Per quanto riguarda il transito dei Falconiformi sullo Stretto di Messina, avrei da fare qualche riflessione alla luce dei numerosi tracciati Gps di molte specie migratorie che ho osservato nell’ultimo mese, esse riguardavano: la velocità, l’altitudine e i venti (di coda) per la migrazione primaverile.
Come al solito farò storcere il naso a parecchi, in particolar modo a quelli che si trovano a vivere sullo Stretto di Messina, è inutile negarlo ma vado controcorrente da un pezzo ormai.
Ebbene la mia teoria contestabilissima da chiunque è che i migratori(tutti) migrano (sempre), e che noi li vediamo soltanto quando vi è il giusto meteo/vento per poterli osservare e, dobbiamo trovarci in una località specifica (terraferma) e con una discreta altitudine.
Quando ero giovane ed andavo al passo degli Adorni a maggio, capitava spesso di non vedere niente per giorni, io sospettavo che sicuramente da qualche parte loro stessero passando.
Mi capitò un giorno di non vedere nulla fino alle 16.00, poi il vento in alta quota (non quello che abbiamo a 100m) ebbe una leggerissima variazione (interpretazione della formazione del cumulonembo di levante) e cominciai a vederne in gran quantità (altissimi), essi non erano fermi dietro l’angolo, ma erano in piena migrazione da tutto il giorno, solo che fino ad allora non ero riuscito a vederli.
Ultimamente ho letto alcuni studi sui Falchi Pecchiaioli, con i tracciati radar sulle coste Calabresi e gli avvistamenti nelle Isole Eolie, Pantelleria e Ustica.
Arriviamo al dunque.
Da un po' di tempo mi frulla in testa che anche i Falconiformi possano sfruttare i venti di coda migrando ad alte altitudini e passando del tutto inosservati. Se un Chiurlo o un Fischione in migrazione possono viaggiare a 2000m con venti di coda, perché un Falconiforme non potrebbe farlo? Ho visto spesso falchi Pecchiaioli con lo scirocco passare ad ali battenti e senza nessuna corrente ascensionale, perché non potrebbero farlo con venti di coda (Sud-Ovest) a 1000/3000m?
Tra l’altro alcuni tracciati di uccelli (non Falconiformi) in migrazione primaverile provenienti dall’Africa, dimostrano che possono viaggiare anche in mare aperto, lontani dalle coste senza alcun problema e senza essere costretti, come di solito si crede, a passare dagli stretti (Gibilterra, Messina, Bosforo).
Sicuramente il mio pensiero è un ribaltamento totale di quello che fino ad oggi gli ornitologi ci hanno insegnato.
Siamo a maggio il passo degli Adorni è iniziato!