Stagione venatoria 2023/24 – Incidenti di caccia in diminuzione

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INCIDENTI COSTANTEMENTE IN CALO. RISULTATI INCORAGGIANTI PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO ZERO

La Cabina di Regia del mondo venatorio commenta i dati dell’Università di Urbino relativi agli incidenti in ambito caccia

Roma, 1° febbraio 2024 – Le associazioni venatorie riconosciute Federcaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, ANLC, ANUUMigratoristi, Italcaccia, e il CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura, riunite insieme nella Cabina di Regia del mondo venatorio, commentano positivamente i dati divulgati dall’Università degli Studi di Urbino: l’ultima Relazione sulla rilevazione delle vittime dell’attività venatoria conferma, infatti, il trend decrescente degli incidenti in ambito caccia negli ultimi anni.

Dall’analisi emerge che, nel periodo che va dal 1° settembre 2023 al 31 gennaio 2024, gli incidenti sono stati complessivamente 55, un numero inferiore del 4,34% rispetto alla stagione precedente, in cui gli incidenti registrati erano stati 62. Un altro dato significativo riguarda il numero delle vittime, 5 nella stagione appena conclusa, e pertanto più che dimezzato rispetto alle 13 registrate nella scorsa. Anche su base annua si conferma il decremento: il 2023 si conclude, infatti, con 8 vittime, rispetto alle 11 del 2022; osservando il trend sul lungo periodo, il calo appare ancora più significativo perché costante ogni anno.

In merito alla metodologia, la ricerca condotta dall’Università di Urbino prende in considerazione esclusivamente gli incidenti di caccia occorsi in relazione a pratiche venatorie lecite e corrette, escludendo di conseguenza tutte quelle scorrette, come bracconaggio e atti di violenza intenzionale, che la Cabina di Regia denuncia in quanto attività illegali, e altre cause non facilmente prevedibili come malori, cadute e incidenti avvenuti in natura.

Il trend positivo che negli ultimi anni si è registrato è il frutto di una puntuale opera di sensibilizzazione intorno al tema della sicurezza, centrale nel discorso in merito alla caccia responsabile, portato avanti dalla Cabina di Regia e dal mondo venatorio tutto con impegno e dedizione.

I risultati registrati quest’anno, incoraggianti per il settimo anno consecutivo, non sono tuttavia un punto d’arrivo, ma rimangono parte di un percorso ancora in fieri, il cui obiettivo è quello di arrivare, nei prossimi anni, a zero incidenti occorsi in ambito venatorio.

 

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Lo studio è stato esteso anche ad altre attività outdoor, per le quali è stato calcolato il tasso di incidentalità, come nel caso dell’escursionismo (129 morti e 262 feriti nel 2023, per lo più dovuti a cadute in dirupi e burroni), la balneazione (131 morti e 8 feriti escludendo i malori), gli sport invernali (30 morti e 72 feriti), l’alpinismo/arrampicata (30 vittime) e le attività subacquee (19 vittime).

 

Fonte della notizia: Eleonora R.