adesso mi spiego tutto perche' e' impossibile che solo lui veda tutti sti tordi
Sei iscritto da due anni al Forum, io da 5, ma ti garantisco che ogni anno è la stessa storia, è addirittura stucchevole ritornare sugli stessi argomenti perchè non cambia nulla.
Per dare la possibilità alle dita di fare un po' di ginnastica sulla tastiera, si potrebbe affrontare la discussione : tordi pochi, molti, ci sono, non ci sono, ecc. ecc., stabilendo cosa significhi affermare una cosa piuttosto che l'altra, proviamoci.
Chi caccia in modo tradizionale,( o perchè gli piace o perchè così gli hanno insegnato e magari ritiene che sia il modo giusto per farlo) dirà che la presenza di tordi è buona-ottima se allo spollo mattutino si avvicinerà alla quota stabilita dal calendario venatorio, lo stesso vale per il rientro serale; diversamente, se farà fatica o peggio quella quota risulterà un miraggio, parlerà di scarsità di presenza sul territorio. La presente stagione può a ragione, annoverarsi tra quest'ultima, basta leggere i commenti dei "tradizionalisti" per non avere dubbi in merito, ma c'è chi va controcorrente sostenendo il contrario due volte su tre, c'è da chiedersi se è uno sfottò o ha ragioni per sostenere le sue affermazioni.
Diciamo che non è uno sfottò,( anche se decisamente antipatica come situazione...) c'è del vero in quel "contrario", più o meno sostenuto dai fatti(numeri) che fungono da testimoni a carico, ma ( e c'è un MA!) il tutto è viziato da un elemento discriminante fondamentale: non è caccia tradizionale. Cos'è allora, chiederete, questa forma di caccia che consente in una stagione magra se non magrissima come questa, di affermare il contrario, indispettendo i colleghi facendoli sentire inadeguati o dei poveri fessi?
Definiamola : caccia non convenzionale, cioè un modo che si allontana molto dalla tradizionale ma che viaggia sul filo del rasoio della liceità, a cui chi la pratica tiene moltissimo, così da tranquillizzare la propria coscienza e poter sostenere in ogni momento di essere in regola(sic...!).
Sgombro subito l'eventuale dubbio che si tratti della famosa "spasa" o "battuta", niente di tutto questo, è altro, potremmo dire un'evoluzione moderna delle due pratiche che comunque fanno parte della nostra tradizione, peccato che negli ultimi due decenni hanno perso completamente il fascino della tradizione che le regolamentava senza leggi scritte ma le sosteneva con il buon senso di chi le praticava( piccola digressione: domenica scorsa 24 novembre, giorno di S.Flaviano, a Conversano si apriva la stagione della "masona", pensa te...), con tempi e modi tali da risultare forme di caccia sostenibili sia dal territorio che dalla selvaggina.
Ecco la vera domanda dovrebbe essere, anzi no deve essere: può considerarsi sostenibile questa forma di caccia "non convenzionale"?
La mia risposta è un NO secco e senza appello, meglio una regolamentazione delle forme tradizionali quali la spasa o la battuta in tempi luoghi e modi, che lo scempio che si va perpetrando.[2]