CON IL CUORE NELLE MARCHE!

di Antonio BUONO*

L’immane tragedia avvenuta la scorsa settimana a Senigallia, Trecastelli, Bettolle, Casine, Pianello d’Ostra, Barbara ed altri paesi, ha dell’inverosimile.
Si, perché l’alluvione avvenuta nelle Marche si poteva tranquillamente evitare o comunque limitarne i danni ed il dolore alle tante famiglie che hanno perso i propri cari.
La zona in cui è avvenuta l’apocalisse era oggetto di riqualificazione degli argini dei fiumi e degli invasi da diversi anni, purtroppo le denunce, quelle intrise di ambiguità dei tanti cosiddetti ambientalisti, hanno bloccato più volte i lavori assolutamente necessari in quei luoghi, laddove guarda caso, c’era già stato anni fa un simile disastro alluvionale, come a dire “non era la prima volta che è avvenuto”, quindi, si sapeva che quella era una zona ad alto rischio.
Ordunque, al punto in cui siamo arrivati, visto quanto accaduto grazie all’ambientalismo talebano, sarebbe il caso di tagliare “i viveri” a tutti i “leoni da tastiera” che nulla vedono e nulla sanno di ambiente e degli innumerevoli disastri ecologici realmente in atto in ogni dove.
In merito, ritengo anche opportuno far notare che le tantissime leghe pro-natura “anti questo e anti quell’altro”, quando presentano ricorsi e denunce varie, avendo le casse piene grazie ai vari “per mille”, a quelli Statali, ed ai generosi contributi di tanti sostenitori inconsapevoli, non hanno assolutamente nulla da rimetterci di tasca propria.
A mio parere, sarebbe quindi giunta l’ora in cui, tutti questi “paladini della natura”, soprattutto per coloro che li foraggiano in merito alla tante “gloriose” iniziative, si rendano conto che la “natura è la natura” e che l’uomo è sempre intervenuto in merito, per migliorarne le condizioni e per creare al tempo stesso, una simbiosi con le attività umane.
Ciò che è avvenuto nelle Marche non è altro che l’apoteosi oltranzista dell’ignoranza ambientalista che si verifica continuamente su tutto il territorio Italiano, ogni qualvolta ci sono da fare lavori agli argini dei fiumi e quant’altro, gli stessi, vengono impediti per futili motivi.
Considerata la gravità di quanto sopra messo in chiaro, sarebbe il caso istituire un organo Superiore che stabilisca a priori, ruoli e competenze, non solo nello specifico, ma anche e soprattutto in materia giuridica.
Si osservino le tante furbate degli anticaccia che ad ogni apertura di stagione, o meglio, il giorno prima, consapevoli di creare il panico in chi ha necessità giuridica di documentarsi, presentano ricorsi al Tar per togliere quante più giornate di caccia ai cacciatori, ben sapendo che ci saranno tempi tecnici da osservare.
Questa pagliacciata deve finire!
Il cittadino onesto, che paga le tasse per esercitare un diritto sancito dalla Costituzione, non può e non deve essere oltraggiato continuamente da gente ignorante, incompetente, in malafede e con la fedina penale che nessuno gli controlla mai.
C’è l’Italia da rifare, domenica prossima si va alle urne, si faccia quello che è giusto fare, basta con gente sbagliata al posto giusto, c’è da cambiare le “carte in tavola” , basta “giocare” con gente insipiente, che non sa parlare in italiano corretto e che pretende addirittura di poter rappresentare il Bel Paese oltre i confini.
Che ognuno faccia il proprio mestiere!

*Portavoce Nazionale Movimento politico Scelta Etica
– Capo Ufficio Stampa MSE
– Capo Dipartimento Isole