Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!!

Un milanese sbruffone va a Napoli e chiede a un tassista di mostrargli la citta'. Il tassista gli mostra il Teatro Regio, e il milanese dice, "Ma che teater del lella, in confronto alla nostra Scala l'e' un pidocchietto!" Vanno alla chiesa di San Gennaro, e il milanese gli dice, "Ma che chiesa del lella, ma lei l'ha mica visto il nostro Duomo, con la madunina tuta d'or?" Il tassista durante il giro capita vicino ad un grosso edificio. Autocarri carichi di bestiame entrano da un grande portone, e autocarri frigoriferi escono da un altro. "Cosa l'e' questo?" domanda il milanese. Il tassista, orgoglioso del modernissimo macello, gli spiega che nel giro di dieci minuti, un maiale che entra vivo dall'entrata esce dall'uscita gia' ridotto a prosciutti, salsicce, lombate, bistecche. "Ma cosa vuole che sia?" dice il milanese, seccato perche' a Milano non c'e' niente del genere, e sempre pronto a denigrare i terrun. "A Milan c'e' un posto dove da una porta entrano prosciutti, salami e lombate, e dall'altra escono maiali vivi..." E il tassista: "E chilla e' mammeta!"
 
Un rom ed un Napoletano in un bar ..... non si erano mai visti prima.
Mentre la barista si gira per fare un caffè,il rom allunga la mano, velocissimo prende una brioche e se la mette nella tasca.
Guarda il napoletano e dice : Hai visto che classe ?
Il napoletano sorride e risponde : Ti faccio vedere io cos'è classe.
Scusi signorina, dice il napoletano, le va di vedere una magia ?
La barista curiosissima risponde : Ma certo !!!
Allora mi dia una brioche
Lei gliela dà, Lui la prende e se la mangia
La commessa fa : E beh !! Dov'è la magia ?
E Lui : Guardi nella tasca del rom
 
Un vecchio canuto entra in una gioielleria un Sabato con una bellissima ragazza di circa vent'anni di eta'. Il vegliardo chiede al gioielliere di mostrargli uno degli anelli piu' belli. Il gioielliere gliene mostra uno ed il vecchio gli chiede quanto costa. "7000 Euro," risponde il gioielliere. "Ma no, non voglio una robetta cosi' da poco. Mi mostri qualcosa di veramente speciale, perche' voglio che la mia ragazza sia contentissima." Il gioielliere va nel retrobottega e porta fuori un anello con un diamante grosso come una nocciola. "Quanto costa?" "70mila Euro." La ragazza trema dall'emozione e si stringe al vecchio, accarezzandogli la faccia. "D'accordo, lo prendo (e la ragazza quasi sviene dalla contentezza). Purtroppo non ho con me la mia carta di credito. Facciamo cosi'. Io le scrivo un assegno, e Lunedi' mattina lei chiama la banca e chiede se l'assegno e' coperto. Poi mi chiama, e vengo a ritirare l'anello." I due escono. Il Lunedi' mattina il gioielliere telefona al vegliardo. "Guardi, che il suo conto in banca e' completamente asciutto." "lo so," risponde il vegliardo. "Ma sapesse che weekend di sogno ho passato. Vuole che glielo racconti?"
 
Un vecchio pescatore romano ubriacone pescava con la bilancina proprio sotto al ponte dove il cloacone che passa sotto l'Ospedale di Santo Spirito spurga nel Tevere (Nota Storica: Nei primi Anni '60 pescavo li' anch'io, con canna e mulinello, ma i pesci che prendevo li davo ai gatti del mio cortile. L'acqua li' puzzava di varecchina e di porcherie varie. Passavano flottiglie di preservativi usati nel loro viaggio catadromo,e ogni tanto tiravo su, attorcigliata intorno alla lenza una striscia di garza, usata su chissa' quali piaghe e spesso ricamata con capelli e forse anche peli pubici. Banchi di schiuma saponosa si formavano nei rigiri di corrente... Una vera bellezza!). Il vecchio pescatore, fra una tirata e l'altra della bilancina, dava una bella succhiata a un fiasco di Frascati. Finalmente tira su una bella "ciriola" (anguilla). Barcollando e quasi cadendo in acqua la acchiappa col retino. Poi, con la mente ed i sensi ottenebrati dal vino, invece di metterla nel cerignolo (cestino da pesca) se la mette in tasca. Qualche minuto dopo, il vino, dopo essere stato metabolizzato ed in parte trasformato in urina lo costringe a smettere di tirar su la rete e a tirar giu; la cerniera dei pantaloni. Caso volle che la tasca nella quale aveva stipato l'anguilla fosse bucata, e invece di afferrare il suo flaccido uccello, il vecchio afferra a meta' corpo l'anguilla. Guarda giu' per prendere la mira e non bagnarsi le brache, ed esclama: "Aho! Ce lo sapevo che eri bello e ganzo, ma nun m'ero mai accorto in settant'anni che ciavevi puro 'n ber par d'occhi!"
 
Marito e moglie, in una tranquilla domenica primaverile, decidono di andare al giardino zoologico. A metà mattinata, dopo aver girato quasi tutto lo zoo, giungono davanti alla gabbia del gorilla. Il marito nota che il gorilla è sensibilmente eccitato dal particolare di un vistoso pene in erezione. Per gioco dice alla moglie di mostrare le gambe al primate. La moglie si tira su la gonna, fino a sopra il ginocchio. - Dai cara, tirala un po' più su. - Ma Luigi... che cosa ridicola... mi vergogno! - Ma che ti frega... e poi non c'è nessuno! Allora la moglie si tira piano piano su la gonna fino a mostrare la "topa" al gorilla. Questo si eccita fino all'inverosimile, gli occhi gli si iniettano di sangue, si batte sul petto vigorosamente e poi scardina le sbarre della gabbia. Una volta uscito afferra la donna, la sbatte per terra e comincia a fotterla di gran carriera... Il marito compiaciuto: - Adesso prova a dirglielo a lui che c'hai il mal di testa!!!
 
Due amiche:

"Senti, ma tu glielo dici a tuo marito quando raggiungi l'orgasmo?"
"No, lui non vuole che lo chiami quando e' in ufficio."


La moglie al marito, tirandosi su la gonna e abbassandosi le mutandine:

"La vedi questa? E' la mia lumachina. Se la tocchi fa la bava, ma se non la tocchi fa le corna."


Due sono a letto, dopo il sesso, fumando una sigaretta:

Lui: "Da cio' che ho visto e sentito non sono stato il primo."
Lei: "Da cio' che ho visto e sentito non sarai neanche l'ultimo."
 
Salvini va allo zoo di Roma con la sua compagna. Mentre passano vicino alla gabbia dei leoni, lei si avvicina troppo alle sbarre e un leone enorme le acchiappa la camicetta e comincia a tirare la donna verso di se' per mangiarsela. Salvini, reagendo immediatamente, sferra un possente pugno al naso del leone, e la bestia lascia la presa e si rifugia in un angolo ruggendo di rabbia e di dolore. Il giorno dopo, su tutti i giornali italiani appare il titolo a caratteri di scatola: SALVINI PRENDE A PUGNI UN IMMIGRATO AFRICANO E GLI RUBA IL PRANZO.
 
Un bambino e una bambina stanno giocando insieme. Il bambino mostra alla bambina un aereoplanino, vantandosene, e la bambina gli mostra la sua bambola. Il maschietto le mostra la sua automobilina, e la bambina gli mostra il suo servizio da te'. Il bambino allora le mostra una barchetta a vela, e la bambina risponde con la sua cucinetta-giocattolo. Il bambino le mostra il suo fuciletto a tappi, e la bambina gli mostra il suo orsacchiotto di peluche. Il bambino si guarda intorno, si accorge di non avere altri giocattoli, si tira giu' pantaloncini e mutande e le dice: "E io ho questo, e tu non ce l'hai." La bambina non si scompone. Si alza la gonnellina, si cala le mutandine, e risponde: "E io ho questa, e mamma mi ha detto che con questa da grande di quelli li' ne posso avere quanti ne voglio!"
 
Don Pasqualino era sempre stato innamorato di Donna Carmela, anche quando lei sposo' un altro. Dopo vent'anni di matrimonio il marito di Donna Carmela viene a mancare, e per cinque anni Don Pasqualino le fa una corte spietata, nonostante il fatto che la donna, in tutti questi anni, era ingrassata esageratamente. Finalmente Donna Carmela cede, e i due si ritrovano a letto insieme. Pasqualino... affonda, ma Donna Carmela protesta: "Ma che facite, Don Pasquali', chilla e' 'na piega, non chilla ca guarda 'n terra (la vulva)."
"Scusate, Donna Carme'. Mo' ci riprovo..." Ma anche questa volta Don Pasqualino affonda nel luogo sbagliato.
"Don Paquali', ma vui 'o ssapite come dovete fare?"
"'O saccio, 'o saccio. Scusate. Ci riprovo."
Ma i rotoli di grascia di Donna Carmela sono ingannatori... "Uffa, Don Pasquali', facite ampress' ampress' (subito subito), ca i' me so' gia' sfastriata (stufata)..."
"Donna Carme', faciteme 'nu Dio 'e piacere. Una pisciatella a scopo orientativo m' 'a putite fa'?"
 
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