Inizia la lezione somarelli.....[9] forza dai padelle aprite le orecchie;
Tratto da Diana del 5 Nov 1998
Un lettore scrisse ad Antonio Granelli una lunga lettera che si puo riassumere in questa domanda:
Se la velocita residua dei pallini di una stessa numerazione , oltre 40m di distanza di tiro, si uniforma sullo stesso valore qualunque sia stata la velocita iniziale della carica, quale risulta il vantaggio delle cariche ad elevata velocita' iniziale?
RISPOSTA (sintetizzo)
Prima di rispondere a tale domanda occorre fare alcune precisazioni......
Prima di tutto stabilire quale debba essere la differenza di V/0 tra due cariche a confronto. Poi a quanti metri , oltre i 40 debba avvenire l'uguaglianza delle V/r e per quale numerazione di pallino.
.......ho scritto che la V/r della stessa cartuccia , se sparata sia in canna cilindrica che in canna full, si uniforma sullo stesso valore oltre 40m di distanza di tiro. Non credo di aver mai scritto che la V/r dei pallini si uniforma sullo stesso valore oltre i 40m, QUALUNQUE SIA STATA LA V/0. .......................................etc etc etc

Bene ragazzi,la risposta del maestro mi sembra molto chiara, come vi ho gia detto nei post precedenti dovete dimenticare la parola qualunque poiche la velocita iniziale V/0 influisce sulle V/r. Le V/r e' logico che prima o poi si livelleranno sullo stesso identico valore, ma bisogna vedere a quale distanza non certamente in quelle che interessano a noi. Dire "oltre 40m" potrebbe significare pure 50-60-70 m)Abbiamo visto infatti che alcune cartucce particolarmente veloci con V/0 di 15/20 m/s oltre la media, sembra abbiano proprio una marcia in piu nei tiri lunghi, ed io le uso con grande successo.
Chi le ha provate e non non si e' accorto delle prestazioni , ritengo che non sappia sparare lontano, pertanto nemmeno e' in grado di tirar fuori le effettive potenzialita di certe canne lunghe e strozzate.
Un abbraccio a tutti gli allievi:)
:)
 
Non condivido quasi niente di quello che hai scritto.

Per me contano solo:
​​​​​​1 - quanti pallini metti sull sagoma alla distanza m (metri)
2 - le velocità residue Vm con cui i pallini impattano quella sagoma.
E con questo dati ci costruisci la curva di distribuzione.

Tutto il resto, per me, è aria fritta! :confused:


Allora prova a sforzarTi in mezzo all'aria fritta della banalità balistica da Te espressa che TUTTI condividiamo:
prova a testare anche solo 2/3 canne x-y-z di pari lunghezza intanto che possano montare uno stesso tipo di CHOKE (Gemini, Briley, ecc.) e poi spara una serie di colpi iniziando con uno stesso tipo di cartuccia ed inizia a misurare ..... dopo di che puoi sempre cambiare tipo di munizionamento in termini di pressione-carica-wad e poi confronta di nuovo i risultati tra le varie armi sempre con gli stessi choke; poi siccome "sei uno che capisce tutto" testa le stesse identiche canne con un choke di marca e conformazione differente (ad es- un Teague tutto conico) e rimisura ..... . Le misurazioni risultanti possono talvolta modificarsi a vantaggio o svantaggio di una canna rispetto ad altra cambiando anche solo un choke od un tipo di pressione o di borra, ma pare Tu NON colga questa sfumatura..
Buon divertimento. Io un bel po' di queste cose le ho fatte nel passato con molte e molte armi e choke ..... in modo inutile a quanto leggo, ma sono vecchio ormai. Ero stato lontano dal Forum x un bel pezzo, ma est vero che qui è difficile dialogare, dato che si è partiti dalle canne e si è finiti dal calcista, si è parlato di cannonieri e si è finito col pigliarci, si è parlato di canne vecchie e nuove ..... e si è finito ..... nel caos.
Ma si campa lo stesso ..... :rolleyes:
 
Gianni non è proprio come dici tu. Il fatto che il pallino del 9 abbia una velocità esuberante per un'allodola anche a 60 metri non certifica che possa abbatterla. A quella distanza considerato il ridotto numero di pallini della carica e la loro dispersione nonché la piccola superficie del selvatico probabilmente anche a tiro centrato sono più le volte c'è il selvatico non becca nemmeno un pallino che quando casualmente uno lo impatta. Ne parlerò prossimamente.
 
Gianni, perdonami, ma le americane non sono affatto veloci.
Le magnum di Federal e Remington hanno V0 tra i 360 e 370 mps, mentre le europee vanno da 380 le più lente fino a 395 mps.
E suppongo che sarai d'accordo con me, visto che le hai usate, che le americane sono la miglior scelta in assoluto per tiri estremi ed in condizioni meteorologiche estreme.
Nonostante siano delle lumache.
E queste lumache, come per magia, arrivano dove gli altri non arrivano.

Si potrebbe obiettare che, in quano lumache, la canna da 65 potrebbe non essere il top della scelta, ma stiamo parlando di casi estremi, cartucce super specifiche per scelte tecniche ben precise.

Ciao Lando,onestamente parlando non essendo un assiduo frequentatore della caccia agli acquatici per via sia dei posti chiusi che di quelli bonificati,la mia esperienza in campo di cartucce magnum è relativamente bassa,sicuramente non all'altezza delle prova fatte per le cartucce sui colombi.
Qualche magnum l'ho tirata e sentendo che comunque per la loro lentezza bisognava dare anticipi superiori,di quelle che ho utilizzato mi sono trovato a mio agio sia con le federal che con le nitro,dove non mi è mai sembrato di dover dare degli anticipi cosi maggiori,ma ripeto ne ho tirate un numero esiguo e poche varietà per poter fare un discorso dettagliato.
Qualcuna la porto anche a colombacci quando monto le canne magnum,più che altro per i colombi che si posano a fermo lunghi,ma forse in tanti anni non arrivo ad averne tirate 5,anche se quando le ho utilizzate ne sono rimasto impressionato. anche qualche germano ha fatto la conoscenza della canna da 81 e relative munizioni,devo dire vederli spiumati a distanze considerevoli è un bel dire.

Però ripeto cartucce poco impiegate,alzo le mani e ascolto chi ne sa più di me.
 
Allora prova a sforzarTi in mezzo all'aria fritta della banalità balistica da Te espressa che TUTTI condividiamo:
prova a testare anche solo 2/3 canne x-y-z di pari lunghezza intanto che possano montare uno stesso tipo di CHOKE (Gemini, Briley, ecc.) e poi spara una serie di colpi iniziando con uno stesso tipo di cartuccia ed inizia a misurare ..... dopo di che puoi sempre cambiare tipo di munizionamento in termini di pressione-carica-wad e poi confronta di nuovo i risultati tra le varie armi sempre con gli stessi choke; poi siccome "sei uno che capisce tutto" testa le stesse identiche canne con un choke di marca e conformazione differente (ad es- un Teague tutto conico) e rimisura ..... . Le misurazioni risultanti possono talvolta modificarsi a vantaggio o svantaggio di una canna rispetto ad altra cambiando anche solo un choke od un tipo di pressione o di borra, ma pare Tu NON colga questa sfumatura..
Buon divertimento. Io un bel po' di queste cose le ho fatte nel passato con molte e molte armi e choke ..... in modo inutile a quanto leggo, ma sono vecchio ormai. Ero stato lontano dal Forum x un bel pezzo, ma est vero che qui è difficile dialogare, dato che si è partiti dalle canne e si è finisce dal calcista, si è parlato di cannonieri e si è finito col pigliarci, si è parlato di canne vecchie e nuove ..... e si è finito ..... nel caos.
Ma si campa lo stesso ..... :rolleyes:

Beppe è difficile dialogare? No se le persone con cui ti relazioni sono disposte ad ascoltare e ad imparare, diventa difficile quando l’ottusa ignoranza porta ad aver ragione a tutti i costi, in questo caso si deve tornare al Divino poeta e ricordarsi “ ..tu non ti curar di loro, ma guarda e passa” .Caro Beppe è molto più importante continuare a scrivere anche per 1 solo partecipante disposto ad imparare piuttosto che lasciar perdere a causa dei vari guru di turno autoproclamatesi tali.
Detto ciò, personalmente sono molto contento del tuo ritorno perché mi/ci avevi lasciati con l’amaro in bocca interrompendo un discorso interessantissimo proprio sugli choke , ci avevi detto dei tuoi studi e dei tuoi contatti americani , ci faresti cosa veramente gradita se continuassi a partecipare a questa discussione o meglio aprirne una ad hoc.🙋‍♂️🙏
 
Saluti a tutti! Carissimi mi raccomando di argomentare con calma e rispondere senza fretta, c'è un popolo che Vi segue, grazie! Siete una Grande Alternativa alle insane notizie che ci stanno inculcando. Passo passo (step by step) raccontate, riargomentate, analizzate e ripetete aggiungendo aggettivi, ribaltate i discorsi....... ma piano piano così possiamo seguirvi al meglio senza perdere passaggi. Grazie! Siete Formidabili.
N.B: Se Ronin è collegato gradiremmo sapere il suo parere e/o opinione. Grazie ancora.
@ Stè! occhio che descrivo quell'ultimo tiro della stagione.
 
Beppe è difficile dialogare? No se le persone con cui ti relazioni sono disposte ad ascoltare e ad imparare, diventa difficile quando l’ottusa ignoranza porta ad aver ragione a tutti i costi, in questo caso si deve tornare al Divino poeta e ricordarsi “ ..tu non ti curar di loro, ma guarda e passa” .Caro Beppe è molto più importante continuare a scrivere anche per 1 solo partecipante disposto ad imparare piuttosto che lasciar perdere a causa dei vari guru di turno autoproclamatesi tali.
Detto ciò, personalmente sono molto contento del tuo ritorno perché mi/ci avevi lasciati con l’amaro in bocca interrompendo un discorso interessantissimo proprio sugli choke , ci avevi detto dei tuoi studi e dei tuoi contatti americani , ci faresti cosa veramente gradita se continuassi a partecipare a questa discussione o meglio aprirne una ad hoc.🙋‍♂️🙏


Condivido pienamente.
E un grazie a Beppe, Lando, Maurizio, Centro e agli altri che hanno contribuito e dato vita a questa interessante discussione.
 
sparo: 9 e 10 31-33g ai tordi, 10 31-32g allodole, 7-8 33-34g a cesene, beccaccini, tortore, 10 bior a quaglie, 8-9 34-36g disp e semicorazzata a beccaccia, 5-6 36g+ a colombacci, 5 40-42g anatre di qualsivoglia natura (imprevedibile cosa alzo- e il 4 Fiocchi tundra o il 3 acciaio, non trovo tungsteno). il 3 alla lepre e volpe, le rare volte.
 
Credo che tu il mestiere lo conosca e anche molto bene,lo percepisco nei tuoi scritti e per questo ti pongo questo quesito:

Sei cosi sicuro che il rendimento a lunghe distanze di una cartuccia caricata con 36 gr di pb sia equivalente sia impiegando una canna da 61 o una da 81?

Personalmente non credo,magari con la canna corta si possono avere dei discreti abbattimenti,ma se si utilizzasse con la stessa carica una canna più lunga sicuramente la performance sarebbe migliore.

Vedi tu affermi di aver tirato tanto,io non ho dubbi in merito,ma allo stesso tempo affermare che non c'è bisogno di fare delle prove per vedere le differenze è quanto di più sbagliato si possa affermare.
Le prove fatte in maniera minuziosa e ripetute nel tempo hanno sicuramente una valenza superiore a quello che può essere una deduzione fatta dal ragionamento.

Questo è il mio pensiero,non pretendo di essere il custode di una verità assoluta,ma veramente per quello visto da me in carriera mi riesce difficile equiparare le prestazioni tra una canna corta e una estrema.

Poi occhio a farvi imbambolare con le moderne canne,nel campo cannoniero per quanto riguarda i profili e gli acciai sono decenni che è stato scoperto e costruito tutto il creabile.
Oggi qualcosina è cambiata in previsione dell'impiego delle no-toxic.

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Caro omonimo Gianni, (ci chiamiamo uguali);) Hai preso due canne agli estremi, 61vs81. Non so di quali tipologie di canne parli, ma ti faccio un esempio; Canna Beretta per A300 ecc.... da 81 cm e canna Fabarm Tribore da 66 cm... si li metto a confronto, con le stesse munizioni.
Generalmente le cariche da 36 e più grammature, vengono caricate con polveri progressive o semi-progressive, polveri che richiedono un certo tempo per bruciare completamente e le canne sotto i 66 cm non sono idonee a queste polveri. Se invece prendiamo una 61 cm con munizione caricata con polvere vivace, tipo S4 e una 81 con progressiva, possiamo fare la prova. Ovviamente alle lunghe distanze la 81 sarà più performante per via dell'accompagnamento sulla mira.

Vedi io ho detto, che dalle mie esperienze non ho bisogno di fare prove. Io non ho bisogno di fare prove, non ho detto che non si devono fare. Cacciando nella stessa postazione, con armi diverse e stesse cartucce, sparando alle stesse distanze, ti accorgi quale fucile e con quale canna la situazione cambia e cambia a vista d'occhio.

Ho avuto diverse tipologie di fucili che montavano diverse tipologie di canne, quando sono approdato alla Tribore della Fabarm, (non so se tu conosci e le abbi utilizzato), ho notato subito la differenza. Non ci sono approdato per caso; un giorno ero ad allodole, d'avanti a me, a circa 150 mt, vi era un cacciatore, dalla mia postazione, potevo vedere a che distanza buttava giù le allodole. Ti posso assicurare che copriva di gran lunga i 45/50 mt, (questo te lo dico, perche vi erano alberelli d'arancio, piantati in filare e posti a 4 mt uno dall'altro, contando gli alberelli, le distanze erano scontate). Questi abbattimenti, erano regolari e mi stupii di quei tiri, tanto che volli andare a vedere cosa aveva in mano e cosa sparava.
Mi avvicinai e vidi che aveva un cal. 20 con canna da 61 cm il signore non era pratico delle armi, tanto è vero che quando me lo porse per farmelo vedere, notai che la prima canna aveva uno strozzatore di 1* mentre la seconda un 3*. Era un Fabarm Gamma 2 con canne tribore. Sparava delle semplici cartucce Sipe della RC piombo 10 e 11. Mi permise di spararci mentre lui avrebbe sparato col mio fucile. Azzerai 3 allodole, non avvertii contraccolpo e il fucille non ebbe nessun impennamento.
Mi misi alla ricerca di quel fucile che trovai in Puglia quasi nuovo, ma con canne da 66 cm. Lo presi subito, vendendo un Remington 1100 in cal. 410, che mi era difficoltoso usare. Questo fucile mi ha dato tante di quelle soddisfazioni, che in 40 anni di caccia non avevo avuto. Che non mi aveva dato neanche il 302 con canna da 76 cm 1* con migliaia di colpi (la maggior parte magnum), alle sue spalle. Che prove alla placca o con canna manometrica dovevo fare?????[ilre.gif] Le potevo fare, ma solo per curiosità e poi da me non ci sono strutture di questa tipologia..... che io sappi.
 
Maurizio mica tiro il 9 a 60m, casomai per questa distanza ho menzionato l' 8 ,ma solo per tiri d'azzardo. Anche il 9 a 50m , non garantisce abbattimenti con regolarita per difetto di densita, pero ci si puo provare con sufficienti probabilità di successo. Diciamo che 6/7animali su 10 vengono abbattuti
 
Prima di tutto stabilire quale debba essere la differenza di V/0 tra due cariche a confronto. GIUSTO!
Poi a quanti metri , oltre i 40 debba avvenire l'uguaglianza delle V/r GIUSTO!!
e per quale numerazione di pallino. GIUSTO!!!

Queste affermzioni ineccepibili ci dicono che per capire quando due velocità residue si possono uniformare, bisogna prima sapere di quanto differiscono (ma va?) poi bisoga calcolare a che distanza avviene (ma va?) e che per fare tale calcolo bisogna tenere conto della dimensione del pallino (ma va?).

E chi ci viene in aiuto per risolvere questo problema? E' lui o non è lui?
Cerrrrto che è lui! Il nostro Tony Grains, che ha scritto delle bellissime tabelline dove vediamo che "attorno" ai 40 metri, qualcuno di più piuttosto che qualcuno di meno, le velocità residue, a parità di pallino, anche per V0 sensibilmente diverse, sono "quasi" uguali.
E su questo "quasi" San Centronio va in tilt!
Ecco! Lo dicevo io, che non sono uguali, sono quasi uguali. Anzi, tendono ad uniformarsi, dice, gonfiando il petto villoso.
Poi, con molta pazienza, gli accarezzi la testolina aureolata e gli spieghi che, si, sono quasi uguali, ma per valutare la differenza di impatto bisogna calcolare la differenza di energia cinetica.
E qui inizia a girargli la testa.
Gli fai i conti, un aiutino non si nega a nessuno, e gli fai vedere che le energie cinetiche sono "quasi" uguali.
Ecco, vedi, non sono uguali, dice lui mostrando i bicipiti, sono quasi uguali.
Raccogli infine le ultime briciole di pazienza e gli spieghi che, guarda, leggi qui, siamo dell'ordine del 2-3%. Esageriamo? Facciamo 5% nei casi più estremi?
A questo punto a San Centronio sta colando sangue da naso, gli passi un Cleenex, e gli chiedi: ma non dovevi parlarci delle caratteristiche delle canne che fanno la vera differenza? Perché, anima santa, torni ancora su sto argomento trito e ritrito dove fai solo figuracce?

.......ho scritto che la V/r della stessa cartuccia , se sparata sia in canna cilindrica che in canna full, si uniforma sullo stesso valore oltre 40m di distanza di tiro.

Minchia che notizia. Ci stai dicendo che a parità di V0 la V40 è uguale? Mitttticcco.


Non credo di aver mai scritto che la V/r dei pallini si uniforma sullo stesso valore oltre i 40m, QUALUNQUE SIA STATA LA V/0. .......................................etc etc etc

Infatti, ma dovresti.[9]
 
A memoria ricordo dei thread molto seguiti non solo qui ma anche su altri forum, i cui titoli all'incirca potrebbero essere così riassunti:

- " le canne CRIO della Benelli fanno schifo" ...(ma non per tutti)
- "le canne S. Etienne fanno miracoli"...(ma non per tutti)
- "le canne vecchie sono migliori delle attuali...(ma non per tutti)
- le canne con forature strette sono migliori di quelle con forature larghe...(ma non per tutti)
- etc et...

Sempre a memoria ricordo di utenti che sostenevano la superiorità in alcuni di questi argomenti di una canna con certe caratteristiche e ora mi sembra che siano andati in confusione..il che ci può stare data la complessità della materia trattata .
Tanto di cappello a chi produce sforzi considerevoli per descrivere a vantaggio altrui le proprie conoscenze tecniche,fornendo anche supporti di dati fisici e scientifici e non empirici.
Mio nonno mi chiedeva da piccolo : è nato primo l'uovo o la gallina? Ancora non saprei rispondere con certezza..
Cordiali saluti a tutti

Un famoso scienziato, cosi' famoso che non ne ricordo il nome, disse che la gallina fu il sistema inventato dall'uovo per riprodursi in maniera piu' efficace. Sembra una cazzata, ma se si pensa agli organismi unicellulari che devono scindersi o trovare altri modi per replicarsi si capisce benissimo cio' che lo scienziato voleva--umoristicamente--affermare: che l'evoluzione ha permesso ad organismi unicellulari (e un uovo e' molto simile ad un organismo unicelluare) di arrivare a organismi sempre piu' complessi che poi si riproducono accoppiandosi ad un altro organismo della stessa specie (il gallo, in questo caso), arricchendo la prole con il DNA proveniente da ambo i sessi, invece di continuare linearmente e generando cloni di se' stessi, come fa un'ameba.

Tornando al topic, ed essendo ormai per forza di cose (dove abito adesso di opportunita' alla fauna pennuta ce ne sono poche, e anche una delle mie prede preferite, il tacchino, lo si caccia si' col liscio ma come se lo si cacciasse a palla) piu' un cacciatore a palla che uno sparatore di lisci, devo sottolineare cio' che ha detto Beppone sulla CASUALITA' dell'effetto dei pallini su animali vivi. A parte il fatto che quando si tira una schioppettata ad un uccello in volo o a fermo a distanza media (e a distanze lunghe il problema e' esacerbato) non si sa mai quanti pallini colpiranno l'animale e DOVE lo colpiranno, ci sono poi le variabili dello spessore di piume e grasso, maggiore d'inverno; la "durezza" sia generale della specie che dei singoli esemplari appartenenti a quella specie; la differenza in velocita' e forma fra pallini della stessa rosata, che influisce sull'energia cinetica e la penetrazione... Tante, troppe variabili. E come cacciatore a palla di esperienza abbastanza lunga (dal 1978 e in tre stati U.S. diversi, con animali diversi) posso affermare senza ombra di dubbio che anche quando la maggior parte di queste vaiabili vengono eliminate (la palla di un rigato va ad una velocita' conoscibile e con variazioni pressoche' infinitesimali di velocita', coefficiente balistico e con densita' sezionale costanti con la stessa carica) un cervo di una certa eta', di un certo sesso, di una certa stazza, sparato in certe condizioni climatiche e ad una certa altitudine reagira' spesso (se non quasi sempre) in modo diverso da come un altro cervo dalle stesse caratteristiche fisiche e colpito nello stesso punto in condizioni climatiche e altitudine simili dalla stessa carica proveniente dallo stesso fucile (ed io e' dal 1984 che caccio con lo stesso Rugger M. 77 .338 Winchester Magnum con la stessa cartuccia, palla Nosler Partition da 250 grani, 68,5 grani di IMR 4350, innesco CCI magnum). Col cuore spaccato in due, di due animali uno correra' per 50 metri, un altro crollera' sul posto come se gli avessero strappato il mondo da sotto gli zoccoli. Spari nella spina dorsale al garrese (il mio piazzamento preferito) a due cervi, uno cade fulminato, morto prima di toccare terra, un altro cerca di trascinarsi con le gambe anteriori perche' paralizzato dal garrese alla coda e necessita un colpo di grazia in testa. E tutto cio', ripeto, con una palla dello stesso tipo, peso e forma, alla stessa velocita', piazzata nello stesso punto. Immagina allora come la casualita' del tiro con una piccola manciata di pallini che colpiscono piu' o meno a casaccio il corpo dell'animale possa influire sulla reazione dell'animale allo sparo. Ecco perche' per uccidere pulitamente occorre mettere piu' pallini possibile sul besaglio, incrementando la probabilita' di colpire diversi punti vitali ed impartendo uno shock maggiore di quanto un solo pallino, o due, o tre ne impartirebbero. E adesso voglio infilare di straforo la mia opinione personale in questa discussione, ma sempre a proposito di quanto ho detto sopra: A me non importa niente del profilo, della geometria, della lunghezza, del materiale usato, del pregio conferito alla canna da ore ed ore di lavorazione artigianale di un grande maestro cannoniere (o del mezzo minuto che una macchina moderna ci mette a sputar fuori una canna), di questo e di quello--a patto che a 40 metri di distanza (con lo strozzatore all'uopo) la canna mi permetta di piazzare (se ho imbracciato e anticipato bene a dispetto dell'imbacuccamento necessario in palude d'inverno--condizioni molto peggiori di quelle incontrate a un TAV o tirando alle lodolette in un prato ben manicurato durante un'ottobrata romana!) cinque pallini del 6 al tungsteno nel corpo di un germano che vola trasversalmente rispetto all'asse della canna. E basta che i pallini penetrino oltre le penne, la pelle, il grasso, le costole e le anche fino a penetrare profondamente negli organi vitali. E se si tratta di un fagiano (che qui potrei cacciare "lanciati" da una torre, se volessi partecipare a un tiro a segno con bersagli viventi e puzzolenti di gabbia--il che non mi aggrada affatto) voglio che alla stessa distanza, ma con pallini di piombo del 5, almeno quattro gli entrino bene nel corpo. La velocita'? I miseri venti piedi al secondo che una canna di 81 centimetri potrebbe in teoria guadagnare sul mio "moncherino" di 66 cm non renderebbero la cartuccia piu' micidiale. Basta che i pallini entrino nella cavita' toracica e in quella addominale. Se poi si infilano pure nel muscolo/pelle del lato opposto non e' che uccidano di piu', come pure se ne trapassassero il corpo da parte a parte ed uscissero dal lato opposto. Basta che cuore, polmoni, fegato, spina dorsal, collo, cranio siano stati perforati. Ed i pallini di piombo indurito penetrano a fondo, specialmente quelli piu' grossi. Non come quelli al tungsteno, ma di sicuro piu' di quelli di ferraccio (eufemisticamente, "acciaio")
E come si ottengono questi risultati? Con la strozzatura giusta ed una cartuccia bilanciata. Non conosco canne dozzinali, eccettuata quella storta del Mossberg che avevo quasi mezzo secolo fa. Sono sicuro che in giro ce ne sono diverse che non potrebbero darmi i risultati che desidero. Per me o Beretta (in Italia) o Remington, negli U.S. Sono canne di serie, fatte secondo i dettami ed i crismi della tecnica moderna, e non costano un patrimonio. Se ne vuoi una aggiuntiva stiamo intorno ai 300 dollari. Il vecchio Beretta S55B che avevo in Italia era capacissimo di mettere anche piu' pallini di cinque o sei su un uccello della taglia di un fagiano o anatra ben centrato con la canna da una stella a 40 metri. I due Remington che uso mi danno le rosate e gli abbattimenti che desidero. Tutti gli uccelli cadono "stracciati"? No. Soltanto se li centro. Se li prendo col margine della rosata non li "straccio." E se li manco del tutto mi fanno una pernacchia, lasceno 'na cosa calla pe' la paura, e se ne vanno. Sono tutte uguali, le canne? No. Certe fanno rosate da schifo con qualsiasi cattuccia. con spazi vuoti nella rosata attraverso i quali una starna a 35 metri passerebbe illesa. Certe fanno buone o discrete rosate con certe cartucce, terribili con altre. Certe fanno rosate discrete o buone con tutte le cartucce, sia da 70 mm che da 76 (non ne ho da 89 mm, quindi non posso parlarne). Perche' esistono tali differenze di performance? Non lo so. Non sono un cannoniere, e non so molto di diametri interni. Suppongo che le canne"scadenti" siano causate dalla mancanza di controlli. Molti rigati vengono venduti con un bersaglio che ne mostra la rosata di cinque colpi a 100 metri. Non sarebbe bello se anche i lisci venduti fossero corredati da un bersaglio che mostri sia il numero dei pallini sul bersaglio che la densita' e distribuzione della rosata ed il suo centro rispetto al punto mirato, come fa la NRA quando pubblica nelle sue riviste il test di nuovi fucili? Ma il fucile testato dalla NRA non e' quello che comprerai tu. Quello che trovi in armeria dovrebbe avere lo stesso tipo di bersaglio ripiegato nella scatola o custodia, con i vari dati (cartuccia, Vuzero, distanza del bersaglio). Se le fabbriche lo facessero si renderebbero conto se hanno sfornato una canna inferiore e la sostituirebbero.

Tutto il resto e' letteratura. Interessante a volte, quando chi la scrive lo fa con cognizione di causa e l'umilta' di accettare la possibilita' che opinioni differenti possano, chissa', essere valide; uggiosa quando chi la scrive e' arroccato su un castello di carte ammobiliato da specchi sui quali il meschino si arrampica continuamente cercando di provare con la reiterazione delle stesse parole, che potrebbero magari avere pure un certo signifiacato se pero'corredate da prove concrete, dati, cifre, esperimenti validi.

Ecco qua il mio pippon du jour.
 
Copia e incolla dal sito Benelli

Benelli armi La canna liscia
Un propellente che brucia rapidamente viene definito come vivace e lo si usa per le cariche minori e standard; un propellente che brucia più lentamente viene definito come “lento” e lo si usa per le cariche più pesanti. Si sente spesso utilizzare il termine “progressivo” come sinonimo di “lento”, in realtà la cosa non è esatta poiché la progressività di un propellente è legata alla superficie di combustione del grano (se questa aumenta durante la combustione si parla di propellente progressivo, se diminuisce si ha un propellente degressivo, se resta invariata il propellente ha combustione neutra), accade però che quasi tutti i propellenti lenti siano progressivi e questo spiega l’utilizzo indifferente (ma non corretto) dei due termini l’uno come sinonimo dell’altro. Un propellente più vivace brucia completamente anche con canne corte e, tenendo d’occhio le pressioni erogate ma soprattutto la ripidità della curva pressione tempo (a rovinare le chiusure, in particolare quelle delle armi semiautomatiche non è tanto l’eccesso pressorio quanto la riduzione del tempuscolo necessario perché sia raggiunto) si possono utilizzare propellenti vivaci anche per cariche non proprio modeste di piombo. Se però vogliamo la massima velocità della carica o se la stessa è più che “pesante” un propellente lento è indispensabile.


È proprio a causa del fatto che le cartucce più potenti erano caricate con propellenti lenti che si è sviluppata la convinzione secondo la quale per certe cacce sono necessarie canne molto lunghe. Questo era vero un tempo ma con i propellenti odierni una canna da 70-71 centimetri brucia quasi completamente anche le polveri più lente e solo in casi veramente eccezionali può essere utile ricorrere a canne da 75-76 centimetri. Da ricordare inoltre che se la canna è troppo lunga in relazione al grado di vivacità del propellente non solo non guadagniamo velocità alla bocca, ma rischiamo di perderne. Fra l’altro è stato ormai più volte dimostrato che una canna da 70-71 brucia quasi completamente anche i propellenti più lenti ma non offre, nella maggioranza dei casi, significativi vantaggi in termini di velocità rispetto a una canna da 65-66 centimetri, anzi, a seconda dei propellenti la canna più corta “spunta” qualche metro al secondo in più di velocità.

Le polveri meno vivaci garantiscono di regola maggiori velocità e minore sensazione di rinculo a parità di tutti gli altri fattori e fermo restando il fatto che il grado di vivacità deve essere compatibile con la lunghezza della canna. Se la canna è troppo corta per il grado di vivacità del propellente si avranno velocità erratiche, grandi botti, fiammate e maggiore dispersione della rosata; inoltre si “sporcherà” di più l’arma. Quello dell’accumulo di depositi e fecce è un problema che interessa molte armi semiautomatiche ma che non “colpisce” i fucili a funzionamento inerziale come appunto i nostri. Se si considera che i propellenti odierni sono spesso addittivati con polveri di surplus militare e che altrettanto sovente non hanno una qualità adeguata, si può notare come il sistema inerziale offra oggi un vantaggio in più rispetto a quello a presa di gas.

Articolo del 2018
 
Giovanni io ti leggo sempre con piacere così come altri perché siete un pozzo di conoscenze di balistica. Io dopo tutte queste letture posso dire che so di più riguardo al fatto che non tutte le canne sono uguali e lungi da me l'affermare quale sia (o siano) la migliore perché dovrei limitarmi alla mia limitata esperienza (in termini di quelle che ho utilizzato nella pratica venatoria).
Un saluto Yankee
 
Copia e incolla dal sito Benelli

Benelli armi La canna liscia
Un propellente che brucia rapidamente viene definito come vivace e lo si usa per le cariche minori e standard; un propellente che brucia più lentamente viene definito come “lento” e lo si usa per le cariche più pesanti. Si sente spesso utilizzare il termine “progressivo” come sinonimo di “lento”, in realtà la cosa non è esatta poiché la progressività di un propellente è legata alla superficie di combustione del grano (se questa aumenta durante la combustione si parla di propellente progressivo, se diminuisce si ha un propellente degressivo, se resta invariata il propellente ha combustione neutra), accade però che quasi tutti i propellenti lenti siano progressivi e questo spiega l’utilizzo indifferente (ma non corretto) dei due termini l’uno come sinonimo dell’altro. Un propellente più vivace brucia completamente anche con canne corte e, tenendo d’occhio le pressioni erogate ma soprattutto la ripidità della curva pressione tempo (a rovinare le chiusure, in particolare quelle delle armi semiautomatiche non è tanto l’eccesso pressorio quanto la riduzione del tempuscolo necessario perché sia raggiunto) si possono utilizzare propellenti vivaci anche per cariche non proprio modeste di piombo. Se però vogliamo la massima velocità della carica o se la stessa è più che “pesante” un propellente lento è indispensabile.


È proprio a causa del fatto che le cartucce più potenti erano caricate con propellenti lenti che si è sviluppata la convinzione secondo la quale per certe cacce sono necessarie canne molto lunghe. Questo era vero un tempo ma con i propellenti odierni una canna da 70-71 centimetri brucia quasi completamente anche le polveri più lente e solo in casi veramente eccezionali può essere utile ricorrere a canne da 75-76 centimetri. Da ricordare inoltre che se la canna è troppo lunga in relazione al grado di vivacità del propellente non solo non guadagniamo velocità alla bocca, ma rischiamo di perderne. Fra l’altro è stato ormai più volte dimostrato che una canna da 70-71 brucia quasi completamente anche i propellenti più lenti ma non offre, nella maggioranza dei casi, significativi vantaggi in termini di velocità rispetto a una canna da 65-66 centimetri, anzi, a seconda dei propellenti la canna più corta “spunta” qualche metro al secondo in più di velocità.

Le polveri meno vivaci garantiscono di regola maggiori velocità e minore sensazione di rinculo a parità di tutti gli altri fattori e fermo restando il fatto che il grado di vivacità deve essere compatibile con la lunghezza della canna. Se la canna è troppo corta per il grado di vivacità del propellente si avranno velocità erratiche, grandi botti, fiammate e maggiore dispersione della rosata; inoltre si “sporcherà” di più l’arma. Quello dell’accumulo di depositi e fecce è un problema che interessa molte armi semiautomatiche ma che non “colpisce” i fucili a funzionamento inerziale come appunto i nostri. Se si considera che i propellenti odierni sono spesso addittivati con polveri di surplus militare e che altrettanto sovente non hanno una qualità adeguata, si può notare come il sistema inerziale offra oggi un vantaggio in più rispetto a quello a presa di gas.

Articolo del 2018

Ma che vuoi che ne sappiano di canne di fucile questi ex-costruttori di motociclette? Scommetto che non hanno letto i tomi del Granelli o i posts di Centro, altrimenti certe cazzate non le scriverebbero!
 
Non condivido quasi niente di quello che hai scritto.

Per me contano solo:
​​​​​​1 - quanti pallini metti sull sagoma alla distanza m (metri)
2 - le velocità residue Vm con cui i pallini impattano quella sagoma.
E con questo dati ci costruisci la curva di distribuzione.

Tutto il resto, per me, è aria fritta! :confused:



Ciao Magnum, senza nessuna polemica vorrei capire cosa non condividi.

Mi spiego meglio. Sono pienamente d'accordo con te che i risultati si vedono "sulla distribuzione dei pallini alla placca" e sulle "velocità residue".
Infatti questa è praticamente la sintesi del mio intervento precedente, quindi non puoi trovarmi che d'accordo.

Il nostro amico Beppe ha formulato una serie di ipotesi (fra l'altro a mio parere assai logiche e sensate) che spiegano perché - secondo lui - le rosate alla placca e le velocità residue non sono tutte uguali.

Ovviamente puoi benissimo non condividere quello che lui ha scritto, nel qual caso - citando ciò che non condividi - esprimi tranquillamente il tuo pensiero.

Tuttavia penso comprenderai da solo - che le tue due semplici affermazioni senza alcuna spiegazione a supporto - alla fine non è che dicano un granché, specialmente ai meno esperti.

Vorrei anche farti notare che iniziare con "Non condivido quasi niente di quello che hai scritto" e concludere con "tutto il resto per me è aria fritta", - potrebbe far intendere che l'articolo di Beppe contenesse pensieri di poco conto. Sicuramente non era il tuo intento ma - vista l'aria che tira... forse un po più di attenzione nell'esprimersi potrebbe evitare fraintendimenti.


Sono convinto che ognuno di noi può fare di meglio nell'interesse di tutti.


Un saluto

Maurizio
 
la rosata è una scia lunga metri a quella distanza. immagina un treno. In realtà il centro rosata sarebbe spostato di qualche decina di cm
 
Centro67

#197.1

Centro67 commentata
oggi, 18:49
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Come mai hai sempre torto? Prima dicevi (dicevate) si livellano sullo stesso identico valore oltre 40m, ora sembra stiate ammettendo che ci sono delle differenze di V/r, Ebbene allievo, te lo ripeto, entro le distanze che a noi cacciatori interessano, la carica che parte con maggiore velocita iniziale, conserva maggiore potere lesivo anche al limite, basta andare a caccia per accorgersi che bastano certe condizioni meteo a compromettere l'efficacia delle cariche sulle lunghe distanze. Ne schiaffi dentro una un pochino piu veloce e per magia gli animali riprendono a cadere lessi senza ferimenti. Vai caccia, ed anche al piattello che ti farebbe proprio bene

No Centro, no, l'aumento di V0 non aumenta il potere lesivo. E' sbagliato e te l'ho dimostrato in tutte le salse.
E non basta andare a caccia, perché andando a caccia vedi solo gli effetti, ma non ne capisci le ragioni.
Le ragioni vanno studiate e o mi dimostri che gli impatti a quelle distanze sono sensibilmente diversi a causa della differenza di V0, oppure ti celi in un rispettoso silenzio, dietro il quale farai certamente più bella figura.
 
Io non posso bannare nessuno, ne cambiare il titolo della discussione. Lando ha sufficientemente chiarito.
Vedo con piacere la tua presenza partecipe dopo troppo tempo senza scrivere [thumbsup.gif]

L'amico mi contattò tempo addietro per tornare a partecipare su questo forum. Credevo che le cose fossero cambiate nel frattempo, ma aimé mi sbagliavo! L'arte di screditare un interlocutore che espone civilmente un argomento, in via indiretta è nota dall'antichità, ma non me ne curo se a tentare di farlo è una persona che in argomento rappresenta una [badair.gif] nell'uragano, poi cita qualche locuzione latina o, peggio, qualche poeta fa ancora più ridere. Forse Peggio della dittatura fascista!

​​​​​
A dimostrazione di quanto affermo, basta porgli due semplici domande a cui non sapranno rispondere. Anzi, per evitare "figurine" non risponderanno immediatamente, o cercheranno in rete, quali "leoni da tastiera" come qualcuno li definisce, la soluzione.

Domanda 1: perché una arcinota casa d'armi italiana usa canne magnum per sparare 24g?

Domanda 2: perché il regolamento fitav vieta il bossolo più lungo di 70 mm?

Con questo tolgo definitivamente il "disturbo".
 
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Caro omonimo Gianni, (ci chiamiamo uguali);) Hai preso due canne agli estremi, 61vs81. Non so di quali tipologie di canne parli, ma ti faccio un esempio; Canna Beretta per A300 ecc.... da 81 cm e canna Fabarm Tribore da 66 cm... si li metto a confronto, con le stesse munizioni.
Generalmente le cariche da 36 e più grammature, vengono caricate con polveri progressive o semi-progressive, polveri che richiedono un certo tempo per bruciare completamente e le canne sotto i 66 cm non sono idonee a queste polveri. Se invece prendiamo una 61 cm con munizione caricata con polvere vivace, tipo S4 e una 81 con progressiva, possiamo fare la prova. Ovviamente alle lunghe distanze la 81 sarà più performante per via dell'accompagnamento sulla mira.

Vedi io ho detto, che dalle mie esperienze non ho bisogno di fare prove. Io non ho bisogno di fare prove, non ho detto che non si devono fare. Cacciando nella stessa postazione, con armi diverse e stesse cartucce, sparando alle stesse distanze, ti accorgi quale fucile e con quale canna la situazione cambia e cambia a vista d'occhio.

Ho avuto diverse tipologie di fucili che montavano diverse tipologie di canne, quando sono approdato alla Tribore della Fabarm, (non so se tu conosci e le abbi utilizzato), ho notato subito la differenza. Non ci sono approdato per caso; un giorno ero ad allodole, d'avanti a me, a circa 150 mt, vi era un cacciatore, dalla mia postazione, potevo vedere a che distanza buttava giù le allodole. Ti posso assicurare che copriva di gran lunga i 45/50 mt, (questo te lo dico, perche vi erano alberelli d'arancio, piantati in filare e posti a 4 mt uno dall'altro, contando gli alberelli, le distanze erano scontate). Questi abbattimenti, erano regolari e mi stupii di quei tiri, tanto che volli andare a vedere cosa aveva in mano e cosa sparava.
Mi avvicinai e vidi che aveva un cal. 20 con canna da 61 cm il signore non era pratico delle armi, tanto è vero che quando me lo porse per farmelo vedere, notai che la prima canna aveva uno strozzatore di 1* mentre la seconda un 3*. Era un Fabarm Gamma 2 con canne tribore. Sparava delle semplici cartucce Sipe della RC piombo 10 e 11. Mi permise di spararci mentre lui avrebbe sparato col mio fucile. Azzerai 3 allodole, non avvertii contraccolpo e il fucille non ebbe nessun impennamento.
Mi misi alla ricerca di quel fucile che trovai in Puglia quasi nuovo, ma con canne da 66 cm. Lo presi subito, vendendo un Remington 1100 in cal. 410, che mi era difficoltoso usare. Questo fucile mi ha dato tante di quelle soddisfazioni, che in 40 anni di caccia non avevo avuto. Che non mi aveva dato neanche il 302 con canna da 76 cm 1* con migliaia di colpi (la maggior parte magnum), alle sue spalle. Che prove alla placca o con canna manometrica dovevo fare?????[ilre.gif] Le potevo fare, ma solo per curiosità e poi da me non ci sono strutture di questa tipologia..... che io sappi.

Ciao carissimo omonimo;).
Personalmente non conosco le moderne canne tri-bore,ma ne ho sentito parlare un gran bene,la mia unica esperienza con il fabarm risale al modello a lungo rinculo con canna 70 o 71 xx,il modello non lo ricordo ma era quello che assomigliava al Franchi AL48,gran bella canna,purtroppo sono passati più di 30 anni ed ero all'inizio delle carriera per fornire dettagli più precisi.

Per quanto riguarda le canne,come giustamente ha affermato Lando,e la relativa balistica i fattori che entrano in gioco sono talmente tanti che ogni teoria che viene formulata tende a sconfessarne un'altra.

Qui entrano in gioco gli acciai,i profili,tolleranze utensili utilizzati per la produzione,se canna industriale o artigianale,e chi più ne ha più ne metta.

Se abbiamo impiegato circa 200 post per discutere suule canne corte vs lunghe,penso che non ne basterebbero 20.000 per quest'altro.

Con le moderne munizioni si hanno risultati più che soddisfacenti anche con le canne più corte specialmente impiegando delle munizioni per la piccola migratoria,ribadisco,io stesso ho avuto delle canne prestanti sia con pb fino che con quello grosso,ma utilizzando in particolar modo il pb grosso ho notato con le canne più lunghe un miglior rendimento.

Per quanto riportato dalla benelli che sicuramente ne sa più di me,posso solo dire che una mattina ho cacciato le cornacchie con un'amico,io con il 303 canna 76 x e lui benelli power bore con canna 71 x(strozzatore esterno)beh diciamo che la canna da 76 si è mostrata più aggressiva:rolleyes:.
Si tratta di una prova fatta una mattinata al capanno e quindi va considerata come tale,ovviamente prova più goliardica che attendibile,entrano in gioco tanti fattori tra cui quello principale sono i due diversi tiratori.
 
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