Re: Riunione interprovinciale ta- br- le puglia
Mi giunge voce certa che qualcuno ci legge, questo è il segno che qualche campanello di preallarme è arrivato ai signorini che ci governano....................... FATE BENE A TREMARE, NEL 2014 SI VOTA, VOGLIAMO GENTE COMPETENTE PER IL SETTORE CACCIA PESCA E AGRICOLTURA, Stefano faresti bene ad andare ad aiutare gli agricoltori nella raccolta delle angurie e delle olive, così almeno capirai i sacrifici dei nostri agricoltori, poi la sera quando ritornerai a casa ti metterai seduto a fare due conticini, quali sono le entrate alla Regione Puglia con i soli versamenti che annualmente rinnoviamo per esercitare la nostra passione che rimane TRADIZIONE E CULTURA, consideri anche quella parte di TURISMO VENATORIO che avete ammazzato. La vostra incompetenza è sotto gli occhi di tutti, fareste bene a rinunciare a quelle maledette poltrone, e spero tanto che Dio le trasformi in vulcani sotto i vostri culi...............
INTANTO LEGGETE UN PO' (fonte il cacciatore.com)
Istria.. dove i cacciatori italiani sono graditissimi
Croazia – Turismo venatorio affare da 3 milioni per l’area istriana
I cacciatori sono soprattutto italiani. Spendono in tre giorni circa 2500 euro, nell’ultimo anno rilasciate 1266 licenze
POLA. Causa la crisi finanziaria che si riflette direttamente sui bilanci familiari, il numero dei villeggianti italiani in Croazia è in calo di addirittura il 10%. Il dato non riguarda però gli italiani dediti al turismo venatorio che al momento non risentono ancora della recessione. Anzi, il loro numero è in aumento, come emerso alla riunione dell’assemblea dell’Unione venatoria regionale.
Nel 2011 ai cacciatori stranieri, leggi italiani, sono state rilasciate
1.266 licenze di caccia, circa 200 in più rispetto all’anno precedente. Il loro costo è di 53 euro. Attenzione, perché si pagano anche le tasse sulle armi, sui cani e il “noleggio” della guida, il numero di cartucce è limitato a 150 per le doppiette e a 25 proiettili per le carabine. Il cacciatore può portare con se al massimo due fucili. Tirando le somme, un giorno di caccia viene a costare sui 150 euro.
Stando alla valutazione dell’Unione il cacciatore italiano annualmente in Istria spende sui
2.500 euro, incluse le spese di vitto e alloggio di 2–3 giorni, quanto in media dura la vacanza venatoria. Facendo un po’ di calcoli, si arriva alla conclusione c
he questa specifica forma di turismo ogni anno all’Istria fa guadagnare sui
3 milioni di euro,
che certamente non sono bruscolini.
I cacciatori italiani sono ospiti graditissimi nei ristoranti e trattorie istriane dove non badano troppo alle spese: mangiano prosciutto, formaggio, tartufi, in genere i piatti della cucina casereccia. E come vino scelgono sempre un prodotto di alta qualità.
La stagione della caccia inizia a ottobre per concludersi in gennaio e i mille e passa
cacciatori italiani sono ospiti sempre più ambiti visto che portano risorse finanziarie all’infuori dei mesi estivi.
Per tale motivo le autorità regionali, il settore turistico e l’Unione venatoria stanno
studiando strategie per attirare un numero quanto maggiore di turisti italiani, snellendo le pratiche burocratiche e incentivando l’allevamento della selvaggina.
Per completare il quadro della caccia in Istria va detto che i cacciatori sono circa 4.000 associati in 38 società, ognuna delle quali ha la sua riserva.