Io avevo iniziato a dargli importanza dal 2010 perché caso voleva che dal 2008 al 2014 i grossi ingressi si erano verificati tutti a cavallo tra la luna nuova ed il primo quarto.ecco dunque che mi ero immaginato che quel momento lunare spingesse a partire i migratori ma credo fosse un caso che si era ripetuto per varie stagioni consecutive.vedendo gli ultimi anni ,gli ingressi sono avvenuti con tutte le fasi lunari
 
Ebbene si,bisogna ringraziare federcaccia per i suoi studi,in particolare Michele Sorrenti coordinatore studi e ricerche di federcaccia.
Devo dire la verità,non sono un iscritto di federcaccia.
Vabbè entriamo nel merito:il Tordo (Irgoli) tracciato da Dicembre 2022 (rotta nuziale) ha trasmesso nuovi dati a novembre 2023 sulla rotta post nuziale,gli spostamenti locali in Ungheria nelle aree di nidificazione sono stati NO/SE.
La differenza dei tracciati, tra quello primaverile e quello autunnale è di circa 90km in Italia,questo significa che gli spostamenti nelle aree di nidificazione si ripercuteranno immancabilmente sulle aree di transito e svernamento,a questo aggiungerei anche i riorientamenti che avverranno durante la lunga fase della migrazione,che sposteranno i vari contingenti di 100Km verso NO o verso SE in base al vento.
La mia teoria è che alcuni di questi riorientamenti nei paesi di transito prima di giungere in Italia abbiano favorito alcuni settori regionali Italiani rispetto ad altri,e si ritorna al famoso meteo/culo,che non riguarda solo quello che ci troviamo sulla nostra testa, ma anche quello che avviene a moltissimi chilometri di distanza da noi,nelle settimane precedenti, durante il periodo interessato alla migrazione.
Non escludo che Irgoli torni in Sardegna nella località da dove è partito in Primavera,speriamo che le batterie del trasmettitore si ricaricano...
Link Federcaccia https://www.federcaccia.org/telemet...Zh0Lb5doiHzGNCGWNN-OZSSHddIOAsRSv-Qh1kMtbagb4
Irgoli novembre.png
 
Per quanto riguarda il transito dei Falconiformi sullo Stretto di Messina, avrei da fare qualche riflessione alla luce dei numerosi tracciati Gps di molte specie migratorie che ho osservato nell’ultimo mese, esse riguardavano: la velocità, l’altitudine e i venti (di coda) per la migrazione primaverile.

Come al solito farò storcere il naso a parecchi, in particolar modo a quelli che si trovano a vivere sullo Stretto di Messina, è inutile negarlo ma vado controcorrente da un pezzo ormai.

Ebbene la mia teoria contestabilissima da chiunque è che i migratori(tutti) migrano (sempre), e che noi li vediamo soltanto quando vi è il giusto meteo/vento per poterli osservare e, dobbiamo trovarci in una località specifica (terraferma) e con una discreta altitudine.

Quando ero giovane ed andavo al passo degli Adorni a maggio, capitava spesso di non vedere niente per giorni, io sospettavo che sicuramente da qualche parte loro stessero passando.

Mi capitò un giorno di non vedere nulla fino alle 16.00, poi il vento in alta quota (non quello che abbiamo a 100m) ebbe una leggerissima variazione (interpretazione della formazione del cumulonembo di levante) e cominciai a vederne in gran quantità (altissimi), essi non erano fermi dietro l’angolo, ma erano in piena migrazione da tutto il giorno, solo che fino ad allora non ero riuscito a vederli.

Ultimamente ho letto alcuni studi sui Falchi Pecchiaioli, con i tracciati radar sulle coste Calabresi e gli avvistamenti nelle Isole Eolie, Pantelleria e Ustica.

Arriviamo al dunque.

Da un po' di tempo mi frulla in testa che anche i Falconiformi possano sfruttare i venti di coda migrando ad alte altitudini e passando del tutto inosservati. Se un Chiurlo o un Fischione in migrazione possono viaggiare a 2000m con venti di coda, perché un Falconiforme non potrebbe farlo? Ho visto spesso falchi Pecchiaioli con lo scirocco passare ad ali battenti e senza nessuna corrente ascensionale, perché non potrebbero farlo con venti di coda (Sud-Ovest) a 1000/3000m?

Tra l’altro alcuni tracciati di uccelli (non Falconiformi) in migrazione primaverile provenienti dall’Africa, dimostrano che possono viaggiare anche in mare aperto, lontani dalle coste senza alcun problema e senza essere costretti, come di solito si crede, a passare dagli stretti (Gibilterra, Messina, Bosforo).

Sicuramente il mio pensiero è un ribaltamento totale di quello che fino ad oggi gli ornitologi ci hanno insegnato.

Siamo a maggio il passo degli Adorni è iniziato!
 
Ben tornato a scrivere!! ✍️ 👍
 
Passano col sud-ovest non forte ma sono puntini di grammofono certe volte nemmeno col binocolo li riesci ha vedere punti neri non distinguibili, molte volte qua niente è amici nel palermitano li vedono transitare, di passare passano dove li porta il vento
 
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