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Tradizioni: lo spiedo di Serle diventa De.Co
Brescia: Spiedo di Serle, una specialità da preparare a regola d’arte
IL RICONOSCIMENTO. Domani la cerimonia ufficiale con l’assegnazione delle targhe.
Nuova denominazione comune per la brescianità gastronomica
Lo spiedo di Serle diventa De.Co: il più tipico, amato e discusso dei piatti tipici bresciani ha ora un suo disciplinare ufficiale sancito dalla delibera con la quale l’amministrazione comunale, retta dal sindaco Gianluigi Zanola, ha istituito la Denominazione Comunale a tutela di un monumento della brescianità gastronomica. Il provvedimento verrà presentato ufficialmente domani con una cerimonia nel corso della quale il primo cittadino consegnerà ufficialmente le targhe che consentiranno ai consumatori di riconoscere i dieci ristoranti ed agriturismo serlesi nei quali si potrà degustare lo Spiedo De.Co.: un circuito cui ha aderito la stragrande maggioranza dei locali del paese, e che comprende la trattoria Castello, i ristoranti Valpiana, Il Buongustaio, Belmonte e La Betulla, l’osteria Antica Fornace e gli agriturismo Casinetto, Dell’Altopiano, L’Aquila Solitaria e Delle Valli. «L’idea – spiega il sindaco -, è partita dalla Commissione turismo e commercio, ed ha la finalità di sfruttare la reputazione di patria dello spiedo che Serle si è guadagnata nel tempo, a livello provinciale ed anche oltre confine.
È bene chiarire che con questa iniziativa non vogliamo certo porci su un piedistallo o dare al nostro spiedo una patente di autenticità che altri non hanno: è stato un modo per codificare il metodo che utilizziamo noi e per valorizzare una tradizione che è una voce importante dell’economia locale».
IL PERCORSO della De.Co. è stato coordinato dal gastronomo bresciano Riccardo Lagorio, che fin dallo scorso settembre ha cominciato ad incontrare i ristoratori del paese e gli esperti locali dello spiedo, confrontando modalità, accorgimenti e segreti: il disciplinare approvato in giunta è frutto della sintesi di questi incontri e rappresenta il decalogo cui d’ora in poi i locali si atterranno per la preparazione dello spiedo tipico di Serle.
Le caratteristiche che lo distinguono? «Niente patate, se non all’estremità degli schidioni, uccelli indispensabili, costine di maiale, lombo o coppa, pollo e coniglio di origine rigorosamente nazionale e mai congelata in origine- riassume il sindaco. Ed Emilio Zanola, patron di un tempio dello spiedo come la trattoria Castello, fra i promotori dell’iniziativa, spiega che il disciplinare regola anche le modalità e i tempi di cottura (circa 6 ore), il tipo di burro, il tipo di legna, il tipo di sale».
«Lo spiedo è ormai un piatto che si fa in tutta la provincia, dal lago alla Bassa – dice -. Negli ultimi tempi forse si è fatta un po’ di confusione». Per quanta riguarda il vino da abbinare allo spiedo serlese, Zanola, da navigato sommelier, non ha dubbi: Groppello e Botticino, ovvero l’autoctono della riviera bresciana del Garda ed il rosso del territorio, sono una scelta obbligata. Una curiosità: nella serata di domani verranno proclamati ufficialmente anche gli «ambasciatori dello spiedo», un piccolo manipolo di esperti serlesi che prepara gli spiedi a domicilio.
Claudio Andrizzi
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