È davvero tanto che rimugino sopra la questione olfattiva degli uccelli, e anche sul problema dell’inquinamento luminoso dei lungomari costieri sulle rotte notturne dei Tordi, non oggi, ma in seguito vedrò di indagare su questi temporanei scostamenti sulle rotte notturne.
Capisco che forse è ancora presto per azzardare teorie sull’olfatto degli uccelli, gli studi sono appena agli inizi e gli esperimenti effettuati sono stati eseguiti solo su alcune specie di uccelli.
Procediamo.
Dopo aver letto diversi studi sull’utilizzo dell’olfatto da parte degli uccelli sia nella ricerca del cibo che sull’orientamento, la mia attenzione consultando questi studi si è volutamente concentrata solo sulla parte che concerne la ricerca del cibo, poi prendendo in esame alcuni fenomeni migratori già conosciuti e affrontati in altri studi, sono giunto ad alcune considerazioni plausibili (?).
Iniziamo col domandarci perché i passeriformi e anche altri uccelli volano contro vento, con venti di coda è stato ampiamente dimostrato che fanno meno fatica e conseguentemente hanno un minor dispendio energetico. Ma allora quale è il motivo che li porta durante una fase della migrazione ad effettuare questa scelta dispendiosa? Alcuni esempi di questo comportamento lo abbiamo con i Tordi in migrazione col famoso riorientamento mattutino, cioè quando in avvicinamento, attraversamento o in allontanamento ad una costa, avvistandola modificano la loro direzione notturna, risalendo il vento.
Anche quando le zone costiere avvistate all’alba da parte dei Tordi risulteranno essere due distinte e separate, anche lì la scelta cadrà nella fase di riorientamento su una sola possibile rotta, quella sopravento (Canale di Corsica, Canale di Piombino, Stretto di Messina, Stretto di Gibilterra). Potrebbero tranquillamente proseguire sulla propria rotta ed invece spesso si verifica la modifica del tracciato notturno.
Gli esempi sopra riportati fanno riferimento a giornate classiche di migrazione con venti da N/NE o E/SE da deboli a moderati, abbiamo anche casi di passo con venti all’alba da O/NO perché vi sono alcune zone d’Italia dove il passo mattutino avviene anche con questi venti.
Vorrei far notare anche il riorientamento che vede protagonisti i Colombacci durante la ricerca delle zone di sosta nel periodo migratorio o magari anche di soggetti sbrancati dal proprio gruppo, avranno rotte opposte a quella di reale provenienza, cioè risalendo il vento proveniente da Nord che fino a qualche momento prima li aveva spinti a gran velocità verso Sud, in alcuni capanni interni nel pomeriggio vengono avvistati di ritorno dalla costa Tirrenica. Questo fenomeno di maggiori spostamenti sopra vento con giornate nitide e con venti settentrionali da parte dei Colombacci, si può notare anche in periodi al di fuori della migrazione nelle aree di svernamento è la causa di questo comportamento potrebbe risultare il medesimo che vede coinvolti anche gli altri uccelli, cioè la ricerca del cibo tramite olfatto. In alcuni casi non solo la ricerca del cibo ma anche la ricerca di un ricovero notturno ad esempio una vasta pineta potrebbe essere percepita sottovento da molti chilometri di distanza.
Fatta questa osservazione sui columbiformi ritorniamo ai nostri passeriformi e chiediamoci come fa un Tordo ad individuare il cibo a 100/500 metri di altezza, cioè quando è alla ricerca delle zone di sosta che devono necessariamente essere provviste di abbondante pastura, condizione essenziale per il proseguo delle successive tappe migratorie. Trovarsi in riserva di grasso durante il periodo della migrazione fa la differenza sopratutto nei giovani nati, tra quelli che vivranno e quelli che immancabilmente periranno durante il momento più difficile della loro vita.
Sono stati osservati con i tracciati radar che i migratori notturni compiono riorientamenti non solo all’alba ma anche durante il corso delle ultime ore della notte,
penso che la presenza di un olfatto discretamente sviluppato negli uccelli che gli studi hanno già affrontato con diversi esperimenti, potrebbe spiegare il motivo di questi riorientamenti sopra vento durante la fase migratoria notturna e diurna, queste modifiche dei tracciati rispetto alla direzione principale di migrazione servono per la ricerca specifica delle aree di alimentazione e saranno per lo più dettati dalle necessità (quantità di grasso del volatile) ,un’ampia vallata piena di ulivi oppure con abbondanti frutti di bosco maturi potrà essere percepita da un Tordo sottovento a svariati chilometri di distanza, ed ecco allora che il costo energetico del volo controvento effettuato per diversi chilometri a quote di volo relativamente più basse sotto i 200 metri avrà una sua giustificazione, perché permetterà viaggiando sopravento di individuare le tracce olfattive di cibo nel minor tempo possibile.
Riassumendo con la frase che spesso ci siamo sentito dire in questo periodo ...è una questione di costi e benefici.