Calma ragazzi: la situazione è questa: fino al 2005, in italia, vigeva sempre e comunque il principio della legittima difesa, che, per essere condizione scriminante di antigiuridicità (ovvero, per rendere chi la usa "non perseguibile"), richiede ingiustizia dell'offesa e proporzionalità tra offesa e difesa.
Nel 2005 la maggioranza del PDL ha modificato l'istituto, inserendo in sostanza il principio (ovvio per noi, ma faticosissimo da inserire in normativa) che la proporzionalità tra offesa e difesa è di fatto PRESUNTA nel caso in cui la difesa si sia manifestata per difedere:
a) la propria o altrui incolumità;
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione
Quindi, di fatto la norma prevede oggi una cosa ripeto per noi ovvia, ma che sul piano giuridico ha rappresentato di fatto una rivoluzione, ovvero che chi aggredisce ingiustamente beni o salute altrui NON PUO' ESSERE POSTO SULLO STESSO PIANO DI CHI LI DIFENDE.
Poi, la normativa una volta entrata in vigore deve essere applicata, è quì entriamo in un altro mondo, e dipende anche quale magistrato ti trovi davanti.
Ma la norma oggi è chiara: penso che l'arresto sia comunque un primo passo standard e necessario in un caso di omicidio, poi si vede come applicare la normativa, che dovrebbe essere applicata come detto.