Già solo scendere in campo direttamente per chiedere visibilità, per chiedere di essere "almeno" ascoltati, per dimostrare che ci siamo e che siamo tanti, per chiarire che qualcosa deve cambiare, con o senza il contributo delle varie associazioni venatorie oggi presenti, già solo queste semplici prese di coscienza porterebbero ad una crescita e un miglioramento dell'intero movimento. In realtà quello che ha detto Pecos riferito alle associazioni è il punto focale del problema caccia, i circoli "paesani" (passatemi in termine) nati dalla passione di persone, Cacciatori, sono il più delle volte funzionali per affrontare le piccole problematiche che ognuno di noi può avere nell'arco della stagione, ma nulla possono quando si parla di problematiche nazionali che poi sono il risultato delle inadempienze dei vertici delle associazioni, basterebbe che si riuscissero a muovere in sincrono i vertici delle associazioni che le situazioni cambierebbero, è vero che poi chi decide è la politica, ma la politica in quanto tale deve ascoltare, e proprio per decisione politica chi ascoltano sono proprio i vertici delle associazioni venatorie che sembrano immobili, da troppi anni ormai.
Altro problema, l'età media dei cacciatori, senza girarci troppo intorno, è alta, e questo si traduce in termini pratici in una scarsa propensione alle nuove tecnologie che la comunicazione ci propone oggi, quindi dando per scontato che la televisione ci è contraria, i giornali qualche volta danno voce al mondo venatorio, ma spesso sono quelli a livello locale, l'unico mezzo di comunicazione di massa libero resta internet, con i vari social network o i forum, purtroppo nonostante ci sentiamo in tanti a partecipare alle varie discussioni siamo sempre pochi rispetto al numero totale dei cacciatori italiani, per cui, come già richiesto da altri utenti, spargiamo la voce in altri forum, gruppi Facebook, ma facciamoci portavoce della nostra passione anche con passaparola in locale, armerie, circoli, tav, bar, e in ogni dove si possa parlare di caccia.