bella domanda, sinceramente non saprei. comunque seguo volentieri, forse qualcuno più esperto potrà dare una risposta certa
Mick93 se 93 è il tuo anno di nascita sei molto giovane, se permetti ti aiuto con qualche domanda:
1) Il riporto è nel bagaglio genetico esclusivamente nei cani da caccia?
Sei stato sincero nel dire "non saprei" a differenza di altri che si riempiono la bocca con la parola cinofilia. Per fortuna sono abbastanza lontani da noi.
 
si, è l'anno di nascita. per quanto riguarda il riporto, posso parlare per gli spinoni con cui caccio e con quello con cui ho cacciato: il primo eccezionale nel riporto, ma non amava l'acqua, il secondo non ama riportare (qui penso di aver sbagliato io, perchè fino ad 11 mesi d'età gli facevo riportare palline e altri riportelli, senza fargli riportare animali veri, inoltre l'ho portato con quello più grande, che aveva un gran riporto e anche ora riporta davvero poco, tranne qualche beccaccino e quaglia), il terzo, praticamente dopo una settimana o due che l'avevo preso, dopo avergli fatto fare qualche riporto con la pallina, gli lanciai un porciglione che avevo preso e lo riportò bene, infatti lui, come il primo, ha un ottimo riporto
 
Problemi d'istruzione, non di selezione. Anche i cani non da caccia possono imparare a riportare. IPenso cheportare cose in bocca facccia parte delloro DNA. I lupi ed altri canidi portano ossa o pezzi di carne ai cuccioli nella tana, percorrendo anche lunghe distanze con il"regalo" in bocca. E le gatte portano topi e ratti ancora vivi ai loro gattini perche' ci giochino prima di mangiarli, imparando cosi' elementi essenziali alla caccia. Io una volta insegnai a un mio gatto a riportare. Non selvaggina, ma il coperchietto di plastica dei bottiglioni da 4 litri di latte. Aveva una propensita' a portarli in giro in bocca, e pian piano ha capito che se me li portava io li lanciavo (dentro casa). Ma forse fu lui ad insegnare a me di lanciarli per farlo divertire a riportarmeli. Ed era veramente bravo. Una volta il coperchietto fini' su uno scaffale basso, dietro i libri, e lui tiro' fuori tutti i libri fino a quando non ritrovo' il coperchietto. Ma non ne volle sapere di rimettere il liibri aposto. Forse non l'avevo "socializzato" abbastanza! :giggle: :giggle: :giggle:
 
Uno springer/cocker che avevo nel Montana imparo' a trovare e riportare con una calza piena imbottita di piume di starna e con due ali di starna cucite alla calza. Molto meglio di una palla o un riportello di plastica. Stava imparando bene, ma poi fini' sotto una motoslitta.

Con il mio primo cane da caccia (pointer) feci anch'io lo sbaglio di usare soltanto una palla da tennis per insegnarle il riporto. Quando si passo' alla selvaggina me la trovava e ci si sedeva vicina, ma non me la riportava, a meno che l'uccello non fosse caduto dove io non potevo arrivare. Soltanto allora lei si infilava fra rovi e cespugli e lo portava fuori fino al pulito, dove poi ci si sedeva accanto e mi guardava come per dirmi: "Adesso te lo puoi raccogliere da te. Io ho fatto gia' il lavoro difficile per te." Come ho scritto, era il mioprimo cane. Io ancora non sapevo nulla di come addestrare un cane da caccia.
 
Problemi d'istruzione, non di selezione. Anche i cani non da caccia possono imparare a riportare. IPenso cheportare cose in bocca facccia parte delloro DNA. I lupi ed altri canidi portano ossa o pezzi di carne ai cuccioli nella tana, percorrendo anche lunghe distanze con il"regalo" in bocca. E le gatte portano topi e ratti ancora vivi ai loro gattini perche' ci giochino prima di mangiarli, imparando cosi' elementi essenziali alla caccia.
Questo sembra scritto da me.
 
si, è l'anno di nascita. per quanto riguarda il riporto, posso parlare per gli spinoni con cui caccio e con quello con cui ho cacciato: il primo eccezionale nel riporto, ma non amava l'acqua,
Hai una bellissima età. Molto probabilmente lo spinone non amava l'acqua perchè non è stato portato in acqua nel periodo giusto. Lo sparo e l'acqua per i cani da caccia deve essere fatto il prima possibile, in ogni caso prima dei 4 mesi. Ovvio che in l'acqua prima dei 4 mesi ci possono andare i cuccioli nati in primavera. Anche per questo motivo io preferisco i cuccioli nati in primavera.

Tutti i cani imparano a nuotare se portati in acqua. Quindi è una mia opinione catalogare i cani in quelli che non vanno in acqua perchè non sono stati messi nelle condizioni di familiarizzare con l'acqua, quelli che vanno in acqua e nuotano anche bene, però non hanno carattere per affrontare l'acqua ghiacciata e quelli che in acqua ci vanno anche in condizioni proibitive.
 
il secondo non ama riportare (qui penso di aver sbagliato io, perchè fino ad 11 mesi d'età gli facevo riportare palline e altri riportelli, senza fargli riportare animali veri, inoltre l'ho portato con quello più grande, che aveva un gran riporto e anche ora riporta davvero poco, tranne qualche beccaccino e quaglia),
Per il cane l'ordine di porta deve essere categorico. Il cane deve riportare tutto, compresa la selvaggina, anzi prima del vero abbattimento il cane deve riportare selvaggina fredda, possibilmente non di frigorifero e ben pulita. La condizione perfetta è al sopraggiungere del rigor mortis. Per non avere brutte sorprese è bene presentare al cane la stessa selvaggina fredda che gli sarà abbattuta in un vero abbattimento. Io non abbatto un fagiano se prima il cane non me lo ha riportato già freddo, prevenire è meglio che correggere Un cane poco addestrato che riporta decentemente, se affiancato da un altro cane che non riporta e per giunta lo disturba, potrebbe smettere di riportare.
 
la selezione dovrebbe mirare ad ottenere il miglior risultato nella riproduzione nel rispetto delle caratteristiche riportate dagli standard caratteriali e morfologici delle razze, se si perdono alcune caratteristiche basilari come il riporto, specialmente nei cani da caccia, forse non si sta operando bene oppure non sappiamo più insegnare il riporto al cane...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!
 
la selezione dovrebbe mirare ad ottenere il miglior risultato nella riproduzione nel rispetto delle caratteristiche riportate dagli standard caratteriali e morfologici delle razze,
Sono D'accordo, però bisogna dire che nelle razze soggette a prova di lavoro e nei cani da caccia non è facile far combinare le due cose, cioè standard morfologico e standard lavorativo, senza contare che lo standard morfologico e stato scritto da chi a caccia non va. I cani ipertipici sono in forte contrasto con la funzione che hanno da svolgere, vedi i setteroni inglesi nati in madrepatria.
se si perdono alcune caratteristiche basilari come il riporto, specialmente nei cani da caccia, forse non si sta operando bene oppure non sappiamo più insegnare il riporto al cane...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!
Non mi sento di dire che non si sta operando bene, per il semplice motivo che le razze da caccia esistenti in Italia, importate dai loro paesi di origine sono state migliorate, i risultati raggiunti in campo internazionale e mondiale lo dimostrano. Penso che per primo non sappiamo più vivere con il cane e per secondo non sappiamo addestrare.

Affidarsi solo sul riporto spontaneo è sbagliato, per il semplice motivo: il riporto avviene per condizione, se mancasse la condizione, il cucciolo che riportava tutto, smetterebbe di riportare, non per colpa della selezione, ma per colpa della socializzazione. La socializzazione è quella che fa sottomettere il cane spontaneamente, se non c'è sottomissione non c'è più il riporto spontaneo, i cuccioli riportano, perchè in loro ancora non è marcato il rapporto gerarchico.

Quando il cucciolo incomincia ad acquisire consapevolezza smette di riportare al padrone. Secondo me questo tipo di insubordinazione avviene al raggiungimento della maturità sessuale, e avviene ancora più marcato al raggiungimento della maturità intellettiva. Per questo ritengo che un buon addestramento dovrebbe continuare con regolarità più o meno fino ai 30 mesi. Per avere un cane ottimo riportatore, occorre socializzare e addestrare sia in modo classico che in modo strumentale.

La selezione deve interessarsi di quelli che sono gli istinti predatori del cane da caccia, il riporto non fa parte di questi istinti. Il compito del cane è quello di cacciare, quello che avviene dopo la cattura e l'uccisione della preda non fa più parte della caccia, la preda diventa alimento, a questo punto si rispettano le precedenze e per primo mangia chi ne ha diritto. La selezione deve preoccuparsi del recupero, il cacciatore deve preoccuparsi del riporto. Opinione personale.
 
Riporti penosi e incerti, è colpa della selezione?
Partendo dall'assunto che: ogni cane possa imparare a riportare, possiamo concludere da subito che la selezione centra poco col riporto. Questo in senso assoluto, perché ovviamente, in modo indiretto, anche la selezione potrebbe in parte contribuire a riporti penosi e incerti. Mi spiego, un cane provenienti da grandi linee, dove l'allevatore serio presta attenzione nell'accoppiare i soggetti; cerca di ottenere il massimo non solo nell'aspetto morfologico e nelle doti venatorie, ma tiene anche conto dell'aspetto psicologico dei riproduttori, ovvero delle loro caratteristiche di addestrabilità; si preoccupa di tenere i cuccioli in ambienti e modalità che ne favoriscano lo sviluppo psicologico e poi la socializzazione ecc. ecc... va da se che un cane proveniente da tali antenati possa essere addestrato con più facilità anche da un "non addetto ai lavori".
Partendo, per assurdo, da due soggetti non selezionati per la caccia, a parità di condizioni psicofisiche, quello che diventerà migliore nel riporto sarà quello addestrato dall' "addestratore" più preparato.
 
La selezione puo' migliorare certe cose e peggiorarne altre. Una cosa da considerare e' osservare bene il pedigree di un cucciolo prima di comprarlo. Prima di tutto nel pedigree sono riportati gli antenati del cane per tante generazioni. Attenti alla consanguneita'! Oggi, a causa dell'incrociare individui con antenati comuni per accentuare certe qualita' (cosa che gli allevatori seri e coscienziosi non dovrebbero fare) in certe razze--come fra i re, regine e principi e principesse di una volta, che spesso sposavano consanguinei e poi avevano figli emofiliaci o dalle caratteristiche fisiche mostruose--si sviluppano certe tare fisiche. Con i Labradors, epilessia e displasia dell'anca o del gomito sono purtroppo divenute frequenti. Meno frequente, credo, e' una cecita' progressiva. Nella cucciolata della quale faceva parte Scout (10 cuccioli, dei quali uno mori' poco doo il parto) c'erano ben due che svilupparono la displasia dell'anca, ed un altro che ancora giovane si lacero' senza apparente ragione il legamento cruciforme. Per questo, con immenso malincuore, decisi di non fare accoppiare Scout, che per fortuna era assolutamente perfetta fisicamente. come mostrato dalle radiografie esminate da un collegio veterinario competente associato all'American Kennel Club. Un allevatore o proprietario poco coscienzioso, avendo una cagna cosi' eccellente a caccia, l'avrebbe di certo fatta accoppiare per venderne i cuccioli, cosi' propagando il difetto genetico.
Un'altra cosa da esaminare nel pedigree e' se individui delle precedenti sei o sette o piu' generazioni sono stati campioni di bellezza o di lavoro. Queste "medaglie" sono espresse accanto ai nomi dei cani in abbreviazioni, ed e' importante sapere quali sono per lavoro e quali per bellezza. Di quelle per bellezza fregatevene. La "bellezza" e' basata su quanto il fisico del cane si conformi agli standards di quella razza. Ai fini venatori non conta molto. Il miglior cane che io abbia mai avuto, Scout, la mia compianta Labrador color cioccolato, aveva un pedigree zeppo di campioni di lavoro e di bellezza per tantissime generazioni. Lei pero' sarebbe stata eliminata immediatamente al principio di una gara di bellezza. Era perfetta come muscolatura, testa, lunghezza delle gambe, coda, ecc. ma aveva un "grande" difetto: il suo corpo, dallle spalle alle anche, era un po' piu' lungo degli standards arbitrariamente assegnati alla sua razza. Suppongo che essendo un incrocio fra un purosangue Labrador nero inglese (pluricampione di bellezza) ed una Labrador americana cioccolato , questo "difetto" ne fosse stato il risultato. Il padre pero' a caccia sarebbe stato un brocco. Mai addestrato, tenuto sin da cucciolo in un canile esterno, senza contatti con la famiglia del padrone, era del tutto indisciplinato, e appena poteva, spesso strappando il guinzaglio o sfilandosi dal collare e saltando fuori del recinto , scappava e andava a "servire" qualsiasi cagna in calore i cui effluvii l'avessero attirato. (Del resto, da giovane, anch'io ero molto soggetto alla trazione di un pelo di... ) :devilish: :devilish: :devilish:
Per la cronaca, non m'e' mai sembrato che a caccia la lunghezza "eccessiva" di Scout compromettesse affatto il suo lavoro e la sua resistenza al correre e al nuotare. Non l'ho mai vista arrendersi per la fatica ed il gelo.
Diceva un noto giornalista di caccia americano, Mitchell, che ogni cacciatore merita almeno un grandissimo ausiliario in tutta la sua vita. Non so che cosa io abbia fatto per meritarla, ma la mia Scout fu quel grandissimo ausiliario dicui Mitchell parlava. Oggi giace sotto l'erba del mio pascolo, all'ombra di un pino e di una quercia enormi, ed e' li' che le mie ceneri e quelle di mia moglie saranno seppellite.
 
Partendo dall'assunto che: ogni cane possa imparare a riportare, possiamo concludere da subito che la selezione centra poco col riporto.
Esatto. Tonin, premetto che non è facile rispondere a quello che hai scritto, non è facile perchè c'è di mezzo quello che è genetico e quello che è acquisito.

Questo in senso assoluto, perché ovviamente, in modo indiretto, anche la selezione potrebbe in parte contribuire a riporti penosi e incerti. Mi spiego, un cane provenienti da grandi linee, dove l'allevatore serio presta attenzione nell'accoppiare i soggetti; cerca di ottenere il massimo non solo nell'aspetto morfologico e nelle doti venatorie, ma tiene anche conto dell'aspetto psicologico dei riproduttori, ovvero delle loro caratteristiche di addestrabilità;
La caratteristica di addestrabilità è già presente nella razza, me lo dice lo standard lavorativo della razza. E' evidente che un maremmano-abruzzese non lo posso addestrare come un cane da ferma, ogni razza ha le sue caratteristiche.

si preoccupa di tenere i cuccioli in ambienti e modalità che ne favoriscano lo sviluppo psicologico e poi la socializzazione ecc. ecc... va da se che un cane proveniente da tali antenati possa essere addestrato con più facilità anche da un "non addetto ai lavori".
Preoccuparsi di tenere i cuccioli in modo adatto per favorire lo sviluppo psicologico, è importantissimo, ma fa parte di quello che è acquisito, fa parte della socializzazione. Alcuni affermano (io sono d'accordo) che è importante trattare i cuccioli anche nel periodo prenatale, cioè quando sono ancora nella pancia della madre.
Cuccioli provenienti da buone genealogie, se tenuti chiusi in canile per sei sette mesi, vedendo due volte al giorno chi gli porta da mangiare, saranno addestrati con difficolta anche da ottimi addestratori. Come vedi la selezione c'entra fino ad un certo punto per quello che riguarda l'addestrabilità. Da non confondere l'intelligenza del cane con l'addestrabilità.
Partendo, per assurdo, da due soggetti non selezionati per la caccia, a parità di condizioni psicofisiche, quello che diventerà migliore nel riporto sarà quello addestrato dall' "addestratore" più preparato.
Non farei nessuna distinzione fra soggetti selezionati o non selezionati per la caccia.
Quello che sarà più bello da vedere nel riportare, (a parità di tutto) sarà quello che ha il rapporto migliore con il padrone. Quando un non addetto al lavoro si accorge che il cane esegue perchè addestrato, vuol dire che il lavoro non è stato fatto bene.
Quando invece il cane esegue con un atteggiamento spontaneo e sprigiona gioia nei movimenti, facendo sembrare spontaneo quello che gli è stato indotto co l'addestramento, vuol dire che il lavoro è stato fatto molto bene. Per fare questo, prima di saper addestrare, bisogna saper vivere con il cane.
 
Uno springer/cocker che avevo nel Montana imparo' a trovare e riportare con una calza piena imbottita di piume di starna e con due ali di starna cucite alla calza. Molto meglio di una palla o un riportello di plastica. Stava imparando bene, ma poi fini' sotto una motoslitta.
mi dispiace molto
Con il mio primo cane da caccia (pointer) feci anch'io lo sbaglio di usare soltanto una palla da tennis per insegnarle il riporto. Quando si passo' alla selvaggina me la trovava e ci si sedeva vicina, ma non me la riportava, a meno che l'uccello non fosse caduto dove io non potevo arrivare. Soltanto allora lei si infilava fra rovi e cespugli e lo portava fuori fino al pulito, dove poi ci si sedeva accanto e mi guardava come per dirmi: "Adesso te lo puoi raccogliere da te. Io ho fatto gia' il lavoro difficile per te." Come ho scritto, era il mioprimo cane. Io ancora non sapevo nulla di come addestrare un cane da caccia.
ecco, il mio invece li acchiappa solo se cascano nell'acqua non troppo alta o se sono feriti, sennò si mette lì e mi aspetta, mentre l'altro riporta tutto ovunque, anche nell'acqua alta
 
Hai una bellissima età. Molto probabilmente lo spinone non amava l'acqua perchè non è stato portato in acqua nel periodo giusto. Lo sparo e l'acqua per i cani da caccia deve essere fatto il prima possibile, in ogni caso prima dei 4 mesi. Ovvio che in l'acqua prima dei 4 mesi ci possono andare i cuccioli nati in primavera. Anche per questo motivo io preferisco i cuccioli nati in primavera.

Tutti i cani imparano a nuotare se portati in acqua. Quindi è una mia opinione catalogare i cani in quelli che non vanno in acqua perchè non sono stati messi nelle condizioni di familiarizzare con l'acqua, quelli che vanno in acqua e nuotano anche bene, però non hanno carattere per affrontare l'acqua ghiacciata e quelli che in acqua ci vanno anche in condizioni proibitive.
guarda, ad essere sincero, quello che non ama l'acqua l'ho portato a nuotare a 6 mesi, ma non c'è stato verso, ora ci entra solo se nuoto anch'io. quello giovane, invece, aveva più o meno 6 o 7 mesi quando provo a riportare un legno nell'acqua di un laghetto, ma non si sentiva tranquillo e per un po' era restio ad andarci, ora invece ci si butta anche dove è abbastanza profonda senza nessun problema
 
A fine aprile prenderò un cucciolo di 90 gg. Entro il quarto mese dovrei "battezzarlo" in acqua?
Di che razza? Con un cane di razza "acquatica" cominciare a farlo familiarizzare con l'acqua a tre mesi non e' troppo presto, anzi. Non forzarlo, pero'. Sciaguattare in acqua bassa dove soltanto meta' delle zampe entra in acqua ed il fondo non e' molle e' come cominciare. E soprattutto--da principio--acqua non fredda.
 

Aggiungo:non so se esista una vaccinazione contro la bilharzia. Purtroppo si sta diffondendo qui negli U.S. e colisce i cani che nutano nelle acque infette da un microorganismo. E' mortale per i cani. In questo articolo si raccomanda che i cani vengano vaccinati prima di cominciare a giocare in acqua. Come ho scritto, non so sela bilharzia ha un vaccino, ma comunque da' retta a quel consiglio di vaccinare il cucciolo primadi farlo entrare in acqua.
 
infatti, i vaccini e tutti i trattamenti veterinari devono essere fatti priva di portare il cane a fare il bagno, anche per evitare il rischio di cimurro, per questo motivo spesso i veterinari consigliano di aspettare almeno 6 mesi d'età , in modo che il cane abbia completato i vaccini.
 
infatti, i vaccini e tutti i trattamenti veterinari devono essere fatti priva di portare il cane a fare il bagno, anche per evitare il rischio di cimurro, per questo motivo spesso i veterinari consigliano di aspettare almeno 6 mesi d'età , in modo che il cane abbia completato i vaccini.
Sei mesi comincia ad essere un po' tardi per l'acqua. Poi non credo che una piscinetta come quella per bambini riempita con acqua pulita possa essere infettata da batteri e virus che potrebbero contagiare il cagnolino. Inoltre, specialmente quando fa caldo, il cucciolo ci saltera' dentro da solo, sguazzandoci allegramente. Se e' riluttante a farlo, basta gettare nell'acqua uno dei suoi giocattoli. Il cimurro, come il raffreddore, e' un virus, Ma ancora tanti credono che una "freddata" in assenza di contagio possa far venire il raffreddore. Se mai, la "freddata" facilitera' l'azione del virus del raffreddore indebolendo temporaneamente i corpo e rendendolo piu' sensibile al virus. Ma se non c'e' un contatto con qualcuno che e' gia' infetto, ti puoi fare una doccia gelata o rimanere bagnato in mezzo ad una corrente d'aria, e non ti raffredderai.
Certo, il laghetto del parco dove altri cani, o anatre nuotano e fanno i bisogni non e' una buona idea prima delle vaccinazioni.
 
io credo che sia colpa della selezione, senza se e senza ma, vedo un crescendo di problemi, quindi o i cacciatori sono diventati tutti rinc******ti oppure qualche problema c'è, in primis le gare dove si dovrebbe pescare il "sangue" molti cani campioni sono super addestrati e non hanno mai neanche fatto un giorno di caccia vera.
Poi è vero che ormai anche tra le nostre schiere ci sono sempre più persone che non trattano i cani da cane...ma comunque sono convinto che la selezione dovrebbe puntare a produrre soggetti facili, non tutti siamo addestratori e abbiamo un sacco di ore/capacità da dedicare all' addestramento, inoltre spesso il cane deve riuscire con scarsissima selvaggina che ormai molte zone italiane offrono.
Un cane da caccia per come la vedo io deve essere tutto istinto predatorio e 3 richiami...vieni, fermo, porta...l'ultimo con 2 dei 3 miei cani non serve pronunciarlo.
 
io credo che sia colpa della selezione, senza se e senza ma, vedo un crescendo di problemi, quindi o i cacciatori sono diventati tutti rinc******ti oppure qualche problema c'è, in primis le gare dove si dovrebbe pescare il "sangue" molti cani campioni sono super addestrati e non hanno mai neanche fatto un giorno di caccia vera.
Poi è vero che ormai anche tra le nostre schiere ci sono sempre più persone che non trattano i cani da cane...ma comunque sono convinto che la selezione dovrebbe puntare a produrre soggetti facili, non tutti siamo addestratori e abbiamo un sacco di ore/capacità da dedicare all' addestramento, inoltre spesso il cane deve riuscire con scarsissima selvaggina che ormai molte zone italiane offrono.
Un cane da caccia per come la vedo io deve essere tutto istinto predatorio e 3 richiami...vieni, fermo, porta...l'ultimo con 2 dei 3 miei cani non serve pronunciarlo.
E' da aspettarselo in una societa' dove la caccia e' in declino non solo numericamente ma anche e soprattutto in reputazione. Come i cittadini, anche i cani si sono imborghesiti, impigriti, facebookkati, whatsappati, tiktokkati, e con le migliaia di ex-razze da caccia ormai divenute razze da salotto, da compagnia, o--meno peggio--come cani che assistono invalidi, gli istinti predatori si stanno attenuando, e con quelli anche il coraggio, cio' che in un cane da caccia, specialmente un retriever, io definisco "il fuoco nella pancia." Basta guardare tanti cani anche fra quelli che accompagnano i cacciatori... Quanti sono pateticamente obesi e conseguentemente pigri? Quanti sono timidi, paurosi degli spari, dell'acqua, dei rovi? Si', sara' anche la mancanza di addestramento, di esercizio fisico, di opportunita' di confrontarsi con selvatici veri, ma una delle maggiori cause e' il "pervertimento" degli istinti delle varie razze da caccia e da lavoro per farne dei "Fifi'" o dei "Ciccini," magari con fiocchetti e smalto alle unghie e addestrati a mordersi la coda, fare le capriole, camminare sulle zampe posteriori, ballare, e far finta di cadere morti quando glipunti il dito e fai "BANG!" per allietare gli ospiti. Pensa ad uno dei migliori (illo tempore) cani da riporto dall'acqua: il barbone. Quanti ne vedi in palude? Nelle Valli Venete?
 
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