No Pietro, io prove non ne faccio, fucili non ne uso. Parlo per sentito dire. Secondo te?.
Dato che quello che ti dico io non ti basta, ho iniziato a raccogliere quello che pubblicano gli altri. Poi starà a te dichiarare che sono detrattori, che non fanno prove, che sono degli ignoranti e che non se ne intendono.
Inizio con Marco Nobili. Semiautomatici da caccia a canna liscia e rigata, pagina 58 recensisce i semiauto di casa Benelli:
.... La canna è stata realizzata a Saint Etienne. Proprio questo particolare fa gola a molti cacciatori, perché ritenuta particolarmente performante, di ottimo acciaio e con buon grado di finitura sia interna che esterna. Insomma una canna come "una volta", tipo i dolci della nonna, sebbene in tutto questo vi sia più leggenda che oggettività. Infatti le canne di oggi non hanno nulla da invidiare a quelle francesi, anzi si sono registrati dei passi avanti nella tecnologia come ad esempio il trattamento criogenico (portando l'acciaio a temperature molto basse) che ne migliora la struttura molecolare. Ma si sa, fra i cacciatori, soprattutto non più giovani, i miti e le fantasie si costituiscono e si alimentano coi racconti di imprese audaci, di lepri o fagiani fermati a 60 metri ed oltre, a starne doppiate, triplicate, tutte "impacchettate" ed altre amenità del genere.
E per onestà intellettuale non copio solo quello che supporta il mio pensiero, ma tutto:
Ciò non toglie che le canne Saint Etienne montate un tempo sui Benelli siano realmente ottime canne.... ecc. ecc..
Ora però c'ho da lavorare.