Anche con i rigati, ogni abbattimento e' un caso a se' stante, per quanto riguarda la micidialita' dell'impatto. La stagione passata, ho sparato ad un cervo whitetail di dimensioni modeste (un fusone), colpendolo dove li colpisco sempre, cioe' nella scapola, alla radice del collo. Questo tiro, con un calibro molto performante come quello che uso (.338 WM), garantisce la caduta immediata dell'animale in quanto compromette il sistema nervoso centrale e la parte anteriore dei polmoni, che vengono trafitti in molteplici punti da schegge di osso e cartilagine. Eppure questo fusone, invece di cadere sul posto e' riuscito a correre per una ventina di metri prima di cadere. Una volta sparai ad un Sitka Blacktail (a Kodiak) dietro la spalla. Per la fretta (stava per dileguarsi) lo colpii dietro la spalla, ma in basso. Parti' come una freccia e corse per una cinquantina di metri o anche piu'. Aspettai un po' e andai a cercarlo, seguendo l'ingente traccia di sangue. A pochi metri dal punto d'impatto trovai l'intero cuore, tagliato di netto dalla palla espansa che ne aveva reciso l'aorta e gli altri vasi sanguigni. Col cuore staccato, l'animale era riuscito a correre altri 30 o 40 metri. Lo trovai fra i cespugli. La palla ne aveva aperto la parte inferiore del petto, un buco nel quale avrei potuto infilare comodamente il pugno e dal quale era caduto il cuore. Certo, a volte qualche uccello cade e allo spennamento non si trova alcuna ferita. Una volta, nel Montana, sparai ad un bel fagiano (veramente selvatico) decisamente fuori tiro, forse 60 metri, col piombo del 6. Cadde come un sasso. Lo andai a raccogliere, e appena lo presi per il collo si risveglio' e con gli artigli mi graffio' bene bene il polso, prima che lo finissi. Un pallino deve averlo preso in testa stordendolo. Questi sono aneddoti. Fatti isolati che non fanno regola. L'abbattimento pulito di un selvatico e' sempre causato dallo shock. Se non c'e' shock l'uccello continua a volare finche' le ferite riportate e la conseguente emorragia non tagliano sangue e ossigeno al cervello. Ma per ottenere questo shock i pallini devono colpire con abbastanza forza, e se hanno abbastanza forza penetreranno pure. Un altro episodio? Una volta disalai un'anatra che cadde in acqua a 40-45 metri. Grazie agli inefficietissimi pallini di ferro che usavo a quell'epoca (poi passai al tungsteno) nessuna delle cinque o sei schioppettate che le indirizzai mentre nuotava, tutte perfettamente centrate (facile vederlo sull'acqua) la fermarono. Un pescatore su un canotto di gomma me la acchiappo' col retino e me la porto'. Allo spennamento trovai almeno una ventina di lividi e ammaccature sulla pelle, dove i pallini di ferro del 3 l'avevano colpita. Ma i pallini di ferro perdono velocita' e penetrazione molto piu' presto di quelli di piombo. Ma l'avavano colpita sempre abbastanza forte da crare livisi, ematoma, e ammaccature, che secondo il mio dotto omonimo l'avrebbero dovuta ammazzare col solo shock e che invece non l'ammazzarono per niente. Ma non posso controbattere una teoria con un solo aneddoto, sebbene molte teorie lascino il tempo che trovano. La mia umile opinione e' che per abbattere pulitamente un uccello e' meglio colpirlo con cinque pallini del 10 che con uno solo del 5, perche' e' stato provato empiricamente che molteplici impatti (che pero' penetrino bene) provocano uno shock molto maggiore di un solo impatto, in proporzione geometrica. Ma naturalmente i pallini devono penetrare nel corpo. Il solletico non basta...
Io non sono ne' Mori ne' un gran tiratore di pedana, ma ho soltanto al mio attivo, qualche annetto di caccia e qualche selvatico abbattuto--da quando avevo 8 anni. Ne ho 70. E ho cacciato in Italia e in quattro stati U.S. Quanti animali ho abbattuto sia di liscio che di rigato? Non lo so, ma penso che forse siano stati molti piu' di quanti qualche illustre nembrotte da tavolino e pedana ne abbia mai visti o sperato di vedere. E di tutti i tipi e specie, dal cardellino alla pispola al tacchino e al cervo, passando per tordi, merli, storni, starne, fagiani, anatre, oche, cornacchie, lepri linci, coyotes, ecc. Ma io non voglio insinuare di saperne piu' degli altri e mettermi in cattedra, sminuendo cio' che dicono gli altri. Ognuno deve basare le sue teorie sulle sue esperienze. Ma penso che la quantita' e il peso delle esperienze conti qualcosa, no?
Tornando a bomba: tortore col 10? Perche' no? se sono a tiro e la cartuccia va bene e la strozzatura e' adatta, e i pallini penetrano bene e le tortore cadono "pulite, " bene. Altrimenti 8 o 7 1/2. Tanti vanno a pavoncelle col 9 e le pavoncelle sono molto piu' dure delle tortore. Ho ucciso germani con pallini dell'8 quando andavo a starne e i germani frullavano da qualche stagno mentre passavo. A Kodiak andavo a lepri col 7 1/2. Spari nel folto, all'infrascata, come a beccacce, e piu' pallini si hanno nella rosata, meglio e', perche' rami e rametti se ne "mangiano" tanti. In California uccisi una lepre a 40 yarde col piombo dell'8. E'vero che corse una trentina di metri. Poi si sedette, si inclino' di fianco, e cadde morta. Ho ucciso un coyote vicino casa a 40 metri col piombo del 6. Quindi (e dopo tanti messaggi non ricordo che ha iniziato) spara pure le tue cartucce del 10 alle tortore, ma portati anche una discreta scorta di cartucce del 7 1/2. Se il 10 non funge, cambia cartucce.