Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!!

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Una novizia torna al convento sconvolta e con la tonaca pesta.
La superiora: “Sorella Maria Celeste cosa ti è successo?”
Maria Celeste: “Come da lei ordinato, sono andata a fare la spesa del convento sul furgoncino e accompagnata da Piero, il giardiniere. Passando davanti ai meli detto “Che belle mele! Ce ne facciamo una?” E Piero me l’ha data. Poi siamo passati davanti ai peri, e ho detto “Che belle pere! Ce ne facciamo una?” E Piero me ne ha data una. Poi siamo passati davanti a un prato con tante pecorine….”
 
Un carabiniere vince 8 milioni di Euro al Superenalotto e decide di comprarsi il sogno della sua vita: una Ferrari F50.
Qualche giorno dopo un poliziotto in autostrada lo vede mentre spinge la sua super auto.
Il poliziotto si ferma e gli chiede se è in panne, e lui gli risponde: “No, no… è nuova di zecca.
Solo che quando l’ho ritirata mi hanno detto di non superare i 50 all’ora in città e di spingerla un po’ in autostrada…”.
 
Un noto politicante di sinistra pugliese di cui non faccio il nome, tanto gia' lo sapete, ha un incidente d'auto e lo portano all'ospedale, dove viene operato per una lieve lesione alla spina dorsale. Il suo amico, preoccupatissimo, chiede al chirurgo come e' andata l'operazione. Il chirurgo lo guarda, sorride, e gli dice: "Non si preoccupi. Sara' capace stare sui gomiti e sulle ginocchia in una settimana. Abbia un po' di pazienza."
 
Una colf va al cassonetto per svuotare il secchio dell'immondizia, ma essendo un po' bassina si alza in piedi su una cassetta di legno per poter raggiungere l'apertura del cassonetto. Purtroppo si sporge troppo e cade a testa in giu' nel cassonetto, piegata in due con il sedere e le gambe fuori, fra l'altro un bel sedere e un bel paio di gambe, che continuano ad agitarsi nel vano tentativo della donna di liberarsi da quella scomoda posizione. Arriva il camion dell'immondizia, ed il guidatore, uno degli ultimi 9 fedelissimi del PD ancora rimasti in Italia, esclama: "Porci signori! Vedi se e' una ragazza da buttar via, quella!"
 
Questa la pubblicai su Migra tanti anni fa. E' una barzelletta in forma poetica che scrissi almeno una ventina d'anni fa. La dedico ar Sor Chiappetta, poiche' il titolo e':

LA MALEDIZZIONE DE CENTOCELLE

Premetto pero' che "Centocelle" non e' l'attuale quartiere della periferia di Roma, ma l'antico nome di Civitavecchia, porto di mare a nord di Roma

Ner mille ottocento e trentatre'
Quanno er papa contava piu' der re
Se sparse a Roma 'na notizzia brutta
Che co la quale la Chiesa tremo' tutta:
A Centocelle er vescovo e li frati,
Seminaristi, diaconi e curati--
Inzomma tutto quanto er santo clero
Era coinvorto in un peccato nero...
Quer peccato che fece anna' 'n malora
L'abbitanti de Sordoma e Gomora.

Pe' sorcizza' 'sta froceria rampante
Ce manno' er papa er Cardinal Gravante
Che ciaveva 'na gran riputazzione
De moralizzatore batteccone.
Gravante nun spreco' manco 'n minuto
E cor cocchiere suo, Peppe er *******(1),
Parti' pe' Centocelle a gran cariera
Senza fregasse ch'era squasi sera.

Doppo du' giorni de viaggio faticoso
Su strade brutte e ner callaccio afoso,
Finarmente, a la luce de le stelle
Peppe er ******* (1) avvisto' Centocelle.
"Fermete, Peppe," j'ordino' er prelato,
"Che prima d'ariva' a casa der curato
Devo da fa' 'n bisogno prepotente
Che nun vole aspetta' propio pe' gnente."

Dietro 'na fratta s'accuccio' Gravante,
S'arzo' l'abbito e se scese le mutanne,
E pure essenno 'n granne monsignore
Fece 'na cosa co l'istesso odore
De la robba che sfiata al deretano
De li bburini e der popolo romano.

Quanno la panza sua s'ebbe svotata
De polli e vino de la gran magnata
Che s'era fatto a Torfa, a 'na fraschetta
(Er cardinale era 'na gran forchetta),
Lui s'accorse che nun ciaveva gnente
Pe' pulisse er sedere suo eminente.
"Peppi', damme 'no straccio o 'n po' de carta!"
Ordino' er cardinale da la fratta.

Dapprima Peppe nun trovava gnente,
Ma drent' a 'na saccoccia finarmente
Te trovo' 'n tovajolo sdrucinato
Indove c'era stato invortolato
Un pranzo rozzo, ma forte e assai sincero:
Peperoncini in mezz'ar pane nero.
E er tovajolo ebbe l'immenso onore
De ripuli' le chiappe ar monsignore.

Ripreso er viaggio, er poro monsignore
Incomincio' a sentisse 'n friccicore,
Un callo, un brucerio, un pruritaccio
Dove s'era pulito co lo straccio.
E piu' che a Centocelle la carozza
S'avvicinava, piu' 'sta callara zozza
Je tormentava er cu10 all'eminenza
Finche', sconvorto da la sofferenza,
Opri' la porta e grido', "Peppe mio!
Gira i cavalli, pe' l'amor de Ddio,
Ritorna a Roma senza fa' fermata
Che quine puro l'aria e' assatanata!"

(1) La censura automatica ha fatto si' che che l'attributo craniale di Peppe, che apparentemente aveva una moglie infedele ed era percio' Kor-nu-to venisse reso incomprensibile da una serie di asterischi.
 
Io ho un pickup truck (camioncino) full-size Ford 150 con motore V8 da 5000 cm3. Che dite, "rimorchierei" in Italia? Purtroppo pero' in Italia a causa del costo assurdo (tutte tasse) della benzina non lo potrei guidare per piu' di 5 minuti al giorno. Fa 22 km al gallone (quasi 4 litri) di benzina, circa 6 km al litro. Qui oggi la benzina costa intorno a due dollari e 60 centesimi al gallone--e ci lamentiamo perche' e' andata su' "parecchio." (un anno fa era meno di due dollari al gallone)
 
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