Tordi e clima!! (1 utente sta leggendo)

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Ora vi dico quello che mi diceva il mio caro nonno quando mi portava a caccia con lui... Andavo a dormire da lui la sera prima e gli chiedevo se l'indomani sarebbe stato un buon giorno di passo, e lui mi rispondeva: chi lo sa? e poi aggiungeva una frase che ho cominciato a capire quando ero più grandicello. Mi diceva: I tordi son come le donne "vengono" quando gli pare!!! (all'inizio pensavo che dicesse così perchè son sempre in ritardo...[up.gif])

Saluti
 
Prima condizione che determina la migrazione è la luce. è grazie a questa che gli uccelli migratori capiscono quando è il momento di partire. Condizioni favorevoli dal punto di vista climatico nei quartieri di riproduzioni, tali da rendere agevole il reperimento di cibo, possono diventare determinanti solo se si verificano per molti anni di seguito, al punto da far innescare un meccanismo biologico per cui soggetti che hanno sempre migrato possano scegliere di non farlo.
Credo che la cattiva annata dei turdidi e del bottaccio in particolare sia da attribuire ad un altro motivo. Oltre ad un flusso migratorio inferiore (probabilmente nidiate non andate a buon fine) i tordi almeno nella zona della macchia mediterranea sono stati difficili da insidiare. Mi spiego. Quest'anno c'è stata una ottima annata di olive ma i tordi negli uliveti non si sono visti come mi sarei aspettato. Erano tutti nelle macchie. Questo sì è dovuto al caldo. La mitezza delle temperature ha mantenuto sulle piante il lentisco ed altri frutti della macchia mediterranea, permettendo ai tordi di cibarsene senza dover lasciare il rifugio sicuro della macchia. Quante volte quest'anno ho sentito dire che i tordi non "prendevano" le olive. Una prova di ciò personalmente l'ho riscontrato nella maggior parte dei soggetti abbattuti che si presentavano molto molto magri, pur non essendo tordi dell'anno, proprio perchè le bacche della macchia non sono grasse come le olive. Riassumendo, i tordi non hanno effettuato, o l'hanno fatto in minima parte, il consueto erratismo alla ricerca di cibo la mattina e al rientro la sera che ci permette di insidiarli, perchè nello stesso posto in cui trovano riparo avevano anche di che cibarsi.
Guarda non posso che essere d'accordo con te. Quando ci sono tanti tordi siamo tutti tordaioli, quando c'è ne sono di meno c'è la selezione, chi li spara e chi no. Tutto questo allarmismo non lo vedo, perchè i tordi ormai non si fermano come un tempo, e poi parlando con vecchi cacciatori anche nei tempi top della caccia ai tordi in maniera ciclica, ci sono state stagioni in cui la presenza era scarsa, non è un'avvenimento della caccia moderna.

- - - Aggiornato - - -

sono in linea con le vostre idee inoltre aggiungo da esperienze maturata che io sia sulla zona ionica di Reggio che su quella tirrenica all'entrata si spara solo con due tipi di venti o boria o scirocco è quest'anno se non ero ha fatto solo tre giorni è il risultato si è visto in più secondo la mia opinione la perturbazione di maltempo di metà ottobre a influenzato molto, i venti qui da noi sono determinati è negli ultimi anni quando arriva ottobre fa sempre libeccio che per noi non serve a niente.
Con i migratori teoricamente è così ma la fregatura c'è sempre, con il libeccio abbiamo scartucciato bene con tordi di entrata, mentre altre volte con venti da est ne sono entrati pochi.
 
Dico la mia.
Non capisco che c'entra la questione delle nidiate, anche perché se sono state abbondanti nel 2014 non credo possano essere state drastiche nel 2015. Sono parecchi anni che scrivo i miei appunti e posso dire che qui in Puglia l'entrata dei tordi, che poi determina la presenza di animali per tutta la stagione, è fortemente condizionata al meteo delle prime decadi di ottobre. Ad Ottobre scorso ricordo che la bassa pressione l'ha fatta da padrone ed ogni sera tutta la fascia di Adriatico da Bari a Brindisi era un continuo lampeggiare. Io lo osservavo benissimo tornando da Bari al mio paese nel brindisino.
Il tordo è un migratore biologico per cui arrivato il momento della migrazione parte per gli areali di svernamento, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche dei luoghi di nidificazione. È chiaro che nel tragitto sceglie le rotte interessate dall'alta pressione e dal cielo terso e sereno, non entrerà mai nelle perturbazioni.
Ritengo che questo sia il motivo principale dello scarseggiare dei tordi quest'anno. Lo stesso fenomeno si è verificato ciclicamente negli anni e chiunque di noi avrà sentito dire dai propri nonni di annate vuote.
Tra i fattori esogeni dico che la caccia all'estero crea un forte danneggiamento alle specie. Da piccolino (ho 38 anni) si sentiva raramente che qualcuno andava a caccia all'estero, oggi tra il mio paesino in cui torno spesso e la città di Bari sento di tantissimi che lo fanno senza nessun controllo sugli abbattimenti. Quindi...
 
Dico la mia.
Non capisco che c'entra la questione delle nidiate, anche perché se sono state abbondanti nel 2014 non credo possano essere state drastiche nel 2015. Sono parecchi anni che scrivo i miei appunti e posso dire che qui in Puglia l'entrata dei tordi, che poi determina la presenza di animali per tutta la stagione, è fortemente condizionata al meteo delle prime decadi di ottobre. Ad Ottobre scorso ricordo che la bassa pressione l'ha fatta da padrone ed ogni sera tutta la fascia di Adriatico da Bari a Brindisi era un continuo lampeggiare. Io lo osservavo benissimo tornando da Bari al mio paese nel brindisino.
Il tordo è un migratore biologico per cui arrivato il momento della migrazione parte per gli areali di svernamento, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche dei luoghi di nidificazione. È chiaro che nel tragitto sceglie le rotte interessate dall'alta pressione e dal cielo terso e sereno, non entrerà mai nelle perturbazioni.
Ritengo che questo sia il motivo principale dello scarseggiare dei tordi quest'anno. Lo stesso fenomeno si è verificato ciclicamente negli anni e chiunque di noi avrà sentito dire dai propri nonni di annate vuote.
Tra i fattori esogeni dico che la caccia all'estero crea un forte danneggiamento alle specie. Da piccolino (ho 38 anni) si sentiva raramente che qualcuno andava a caccia all'estero, oggi tra il mio paesino in cui torno spesso e la città di Bari sento di tantissimi che lo fanno senza nessun controllo sugli abbattimenti. Quindi...

Sono d'accordo in tutto tranne l'estero....
premesso che se ti riferisci all'est europa, tranne la grecia, in nessun posto puoi sparare ai tordi. Se poi parli di Spagna e Grecia, si fanno bei carnieri ma i tordi li non nidificano ma ci migrano.....Ti viene pensato che ci sia un habitat 1000 volte superiore al nostro?
E' solo il mio pensiero, giro l'est da sempre e non ho mai sparato ai tordi fuori dall'Italia.
 
Certo che ne migrano di meno, ma una covata in meno non giustifica la differenza tra una presenza di tordi così massiccia nel 2014/2015 (una vera invasione) ed una cosi forte carenza nell'anno 2015/2016 (intere giornate per "vedere" qualche sporadico tordo).
Perciò ritengo che la questione covate non sia stata così determinante per cui penso piuttosto ad una questione di condizioni meteo avverse nelle prime decadi di ottobre.
 
Aldilà delle importanti condizioni climatiche locali che influenzano certamente il passo autunnale dei tordi quando ci sono annate particolari come questa(tordi scarsi in ogni regione e nazione mediterranea) o in opposto quella del 2014(tordi abbondanti nel passo autunnale) sicuramente ci sono motivi che vanno anche aldilà del clima,e la riuscita delle cove è una di queste.
Saluti
 
Per come la vedo io, i bottacci come anche i colombacci, si muovono più o meno sempre negli stessi giorni essendo migratori influenzati in primis dalle ore di luce.
E'ovvio che se in quei 7/10giorni "di mossa" in alcune zone ci sono condizioni avverse (intendo depressioni e perturbazioni e non situazioni relative alle temperature) gli stessi prenderanno traiettorie ben diverse.
Nell'annata appena trascorsa rimango dell'idea che molti di questi abbiano preferito le zone a nord delle alpi piuttosto di quelle a sud (a causa di depressioni e perturbazioni spesso centrate tra centro italia e balcani)

L'anno scorso al contrario il bel tempo l'aveva fatta da padrone fino a quasi tutto il mese di ottobre (e gli effetti positivi non mancarono)con depressioni che in modo totalmente contrario erano spesso centrate sul centro europa (da qui la quasi impossibilità di transitare a nord delle alpi e quindi la massiccia partenza verso le zone a sud)

Ciao
 
Dico la mia.
Non capisco che c'entra la questione delle nidiate, anche perché se sono state abbondanti nel 2014 non credo possano essere state drastiche nel 2015. Sono parecchi anni che scrivo i miei appunti e posso dire che qui in Puglia l'entrata dei tordi, che poi determina la presenza di animali per tutta la stagione, è fortemente condizionata al meteo delle prime decadi di ottobre. Ad Ottobre scorso ricordo che la bassa pressione l'ha fatta da padrone ed ogni sera tutta la fascia di Adriatico da Bari a Brindisi era un continuo lampeggiare. Io lo osservavo benissimo tornando da Bari al mio paese nel brindisino.
Il tordo è un migratore biologico per cui arrivato il momento della migrazione parte per gli areali di svernamento, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche dei luoghi di nidificazione. È chiaro che nel tragitto sceglie le rotte interessate dall'alta pressione e dal cielo terso e sereno, non entrerà mai nelle perturbazioni.
Ritengo che questo sia il motivo principale dello scarseggiare dei tordi quest'anno. Lo stesso fenomeno si è verificato ciclicamente negli anni e chiunque di noi avrà sentito dire dai propri nonni di annate vuote.
Tra i fattori esogeni dico che la caccia all'estero crea un forte danneggiamento alle specie. Da piccolino (ho 38 anni) si sentiva raramente che qualcuno andava a caccia all'estero, oggi tra il mio paesino in cui torno spesso e la città di Bari sento di tantissimi che lo fanno senza nessun controllo sugli abbattimenti. Quindi...

Certo che ne migrano di meno, ma una covata in meno non giustifica la differenza tra una presenza di tordi così massiccia nel 2014/2015 (una vera invasione) ed una cosi forte carenza nell'anno 2015/2016 (intere giornate per "vedere" qualche sporadico tordo).
Perciò ritengo che la questione covate non sia stata così determinante per cui penso piuttosto ad una questione di condizioni meteo avverse nelle prime decadi di ottobre.

Capisci che quanto giustamente affermi nel secondo intervento .... annulla quanto messo da me in evidenza nel primo.
 
bah sinceramente tutto sto allarmismo non lo vedo, per un annata scarsa ci sono sempre state non e' la prima e' sicuramente non sara' l'ultima (chiaramente parlo della puglia) quello che ho notato negli anni e' che in annate con le olive come quest'anno cioe perfette e sanissime i tordi negli uliveti sono meno mentre in annate come lo scorso anno (facevano letteralmente schifo piene di vermi tranne dove erano state trattate) i tordi sono piu propensi a praticarli. io ho notato questo puo essere che mi sbagli
 
Stiamo tranquilli , sarà un 2016 da ricordarcelo ( sempre toccandoci ) .....io penso che oltre ai tordi ci sarà una buona presenza di sasselli . Ci sono stati alti e bassi negli anni passati , certo il tutto, come tante cose, non sono mai in aumento , però possiamo accontentarci del piu e del meno ... !!!
 
Stiamo tranquilli , sarà un 2016 da ricordarcelo ( sempre toccandoci ) .....io penso che oltre ai tordi ci sarà una buona presenza di sasselli . Ci sono stati alti e bassi negli anni passati , certo il tutto, come tante cose, non sono mai in aumento , però possiamo accontentarci del piu e del meno ... !!!
Si rispetto al 2016 si può solo migliorare.
 
Capisci che quanto giustamente affermi nel secondo intervento .... annulla quanto messo da me in evidenza nel primo.

Senza cercare le contraddizioni di termini, che tra l'altro non ci sono, la mia idea è semplice e credo sia stata anche ben spiegata e - peraltro - condivisa da molti altri utenti.
È chiaro che alla base di un'annata così magra c'è una moltitudine di fattori messi insieme, ma ritengo che il motivo principale siano state le avverse condizioni meteo nelle settimane centrali del passo dei tordi. E ripeto che tutte le notti guardando verso nord est (costa adriatica da Bari a Brindisi) era un continuo lampeggiare ed i tordi - da che mondo è mondo - non attraversano le perturbazioni durante la loro migrazione autunnale.
In secondo luogo se dovessi individuare un motivo esogeno (non legato direttamente alle abitudini, alle caratteristiche dell'animale) dico che la caccia all'estero danneggia tutte le specie cacciabili tra cui i tordi (in Nord Africa li massacrano sempre senza controlli sui carnieri e sui periodi, altro che periodo pre nuziale al 20 gennaio di cui parla l'Ispra). Mio padre alla mia età aveva sentito pochissimi casi di cacciatori che partivano all'estero a caccia, io adesso ne sento decine di persone che si preparano per viaggi di caccia, e mi riferisco ad una città della Puglia - moltiplica per tutte le altre località, per tutti gli altri stati ecc e capirai l'entità del fenomeno turismo venatorio che viene esercitato per lo più senza controlli e regole e questo noi lo sappiamo.
Non credo che queste due affermazioni siano in contraddizione, in quanto si tratta di due fenomeni a se stanti che messi insieme possono concorrere a determinare situazioni come quella di quest'anno.
 
Siamo a ragionare ed anch'io voglio dire la mia,ovviamente ognuno di noi,come del resto io,portera' spiegazioni in base alle proprie zone ed alle proprie osservazioni.le covate giocano un ruolo,secondo me non marginale....portare a termine una media di due covate in un anno invece che di una,perche' magari danneggiata da diversi fattori,significa avere un capitale di qualche milione di individui in piu'....due anni fa' ad esempio si ebbe una massiccia presenza di covate di bottacci nelle zone sia Alpine che Appenniniche della nostra penisola ed infatti si ebbe un movimento migratorio che per le date ed i numeri di selvatici fu' eccezionale...ovvio che per il transito dei migratori nei nostri lidi le condizioni meteo siano di importanza basilare,ma la presenza dei selvatici e' secondo me fortemente influenzata dal cambiamento degli abitat...potete avere tutte le pasture di questo mondo,olivi,spinai,rovai,terreno inumidito bene ecc.ecc,ma se vengono pian piano tagliati i boschi e quindi diminuiti i ricoveri notturni dove volete che sostino i tordi?...poi metteteci (parlo per le mie zone) in quelle poche zone rimaste,ahime' vocate al cinghiale,battute tre volte a settimana e poi orde di scacciatori (non due tre persone che fanno il fosso,ma squadre di rastrellatori) che dal 5 di ottobre fino al 31 dic,ma anche oltre,fanno in su' e in giu'.....e la ricetta e' completa...
Davide,i sasselli mi dispiace deluderti,ma se non ritornano le stagioni di una volta mi sa' che ce li possiamo quasi scordare...da me molti capannai stanno smettendo di tenerli,meglio avere una batteria super efficente di bottacci e merli per i mesi di ottobre/novembre.
 
Ed il taglio dei boschi di oggi non e' il taglio di 50-60 anni fa', fatto da boscaioli AUTOCTONI, persone di mestiere,rispettose dei propri boschi e dalla natura in genere...oggi ci sono quelli dell'est,che tagliano con l'unica cognizione del guadagno,lasciando solo le piante che spesso sono gia' ****,che lasciano nel bosco la rimanenza di pasti sottoforma di plastica e quant'altro e la rimanenza di sbronze sottoforma di casse di birra...quegli sono boschi che non ospiteranno piu' niente se non i cinghiali quando saranno ricoperti di macchie...
 
Senza cercare le contraddizioni di termini, che tra l'altro non ci sono, la mia idea è semplice e credo sia stata anche ben spiegata e - peraltro - condivisa da molti altri utenti.
È chiaro che alla base di un'annata così magra c'è una moltitudine di fattori messi insieme, ma ritengo che il motivo principale siano state le avverse condizioni meteo nelle settimane centrali del passo dei tordi. E ripeto che tutte le notti guardando verso nord est (costa adriatica da Bari a Brindisi) era un continuo lampeggiare ed i tordi - da che mondo è mondo - non attraversano le perturbazioni durante la loro migrazione autunnale.
In secondo luogo se dovessi individuare un motivo esogeno (non legato direttamente alle abitudini, alle caratteristiche dell'animale) dico che la caccia all'estero danneggia tutte le specie cacciabili tra cui i tordi (in Nord Africa li massacrano sempre senza controlli sui carnieri e sui periodi, altro che periodo pre nuziale al 20 gennaio di cui parla l'Ispra). Mio padre alla mia età aveva sentito pochissimi casi di cacciatori che partivano all'estero a caccia, io adesso ne sento decine di persone che si preparano per viaggi di caccia, e mi riferisco ad una città della Puglia - moltiplica per tutte le altre località, per tutti gli altri stati ecc e capirai l'entità del fenomeno turismo venatorio che viene esercitato per lo più senza controlli e regole e questo noi lo sappiamo.
Non credo che queste due affermazioni siano in contraddizione, in quanto si tratta di due fenomeni a se stanti che messi insieme possono concorrere a determinare situazioni come quella di quest'anno.
Condivido il tuo pensiero sulle cause naturali dell'assenza dei tordi notata quest'anno, ma non condifico affatto il motivo " esogeno ",e la dimostrazione è stata data proprio dal tuo precedente intervendo affermando che nella stagione precedente c'è stata l'invasione ed io dico che c'è stata l'invasione anche nella stagione 2012/2013 ... ricordi ? Quindi non potrà essere una stagione povera a giustificare incidente .... sia pur lontanamente .... la caccia all'estero, perchè fino a prova contraria la più grande pressione venatoria i tordi ce l'hanno nel nostro paese e non certo in grecia con poche migliaia di praticanti o in Spagna con gran parte del territorio idoneo alla permanenza del tordo riservato ...... e dove si spara sin a fine febbraio, apre a novembre e non saranno certo 1000 forestieri ( mi tengo moooolto largo ) in un paio di avventure a prelevare quanto 300.000 praticanti da noi in una stagione
Ritengo in linea generale il prelievo venatorio fattore limitato per la salguardia della consistenza delle speci e lo dimostrano gli studi fatti dagli osservatori che danno il piccolo migratore in eccellente stato di salute. Sempre riguardo la consistenza numerica per esempio, le allodole sono certificate in calo, ed ecco quindi le limitazioni dei carnieri. Le allodole hanno 2 areali di nidificazione quello nord/centro Europa e l'areale nord/est Europa. Gli uccelli con numero in declino sono quelli del centro, mentre è stabile quello ad est. Ebbene quest'ultimo è quello che in migrazione coinvolge la Romania ..... e si dà il caso che la meta di tutti gli allodolari italiani che conseguono carnieri " importanti " non dà origine a nessun problema alla specie.
Personalmente, quindi, non darei giustificazioni su cause " esogene " perchè quelle che sempre personalmente ritengo giustificative di questa pessima stagione le hai ampiamente e giustamente descritte.
Un caro saluto ed in bocca al lupo a tutti noi per la prossima annata
 
Condivido il tuo pensiero sulle cause naturali dell'assenza dei tordi notata quest'anno, ma non condifico affatto il motivo " esogeno ",e la dimostrazione è stata data proprio dal tuo precedente intervendo affermando che nella stagione precedente c'è stata l'invasione ed io dico che c'è stata l'invasione anche nella stagione 2012/2013 ... ricordi ? Quindi non potrà essere una stagione povera a giustificare incidente .... sia pur lontanamente .... la caccia all'estero, perchè fino a prova contraria la più grande pressione venatoria i tordi ce l'hanno nel nostro paese e non certo in grecia con poche migliaia di praticanti o in Spagna con gran parte del territorio idoneo alla permanenza del tordo riservato ...... e dove si spara sin a fine febbraio, apre a novembre e non saranno certo 1000 forestieri ( mi tengo moooolto largo ) in un paio di avventure a prelevare quanto 300.000 praticanti da noi in una stagione
Ritengo in linea generale il prelievo venatorio fattore limitato per la salguardia della consistenza delle speci e lo dimostrano gli studi fatti dagli osservatori che danno il piccolo migratore in eccellente stato di salute. Sempre riguardo la consistenza numerica per esempio, le allodole sono certificate in calo, ed ecco quindi le limitazioni dei carnieri. Le allodole hanno 2 areali di nidificazione quello nord/centro Europa e l'areale nord/est Europa. Gli uccelli con numero in declino sono quelli del centro, mentre è stabile quello ad est. Ebbene quest'ultimo è quello che in migrazione coinvolge la Romania ..... e si dà il caso che la meta di tutti gli allodolari italiani che conseguono carnieri " importanti " non dà origine a nessun problema alla specie.
Personalmente, quindi, non darei giustificazioni su cause " esogene " perchè quelle che sempre personalmente ritengo giustificative di questa pessima stagione le hai ampiamente e giustamente descritte.
Un caro saluto ed in bocca al lupo a tutti noi per la prossima annata


Mo soccia che spiegazione tecnico-scientifica-faunistico-venatoria.....
Semplicemente perfetto!!!!!
 

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