SPAZIO PUBBLICITARIO Wild Duck Club (Delta Danubio)

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Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

tencarella ha scritto:
lucav ha scritto:
Complimenti!!!!!
a chi? e perche?. Ma tu produci materassi?



Vedi di rispondere pubblicamente.
Se il tuo messaggio è ironico ci facciamo una risata.
Bene, evviva.
Se il tuo messaggio invece è polemico lo considero anticaccia e lo cancello.
Perchè il carniere in oggetto è semplicemnete bellissimo e basta.
Non voglio sapere quanti fucili, anche se fosse stato un solo cacciatore...
20 oche, specie cacciabile in tutta Europa (tranne in Italia) nel rispetto di tutti i limiti di carniere comunitari, è un bellissimo carniere.
Sono stufo di messaggi ipocriti su carnieri esteri o sotto casa !
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

grifonenero ha scritto:
tencarella ha scritto:
lucav ha scritto:
Complimenti!!!!!
a chi? e perche?. Ma tu produci materassi?



Vedi di rispondere pubblicamente.
Se il tuo messaggio è ironico ci facciamo una risata.
Bene, evviva.
Se il tuo messaggio invece è polemico lo considero anticaccia e lo cancello.
Perchè il carniere in oggetto è semplicemnete bellissimo e basta.
Non voglio sapere quanti fucili, anche se fosse stato un solo cacciatore...
20 oche, specie cacciabile in tutta Europa (tranne in Italia) nel rispetto di tutti i limiti di carniere comunitari, è un bellissimo carniere.
Sono stufo di messaggi ipocriti su carnieri esteri o sotto casa !
Ma è chiaro che vuole essere una ironia. I materassi erano una indicazione di buonismo. Ragazzi ogni tanto ridiamo un pò!
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

MATTEO(DIRK) ha scritto:
mimmotursi ha scritto:
[attachment=0:2i5rjog3]Immagine 001.jpg[/attachment:2i5rjog3]Ciao a tutti,
vi inserisco solo queste ed il racconto, non lo faccio solo perchè penso di essermi buscato un grosso raffreddore.
A presto
Mimmo Tursi


[Backstab_emoticon.gif] bell'amico far vedere ste cose.........sto dando le testate nello schermo [banghead.gif]

A chi lo dici! Pensa che questa sera avrei dovuto già avere un pomeriggio di caccia all'attivo ed essere sul barcone tra amici con uno spaghetto magari con sugo alla Barese un buon bicchiere di Selezione della Tenuta Giuncheo........ ed in trepida attesa dell'alba di domani! Invece sono qui con tutti i vari casini e......MORDO!
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Ma è chiaro che vuole essere una ironia. I materassi erano una indicazione di buonismo. Ragazzi ogni tanto ridiamo un pò![/quote]
Se è cosi ok!
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Ciao a voi, riprendendo dalla fine della cacciata dei 4 amici conclusasi 11 dicembre in tarda mattinata che, nel tardo pomeriggio dello stesso giorno sono arrivati ancora 4 cacciatori veneti per cacciare solo 2 giorni (cosa che non accetto mai). Di questi acquaioli bisogna fare subito un distinguo nel senso che, tutti quanti competenti, ma una coppia più tranquilla, pacioccona mentre l’altra ancora con il fervore dei primi anni pur essendo cinquantenni suonati da un po’. Abbinatisi secondo i loro desideri son partiti - io ero parecchio stanco e preoccupato per il dove sistemarli – come al solito al buio per le oro postazioni messe, per la prima volta dopo mesi interi, finalmente a NORD con un vento a circa 45 km/h ed una temperatura di -3°. Avevo già visto l’arrivo di nuove anatre, seguito le previsioni meteo ma non mi aspettavo un vento tanto gelido e forte perché li ho sistemati in chiari grandicelli e quindi le anatre transitavano ma non si fermavano non trovando un giusto riparo. Intorno alle 10 sono uscito anch’io, per cercare zone più piccole e riparate dal vento che l’indomani sarebbe stato ancora più forte. Proprio alle spalle del pontone, qualche giorno prima, avevo visto dei germani “giocare” e quindi mi son recato li pur scendendo dalla barca 2 volte per trascinarla visto il poco fondale che impediva il passaggio. Giunti sul posto si son levate, dalle canne e tra gli alti salci, moltissime alzavole e germani con anche qualche canapiglia. Abbiamo subito approntato la postazione con il barchino a chiglia piatta ancorandolo al fondo con dei pali lunghi 5 metri, spezzate le canne in eccedenza che vietavano la giusta visuale, allontanandoci senza disturbare verso l’interno della palude di circa 1500 metri dove, trovato un altro piccolo chiaro e vista una scena ancora più entusiasmante della prima, abbiamo fatto un’altra identica postazione.
Di ritorno al pontone dopo quella prima giornata, i “ragazzi” erano giustamente demoralizzati per l’aver viste troppe anatre ed averne avute poche a tiro, inventariando circa 300 cartucce esplose in quattro. La sera a cena, momento di decisione per la giornata successiva, hanno riconfermato le stesse coppie rimpolpando lo zainetto con nuovi colpi. Ora bisognava decidere dove sarebbero dovuti andare, ed io, senza dir nulla loro di quanto visto, ho solo comunicato che una postazione era un po’ più “difficilotta” come tiro dell’altra e che lasciavo a loro la scelta. I due sornioni han subito declinato la difficoltà decidendo per l’altra e chiudendo l’indomani la giornata di caccia con 390 fucilate loro e l’altra coppia con 280 schioppi ma raccogliendo un buon 40% in più. Il numero del raccolto non è importante ne da dire ne da far vedere – questo non per quanto “urlato da ben pensanti” – ma ciò che reputo importante è il sottolineare finalmente l’arrivo del freddo. Come mi diceva mio nonno: NON DIR MAL DEL DI PRIMA DI NOTTE !!!
Finita la cacciata a forza di urla perché non volevan andar più via nonostante il taxi li aspettasse già al molo di Murighiol, ho fatto la valigia anch’io e, preso il mio utile amico KON, son partito per le beccacce a Burgas in Bulgaria. Avevo da tempo incastrato 3 giorni a beccacce tra questa gita conclusasi e l’arrivo di quell’animale del mio carissimo e fraterno amico (che mi sta leggendo) GiANFRANCO , che purtroppo ha dovuto desistere. Va bé…pazienza !!!
Parto ed arrivo in quel di Malko Tarnovo da Ciccio che con la sua squadra ed altri beccacciai mi aspettavano.
Devo fare una parentesi sul personaggio Ciccio: è la persona più educata, buona, gran beccacciaio eottimo cinofilo che io . Lui ha intrapreso questa attività in proprio quest’anno dopo una gavetta lunghissima e, visto il suo carattere, ho scoperto e son contento che tutti gli amici che gli ho mandato sono rimasti entusiasti, non solo per i carnieri, ma per l’habitat, i boschi ed il servizio. In questi due giorni di caccia alle beccacce mi sono defilato da tutti gli altri, viste le mie ginocchia che iniziano a tradirmi per la troppa umidità stazionante nelle ossa, spolpandoci canaletti e pianori tra un monticello e l’altro. Io e KON ci siamo parecchio divertiti incontrando una 30ina di REGINE ed incarnierandone 18 che gusterò con la mia famiglia a Natale. Contenti ed eccitatissimi, pregustando già il raccolto del terzo giorno, siamo andati a letto alcoolicamnte euforici che alle solite 4 di notte mi son svegliato in un silenzio surreale. Mi affaccio dalla finestra e scopro le macchine coperte da oltre 40 cm. di neve. Mi scende di colpo il magone preveggendo ciò che poi sarebbe successo: alle 7 c’erano oltre 60 cm. di neve. Mi alzo, lavo, vesto, bevo il caffè saluto gli amici, Ciccio e riparto alla volta del Delta. Non vi racconto cosa son stati i primi 100 km per raggiungere Burgas scendendo dalle alte colline ma sappiate che ci son voluti 2 ore e 40 minuti di macchina. Intorno alle 9 ho telefonato in Delta a Lucikà il quale mi ha detto che era iniziata la ghiacciata dei chiari. Son giunto a bordo alle 12,30 e, dopo una bollente e gustosa CIORBA di verdure e pollo con tagliatella fatta in casa, siamo usciti per controllare la situazione. Si i primi chiaretti e le acque stagnanti erano belli e ghiacciati anche se facilmente rompibili con qualche frullata di fuoribordo. Non vi dico quante anatre ho visto andar su è giù in cerca di riparo e acqua su cui posarsi e rimanerci. Alzavole e morette a diverse centinaia, germani e canapiglie in voli corposi e continui in volteggi e virate impazzite, fischioni ed i primi fistioni turchi con anche mestoloni attraversare specchi e canneti in cui posarsi per poi rialzarsi e riprendere il vento. Senza contare poi le oche selvatiche e le diverse centinaia di lombardelle in volo e di arrivo.
Ora avevo un serio problema: visto che Gianfranco non era potuto arrivare ed avendo già pagato il volo aereo di ritorno con anche la macchina a noleggio pagata, che fare ? Perdere tutto ciò e rifare un biglietto aereo con un’altra auto da prenotare o rimanere qui sino al 19, data della partenza, per il rientro alle Patrie Terre ? Purtroppo, anche per non danneggiare gli eredi, ho dovuto desistere da altre spese e rimanere qui solitario in questa valle fredda e ghiacciata. Con questa “sofferta” decisione sono andato a letto. L’indomani, ancora al buio, mentre sorseggiavo un buon caffè in compagnia di Lucikà decidendo dove andar a far alba, lui mi dice di aver visto un pezzo di terra emersa su cui passavano le oche. Lo guardo e mi faccio spiegare bene il posto decidendo di fare un salto in perlustrazione. Partiamo ed effettivamente si trattava di un fazzoletto di terra non più largo di 500 metri e lungo circa 2000 circondato da un corridoio d’acqua e canne ma, con al centro una pozza d’acqua non ghiacciata. Noto il tutto e mi do dell’emerito idiota per non averci creduto e non esser attrezzato per un valido nascondiglio se non la classica rete mimetica che porto sempre con me e, per fortuna, 4 stampi d’oca. Mi accosto il più possibile alla pozza e, classicamente come meritano gli sciocchi, con il vento in faccia dovendo per forza coprirmi almeno su due lati con gli spini e gli arbusti che trovo, mi invento un capanno. Non erano nemmeno le 7,30 che iniziano ad arrivare oche lombardelle a iosa. 50/100 esemplari per volta, prima basse all’orizzonte, poi sempre più alte e spaventate dalla mia presenza. Ne avrò viste oltre un migliaio e son riuscito ad abbattere solo quelle più ingenue, più sprovvedute che dovevano per forza scendere per abbeverarsi. Quante ? Poche in rapporto a quanto ho sparato e quanto mi son divertito anche e soprattutto ne vederle arrivare e volteggiare.
Buona notte a tutti (ho un appuntamento ancora con loro domattina).
Mimmo Tursi

P.S.: le foto le avete già viste 8almeno quella che son riuscito a mettere), Ciao
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

[attachment=0:2kb0h5bf]Immagine 0090.jpg[/attachment:2kb0h5bf]oggi 16.12.2010,
avete[attachment=1:2kb0h5bf]Immagine 0140.jpg[/attachment:2kb0h5bf] visto il mio Albero Natalizio ????
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Un amico di rientro dalla zona di Costanza nei 3gg di caccia mi ha segnalato un buon carniere "misto" di anatidi (senza esagerazioni), oltre a varie beccacce e fagiani nel giorno dedicato alla "vagante".
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

[attachment=2:2ifadxj0]Immagine 0130.jpg[/attachment:2ifadxj0][attachment=3:2ifadxj0]Immagine 0180.jpg[/attachment:2ifadxj0]Salute a voi Amici Acquaioli Cacciatori.
Questa mattina, sveglia alle 5,30 e partenza intorno alle 6 per non mancare all’appuntamento preso ieri con le Lombardelle, avevamo una temperatura di -9° con vento da Nord a 27 km/h. Sull’esperienza di ieri, mi son dotato di rete mimetica e paletti con anche i 17 (!!!) stampi d’oca non volendo “cambiare la squadra che vince”. Di questa mia folkloristica quanto scaramantica decisione me ne stavo immediatamente pentendo perché, appena lasciato l’attracco del pontone, ci ha colto una bell’onda di fianco inzuppandomi il pantalone e facendomi già imprecare. Mi tocco la gamba e mi accorgo che l’acqua, pur raffreddandomi la coscia, non era penetrata ed era scivolata via. Mistero del tessuto di questo completo camo, caldissimo e pagato pochissimo in rapporto alle note griffes italiane e d’oltre oceano, prodotto nel Veneto (non posso far pubblicità anche se la MERITA TUTTA, CREDETEMI !!!). Siam quindi ripartiti per lo stesso posto di ieri incontrando, dicevo, oltre le difficoltà del forte e gelido vento, anche rami e tronchi che avevano ostruito il passaggio per l’ingresso all’attraversata del bosco/palude sino alla striscia di terra. Dopo esser sceso più volte dalla barca ed averla trainata, finalmente siam giunti trovando un’altra sorpresa: oltre metà del campo era sommersa dall’acqua cresciuta nella nottata di oltre 60 cm. Che fare ? Ogni programma andava a farsi benedire e quindi, ritornando sulla scaramanzia, mi son ricordato dello scorso anno di questi giorni – gruppo Pisa: Paolo, Michele, Emanuele, Antonio e Alessando – e ho pensato di ritornare su quei posti. Intanto si erano già fatte le 7 con i suoi albori e luce , ma notevolmente in tempo utile per le oche. Mentre ritorniamo sul canale centrale, sento di lontano un canto di lomardella e guardato Luicikà, lui stesso mi dice che, anche se in favore di vento e quindi da Nord, non dovrebbe essere lontano. Gli do l’ OK e ci avviamo verso i “suoni”. Andando andando incomincio a vedere il volteggio, alto nel cielo, delle lombardelle e sempre più concentrato mi accorgo che sono diverse centinaia a diverse altezze che girano in tondo su qualcosa. Velocemente ci avviciniamo e scopro una distesa di terra enorme, verdeggiante, coperta di poca neve con in terra una macchia scura di oche. Cerco con lo sguardo dove fare un probabile capanno e scorgo lontano da loro oltre 700 metri un fosso. Velocemente ci dirigiamo verso questo e, mentre Lucikà piazza i 17 (!!!) stampi, io con gli arbusti e spini inizio il capanno. Terminiamo il tutto che son quasi le otto con la barca che si allontana alla volta del pontone e la neve che incomincia timidamente a fioccare. Di lontano sento subito il canto delle lombardelle e, guardando il quella direzione, mi accorgo di una V alta composta di una 40ina di esemplari. Subito mi copro il volto con il passamontagna, mani in tasca, seduto e viso in giù dando le spalle alle benvenute. Mi passano alte sul capo, ad un centinaio di metri, e van via per ritornare prendendo il vento a favore, iniziando ad abbassarsi. Questo su è giù è durato per 4 passaggi e nel frattempo avevano richiamato altre sorelle di lontano tanto da creare sul mio capo una moltitudine di lombardelle che volteggiavano a diverse altezze andando e tornando. Sempre fermo, mani in tasca, viso con passamontagna e coperto ulteriormente dal cappuccio, muovo la testa verso l’alto e vedo venire verso di me, contro vento a meno di 15 metri sugli stampi, una 30ina di oche. Neppure il tempo di pensarci che afferro il fucile, mi alzo, fucilo e ne cadono 5. Impazzisco di gioia e guardo dove son cadute che una, collo alzato tenta di scappare. Corro fuori il capanno e la inseguo ma sta per tuffarsi tra le erbacce del canale a 20 metri da me che con una piombo 5 la stoppo e la raggiungo. Afferrate le cadute, le poggio a mo di stampo vicino gli stampi e corro in postazione perché vedo arrivare altre amiche di lontano. Mi concentro su di loro ripetendo il solito rituale che, dopo la 3 passata, stranamente si impennano e vanno via. Che ca…volo è successo ??? Stupito mi guardo attorno ma non c’è nulla di strano. Mi avranno visto, mi son mosso…penso. Rimango seduto sul mio bidone tuttofare per oltre 20 minuti, con la neve che è smessa ed il vento che, pur spirando, è calato sensibilmente, intento a pensare alle più svariate cose, che odo il richiamo di un’oca. Alzo il viso e la vedo a circa 8 metri sulla mia testa che mi dà la sveglie ed io, senza rifiutare l’invito, la siedo insieme alle altre amiche. Dopo un po’ arrivano ancora una trentina di lombardelle che di lontano ed alte si avvicinano con la prima fila ad ali incoppate. Fermo e con il volto tra gli spini di dove le seguo già pregustando le fucilate che improvvisamente si impennano anche queste urlando di spavento e, preso il vento a favore, fuggono via. Ora sono veramente imbufalito !!! Esco dal capanno e vedo, lontano 200 metri circa da me, la sagoma ben distinta di uno sciacallo che stupefatto mi guarda puntando gli stampi. Gli urlo contro di tutto e tuono anche con lo schioppo ma questo, snobbandomi, si gira con calma e va verso il fossato. Siamo giunti quasi alle 8,30 e, per sbollire la rabbia, vado verso le cadute ed approfittando del loro rigor mortis le sistemo meglio con le ali attaccate al corpo ed il becco puntato verso l’erba in terra in procinto di mangiare. Torno in postazione che ho visto giungere una 10ina di oche quando mi ricordo l’insegnamento di un vecchio acquaiolo montenegrino, circa la loro mancanza di stampi sopperita dalle catture, ma è tardi e non posso uscire. Sempre fermo e coperto mi giungono a tiro 4 di queste e ne atterro solo 2 perché, sbagliando la prima botta, mi sono attardato su questi. Sto per uscire dalla postazione che vedo ritornare le rimanenti 8 per nulla spaventate dagli scoppi. Virata a destra (la mia) a prender il vento che una mi arriva bassa sugli stampi e vi rimane mentre le altre, ora seriamente spaventate, vanno via. Esco e mi procuro un legnetto con una forchetta in cima; lo pianto bene in terra e vi poggio nella V la testa dell’oca che sembra faccia da vedetta. Da quel momento – sarà pura fatalità o combinazione – tutto è cambiato andando anche meglio. Di lontano arrivavano di gran carriera e direttamente oche lombardelle a iosa, gruppi piccoli da 30 sino a giungere anche a 150 esemplari tutti insieme ed è stato proprio in uno di questi tiri che si è migliorato il tutto. Sempre immobile, coperto e fermo attendo l’accostamento di un gruppetto. Solito andirivieni e, mentre osservo 7 oche che mi arrivano basse da destra per posarsi, noto qualcosa muoversi alla punta degli stampi,. Mi alzo e fucilo una lombardella in terra che con il collo alto osservava in direzione del capanno ed immediatamente tiro anche alle oramai giunte 7 abbattendone due di spalle. Esco per sistemare le ultime due e vedo la prima messa giù ferma ed ali chiuse composta. Ero sudato e con una ventina di capi circa in terra che decido di continuare, magari facendo foto (cosa a cui ho subito rinunciato perchè era troppo bello vederle ad occhio nudo gustandosi i loro volteggi, arrivi per poi ripartire al rumore della mia fucilata. Si perché da allora ho deciso di farle venire, corteggiarle ma “sedurne” solo una per volta. Tutto ciò è stato molto facile perchè, ricordate l’oca fucilata in terra ? Bene, ancora viva, ma ferita, quando sentiva l’avvicinarsi delle sorelle, sollevava la testa facendo da richiamo vivo che, in combinazione con quella posta a mo di stampo con il bastoncino, davano un’area veritiera e di tranquillità. Alle 11 ho smesso per il freddo che mi tagliava la faccia, le mani e le dita viola dal freddo, una felicità indicibile ed indescrivibile per quello che mi era capitato. Arrivato il buon Lucikà, gli ho chiesto scusa per l’aiuto che non gli avrei potuto dare, mettendomi a camminare per riscaldarmi. Non siam tornati subito al pontone ma, superatolo, ci siamo allungati di circa 700 metri per visionare quel canaletto che lo scorso anno di questi giorni ci aveva dato grandissima soddisfazione – Gruppo Pisa, come ho scritto sopra -. Ragazzi, mi rivolgo direttamente a voi che c’eravate e che quest’anno abbiamo deciso, io compreso, di cambiar data per il rischio del brutto tempo. Ebbene, ricordate i germani, alzavole, oche selvatiche dello scorso anno ? Son circa meno della metà di quello che ho visto stamattina con l’aggiunta in più delle lombardelle, morette e fischioni. Galleggiavano nell’acqua di quel canale NON GHIACCIATO ma anche leggermente più grande, circa 2000 uccelli: SPAVENTOSO !!! Questi altri 2 giorni di caccia che sarò qui non le disturberò continuando solo con le lombardelle ma, a dimostrazione che questo è un posto particolarissimo, l’anno prossimo, FREDDO O NON FREDDO, GHIACCIO O NON GHIACCIO SI RITORNA IN QUESTO PERIODO. Ora sta nevicando abbondantemente con il vento calato, le previsioni per domani sono: vento NWN a 34 km/h temperatura -9° Buona serata a tutti Mimmo Tursi
P.S.: oggi eravamo in due: io ed il mio Cosmi (ma questa è un’altra storia).
P.S.S.: l'albero di Natale è su, ora cerco di mettere i "visitatori" Ciao
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

ciao Mimmo, complimenti per i tuoi racconti..........mi sembra di stare li con te [eusa_clap.gif] , quando vieni fatti sentire........ [eusa_clap.gif]
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Lupen ha scritto:
ciao Mimmo, complimenti per i tuoi racconti..........mi sembra di stare li con te [eusa_clap.gif] , quando vieni fatti sentire........ [eusa_clap.gif]
Franco amico mio carissimo,
quando torno dobbiamo fare una mega cena a casa mia con tutti gli amici !!!
Un abbraccio caro
Mimmo
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Mimmo veramente un bel racconto che da emozioni ed è la cosa più bella nella caccia !!!
Complimenti!!!
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

[attachment=1:36z85pn6]Immagine 0206.jpg[/attachment:36z85pn6][attachment=2:36z85pn6]Immagine 0201.jpg[/attachment:36z85pn6]MI SONO ROTTO LE PAL.... E SONO PARECCHIO INCAZ zato !!!
Ieri sera,
verso le 8,30 mi chiama un amico rumeno organizzatore di caccia qui in Romania - lo vedrete in foto - e mi chiede se può portare da me 2 suoi clienti RUMENI perchè da lui non c'è nulla. Poichè io vado da lui per le quaglie e starne e altri miei amici li indirizzo per allodole e "4 ruote motrici" reputandolo serissimo nel suo lavoro, premettendogli che potrebbero cacciare SOLO PER LE LOMBARDELLE perchè il resto della Riserva non si tocca, arrivano questa mattina verso le 5 all'imbarcadero. Li mando a prendere e ci posizioniamo in campo, io e lui insieme ed i due distanti da noi.
E' una giornata fredda con temperatura a -10° ed un vento da Nord a 40 km/h che ti fa sentire il freddo molto ma molto più forte.
Ora, poichè sono andati via e son ancora incaz zato non con me stesso ne con i cacciatori rumeni da me venuti ma principalmente con TUTTI QUELLI che sentono il bisogno di rompere le scatole agli italiani che cacciano all'estero volendo imporre le proprie scelte ed i propri pensieri additando discorsi assurdi, mancanti di scientificità, velenosi e/o e pieni di invidia e quant'altro, non vi racconterò della giornata ma solo del fatto che io ed il mio amico alle 9 abbiamo smesso con 35 oche in terra ritenendoci ABBONDANTEMENTE SODDISFATTI, mentre i due indigeni, quindi PADRONI DI CASA, han smesso alle 13 con 143 oche abbattute !!!
Quando son tornati con la barca semi affondata per il peso ed ho visto tutto sto spreco, mi sono **** rimproverandoli e loro, per contro, sapete cosa mi hanno detto ???
"Perchè ti inalberi quando le oche, intanto, non son tue e poi INCAZZATI con quelle mer de degli Olandesi che le distruggono con il mais avvelenato !!!"
Ora, ognuno tragga le proprie conclusioni anche se io RIMANGO SEMPRE dell'avviso che bisogna fermarsi ad un certo punto della cacciata e ovviamente per tutti i tipi di selvaggina, ma per favore che NESSUNO VENGA PIU' A DARMI LEZIONI DI ETICA VENATORIA ne di caccia perchè non ne ho bisogno e si prenda lezione da questa GIUSTA RISPOSTA (Olanda).
Mimmo Tursi

P.S.: per coloro che vorranno polemizzare con questo mio scritto, per favore lo facciano in altra sede, PERCHE' QUI NON C'E' NULLA DA POLEMIZZARE: questa è la realtà. Grazie
 
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011

13 con 143 oche abbattute [sconvolto.gif] [sconvolto.gif]
Maonna ma quante ce n'erano?????????
 
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