Il primo l'ho detto, cioè quello che al momento del ricongiungimento si devo ristabilire le gerarchie. Non è difficile, basterebbe studiare come è impostato il branco di lupi. C'è un libro dal titolo "L'uomo che parlava con i lupi" aiuta a capire qualcosa anche del cane, l'impostazione in riguardo la gerarchia è simile. Dal ricongiungimento si potrebbe passare alla pappatoria, sono argomenti noti, tutti sanno che hanno diritto di precedenza sulla preda uccisa la coppia dominante a prescindere, quindi non mangia per primo chi ha catturato e ucciso la preda, ma mangiano sempre per primi il maschio e la femmina dominate. Mi sembra di aver già detto che il padrone non deve guardare il cane mentre mangia, ancora peggio è mettere le mani nella scodella del cane mentre mangia per abituarlo alla presenza umana. Il cane va trattato e rispettato da cane. Quindi nessuno deve avvicinarsi al cane mentre sta mangiando, neanche il padrone, questo per me vuol dire avere rispetto del cane. Sull'argomento ci possiamo ritornare, appena avrò un poco di più tempo. Quello che hai quotato l'ho scritto prima che succedesse il fattaccio della ragazza uccisa dai cani randagi. Fanno presto a ritornare alle origini. Io non sono un comportamentista, per questo posso tranquillamente dire che è meglio girare alla larga quando si incontrano cani randagi imbrancati.
I cani anche non randagi ma lasciati liberi di scorrazzare da padroni stolti assumono a volte un comportamento ferale, da lupi, e possono essere pericolosi. A Kodiak a volte in periferia tali branchi attaccavano cervi in difficolta' per la neve che scendevano in citta' a mangiare piante nei vasi e cespugli di piante da giardino. Vedevi cani di diverse razze, pastori tedeschi, labradors, pointers, viszlas, persino barboncini e Jack Russel terriers tutti insieme a cacciare e a divorare cervi. Prima del mio arrivo a Kodiak c'erano branchi di cani inselvatichiti nei boschi e bisognava avere sempre un'arma da fuoco. Poi, piano piano, li ammazzarono tutti o quasi. Io ne vidi soltanto un esemplare isolato, ma prima che potessi fermare il camioncino e farlo fuori si infilo' nel fitto.
In Italia, da ragazzo, a caccia di tordi e cesene in una vigna non lontana da Roma, fui circondato da un branco di cani, 7 o 8, fra i quali un paio di maremmani, mentre ero seduto su una bassa struttura di cemento in mezzo alla vigna. Cambiai le cartucce del sovrapposto e incannai due a pallettoni. I cani fecero come i pellerossa nei Westerns, correndo in circolo intorno a me e stringendo il circolo sempre di piu'. Mi alzai e corsi gridando verso di loro, pronto a farne fuori un paio, preferibilmente i maremmani, ma la mia azione imprevista li disperse e corsero via senza che dovessi sparare. A nemico che fugge, ponti d'oro...
I cane, anche il piu' ridicolo Yorkshire dagli occhi cisposi e' di natura un lupo geneticamente modificato attraverso incroci. E come con gli esseri umani "civilizzati" basta poco per scrostarne l'incamiciatura di domesticita' e rivelare la belva interna. Vedi quello che i cortesissimi giapponesi fecero nei paesi occupati durante la Seconda Mondiale, e i borghesissimi G.I's di qualche ridente cittadina dell'Ohio o della California fecero a My-Lay nel Vietnam e ti rendi conto che non e' soltanto Canis Lupus Est, ma anche Homo Homini Lupus. Io mi fido piu' dei cani. Ci ho lavorato per quasi due anni, anche con i piu' feroci ed aggressivi, e non e' poi cosi' difficille tenerli a bada se sai quel che fai e se non sei nel loro territorio. Con gli esseri umani, invece...