Sorbo degli Uccellatori(Sorbus Aucuparia L.)
Famiglia: Rosacee
Nome volgare: Sorbo selvatico, Sorbo degli uccellatori, Sorrestella, Tremolina, Selvostriello di montagna
ETIMOLOGIA
L’etimologia del nome scientifico “AUCUPARIA” deriva dal termine latino “AUCUPOR” formato dal termine “AVIS+CAPIOR” e cioè “UCCELLO+PRENDERE” e cioè andare a caccia di uccelli.
MORFOLOGIA
Il sorbo degli uccellatori è un albero relativamente basso (non supera mai i 12-15 metri di altezza) con chioma che nei primi anni è caratterizzata da un portamento verticale con le gemme apicali si sviluppano notevolmente portando la pianta verso la luce.
Con il passare degli anni tende quindi a prendere una forma tondeggiante con i rami orizzontali più o meno ascendenti.
I rami più importanti tendono ad avere corteccia grigia e priva di gemme,mentre mano a mano che si va verso l’esterno della chioma troviamo rami lucidi e con lenticelle pelose e alla loro estremità troviamo le gemme di tipo tomentoso. La corteccia del tronco è liscia e grigia e presenta anch'essa evidenti lenticelle. E' molto diffuso come albero ornamentale per la sua bellezza, ma anche per la sua forma snella e il suo fogliame rado che consente all'erba di crescere nel terreno sottostante. L'apparato radicale è di tipo fittonante e si approfondisce notevolmente anche con robuste radici laterali.
Le foglie lunghe fino a 20 cm sono di tipo pennato , alterne e formate da 6-7 paia di segmenti laterali più uno apicale.Sono lanceolate e hanno il margine seghettato; nella parte superiore si presentano di colore verde-scuro, mentre nella parte inferiore sono di un blu-verde e coperte di una rada peluria.
Con l’arrivo dell’autunno passano da un verde intenso ad un giallo fino ad arrivare, prima della caduta, ad un rosso sanguigno.
I fiori sbocciano tra Maggio e Giugno e sono riuniti in vistose infiorescenze a corimbo del diametro di circa 15 cm; sono numerosi, piccoli e larghi 8 mm; hanno 5 petali bianchi con 20 stami e 3-4 stili; Al momento della fioritura emanano un odore simile a quello del fiore del Castagno.
I frutti sono pomi globosi (diametro di 7-10 mm.) di color rosso scarlatto o rosso corallo;
disposti spesso in grappoli contengono generalmente tre semi, .durano molto a lungo
sulla pianta e sono molto appetibili per gli uccelli ed è per questo che l’albero viene
detto “sorbo degli uccellatori”. L’avifauna mangia le bacche, ma non digerendone il
seme, lo elimina disseminandolo in modo naturale e contribuendo alla riproduzione
della pianta. I frutti sono ricchi di vitamina C, tannino e sorbitolo. Maturano tra
ottobre e novembre ed hanno (per l’uomo) commestibilità sospetta allo stato fresco;
possono invece essere consumati tranquillamente una volta cotti.
DIFFUSIONE e HABITAT
Il sorbo degli uccellatori compare praticamente in tutta Europa. E’ assente solo nella zona
meridionale/orientale del Vecchio Continente oltre che nella parte centrale e meridionale della Penisola Iberica. In Italia, se pur moderatamente, è presente in quasi tutta la penisola. E’ diffuso nella zona montana e sub montana e, come albero ornamentale, lungo le strade, nei parchi e nei giardini. Specie di larga adattabilità, moderatamente eliofila, sopporta bene anche l’ombra. Non ha particolari esigenze in fatto di terreni, ma cresce bene soprattutto su suoli ricchi di humus. Vegeta indifferentemente sia nei boschi di latifoglie che di conifere, negli arbusteti e sulle pendici detritiche e sassose.
La sua ampia diffusione - anche in quanto ad altitudine - è dovuta alla sua elevata plasticità stazionale. Questa specie arborea di aspetto cespuglioso manca solo in stazioni molto umide e su terreno minerale. La presenza di questa specie è determinata fondamentalmente dalla concorrenza. Cresce in gran parte su pendici esposte a Nord fino ad una altitudine di 2000 metri. Resiste molto bene al freddo ed è pianta rustica e frugale.
IMPIANTO
Il sorbo degli uccellatori non avendo particolari problemi di attecchimento va piantato all’età di 2-3 anni in un terreno ricco di humus e ,per uno sviluppo rapido della pianta, concimato con stallatico maturo. A differenza degli altri sorbi che hanno una crescita lenta, il sorbo degli uccellatori se ben curato si sviluppa piuttosto rapidamente e fruttifica già dopo pochi anni dall’impiant
ltre alla piantumazione questo sorbo può essere anche innestato su altre varietà (in particolar modo sul Sorbus Aria); questo per rinforzare la pianta e prevenire alcune malattie del colletto.
USI E PROPRIETA’
Il legno, duro e resistente, è utilizzato per lavori al tornio e intaglio, per la produzione di manici degli utensili, attrezzi agricoli e sculture. Aciduli e poco saporiti, i frutti del Sorbus aucuparia possono essere mangiati solo dopo la cottura; con essi si possono fare ottime marmellate e gelatine e, dopo fermentazione, bevande alcoliche. Grazie alle loro proprietà astringenti ed antinfiammatorie hanno anche usi medicamentosi e cosmetici; una volta essiccati, si possono conservare e utilizzare per fare un decotto con virtù medicinali (antiemorragico, astringente, diuretico). Contengono inoltre sorosio, un dolcificante adatto per i diabetici. Dai fiori si ricava infine dell’ottimo miele.
MALATTIE
Questo sorbo risulta essere particolarmente colpito dai tarli che colpiscono sia le piante adulte che quelle giovani. La presenza di questi insetti si manifesta con la fuoriuscita di materiale simile a segatura dal foro di ingresso e con la ripresa vegetativa con la lacrimazione del foro stesso. Una malattia molto più seria e pericolosa sta però colpendo le popolazioni di sorbo degli uccellatori di tutto l’arco alpino: Il cosiddetto fuoco batterico. Questa malattia infettiva si manifesta con il disseccamento rapido di alcuni rami della pianta e causa la morte in poco tempo. Purtroppo attualmente non esistono metodi efficaci in grado di combatterlo e l’unico modo per limitare la contaminazione è quello di eliminare i soggetti malati.
CURIOSITA’
Albero longevo, il sorbo simboleggia la rinascita materiale e spirituale, la luce dopo le tenebre del solstizio.
Nel calendario Celtico, quest’arbusto dava il nome al mese lunare: “Cerdinen” in gallese, o “Luis”in irlandese, che andava dal 21 gennaio al 17 febbraio.
Albero magico per i Druidi, con i falò di legno di sorbo, fra crepitii e fumi, essi invocavano l' aiuto degli spiriti; e per interrogare i demoni, usavano i suoi piccoli rami, che sparpagliavano su una pelle di toro costringendo le forze oscure a rispondere, e così venivano a conoscenza delle intenzioni malefiche.
Antiche leggende raccontano che dal legno di sorbo si ricavasse una verga magica, chiamata “mano di strega”, che serviva ai rabdomanti per trovare tesori nascosti o metalli preziosi.
Contemplato dai Celti come albero dell’Aurora dell’anno, il sorbo era anche considerato sacro, perché i suoi frutti erano nutrimento degli dei e talismano contro fulmini e sortilegi
COME PASTURA
Come il il sorbo montano rappresenta una delle prede più ambite sia dai Turdidi che molte specie di Fringillidi (peppole,fringuelli,frosoni). Ecco perché sin dalla notte dei tempi veniva piantato all’interno dei roccoli come albero per attrarre le prede.