Re: power max bonded
Ancora con sta storia che le palle tenere rovinano?
Se spari nel costato non fa danno nessuna palla mentre se prendi grossi muscoli e/o articolazioni ossee i danni sono ingenti con qualunque palla.
"'sta storia" purtroppo e' vera, specialmente per quelli affetti da magnumite che indirizzano una palla leggera e molto espansiva da un .300 WM o un 7 mm Magnum o anche un .270 a velocita' molto alta. Palla leggera e tenera + alta velocita' d'impatto = tanta carne da buttar via. Colpisci un cervo nel costato con una palla velocissima, leggera, e molto espansiva, e vedrai che cosa succedera' se colpisce una costola... I fattori determinanti sono tanti, ma velocita', peso, forma, struttura e relativa durezza della palla sono quelli piu' importanti. Parlo naturalmente di velocita' d'impatto. Quindi gli effetti negativi sono molto piu' evidenti a breve distanza, quando la velocita' e' ancora molto alta. La mia esperienza personale e' limitata a circa 35 cervi abbattuti da me, e altrettanti o forse piu' abbattuti da altri in mia presenza. Per farti un esempio, il .243 di mia moglie e il .30-06 che usavo prima del .338 WM (che usavo in Alaska, a Kodiak, perche' dove c'erano i cervi c'erano anche gli orsi giganti e a volte incaxxosi) rovinano molta piu' carne (creando grossi ematomi simili a marmellata di fragole, spappolando muscoli e scheggiando ossa) con palle leggere e molto espansive, del .338 WM con palla Nosler Partition da 250 grani. Questa palla (costruita per alci ed orsi, animali durissimi) penetra in profondita', la parte anteriore si affunga e a volte si separa o frammenta, ma 2/3 della palla dietro il "diaframma" interno continuano fino ad uscire. Risultato: foro d'entrata del calibro della palla, foro d'uscita intorno ai 3-4 cm, e quasi niente gelatina di fragole. Puoi "mangiare fino al buco." Un altro vantaggio della palla che fuoriesce e' che un animale ferito lascia una traccia di sangue molto piu' ingente ed e' piu' facile da trovare. Le palle molto espansive spesso si fermano sotto la pelle dal lato opposto di quello d'entrata.
Quando usavo il .30-06, nel Montana e i primi 2 anni a Kodiak, la palla Sierra BTSP da 165 grani faceva quasi sempre macelli. A volte anche se colpito nel costato, un cervo riportava ferite ed emorragie da schegge di palla frantumata deviate dalle costole anche dietro il diaframma e nello stomaco. Invece, quando smisi di usare queste palle e passai alla Hornady Interlock da 190 grani, la perdita di carne commestibile fu ridotta almeno del 90%. Ricordo ancora una grossa cerva su Spruce Island, nell'Arcipelago di Kodiak, che mi si presento' a circa 80 metri su un pendio al di sopra di me, rivolta verso di me di 3/4. Le sparai nel petto. La palla penetro' pulitamente il grosso osso della giuntura della spalla, l'osso piu' duro che ci sia in un cervo. Poi prosegui' attraverso il petto, fuoriuscendo dal costato prima delle ultime costole, usci' dal fianco, trapassando la pelle, volo' in aria per una ventina di centimetri, rientro' nella parte anteriore della coscia e la trapasso' quasi completamente, fermandosi sotto la pelle della coscia. Quando la estrassi era perfettamente affungata ed aveva perduto pochissimo del suo peso. Mia moglie fece lo stesso tiro nel Montana col .30-06 e Sierra da 165 grani, ad una grossa cerva-mulo. La palla frantumo' l'osso della spalla e spalle e torace quasi letteralmente esplosero. Dell'animale si salvo' soltanto la parte posteriore, cosce e lombi.
Ma, per tornare all'argomento principale, anche una palla molto espansiva non fermera' un animale impanciato. Un esempio?
Nel Montana sparai con un revolver cal. .44 Magnum ad un leprone bianco (queste lepri sono grosse il doppio delle vostre lepri) a 5 o 6 metri di distanza. Vero che la velocita' di una palla di pistola non e' alta, ma usavo palle da 240 grani di piombo nudo semi-wadcutter, con una spalla pronunciata. Per una lepre, essere colpiti con una palla di quel calibro e forma e' in proporzione come per un essere umano essere colpito con una palla di cannone di quelle dei cannoni dell'era di Napoleone. Oppure, se vogliamo, per la lepre sarebbe come essere colpita con un proiettile espansivo cal. 25 che poi si espande quasi fino al doppio del suo calibro originale. Purtroppo feci un tiraccio, forse anche perche' faceva 40 sottozero e la neve mi sbatteva in faccia, e tremavo dal freddo (son buono a trovare scuse, eh?) e impanciai la povera bestia. La bestia scatto' come una molla e si diede alla fuga, vanamente inseguita dalle altre cinque palle che le tirai appresso, mancandola--naturalmente. Provai a seguirne le tracce di sangue, ma nevicava forte e dopo una cinquantina di metri ne persi le tracce. Di certo mori', ma non bene, e invece di finire nel chili con carne (piatto messicano favoloso, piccante, a base di fagioli, peperoncini "chili," salsa di pomodoro e carne fatta a pezzetti) al quale l'avrei destinata fini' probabilmente in bocca ai coyotes o volpi o tassi, o puzzole. Invece a Kodiak, sparai, tanto per fare una sbruffonata, a una lepre dai piedi a racchetta a 25 metri, con la mia Colt automatica .45 ACP, una cartuccia molto meno potente. Ma la palla trapasso' spalle e torace e la lepre cadde sul fianco stecchita. La morale di questa storia e': colpisci non solo nel pelo, ma anche nella "caldaia" (cavita' toracica) o nell'"albero di trasmissione" (spina dorsale) o nella "centrale di controllo" (cervello) e l'animale stramazzera' al suolo immediatamente o entro pochi metri, a patto che la palla penetri bene senza spappolarsi all'impatto o prima di penetrare abbastanza. Poi si potra' discutere sulla perdita di carne con questa o quella palla. Ma devo andare d'accordo anche con quelli che usano palle tenere (a patto che diano sufficiente penetrazione) perche', in fondo, e' meglio perdere un paio di kg di carne che l'intero animale se la palla (come farebbe una FMJ) lo passasse da parte a parte senza fare abbastanza danni interni. In medio virtus. Ma un animale impanciato, a meno che non gli si aggroviglino le budella intorno alle gambe posteriori (e' accaduto), quasi sempre fara' centinaia di metri o si infilera' dove nessuno puo' raggiungerlo e morira' li'.
Comunque la balistica terminale non offre regole fisse perche' le variabili sono infinite. In altre parole, tutto puo' accadere. E se Murphy ci mette la coda, anche il tiro piu' perfetto, col calibro piu' indicato, con la palla piu' adatta a velocita' ottimale, ecc. risultera' in un animale che non accetta la disfatta immediata e ti dara' del filo da torcere, fuggendo se e' un cervo o daino, o caricandoti se e' un grosso felino o un bufalo o un elefante. A volte non sanno di essere morti...