Re: RADIO MIGRATORIA "CENTRO" 2010/2011
Ragazzi ora vi dico una cosa importante, quindi leggete tutti attentamente!!!
Con questo modo di cacciare (che io non approvo personalmente) cioè andare qualche giorno prima sui campi, non facciamo altro che alimentare discussioni già note perchè i nostri NEMICI e voi già avete capito a chi mi riferisco, stanno da anni facendo battaglie per abolire l'art842 che permette al cacciatore di accedere in aria privata nel periodo di caccia! Quindi non alimentiamo discussioni tra noi e facciamo la guerra verbale a chi ci ODIA da tanto tempo! Leggete quì sotto questo ARTICOLO. [****.gif] [****.gif] [****.gif]
----L'eliminazione dell¹articolo 842 del Codice Civile, che permette ai soli cacciatori di entrare nella proprietà privata altrui, è un obiettivo 'storico' per la LAC (Lega Anti Caccia), che ha promosso persino un referendum per abrogarlo e, più recentemente, una petizione che sta riscuotendo unanime successo.
L'articolo 842 del Codice civile, commi 1 e 2 recita: "Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l'esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall'autorità."
La Legge 157/92 per la protezione della fauna selvatica stabilisce il divieto d¹ingresso nei fondi, purché questi siano recintati per tutto il loro perimetro con una rete metallica, o un muro, di altezza non inferiore a mt 1.20, oppure delimitati da corsi d¹acqua perenni il cui letto deve essere fondo almeno 1.50 mt e largo non meno di 3 metri. In base alle disposizioni della Legge 157/1992 e dell¹art. 842 del Codice Civile, risulta così garantita soltanto la proprietà di quei cittadini che possano permettersi costose recinzioni. Questo stato di cose, che risale all¹epoca della legislazione del ventennio, rappresenta una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini, sancito dalla Costituzione italiana, che devono godere tutti degli stessi diritti davanti alla legge (art. 3) e che devono vedere assicurato il loro diritto assoluto alla proprietà privata riconosciuta e garantita dalla Costituzione in maniera esclusiva (art. 42).
La legge prevede però che il conduttore che desideri escludere il suo fondo dalla programmazione venatoria senza doverlo recintare, possa farlo secondo precise modalità e tempi previsti dalle Regioni di appartenenza: il proprietario o conduttore deve inoltrare, entro 30gg dalla pubblicazione del piano faunistico venatorio, al presidente della propria giunta regionale una richiesta motivata che viene esaminata nel termine di 60 giorni. La Regione demanda solitamente all¹autorità provinciale la competenza dei Piani territoriali di caccia, quindi il proprietario o conduttore del fondo che si vuole sottrarre all¹attività venatoria deve rivolgere la propria istanza alla Provincia di appartenenza. Perché la richiesta possa essere accolta essa non deve contrastare con la pianificazione territoriale ai fini venatori, oppure deve rientrare in uno dei casi specificamente individuati con norme regionali. Tra questi casi si considera il contrasto tra l¹attività venatoria e l¹esigenza di salvaguardia di colture specializzate, siano esse condotte con sistemi sperimentali o a fine di ricerca scientifica, ovvero quando siano motivo di danno ad attività di rilevante interesse economico, sociale o ambientale.
Questo iter si rivela complesso e non privo di difficoltà per i proprietari di fondi, e spesso la domanda alla fine viene respinta dalla Provincia con motivazioni che fanno pensare a una eccessiva attenzione alle richieste del mondo venatorio, più che a quello dei proprietari dei terreni. Bisogna considerare i gravi danni causati dall¹ingresso di squadre di cacciatori impegnati, ad esempio, in una battuta al cinghiale, dei loro fuoristrada, delle mute del loro cani, per non parlare dell¹uso delle armi troppo vicino alle case che costituisce un pericolo reale per persone e animali domestici purtroppo documentato quotidianamente dai giornali.
Per tutti questi motivi, la Lega per l¹abolizione della caccia ha scelto di rivolgersi direttamente ai proprietari dei terreni e ai loro conduttori che vogliano far valere il proprio sacrosanto diritto a proteggere la loro proprietà privata dai cacciatori, offrendo gratuitamente informazione e assistenza per compilare la domanda di esclusione del fondo dall¹attività venatoria, e assistenza legale nel caso sia necessario fare ricorso contro un parere negativo da parte della provincia.
Se anche tu hai un terreno e lo vuoi vietare alla caccia, visita il sito
http://www.abolizionecaccia.it e contatta:....
[****.gif] L'anima dei meio m...acci LORO