Consueto aggiornamento dalla bassa Sabina (spero di essere meno noioso possibile); avere a che fare con i tordi, oggigiorno, è un pò come giocare sul tavolo da scacchi e tu, con modestia, tenti di muover pedina sapendo che il gioco lo gestiscono soprattutto loro.
Tu non hai che il fucile, i colpi e un chioccolo per tentare, Loro in virtù d'un carattere bizzoso, reso ancor più incerto dalle condizioni del tempo appaiono dove vogliono, e su uno stesso punto, se non fai un pò l'indovino, rischi di veder materializzare le loro sagome negli spazi di cielo che però non permettono la fucilata giusta.
Oggi, sempre col sistema della rotazione che deve lasciare buoni i tordi per almeno una settimana da dove escono, prima di una possibile "incursione" successiva, ho atteso in un angoletto di macchia fitta al limitare delle mura antiche del paesetto fantasma... e faccio 6 colpi. Conclusi i venti minuti migro anch'io sulla direzione del luogo del passo con l'amico sempre più stanco e rassegnato a seguire le mie albagie. Fino alle 10,00 circa osserviamo, alla spicciolata, ad un sensibile passo di tordi, fringuelli e pochi merli. In altri tempi non sarebbe stato neanche importante segnalarlo ma oggi siamo al tempo di "spigolare" ora qua ora là quegli uccelli che meritano accortezze. Il colpo di fucile, anche su selvaggina segnalata come comune, è sempre più un fatto passionale e non legato all'ostentazione.
Anche il rientro sotto una collinetta regala qualche piccola - sottolineo l'aggettivo "piccola" perché in siffatte situazioni i pochi colpi sono tutti di stoccata - soddisfazione nella mezz'ora finale. Desidero poi segnalare che quest'anno ho notato una maggiore presenza di ghiandaie di passo mentre gli storni, numericamente, sono ancora incerti.
Auguro a tutti una serena festa di Ognissanti.