La scelta del piombo: un errore che spesso facciamo è quello di utilizzare piombi inappropriati in base alla mole del selvatico che andremo ad insidiare.
La lettura di alcuni testi di balistica però ci aiutano ad evitare errori grossolani anche se spesso le prove a caccia non supportano completamente la teoria, ma questo, quasi esclusivamente perché le cartucce che confezioniamo non sono sempre fatte con raziocinio ed errate valutazioni di pressioni e velocità, inficiano poi il rendimento e le rosate delle nostre creazioni. Fatta questa premessa, mi permetto di portare a conoscenza, di coloro che magari hanno poca dimestichezza con la balistica o che non hanno la possibilità di consultare testi importanti, alcuni dati da me estrapolati:
La tortora ha un peso medio di circa 200 gr. perciò il singolo pallino per creare ferite gravi deve avere un’energia cinetica terminale di almeno 0,098 Kgm. Il piombo n.9, quando lanciato ad una ipotetica V0 di 415/420 m/s, conserva questa energia fino a circa 33/35 mt, il n.8 fino a 43/45 mt., il n.7,5 fino a 48/50 mt, il n.7 fino a 53/55 mt., il n.6 fino a 63/65 mt. ecc.
Detto questo, diremo che il miglior piombo è il numero 6, visto che ha energia sufficiente fino a 65 metri circa, ma non è così, poiché tutti sappiamo che altrettanto importante è poi la “densità di rosata”, cioè la concentrazione che a tale distanza debbono avere i pallini.
Sempre a seconda dei “testi sacri” di balistica e oserei dire anche secondo noi tutti cacciatori, l'abbattimento diventa “quasi certo” se la rosata è in grado di infliggere almeno 5 ferite al selvatico.
Una carica di g 36 di piombo n° 9, sparata in canna ad una stella da 68/70 mm. ottiene le 5 ferite fino a 40 mt., ma abbiamo detto che è carente d’energia oltre 33/35 mt.. La stessa carica di g 36 di piombo n.8 ha abbastanza energia fino a 45 mt., ma ottiene le 5 ferite fino a 40 mt., distanza che ritengo sia la portata massima “quasi certa” a selvatico centrato. E’ evidente che il piombo più grosso dell’8 può abbattere la tortora anche a distanze maggiori, magari con un solo pallino, ma così il tiro diviene un cosiddetto “terno al lotto”. Quindi possiamo dire che il numero 8 di piombo è in assoluto il migliore compromesso tra energia residua e rosata utile (o densità).
Finita questa lunga premessa vi passo dalla mia esperienza pratica alcune dosi che nelle mie zone dell’Italia centrale si sono rivelate sempre affidabili e micidiali. Io le utilizzo in seconda o terza canna, poiché in prima preferisco piombo 9 e grammature non superiori ai 32/33 grammi.
In bossolo calibro 12/70 in plastica, carichiamo:
Innesco NSU 686 Polvere A1 x 36 – gr. 1,70 x 36 superG 19 stellare con cartuccia finita a 58,00 mm esatti.
Innesco DFS 616 Polvere F2 x 36 – gr. 1,80 x 36 superG 19 stellare con cartuccia finita a 58,00 mm esatti
Innesco DFS 616 Polvere PSB 2 – gr. 1,80 x 36 superG 17 stellare con cartuccia finita a 58,00 mm esatti.
Penso di aver fatto cosa gradita e spero che coloro che avranno il “coraggio” di provare queste dosi mi possano confermare la bontà di questi assetti.
Saluti e in bocca al lupo per la pre-apertura (naturalmente per coloro che possono farla).