Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011
[attachment=2:2ifadxj0]Immagine 0130.jpg[/attachment:2ifadxj0][attachment=3:2ifadxj0]Immagine 0180.jpg[/attachment:2ifadxj0]Salute a voi Amici Acquaioli Cacciatori.
Questa mattina, sveglia alle 5,30 e partenza intorno alle 6 per non mancare all’appuntamento preso ieri con le Lombardelle, avevamo una temperatura di -9° con vento da Nord a 27 km/h. Sull’esperienza di ieri, mi son dotato di rete mimetica e paletti con anche i 17 (!!!) stampi d’oca non volendo “cambiare la squadra che vince”. Di questa mia folkloristica quanto scaramantica decisione me ne stavo immediatamente pentendo perché, appena lasciato l’attracco del pontone, ci ha colto una bell’onda di fianco inzuppandomi il pantalone e facendomi già imprecare. Mi tocco la gamba e mi accorgo che l’acqua, pur raffreddandomi la coscia, non era penetrata ed era scivolata via. Mistero del tessuto di questo completo camo, caldissimo e pagato pochissimo in rapporto alle note griffes italiane e d’oltre oceano, prodotto nel Veneto (non posso far pubblicità anche se la MERITA TUTTA, CREDETEMI !!!). Siam quindi ripartiti per lo stesso posto di ieri incontrando, dicevo, oltre le difficoltà del forte e gelido vento, anche rami e tronchi che avevano ostruito il passaggio per l’ingresso all’attraversata del bosco/palude sino alla striscia di terra. Dopo esser sceso più volte dalla barca ed averla trainata, finalmente siam giunti trovando un’altra sorpresa: oltre metà del campo era sommersa dall’acqua cresciuta nella nottata di oltre 60 cm. Che fare ? Ogni programma andava a farsi benedire e quindi, ritornando sulla scaramanzia, mi son ricordato dello scorso anno di questi giorni – gruppo Pisa: Paolo, Michele, Emanuele, Antonio e Alessando – e ho pensato di ritornare su quei posti. Intanto si erano già fatte le 7 con i suoi albori e luce , ma notevolmente in tempo utile per le oche. Mentre ritorniamo sul canale centrale, sento di lontano un canto di lomardella e guardato Luicikà, lui stesso mi dice che, anche se in favore di vento e quindi da Nord, non dovrebbe essere lontano. Gli do l’ OK e ci avviamo verso i “suoni”. Andando andando incomincio a vedere il volteggio, alto nel cielo, delle lombardelle e sempre più concentrato mi accorgo che sono diverse centinaia a diverse altezze che girano in tondo su qualcosa. Velocemente ci avviciniamo e scopro una distesa di terra enorme, verdeggiante, coperta di poca neve con in terra una macchia scura di oche. Cerco con lo sguardo dove fare un probabile capanno e scorgo lontano da loro oltre 700 metri un fosso. Velocemente ci dirigiamo verso questo e, mentre Lucikà piazza i 17 (!!!) stampi, io con gli arbusti e spini inizio il capanno. Terminiamo il tutto che son quasi le otto con la barca che si allontana alla volta del pontone e la neve che incomincia timidamente a fioccare. Di lontano sento subito il canto delle lombardelle e, guardando il quella direzione, mi accorgo di una V alta composta di una 40ina di esemplari. Subito mi copro il volto con il passamontagna, mani in tasca, seduto e viso in giù dando le spalle alle benvenute. Mi passano alte sul capo, ad un centinaio di metri, e van via per ritornare prendendo il vento a favore, iniziando ad abbassarsi. Questo su è giù è durato per 4 passaggi e nel frattempo avevano richiamato altre sorelle di lontano tanto da creare sul mio capo una moltitudine di lombardelle che volteggiavano a diverse altezze andando e tornando. Sempre fermo, mani in tasca, viso con passamontagna e coperto ulteriormente dal cappuccio, muovo la testa verso l’alto e vedo venire verso di me, contro vento a meno di 15 metri sugli stampi, una 30ina di oche. Neppure il tempo di pensarci che afferro il fucile, mi alzo, fucilo e ne cadono 5. Impazzisco di gioia e guardo dove son cadute che una, collo alzato tenta di scappare. Corro fuori il capanno e la inseguo ma sta per tuffarsi tra le erbacce del canale a 20 metri da me che con una piombo 5 la stoppo e la raggiungo. Afferrate le cadute, le poggio a mo di stampo vicino gli stampi e corro in postazione perché vedo arrivare altre amiche di lontano. Mi concentro su di loro ripetendo il solito rituale che, dopo la 3 passata, stranamente si impennano e vanno via. Che ca…volo è successo ??? Stupito mi guardo attorno ma non c’è nulla di strano. Mi avranno visto, mi son mosso…penso. Rimango seduto sul mio bidone tuttofare per oltre 20 minuti, con la neve che è smessa ed il vento che, pur spirando, è calato sensibilmente, intento a pensare alle più svariate cose, che odo il richiamo di un’oca. Alzo il viso e la vedo a circa 8 metri sulla mia testa che mi dà la sveglie ed io, senza rifiutare l’invito, la siedo insieme alle altre amiche. Dopo un po’ arrivano ancora una trentina di lombardelle che di lontano ed alte si avvicinano con la prima fila ad ali incoppate. Fermo e con il volto tra gli spini di dove le seguo già pregustando le fucilate che improvvisamente si impennano anche queste urlando di spavento e, preso il vento a favore, fuggono via. Ora sono veramente imbufalito !!! Esco dal capanno e vedo, lontano 200 metri circa da me, la sagoma ben distinta di uno sciacallo che stupefatto mi guarda puntando gli stampi. Gli urlo contro di tutto e tuono anche con lo schioppo ma questo, snobbandomi, si gira con calma e va verso il fossato. Siamo giunti quasi alle 8,30 e, per sbollire la rabbia, vado verso le cadute ed approfittando del loro rigor mortis le sistemo meglio con le ali attaccate al corpo ed il becco puntato verso l’erba in terra in procinto di mangiare. Torno in postazione che ho visto giungere una 10ina di oche quando mi ricordo l’insegnamento di un vecchio acquaiolo montenegrino, circa la loro mancanza di stampi sopperita dalle catture, ma è tardi e non posso uscire. Sempre fermo e coperto mi giungono a tiro 4 di queste e ne atterro solo 2 perché, sbagliando la prima botta, mi sono attardato su questi. Sto per uscire dalla postazione che vedo ritornare le rimanenti 8 per nulla spaventate dagli scoppi. Virata a destra (la mia) a prender il vento che una mi arriva bassa sugli stampi e vi rimane mentre le altre, ora seriamente spaventate, vanno via. Esco e mi procuro un legnetto con una forchetta in cima; lo pianto bene in terra e vi poggio nella V la testa dell’oca che sembra faccia da vedetta. Da quel momento – sarà pura fatalità o combinazione – tutto è cambiato andando anche meglio. Di lontano arrivavano di gran carriera e direttamente oche lombardelle a iosa, gruppi piccoli da 30 sino a giungere anche a 150 esemplari tutti insieme ed è stato proprio in uno di questi tiri che si è migliorato il tutto. Sempre immobile, coperto e fermo attendo l’accostamento di un gruppetto. Solito andirivieni e, mentre osservo 7 oche che mi arrivano basse da destra per posarsi, noto qualcosa muoversi alla punta degli stampi,. Mi alzo e fucilo una lombardella in terra che con il collo alto osservava in direzione del capanno ed immediatamente tiro anche alle oramai giunte 7 abbattendone due di spalle. Esco per sistemare le ultime due e vedo la prima messa giù ferma ed ali chiuse composta. Ero sudato e con una ventina di capi circa in terra che decido di continuare, magari facendo foto (cosa a cui ho subito rinunciato perchè era troppo bello vederle ad occhio nudo gustandosi i loro volteggi, arrivi per poi ripartire al rumore della mia fucilata. Si perché da allora ho deciso di farle venire, corteggiarle ma “sedurne” solo una per volta. Tutto ciò è stato molto facile perchè, ricordate l’oca fucilata in terra ? Bene, ancora viva, ma ferita, quando sentiva l’avvicinarsi delle sorelle, sollevava la testa facendo da richiamo vivo che, in combinazione con quella posta a mo di stampo con il bastoncino, davano un’area veritiera e di tranquillità. Alle 11 ho smesso per il freddo che mi tagliava la faccia, le mani e le dita viola dal freddo, una felicità indicibile ed indescrivibile per quello che mi era capitato. Arrivato il buon Lucikà, gli ho chiesto scusa per l’aiuto che non gli avrei potuto dare, mettendomi a camminare per riscaldarmi. Non siam tornati subito al pontone ma, superatolo, ci siamo allungati di circa 700 metri per visionare quel canaletto che lo scorso anno di questi giorni ci aveva dato grandissima soddisfazione – Gruppo Pisa, come ho scritto sopra -. Ragazzi, mi rivolgo direttamente a voi che c’eravate e che quest’anno abbiamo deciso, io compreso, di cambiar data per il rischio del brutto tempo. Ebbene, ricordate i germani, alzavole, oche selvatiche dello scorso anno ? Son circa meno della metà di quello che ho visto stamattina con l’aggiunta in più delle lombardelle, morette e fischioni. Galleggiavano nell’acqua di quel canale NON GHIACCIATO ma anche leggermente più grande, circa 2000 uccelli: SPAVENTOSO !!! Questi altri 2 giorni di caccia che sarò qui non le disturberò continuando solo con le lombardelle ma, a dimostrazione che questo è un posto particolarissimo, l’anno prossimo, FREDDO O NON FREDDO, GHIACCIO O NON GHIACCIO SI RITORNA IN QUESTO PERIODO. Ora sta nevicando abbondantemente con il vento calato, le previsioni per domani sono: vento NWN a 34 km/h temperatura -9° Buona serata a tutti Mimmo Tursi
P.S.: oggi eravamo in due: io ed il mio Cosmi (ma questa è un’altra storia).
P.S.S.: l'albero di Natale è su, ora cerco di mettere i "visitatori" Ciao