La cecità negli uccelli da richiamo è un problema annoso e a tutt'oggi poco compreso, le cause sono state ricercate in moltissimi ambiti ma molto probabilmente si tratta di una patologia multifattoriale.Negli anni sono stati indagati i sistemi di illuminazione, l'alimentazione e forme infettive ottenendo risultati spesso discordanti e di certo poco soddisfacenti. Un tempo si pensava che una delle principali cause di cecità negli uccelli da richiamo fosse da ricercare nella pratica della chiusa o nell'utilizzo di lampadine a incandescenza per il fotoperiodo, poi si sono incolpati i neon con starter per lo sfarfallamento che producono. Certo è che tutti questi sospetti non sono mai stati confermati. E' sicuro che tutti e tre gli aspetti elencati in precedenza sono problematici per l'occhio degli uccelli e per la salute psico-fisica stessa degli animali, ma, ad oggi, non è chiaro quale sia il loro ruolo nei casi di cecità. Anche i problemi alimentari (deficit vitaminici e di altri nutrienti) possono portare a patologie oculari, e spesso la dieta dei nostri richiami non è adeguata a tutte le loro esigenze (anche se delle migliori marche), ma l'ipotesi che, da soli, gli squilibri alimentari possano portare a cecità con la frequenza riscontrata negli allevamenti fatica a stare in piedi. Esistono dei patogeni come Clamydophila psittaci che sovente causano patologie oculari, che se non trattate possono portare alla cecità gli animali. Come espresso in sintesi tutte e tre le cause principalmente indagate hanno in parte la possibilità di causare cecità nei richiami e molto probabilmente agiscono in sinergia colpendo soggetti più deboli o (è solo un'ipotesi) geneticamente predisposti come accade in alcune razze di canarino.
Il termine cecità racchiude sotto di se numerose patologie dell'occhio, che hanno come termine ultimo la perdità della vista dell'animale, quelle che più frequentemente si riscontrano sono la cataratta (opacamento del cristallino) e le forme infiammatorie di congiuntiva e cornea, il primo fenomeno una volta avviato è quasi irreversibile mentre le forme infiammatorie possono essere risolte con successo se prese per tempo. E' utile ricordare anche che spesso la cataratta colpisce taluni soggetti semplicemente per senilità in quanto i nostri richiami vivono molto più a lungo che in natura.
In definitiva cosa fare per prevenire o ridurre il rischio di cecità nei richiami?
- Curare bene l'igiene dell'ambiente di allevamento
- Preferire il fotoperiodo alla chiusa o comunque ridurre al minimo gli sbalzi luminosi (meno stressante per gli animali)
- Utilizzare sistemi di illuminazione adeguati (potenza adeguata alla stanza e assenza di "sfarfallamento")
- Integrare l'alimentazione con composti vitaminici o con frutta fresca
- Monitorare costantemente gli animali per intervenire alla comparsa dei primi sintomi di patologia oculare
In caso di sintomi evidenti occorre rivolgersi ad un medico veterinario affinchè possa essere identificato il processo patologico. Nel caso di un infezione si procederà ad identificare il patogeno e a trattarla opportunamente, nel caso di cataratta non c'è purtroppo molto da fare, ma si stanno mettendo appunto delle tecniche per risolvere chirurgicamente il problema.
Spero di esser stato esaustivo anche se molto sintetico, resto adisposizione per qualsiasi dubbio.
Buona serata,
Dr. Manuel Maschio