Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia
Per tutti gli amici che vogliono mandare le contro-deuzioni nel web e alle istituzioni consiglio questa lettera tipo (meglio articolata e argomentata):
Spett.le ……..
Le invio la presente per evidenziare il problema della corretta definizione della data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi che l’approvazione della recente comunitaria (art 43) a posto per la compilazione dei calendari venatori anche in relazione ad un recente studio che ne auspica la chiusura al 31 dicembre (vedasi link sotto)
LINK:
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2010.html
Le leggi che regolano la materia sono la direttiva comunitaria 2009/147/ce e la legge statale 157/92.
La direttiva comunitaria indica chiaramente le fasi biologiche nelle quali le specie in oggetto non possono essere fatte oggetto di prelievo venatorio (migrazione pre-nunziale,nidificazione e dipendenza dai genitori) ,la legge statale indica come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi il 31 gennaio,merlo escluso (31 dicembre).
La definizione dei periodi di inizio della migrazione pre-nunziale (e conseguentemente la fine del prelievo venatorio deroghe escluse) vengono definiti da un documento fornito dagli istituti nazionali della fauna selvatica (KC) degli stati membri al comitato ORNIS, da qui il contenzioso tra l’ISPRA (che ritiene come data ultima di chiusura del prelievo ai turdidi il 10 gennaio e nel recente studio addirittura al 31 dicembre) e il mondo venatorio che ritiene esserci delle imprecisioni riguardo tale determinazione.
L’analisi di documenti di recente pubblicazione sia di ISPRA( Atlante delle migrazioni parte 2 ,pubblicazione del 2008 e definita come di “pregio”), sia di LIPU (valutazione avifauna italiana vol 2, pubblicazione del 2010 per il min. dell’ambiente), pur nei commenti riproponendo come data ultima il 10 gennaio (data inizio migrazione pre-nunziale) nell’analisi analitica dei dati di ricattura indicano come periodo di inizio della migrazione (es tordo bottaccio) la prima decade di febbraio( vedasi atlante delle migrazioni pag 229 fig3 ) grafico dove sono chiaramente suddivise le vari fasi biologiche , confermata per altro anche nel commento presente nella stessa pagina:
“A fronte di una fortissima concentrazione di dati in
Lombardia e Veneto, si registra una buona copertura geografica
anche del resto della penisola, della Sardegna e di
una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle
catture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogo
tra fine settembre e fine novembre,” mentre il passo di ritorno”,
numericamente ben più modesto per quanto concerne i
dati di inanellamento, “ha luogo a partire da FEBBRAIO, come
suggerito anche dall’andamento dell’indice di abbondanza”
Commento per altro presente anche nel testo LIPU pag 351 cap 4
Si pone allora anche la problematica della corretta definizione del periodo di svernamento (periodo cacciabile) che con l’interpretazione ISPRA si ridurrebbe a circa un mese e mezzo (se la migrazione post- nunziale a termine nella terza decade di novembre e la migrazione pre-nunziale ha inizio a fine dicembre) si avrebbe un periodo di svernamento di solo tre o quattro decadi, teoria non confutabile in nessun testo di ornitologia e smentita dalla stessa ISPRA( vedasi atlante delle migrazioni pag 223 fig 9) dove è chiaramente riportato tale periodo .
LINK : Atlante delle migrazioni parte 2
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Altro elemento di discordanza si può rilevare dal documento Guida alla stesura dei calendari venatori mandato dall’ISPRA alle regioni:
“Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva.”
Orbene se la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale (durata 1 mese e due decadi circa), la migrazione pre-nunziale stessa con inizio 10 gennaio dovrebbe esaurirsi entro la 1 massimo 2 decade di febbraio, cosa non vera perché smentita dagli stessi dati di ricattura che si protraggono per tutto il mese di marzo ( vedasi grafico n 12 pag 230 e grafico n 22 pag 233 dell’atlante delle migrazioni parte 2)
Altro motivo di riflessione sono i dati italiani rapportati con gli altri stati dell’area mediterranea:
FRANCIA: per la Francia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 1 decade di febbraio
SPAGNA: per la Spagna l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata ( dati KC) alla 3 decade di gennaio
GRECIA: per la Grecia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 2 decade di febbraio
LINK:
http://ec.europa.eu/environment/nature/ ... pts_en.htm
La differenza più evidente però salta agli occhi quando si analizzano i dati che i francesi utilizzano per la Corsica, regione a noi geograficamente vicina e praticamente equivalente morfologicamente alla nostra Sardegna: gli studi dei francesi (condotti in 15 anni di ricerche con stazioni bio- acustiche rilevano come data di inizio della migrazione pre-nunziale la terza decade di febbraio (vedasi link sotto), allora ci si chiede come è possibile che a pochi KM di distanza vi sia una differenza di ben 4 decadi ?
LINKS:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Considerando che la guida interpretativa alla direttiva uccelli (vedasi link sotto) permette la tolleranza di una decade di sovrapposizione sulla data individuata dai KC, e che le specie di turdidi cacciabili in italia non rientrano in quelle minacciate (no-spec) e che tali specie hanno un trend stabile o in aumento e alla luce delle ragioni sopraesposte si ritiene compatibile come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi quella indicata nella legge statale 157/92 art. 18 (31 gennaio) , auspicando chiarimenti da parte dell’iSPRA e una maggiore uniformità di stesura dei calendari riguardo agli altri stati europei del bacino del mediterraneo.
Distinti saluti.