Test psicologico.....per cane e padrone (1 utente sta leggendo)

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Vero la mamma ringhia a tutti e li sta “avvertendo”, qualcuno lo capisce e si siede calmandosi , fermiamoci qua e riflettiamo: i cuccioli che all avvertimento si calmano e si siedono, lo fanno perché sono sottomessi? perché hanno poco carattere? o perché sono intelligenti? già, intelligenti..., perché sanno che se non rientrano nei ranghi arriverà la “minaccia” e forse la “punizione”. Andiamo avanti: qualche cucciolo fa il finto ***** all avvertimento e ci prova comunque ad avvicinarsi per allattare beccandosi la minaccia, lo fanno perché hanno carattere? perché sono dominanti? o perché sono “stupidi” inteso come inutilmente testardi?
Ci sono spunti di discussione interessanti, vediamo cosa ne pensate.


Personalmente se dovessi scegliere un cucciolo osservando solo questo comportamento ( assolutamente insufficiente) sceglierei chi ha dimostrato intelligenza valutando non conveniente disubbidire .

Io sono un grande passionista di cani e se avessi avuto tempo nella mia vita avrei studiato la loro psicologia. Ho fatto altre scelte nella vita e adesso sono ormai vecchio per intraprendere una nuova sfida. Questo per dire che non posso partecipare a questa argomentazione perché mi sento mancare quei requisiti fondamentali che occorrono per giudicare quei comportamenti che i cuccioli assumono in relazione con la madre.
setterman1
 
E, a proposito, io credo fermamente che anche con i figli le sculacciate sono a volte necessarie-
Le sculacciate non sono necessarie, quando si rendono necessarie è perché qualcosa fra genitore e figlio non ha funzionato, si fa pagare al figlio o alla moglie la debolezza del padre o del marito. Dalle mie parti i padri di una volta la carta della punizione non se la giocavano mai, bastava uno sguardo per mettere le cose a posto, ma neanche le madri punivano mai. L'educazione ai bambini veniva impartita fin da subito. Il padre era l'autorità, la madre raccomandava ai figli di rimanere seduti e fare silenzio, perché il papà era stanco. Dopo entrato era il padre a chiamare il figlio o i figli. Questo succedeva quando mia madre era bambina. Adesso quando rientra il padre, il figlio o i figli gli saltano addosso, e se non ricevono attenzioni e non vengono presi subito in braccio partono i calcetti negli stinchi del papà. Con questo tipo di educazione lo schiaffo è sicuramente di contenimento, si fa pagare dopo, quello che non si è saputo gestire prima. Sant'Agostino diceva che i figli bisogna baciarli quando dormono. Per i cani è più o meno la stessa cosa, nei tempi passati socializzavano i cani senza capire nulla di psicologia canina, se non era permesso ai figli di saltare o avvicinarsi al padre figuriamoci se permettevano ai cani di saltargli addosso. I cani con pochissimo addestramento erano molto più ubbidienti di quelli attuali super addestrati. C'erano anche quelli che erano convinti che le bestie ubbidivano solo con le mazzate. Felice Delfino a modo suo ha dimostrato il contrario.
 
Una parere rispetto al video... La mamma ringhia a tutti ci sono quelli che di siedono e fine e quelli che insistono... Secondo voi in caso di scelta del cucciolo si può supporre che avrà lo stesso comportamento nei nostri confronti? Quindi più facilmente o difficilmente si piegherà a noi?
Ogni cucciolo ha la propria indole, sicuramente questa incide molto sul carattere del cane. Però è anche vero che il cane non nasce dominante da un programma genetico, lo diventa. I più dominanti di quella cucciolata se messi insieme ad altri cuccioli di una diversa cucciolata potrebbero diventare i più sottomessi. Con un cane di carattere forte è più difficile convincerlo a sottomettersi. Il cane si sottomette per interesse, non certamente perché lo schieni e lo tieni fermo sul dorso. Non credere che quello più remissivo sia di facile addestramento, lo potrebbe essere per l'addestramento all'obbedienza, ma bisogna avere veramente il guanto di velluto. Quindi potrebbe risultare timido e remissivo a casa e una vera furia sul terreno di caccia. Non è facile scegliere il cucciolo, ci sono cuccioli iperattivi che a casa o in giardino non stanno mai fermi, però dopo essere stati slegati sul terreno di caccia si esauriscono in 10/15 minuti. Io sceglierei una via di mezzo fra quello che mi viene a tirare i pantaloni e quello che se ne sta in disparte. Se non c'è la via di mezzo sceglierei quello che sta in disparte, però solo se viene quando lo invito a venire, se ha la coda e la porta bassa, di lato e scodinzolando ancora meglio, se la portasse bassa e fra le gambe eviterei di prenderlo. Sono solo mie opinioni, non sono verità.
 
Germano potresti spiegare nel pratico minaccia e avvertimento?
Prendiamo un fatto pratico.... Il cane nonostante i ripetuti richiami continua ad allungare troppo.

Intanto devi capire perché il cane allunga, non è detto che il cane che allunga ha sempre torto. In una prova di lavoro per far sfondare il cane in profondità basta slegarlo su una stradina, se si evita e lo si slega lontano sul terreno con vegetazione uniforme il cane eviterà di fare allunghi strani. I cani da ferma dominanti specialmente alcune razze vanno fuori mano quando c'è carenza di selvaggina, è un fatto naturale, anche il branco quando scarseggia la grossa selvaggina si divide, i lupi hanno più possibilità di sopravvivere cacciando da soli. Ma questo con un cane che ha deciso di sottomettersi non succede, sarà sempre collegato a prescindere dalla selvaggina. Lo springer sul terreno "pulito" tende ad allungare, e su quello sporco tende a restare più corto. Quando allunga più del dovuto lo chiami, se non dovesse ascoltare fai partire la minaccia, urla come un pazzo e correndo gli vai addosso, appena vedi che il cane ha stoppato l'azione lo chiami con voce gentile lo premi e lo rimandi dall'altra parte. Puoi usare anche la lunghina, di una quindicina di metri, lascia che il cane giri trascinando la corda, appena la lunghezza sta per esaurirsi gli metti il piede sopra e gli dai un colpetto di fischietto, colpetto di fischietto qualche attimo prima e colpetto al collo, in poco tempo il cane ha capito che con il colpetto di fischietto deve girare a sinistra o a destra, il fischio intermittente lo usi per chiamare il cane e il fischio lungo per fermalo e farlo sedere. La lunghina la devi utilizzare in spazi aperti, come parcheggi poco frequentati, ma non quando il cane caccia. La lunghina è un rimedio a quello che non è stato fatto prima, a tre mesi al cane bisogna insegnargli il percorso, anche mettendo dei birilli, a un cucciolo basta fargli fare tre metri a sinistra e tre a destra.
 
Io sono un grande passionista di cani e se avessi avuto tempo nella mia vita avrei studiato la loro psicologia. Ho fatto altre scelte nella vita e adesso sono ormai vecchio per intraprendere una nuova sfida. Questo per dire che non posso partecipare a questa argomentazione perché mi sento mancare quei requisiti fondamentali che occorrono per giudicare quei comportamenti che i cuccioli assumono in relazione con la madre.
setterman1
I cani hanno una vita parallela alla nostra, anche la struttura gerarchica del branco ha molte analogie a una nostra struttura militare, quella del branco è molto più rigida. La valutazione per scegliere chi mettere al comando non viene imposta, e non la decide il più forte, la decide il branco, anche tramite le fazioni chi si formano all'interno del branco. Al comando ci va chi ha effettivamente dimostrato di valere più di tutti gli altri, chi è nelle condizioni di guidare e decidere per la sopravvivenza della specie. In una nostra struttura militare qualche volta al comando ci va chi ha più santi in paradiso. Sembrerebbe una cosa strana, ma il capo branco viene eletto "democraticamente" Chi sfida deve essere autorizzato dal branco. Quindi se tanto da tanto, non è il più forte che sottomette, ma è il branco che ha scelto il suo leader e per tanto si sottomette spontaneamente, ma non per paura, lo fa per interesse.
 
Vero la mamma ringhia a tutti e li sta “avvertendo”, qualcuno lo capisce e si siede calmandosi , fermiamoci qua e riflettiamo: i cuccioli che all avvertimento si calmano e si siedono, lo fanno perché sono sottomessi? perché hanno poco carattere? o perché sono intelligenti? già, intelligenti..., perché sanno che se non rientrano nei ranghi arriverà la “minaccia” e forse la “punizione”. Andiamo avanti: qualche cucciolo fa il finto ***** all avvertimento e ci prova comunque ad avvicinarsi per allattare beccandosi la minaccia, lo fanno perché hanno carattere? perché sono dominanti? o perché sono “stupidi” inteso come inutilmente testardi?
Ci sono spunti di discussione interessanti, vediamo cosa ne pensate.


Personalmente se dovessi scegliere un cucciolo osservando solo questo comportamento ( assolutamente insufficiente) sceglierei chi ha dimostrato intelligenza valutando non conveniente disubbidire .
Tutte le ipotesi e teorie sono valide per la scelta del cucciolo. Un cane fortemente dominante che ha deciso di non sottomettersi perché ha valutato il padrone incapace, è catalogato poco intelligente e in addestrabile. Chi fa questo tipo di valutazione è quello che addestra più col bastone e meno con la carota, con i cani fortemente dominanti non conviene usare la forza, conviene fargli credere che è lui quello che comanda. I risultati si raggiungono ugualmente utilizzando un percorso diverso.
 
Se sono presente, dopo i primi abbai che precedono l'attacco, gli ordino "stai", si siede e non molla di vista l'estraneo, pronto a sferrare l'attacco ad un mio segnale.
Giovanni, la socializzazione non l'ho inventata io. Credo che il cane non è un coglion@ al quale bisogna spiegare sempre tutto. La differenza che passa fra un cane ben socializzato e uno poco socializzato e ben addestrato è che quello socializzato non ha bisogno di ordini, è un cane che pensa e decide, a differenza di quello che obbedisce agli ordini, ordinando si toglie al cane la possibilità di pensare. Il risultato è uguale, la differenza è, che il mio cane quando mi vede senza ricevere ordini si mette in disparte e si scarica di qualsiasi responsabilità, continua comunque ad osservare. Il tuo lo fa per comando, come affidabilità il cane che pensa è più affidabile di un cane che gli e stato imposto di eseguire tramite comando. Giovanni, anche i cani corretti con il collare prima o dopo trasgrediscono, è nella natura del cane non rinunciare mai ai propri interessi.
 
Io addestro un cane al resta solo se il cane è collegato. Se trasgredisce, lascia la postazione e mi viene a cercare, continuo a rimetterlo nella postazione dove ha ricevuto l'ordine fino alla nausea, se invece lascia la postazione e se ne va in giro a farsi gli affari propri smetto di addestrarlo, non è affidabile. Non è che non sono capace di arrivare all'uva, come ha scritto Giovanni, all'uva si può arrivare in pochissimo tempo, non è difficile inchiodare il cane sul resta, io però preferisco legare il cane e lasciargli la testa libera di pensare a come fare per liberarsi. E' solo un esempio per far capire cosa vuol dire avere rispetto per il cane.
 
Non sempre, Germano, nelle strutture militari comanda e conduce in azione il più alto in grado: la scelta del leader nelle operazioni speciali e coperte così come tu affermi per i cani la sceglie il team. Di questo ne sono consapevoli anche i vertici che fino ad un certo punto tollerano queste eccezioni. Non avrei mai affidato la mia vita ad un raccomandato od ad un pivello. A, dimenticavo, in certe strutture i raccomandati non ci sono: o vali o muori e metti tutti gli altri in pericolo. Questo per la precisione.
 
Giovanni, la socializzazione non l'ho inventata io. Credo che il cane non è un coglion@ al quale bisogna spiegare sempre tutto. La differenza che passa fra un cane ben socializzato e uno poco socializzato e ben addestrato è che quello socializzato non ha bisogno di ordini, è un cane che pensa e decide, a differenza di quello che obbedisce agli ordini, ordinando si toglie al cane la possibilità di pensare. Il risultato è uguale, la differenza è, che il mio cane quando mi vede senza ricevere ordini si mette in disparte e si scarica di qualsiasi responsabilità, continua comunque ad osservare. Il tuo lo fa per comando, come affidabilità il cane che pensa è più affidabile di un cane che gli e stato imposto di eseguire tramite comando. Giovanni, anche i cani corretti con il collare prima o dopo trasgrediscono, è nella natura del cane non rinunciare mai ai propri interessi.

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Si Nicola.... d'accordo, però! il cane può pensare e agire in modo giusto per lui, secondo istinto, ma sbagliato per l'uomo. Ad esempio, se fosse per lui, attaccherebbe l'intruso e questo è giusto in mia assenza, ma è sbagliato in mia presenza! Quindi lo devo riprendere.
Anche il mio che è semi-addestrato, quando mi vede, si mette in disparte e mi osserva. Ma parliamo di cani diversi, il mio ha solo il compito di guardia e difesa. E' giusto che se io non mi accorgo di un eventuale pericolo, il cane agisca da solo, ma poi prendo io la palla e lui si mette dietro.
Fortunatamente non ho avuto bisogno del collare, è bastata la minaccia del cibo e mooolte carezze e gioco e non è facile giocare con un cane di 80 kg.:mrgreen:
 
Vedo che ancora c'e' chi crede alle teorie nate purtroppo qui (U.S.) negli anni '60, teorie che, sebbene riguardassero l'educazione del fanciullo certi applicano anche all'addestramento dei cani. Niente sculacciate? Se il bambino o fanciullo fa qualcosa che non avrebbe dovuto fare pur sapendo di non doverla fare, naturalmente e' colpa dei genitori, o dell'insegnante, o del vicino di casa, o della "societa'." Quindi, per carita', niente punizioni, niente sculacciate, niente responsabilita' individuale per l'azione commessa. E i risultati di tali teorie si vedono bene oggi in strada, nelle scuole, nei locali pubblici, sui mezzi di trasporto. Come insegnante per 27 anni di fanciulli e fanciulle ne ho visti tanti, di tutti i ceti sociali. E potevo individuare immediatamente quelli che erano stati le vittime di tali teorie, come pure quelli che erano stati le vittime di abusi, di botte date con ferocia, senza motivo o per motivi insignificanti. Ambedue le categorie erano e sono destinate, per lo piu' (di eccezioni ce ne sono tante, sempre, a tutto) ad un adattamento difettoso alla vita sociale, al lavoro, al matrimonio, e ad essere genitori.
Lo stesso vale per i cani ed il loro addestramento. Bisogna trovare il giusto mezzo, e soprattutto non aspettarsi che il cane "nasca imparato." Il cane sa soltanto cio' che un cane sa per istinto. Il resto (cioe' i comportamenti che servono a noi a caccia, o in azioni di polizia, o di soccorso, o di guida dei ciechi, ecc.) glielo dobbiamo insegnare noi. La punizione? Soltanto quando il cane, che ha gia' imparato una delle cose che deve fare e come farla, per qualche ragione sua decide di non farla o di farla in modo sbagliato. Ma la punizione deve esserci, proprio perche' il cane e' un ex-cucciolo e un ex-lupo. La cagna punisce i cuccioli fisicamente, ed il branco pure. Vero che un ringhio dopo un po' basta o bastava, ma soltanto perche' da principio il ringhio era seguito da un morso, un morso non grave, ma spiacevole--come una sculacciata. Il cane (e tutti gli animali senzienti, umani inclusi) funziona per associazione, come ha dimostrato Pavlov col famoso esperimento.Quando la punizione (adeguata, mai esagerata o insufficiente) e' associata col comportamento sbagliato, il comportamento sparisce. Quando la coccola o il bocconcino arriva dopo il comportamento giusto, il cane associa le due cose ed il comportamento giusto diventa automatico. La saggezza dei popoli conta per qualcosa, no? A Napoli si dice: "Mazzate e panelle fann' 'e figlie belle." Naturalmente uno non deve prendere letteralmente le parole del detto. Quindi niente mazzate vere e proprie, e niente pagnottella ogni volta che la figlia fa qualcosa giusta e la fa bene, altrimenti la figlia diventa "chiattona," cicciona. E' una metafora, certamente, ma una metafora giusta. A proposito, che ne dite dei giudici che rilasciano immediatamente l'immigrato illegale che ha pestato i poliziotti? Sara' una toga rossa che non crede nel punire i comportamenti sbagliati...
Comunque penso di aver detto tutto cio' che avevo da dire su questo soggetto, ed esco da questa discussione per non dovermi ripetere e diventare noioso e stridulo. E' ovvio che ci sono due scuole di pensiero su come educare i figli ed addestrare i cani, ed e' altrettanto ovvio a quale scuola appartengo io. Devo aggiungere che quando incontravo degli ex-alunni dopo diversi anni dalla fine della loro carriera liceale moltissimi (spesso quelli che erano stati i piu' discoli) mi ringraziavano per essere stato severissimo con loro, di averli costretti a lavorare sodo, e di averli puniti spesso (non a sculacciate, ma con zeri, detenzione dopo le ore di scuola, sospensioni, ecc.), perche' la disciplina imposta e il lavoro sodo che esigevo li avevano aiutati a lavorare e a vivere bene dopo aver lasciato la
scuola. Comunque, a chiunque decida di comprare un cuccciolo e addestrarlo, consiglio di non ricorrere ai consigli dei frequentatori dei fora, perche' qui ognuno in possesso di due dita per battere sulla tastiera (o magari anche un dito solo) e' un "esperto." Io uso due dita e un pollice. E ogni giorno che passa (e a settant'anni ne sono passati tanti!) mi rendo conto di sapere poco o niente di niente. E adesso anche la memoria comincia a farmi cilecca. Consiglio invece l'acquisto di libri scritti da esperti veri. Io diffiderei dei libri piu' recenti, ma studierei bene libri scritti da Richard Wolters (per chi vuole addestrare un riportatore), Larry Mueller, per tutti i tipi di cane da caccia, e Dave Duffey, pure per tutti i tipi di cani. Non ho mai letto nulla su cani da compagnia, da tartufi, segugi e cani da traccia, perche' non ho mai avuto tali cani.
Non so se esistano traduzioni di questi autori, e sono sicuro che potreste trovare dozzine di libri scritti da validi addestratori italiani. Leggete, studiate, imparate, e poi applicate cio' che avete imparato dagli esperti veri, che di cani ne hanno addestrati a centinaia.
 
Niente sculacciate? Se il bambino o fanciullo fa qualcosa che non avrebbe dovuto fare pur sapendo di non doverla fare, naturalmente e' colpa dei genitori, o dell'insegnante, o del vicino di casa, o della "societa'." Quindi, per carita', niente punizioni, niente sculacciate, niente responsabilita' individuale per l'azione commessa. E i risultati di tali teorie si vedono bene oggi in strada, nelle scuole, nei locali pubblici, sui mezzi di trasporto.
Sicuramente il comportamento dei ragazzi è cambiato da quando hanno incominciato a dare del "tu" ai genitori. Da quando il papà è diventato l'amico del figlio, a prescindere dal carattere del ragazzo. Non si educa con le punizioni, si educa con l'esempio, i ragazzi osservano ed imparano. Punire il cane attraverso il dolore allo scopo di scoraggiare un comportamento da noi umani ritenuto sbagliato, Delfino lo definiva "la viltà del più forte" molto probabilmente si sbagliava, sarebbe stato più giusto dire la viltà del più debole, i vili non sono mai stati forti. Fate fare al cane quello che è nella natura del cane e vedrete che il cane sbaglia poche volte, e quando lo fa sa correggersi da solo. "Quando l'istinto con la ragion contrasta vince l'istinto e la ragion non basta" è riferito al cane.
 
Lo stesso vale per i cani ed il loro addestramento. Bisogna trovare il giusto mezzo, e soprattutto non aspettarsi che il cane "nasca imparato." Il cane sa soltanto cio' che un cane sa per istinto.
Infatti la selezione del cane da caccia si basa sull'istinto, sulle doti naturali, che non sono quelle di andare a comprare il giornale al padrone o di portargli le ciabatte quando lo vede rientrare. Ogni razza ha delle attitudini ben precise, che non centrano con l'intelligenza, l'intelligenza di una animale è quella di sopravvivere all'ambiente è l'intelligenza che muove lo spirito di adattamento. Credo che i retriever con la loro intelligenza di eseguire ordini complessi, se abbandonati a se stessi hanno poche possibilità di sopravvivere, al contrario di un cane primitivo che apparentemente se ne frega di tutto e di tutti e non è all'altezza di seguire gli ordine che esegue un labrador.
 
Quando la coccola o il bocconcino arriva dopo il comportamento giusto, il cane associa le due cose ed il comportamento giusto diventa automatico.
Diventa automatico quando non contrastano con l'istinto del cane, stiamo parlando di rinforzo positivo, che è inadeguato per contrastare l'istinto di sopravvivenza del cane. Per contrastare il cane ad andare contro il suo istinto bisogna usare un rinforzo altamente punitivo. Chi educa con la forza della leadership non può andare contro gli interessi del cane, il leader fa sempre gli interessi del cane, questo è un modo di rapportarsi con il cane. Tramite il condizionamento ci sono metodi che rafforzano la leadership, ci sono delle regole che il cane impara da solo attraverso l'osservazione, impara a pensare e a decidere quello che per lui è più conveniente fare. Questo un cane abituato ad eseguire gli ordini non potrà mai farlo, più si addestra più si inibisce più si toglie al cane la possibilità di pensare e di interagire.
 
Non voglio ripetermi. Chiaro che la pensiamo diversamente sulla maggioranza dei punti di vista, piu' o meno lo stesso su altri. Il coro ha un suono migliore quando ognuno canta una parte diversa purche' tutte le parti siano state fatte per funzionare bene insieme. Io mi trovo bene con la parte che ho imparato, e continuero' a cantare la mia, non la tua, perche' e' quella giusta per la mia voce e la mia intonazione, e per me all'atto pratico ha funzionato ottimamente. Mi piacerebbe addestrare un altro cane, ma ormai sono troppo vecchio, vivo in un posto non propizio ai Labradors (troppo caldo, niente anatre, troppi crotali), e soprattutto non vorrei morire prima del cane (non mi aspetto di poter annusare i fiori dalla parte della corolla invece che dalla parte delle radici per quanto durerebbe la vita di un cane preso oggi da cucciolo) e dargli questo dolore. Le cronache sono piene di cani che si lasciano morire sulla tomba del padrone.
 
Comunque, a chiunque decida di comprare un cuccciolo e addestrarlo, consiglio di non ricorrere ai consigli dei frequentatori dei fora, perche' qui ognuno in possesso di due dita per battere sulla tastiera (o magari anche un dito solo) e' un "esperto." Io uso due dita e un pollice. E ogni giorno che passa (e a settant'anni ne sono passati tanti!) mi rendo conto di sapere poco o niente di niente. E adesso anche la memoria comincia a farmi cilecca. Consiglio invece l'acquisto di libri scritti da esperti veri. Io diffiderei dei libri piu' recenti, ma studierei bene libri scritti da Richard Wolters (per chi vuole addestrare un riportatore), Larry Mueller, per tutti i tipi di cane da caccia, e Dave Duffey, pure per tutti i tipi di cani. Non ho mai letto nulla su cani da compagnia, da tartufi, segugi e cani da traccia, perche' non ho mai avuto tali cani.
Io consiglio di acquistare prima i libri che parlano di etologia, dopo quelli che spiegano l'addestramento. L'etologia spiega quello che un addestratore non riesce a spiegare. I cani come molte altre specie oltre alle risposte istintive, hanno grandi capacità di apprendimento, lo fanno sia in gruppo che individualmente. Queste capacità di apprendimento gliele togliamo se gli vogliamo far apprendere quello che interessa a noi tramite l'addestramento. Non dite che non mi spiego, a me sembra di essere abbastanza chiaro. Lasciate perdere chi vi dice che il colpetto di corrente è educativo, il cane non potrà mai capire la correzione anche se arrivasse un secondo allo stesso istante o un secondo dopo, evita quel comportamento non perché ha capito, lo evita per paura.
 
L'etologia e' la scienza che studia il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale. Il cane e' a migliaia di migliaia di anni dal suo ambiente naturale. A me non importa se un cane eviti un comportamento o ne esibisca un altro per paura invece che per averlo "capito." Basta che lo faccia regolarmente, senza esitare, senza sgarrare. Dopo tutto e' un cane da caccia (o da lavoro, o da difesa) al quale richiediamo di fare cose che i suoi progenitori non facevano in ambienti che non conoscevano. Un esempio: da noi ci sono addestratori specializzati per insegnare al cane a stare lontano dai serpenti. L'addestratore approfitta della naturale curiosita' del cane, mettendolo in una situazione dove incontrera' un serpente velenoso al quale sono stati estratti i denti veleniferi. Il cane indossa un collare elettrico. Quando il cane si avvicina al serpente (che e' legato a un piolo interrato) e lo annusa, non solo viene attaccato dal serpente, il cui attacco improvviso ed urto della bocca "disarmata" gia' lo spaventano, ma anche la scossa elettrica (forte in questo caso) gli fa associare il serpente con cose spiacevoli. Ed e' proprio la paura di questi effetti spiacevoli che lo terra' lontano da crotali e affini. L'istinto che il lupo o il coyote o lo sciacallo hanno di evitare i serpenti velenosi o di aggredirli in un modo che ne prevenga i morsi ma che possibilmente li trasformi in cibo ormai e' scomparso dalla maggior parte dei cani. L'etologia e' fondata in parte sul Darwinismo, e come una caratteristica essenziale si sviluppa nell'ambiente naturale secondo il processo evoluzionario, cosi' puo' anche sparire dopo il cambiamento dell'ambiente naturale che e' avvenuto in migliaia e migliaia di anni. Ecco perche' molti cani da caccia vengono morsi da vipere e crotali che avevano scorto ed erano andati ad annusare, non avendo piu' quel timore istintivo, "etologico" sparito da secoli di convivenza con l'uomo in ambienti non piu' naturali. Poi la paura e' maestra di vita anche per gli umani. Quanti esseri umani (che capiscono molto di piu' di quanto un cane possa "capire") non rubano, non uccidono, non fanno le corna alla moglie solamente per la paura di essere scoperti? Quanti di noi incassano insulti e magari schiaffoni per la paura di perdere il PdA se dovessimo reagire come il nostro istinto ci suggerirebbe? Quanti di noi sopportano l'ignominia di andare al lavoro durante una splendida giornata di passo per paura del medico fiscale e del licenziamento? Scommetto che proprio adesso ci saranno due o tre che ci stanno leggendo che l'anno scorso avrebbero avuto l'opportunita' di fare una strage di tordi, piu' del doppio del carniere legale, ma si sono comportati bene, hanno raccolto i bossoli e sono tornati all'auto per paura di essere presi in flagrante dal guardiacaccia.... La paura... una costante di sopravvivenza per tutte le specie in qualsiasi ambiente etologico. Guai se non ci fosse la paura!

Nota:

Non mi sono ripetuto, ma ho affrontato un angolo diverso della nostra discussione... per PAURA di essere considerato un quaqquaraqqua' che non sa mantenere le promesse. :):):)
 
Un esempio: da noi ci sono addestratori specializzati per insegnare al cane a stare lontano dai serpenti. L'addestratore approfitta della naturale curiosita' del cane, mettendolo in una situazione dove incontrera' un serpente velenoso al quale sono stati estratti i denti veleniferi. Il cane indossa un collare elettrico. Quando il cane si avvicina al serpente (che e' legato a un piolo interrato) e lo annusa, non solo viene attaccato dal serpente, il cui attacco improvviso ed urto della bocca "disarmata" gia' lo spaventano, ma anche la scossa elettrica (forte in questo caso) gli fa associare il serpente con cose spiacevoli. Ed e' proprio la paura di questi effetti spiacevoli che lo terra' lontano da crotali e affini.
La paura della scossa al cane non insegna un bel niente perché non gli permette di fare esperienza. L'unico modo che ha il cane per imparare a difendersi dai pericoli è per apprendimento o per tentativi ed errori. Se vede la madre attaccare il serpente lo farà anche il cucciolone se la vede fuggire la seguirà. Certo ci vuole coraggio a chiamare addestratori specializzati chi schiaccia il pulsante del collare elettrico. Quando non avevano il collare elettrico questi addestratori specializzati cosa schiacciavano o si schiacciavano? Se una persona vuole rendere il cane immune da ogni pericolo gli conviene tenere il cane a casa, altrimenti non avrà più un cane, perché come ho già detto una scossetta per non farlo avvicinare alla strada, una per non farlo avvicinare ai serpenti, una per farlo venire prontamente alla chiamata, una per non farlo inseguire la selvaggina, ecc. ecc. Il fatto di non reagire per non perdere il porto d'arma è vero, pero la paura non centra, si può aggredire o difendersi anche per paura, quello che non mi fa reagire è l'interesse che ho per il porto d'arma, non certamente la paura. La paura prima o dopo passa, anche la paura del collare con il tempo il cane la dimentica, perché non ha nessun interesse a ricordarla. Se vuoi addestrare e non domare, il cane lo devi "pizzicare" nei propri interessi. Studia il gatto, e anche il topo, vedrai che l'addestramento del cane ti risulterà più facile, anche senza collare. Da questa discussione mi chiamo fuori, anche perché siamo fuori argomento.
 
Achille il mio springer è la fotocopia del tuo, non so quanti anni ha il tuo il mio ne ha 11 ma ha fatto sempre cosi, nel giardino riporta, nelle gare a quaglie riporta, a caccia non vuole sapere niente e devo gridargli per farmi consegnare, in pratica mi prende per il culo, ma per me rimane sempre il mio campione, la colpa credo sia solo la mia perchè non ho saputo affermarmi, in pratica è lui il capo :), ma va bene lo stesso perchè riesce ad alternare e compensare e fare cose che mi soddisfano, sempre e solo se gli garba, come scovare e involarmi una beccaccia o recuperarla nel folto, oppure riportarmi un colombaccio perso, poi per il resto è molto fedele e ubbidiente e non lo cambierei con nessuno, e mi fa una grande compagnia a caccia, un cane intelligente che gli manca la parola, grande cane, va bene lo stesso
 
Achille il mio springer è la fotocopia del tuo, non so quanti anni ha il tuo il mio ne ha 11 ma ha fatto sempre cosi, nel giardino riporta, nelle gare a quaglie riporta, a caccia non vuole sapere niente e devo gridargli per farmi consegnare, in pratica mi prende per il culo, ma per me rimane sempre il mio campione, la colpa credo sia solo la mia perchè non ho saputo affermarmi, in pratica è lui il capo :), ma va bene lo stesso perchè riesce ad alternare e compensare e fare cose che mi soddisfano, sempre e solo se gli garba, come scovare e involarmi una beccaccia o recuperarla nel folto, oppure riportarmi un colombaccio perso, poi per il resto è molto fedele e ubbidiente e non lo cambierei con nessuno, e mi fa una grande compagnia a caccia, un cane intelligente che gli manca la parola, grande cane, va bene lo stesso

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:shock:... Fabi? Sei tu?[sconvolto.gif] Ma dove cacchio eri finito? Sono Anni che non vieni da queste parti. Fatti sentire assassino di marbizzi!:mrgreen:
 
Un ultimo appunto: Non sara' che certi cani fanno cose correttamente in giardino e scorrettamente a caccia per via delle vostre regole assurde che proibiscono l'addestramento in zone di caccia se non per pochi giorni? Il giardino va bene dall'asilo fino alla fine della prima elementare, ma dalla seconda elementare in poi l'addestramento lo si deve fare negli ambienti dove si caccia, magari con l'abbattimento di uccelli di gabbia catturati (torraioli) o allevati (anatre germanate, fagiani, pernici rosse, ecc.). Ma se in Italia non puoi nemmeno portare il fucile in campagna a caccia chiusa, non vedo come questo lo si potrebbe fare. Forse in un'agroturistica venatoria? Vero che gli uccelli di gabbia hanno odore e comortamento diversi, ma aiutano moltissimo nella transizione dal riportello all'animale vero. Un buon metodo e'--dopo che il cane ha imparato i comportamenti basilari--alternare riportello (lanciato con lo sparo dello sparariportelli) e animale vivo abbattuto.
Uno sbaglio frequente dei cacciatori che portano un cane a caccia per le prime volte e' quello di essere piu' desiderosi di fare carniere che di aspettarsi comportamento perfetto o quasi dal cane. Percio' si chiude un occhio su un errore madornale perche' sta per passare un'altro uccello prima che il riporto sia stato fatto correttamente, e non si vuol smettere di cacciare per poter continuare l'addestramento in loco venandi quando e' necessario (e spesso lo e'). I riportelli col lanciariportelli con sparo (non e' che da voi poi finireste nel gabbio per "procurato allarme"?) sono uno strumento indispensabile, ma il riportello non e' un selvatico coperto di penne e piume. E poi ci vuole pazienza, tanta, e almeno un'ora di addestramento al giorno, tutti i giorni. Il cane deve avere il riporto come unica forma di divertimento, come unica scusa per uscire in campagna. Quando il riporto diventera' una risposta automatica, Pavloviana, a sparo e lancio, allora il cane sara' pronto per lezioni sempre piu' avanzate e difficili, e all'imparare a risolvere problemi con il proprio cervello. E naturalmente, il cane deve avere cerca e riporto nel sangue, nel DNA di generazioni e generazioni. Ecco perche' io preferisco i Labradors, creati per il riporto, come i loro cugini Chesapeake. E adesso si stanno facendo strada anche i Labradors selezionati per parecchie generazioni per sviluppare una tendenza naturale alla ferma. Un buon Labrador fermatore secondo me e' il vero cane tuttofare, con grande resistenza fisica al freddo e all'acqua, pelo corto che non si riempie di forasacchi e altre robacce spinose e attaccaticce, e niente puzza quando e' bagnato. Inoltre i Labradors si mantengono in contatto col cacciatore, senza allontanarsi troppo, e quelli inglesi hanno un carattere calmo, non come quello iperattivo, psicotico, egoistico di altre razze che cacciano per se' stessi e ti fanno impazzire quando trascinati dal loro impeto sfrullano i selvatici fuori tiro, o--se in ferma--non riesci a trovarli.
 

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