A memoria ricordo dei thread molto seguiti non solo qui ma anche su altri forum, i cui titoli all'incirca potrebbero essere così riassunti:
- " le canne CRIO della Benelli fanno schifo" ...(ma non per tutti)
- "le canne S. Etienne fanno miracoli"...(ma non per tutti)
- "le canne vecchie sono migliori delle attuali...(ma non per tutti)
- le canne con forature strette sono migliori di quelle con forature larghe...(ma non per tutti)
- etc et...
Sempre a memoria ricordo di utenti che sostenevano la superiorità in alcuni di questi argomenti di una canna con certe caratteristiche e ora mi sembra che siano andati in confusione..il che ci può stare data la complessità della materia trattata .
Tanto di cappello a chi produce sforzi considerevoli per descrivere a vantaggio altrui le proprie conoscenze tecniche,fornendo anche supporti di dati fisici e scientifici e non empirici.
Mio nonno mi chiedeva da piccolo : è nato primo l'uovo o la gallina? Ancora non saprei rispondere con certezza..
Cordiali saluti a tutti
Un famoso scienziato, cosi' famoso che non ne ricordo il nome, disse che la gallina fu il sistema inventato dall'uovo per riprodursi in maniera piu' efficace. Sembra una cazzata, ma se si pensa agli organismi unicellulari che devono scindersi o trovare altri modi per replicarsi si capisce benissimo cio' che lo scienziato voleva--umoristicamente--affermare: che l'evoluzione ha permesso ad organismi unicellulari (e un uovo e' molto simile ad un organismo unicelluare) di arrivare a organismi sempre piu' complessi che poi si riproducono accoppiandosi ad un altro organismo della stessa specie (il gallo, in questo caso), arricchendo la prole con il DNA proveniente da ambo i sessi, invece di continuare linearmente e generando cloni di se' stessi, come fa un'ameba.
Tornando al topic, ed essendo ormai per forza di cose (dove abito adesso di opportunita' alla fauna pennuta ce ne sono poche, e anche una delle mie prede preferite, il tacchino, lo si caccia si' col liscio ma come se lo si cacciasse a palla) piu' un cacciatore a palla che uno sparatore di lisci, devo sottolineare cio' che ha detto Beppone sulla CASUALITA' dell'effetto dei pallini su animali vivi. A parte il fatto che quando si tira una schioppettata ad un uccello in volo o a fermo a distanza media (e a distanze lunghe il problema e' esacerbato) non si sa mai quanti pallini colpiranno l'animale e DOVE lo colpiranno, ci sono poi le variabili dello spessore di piume e grasso, maggiore d'inverno; la "durezza" sia generale della specie che dei singoli esemplari appartenenti a quella specie; la differenza in velocita' e forma fra pallini della stessa rosata, che influisce sull'energia cinetica e la penetrazione... Tante, troppe variabili. E come cacciatore a palla di esperienza abbastanza lunga (dal 1978 e in tre stati U.S. diversi, con animali diversi) posso affermare senza ombra di dubbio che anche quando la maggior parte di queste vaiabili vengono eliminate (la palla di un rigato va ad una velocita' conoscibile e con variazioni pressoche' infinitesimali di velocita', coefficiente balistico e con densita' sezionale costanti con la stessa carica) un cervo di una certa eta', di un certo sesso, di una certa stazza, sparato in certe condizioni climatiche e ad una certa altitudine reagira' spesso (se non quasi sempre) in modo diverso da come un altro cervo dalle stesse caratteristiche fisiche e colpito nello stesso punto in condizioni climatiche e altitudine simili dalla stessa carica proveniente dallo stesso fucile (ed io e' dal 1984 che caccio con lo stesso Rugger M. 77 .338 Winchester Magnum con la stessa cartuccia, palla Nosler Partition da 250 grani, 68,5 grani di IMR 4350, innesco CCI magnum). Col cuore spaccato in due, di due animali uno correra' per 50 metri, un altro crollera' sul posto come se gli avessero strappato il mondo da sotto gli zoccoli. Spari nella spina dorsale al garrese (il mio piazzamento preferito) a due cervi, uno cade fulminato, morto prima di toccare terra, un altro cerca di trascinarsi con le gambe anteriori perche' paralizzato dal garrese alla coda e necessita un colpo di grazia in testa. E tutto cio', ripeto, con una palla dello stesso tipo, peso e forma, alla stessa velocita', piazzata nello stesso punto. Immagina allora come la casualita' del tiro con una piccola manciata di pallini che colpiscono piu' o meno a casaccio il corpo dell'animale possa influire sulla reazione dell'animale allo sparo. Ecco perche' per uccidere pulitamente occorre mettere piu' pallini possibile sul besaglio, incrementando la probabilita' di colpire diversi punti vitali ed impartendo uno shock maggiore di quanto un solo pallino, o due, o tre ne impartirebbero. E adesso voglio infilare di straforo la mia opinione personale in questa discussione, ma sempre a proposito di quanto ho detto sopra: A me non importa niente del profilo, della geometria, della lunghezza, del materiale usato, del pregio conferito alla canna da ore ed ore di lavorazione artigianale di un grande maestro cannoniere (o del mezzo minuto che una macchina moderna ci mette a sputar fuori una canna), di questo e di quello--a patto che a 40 metri di distanza (con lo strozzatore all'uopo) la canna mi permetta di piazzare (se ho imbracciato e anticipato bene a dispetto dell'imbacuccamento necessario in palude d'inverno--condizioni molto peggiori di quelle incontrate a un TAV o tirando alle lodolette in un prato ben manicurato durante un'ottobrata romana!) cinque pallini del 6 al tungsteno nel corpo di un germano che vola trasversalmente rispetto all'asse della canna. E basta che i pallini penetrino oltre le penne, la pelle, il grasso, le costole e le anche fino a penetrare profondamente negli organi vitali. E se si tratta di un fagiano (che qui potrei cacciare "lanciati" da una torre, se volessi partecipare a un tiro a segno con bersagli viventi e puzzolenti di gabbia--il che non mi aggrada affatto) voglio che alla stessa distanza, ma con pallini di piombo del 5, almeno quattro gli entrino bene nel corpo. La velocita'? I miseri venti piedi al secondo che una canna di 81 centimetri potrebbe in teoria guadagnare sul mio "moncherino" di 66 cm non renderebbero la cartuccia piu' micidiale. Basta che i pallini entrino nella cavita' toracica e in quella addominale. Se poi si infilano pure nel muscolo/pelle del lato opposto non e' che uccidano di piu', come pure se ne trapassassero il corpo da parte a parte ed uscissero dal lato opposto. Basta che cuore, polmoni, fegato, spina dorsal, collo, cranio siano stati perforati. Ed i pallini di piombo indurito penetrano a fondo, specialmente quelli piu' grossi. Non come quelli al tungsteno, ma di sicuro piu' di quelli di ferraccio (eufemisticamente, "acciaio")
E come si ottengono questi risultati? Con la strozzatura giusta ed una cartuccia bilanciata. Non conosco canne dozzinali, eccettuata quella storta del Mossberg che avevo quasi mezzo secolo fa. Sono sicuro che in giro ce ne sono diverse che non potrebbero darmi i risultati che desidero. Per me o Beretta (in Italia) o Remington, negli U.S. Sono canne di serie, fatte secondo i dettami ed i crismi della tecnica moderna, e non costano un patrimonio. Se ne vuoi una aggiuntiva stiamo intorno ai 300 dollari. Il vecchio Beretta S55B che avevo in Italia era capacissimo di mettere anche piu' pallini di cinque o sei su un uccello della taglia di un fagiano o anatra ben centrato con la canna da una stella a 40 metri. I due Remington che uso mi danno le rosate e gli abbattimenti che desidero. Tutti gli uccelli cadono "stracciati"? No. Soltanto se li centro. Se li prendo col margine della rosata non li "straccio." E se li manco del tutto mi fanno una pernacchia, lasceno 'na cosa calla pe' la paura, e se ne vanno. Sono tutte uguali, le canne? No. Certe fanno rosate da schifo con qualsiasi cattuccia. con spazi vuoti nella rosata attraverso i quali una starna a 35 metri passerebbe illesa. Certe fanno buone o discrete rosate con certe cartucce, terribili con altre. Certe fanno rosate discrete o buone con tutte le cartucce, sia da 70 mm che da 76 (non ne ho da 89 mm, quindi non posso parlarne). Perche' esistono tali differenze di performance? Non lo so. Non sono un cannoniere, e non so molto di diametri interni. Suppongo che le canne"scadenti" siano causate dalla mancanza di controlli. Molti rigati vengono venduti con un bersaglio che ne mostra la rosata di cinque colpi a 100 metri. Non sarebbe bello se anche i lisci venduti fossero corredati da un bersaglio che mostri sia il numero dei pallini sul bersaglio che la densita' e distribuzione della rosata ed il suo centro rispetto al punto mirato, come fa la NRA quando pubblica nelle sue riviste il test di nuovi fucili? Ma il fucile testato dalla NRA non e' quello che comprerai tu. Quello che trovi in armeria dovrebbe avere lo stesso tipo di bersaglio ripiegato nella scatola o custodia, con i vari dati (cartuccia, Vuzero, distanza del bersaglio). Se le fabbriche lo facessero si renderebbero conto se hanno sfornato una canna inferiore e la sostituirebbero.
Tutto il resto e' letteratura. Interessante a volte, quando chi la scrive lo fa con cognizione di causa e l'umilta' di accettare la possibilita' che opinioni differenti possano, chissa', essere valide; uggiosa quando chi la scrive e' arroccato su un castello di carte ammobiliato da specchi sui quali il meschino si arrampica continuamente cercando di provare con la reiterazione delle stesse parole, che potrebbero magari avere pure un certo signifiacato se pero'corredate da prove concrete, dati, cifre, esperimenti validi.
Ecco qua il mio pippon du jour.