I piccoli calibri sono decisamente affascinanti e assolutamente utilizzabili a caccia. Però c'è da fare una piccola ma importante disquisizione e cioè bisogna conoscere attentamente i limiti propri, dell'arma e le distanze di tiro che andremo a fare.
Se ci si attiene a questo, possiamo affermare che i ferimenti utilizzando un 28 o un 410, non sono maggiori di quelli che si fanno coi calibri più grossi.
Adesso voi direte, ma questo che cosa dice ? Si, ripeto non sono maggiori a patto che si spari alla distanza utile di tiro. Io credo che forse si fanno più feriti con il 12 o il 20 perchè spesso e volentieri pensiamo di sparare nell'impossibile perchè magari una volta nella nostra annata di caccia abbiamo abbattuto un selvatico che era lontanissimo, non tenendo conto però che nel 99% dei casi se colpiamo l'animale, se ne andrà via ferito.
Con il 28 o il 410 questo non accade, perchè oltre i 20 metri non si spara, non ti viene voglia di "provare il tiro della domenica", perchè sai già che l'animale non può cadere.
Se si spara ad una beccaccia, un fagiano, un tordo che sia, nei 20 metri, cade morto con il 12 e cade morto con il 410. Basta centrare l'animale.
Poi, se uno pretende di portare a casa una beccaccia o un fagiano, magari frullati dal cane di un'altro cacciatore e sbagliati o non sparati, che ci passa ad una distanza minima di 40 metri, beh allora deve andare a caccia con il 12. E' evidente.
E' sempre questione di cosa si vuole o cosa non si vuole, di come e dove si spara, di come ognuno di noi è abituato a cacciare. I piccoli calibri sono per certe cacce e certi cacciatori, così come il 12, il 16, il 20 e il piccolo calibro 8 fl.