domanda. Possibile che dei cacciatori ci si ricordi soltanto quando, in occasioni di emergenze si devono affrontare “percorsi” nei boschi? Cioè in posti di cui tutti si sciacquano la bocca ma nessuno li conosce quanto noi. Vede, la nostra categoria, da anni criminalizzata senza senso, molte volte additata senza avere la possibilità di contraddittorio ha sempre risposto presente quando è stata chiamata in causa( come sta facendo in questo momento) , senza mai tirarsi indietro e mettendo in campo i migliori sforzi per le proprie possibilità; parlo della lotta agli incendi, delle squadre volontarie nella ricerca di persone e molto altro, ma nessuno nei palazzi ha mai ascoltato le nostre richieste, storcendo anche il naso appena si sentiva o si sente parlare non di caccia ma di attività venatoria in genere. Spero, che le sue parole arrivino anche ai suoi colleghi di governo, parlo del ministro per la transizione ecologica, così da capire che noi cacciatori non vogliamo norme che ci permettano di sparare a tutto ciò che si muove in natura ma che semplicemente si basino su dati scientifici e non su basi ideologiche.

Distinti saluti
Vittorio Venditti – Un giovane cacciatore