Col "culetto" d'una fetta di lariano casereccio ho fatto scarpetta nell'intingolo della cottura dei tordi presi ieri...un pò come se avessi cacciato anche oggi, perché tra un crostino di pane e un petto o una coscia di tordo, unti di dovere d'olio genuino e gli aromi che ii buon volatile merita, immancabilmente si fanno spazio i momenti più vivi e interessanti delle tue cacce.
Ieri s'è fatta chiusura con gli amici e la giornata che suggella un'intera stagione è anche quella che più di altre merita il rimorso lieve d'un carniere più contenuto per far spazio ai momenti di convivialità.
Osservare il Fausto nazionale alle prese col passaggio del "guado" su un tronco giusto solo per piedi piccoli, la fronte di Giordano costellata di puntini rossi dalle punture di quei moscerini che incalzano nelle giornate tiepide o calde con vento da sud, il recupero d'un sassello palesatosi sul volo dell'ultimo pomeriggio disponibile, valgono anzi sono, caccia cacciata.
Non me ne voglia nessuno se il resoconto non lo scrivo, sarebbe uno dei tanti, con cifre dichiarate o intuite, date vissute anche in contrapposizione all'esperienza di te che leggi e degli altri.
Sulla presenza dei vari selvatici abbiamo raccontato in quasi cento pagine (solo al centro Italia) e tutti abbiamo saputo cosa è accaduto in ciascuna campagna frequentata nei vari periodi e nelle situazioni meteorologiche più disparate.
Da me, per parere dell'uccellinaio che ancora non riesco ad essere nella maniera che desidero, l'argomento tortore si è consumato una manciata di giorni prima della fatidica preapertura. Piccole emozioni solo all'apertura generale sulle poche ali sfalchettanti rimaste.
Il sei di ottobre ho vissuto la prima giornata di un passo consistente di tordi bottacci, svariati, forse di più, han curato il chioccolo fino alla parte di novembre di San Martino.
Colombacci meno del solito.
Le Lodole ?! Oh quelle ! M' e' bastato osservarle roteare sulla giostra d'un amico dagli ultimi di ottobre in poi per conciliare il ricordo delle cacce di una decina d'anni or sono dove alla mezza mattinata dal passo dei tordi, raggiungevo le piane limitrofe per impinguare di ali nocciola il carniere di "gentili" e qualche "becco giallo". Storni e fringuelli in buon numero, abbastanza presenti i frosoni e i fanelli. Cardellini e verdoni più numerosi sul finire dell'estate.
Si è vista qualche tordela e, chi riesce a percepirne lo zirlo più lungo, ha riconosciuto in diversi voli la voce del sassello che meglio distingue questo simpaticissimo uccello dalla sagoma dal cugino bottaccio.
Nei fossi e tra le alberate codirossi, codibugnoli, capinere, scriccioli, picchi verdi e rossi minori. Sui prati strillozzi, ballerine bianche e gialle, saltimpali e averle d'estate....riempirei ancora righe intere di quanto si è palesato agli occhi ma non potendo abusare oltremodo di spazio e pazienza (vostra) chiudo con ciò che a mostrarsi sembra sogno e nell'incertezza delle ali osservate tremolare, sempre nella semioscurità, m'è parso di vederne più spesso che in altre annate.
Un caro saluto a tutti voi.