New record distanza tiro al piattello (1 utente sta leggendo)

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C'è il Guinness World Records di distanza di tiro. E poi ci sono la partecipazione al campionato del mondo, che ha portato negli Stati Uniti in maglia azzurra diversi tesserati del Tiro a Volo San Carlo di Massimo Brandi a Montopoli Valdarno. Infine, c'è la squadra del Tav che ha ottenuto il terzo posto al campionato Compak Sporting, il percorso di caccia in pedana.

Insomma, gli ultimi giorni sono stati carichi di emozioni per gli atleti tesserati al tiro a volo di Montopoli, che si sono armati e sono partiti per gareggiare. Tornando con qualche bella soddisfazione: personale, di squadra e del Tav, naturalmente.
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Marco Ciampini, Luca Busdraghi, Piero Edoardo Tacconi, Luca Calò, Enzo Calò, Davide Sani sono saliti sul podio del campionato italiano d'estate di Compact, al Tav San Martino di Rio Salso dove hanno gareggiato 234 tiratori e 39 squadre, anche se nell'ultimo gradino. Un ottimo gradino, che lascia intravvedere un roseo futuro per la squadra del San Carlo, visto che loro, non ce ne vorranno, sono il larga parte "le riserve" della squadra titolare. Quella che, in pratica, è volata negli States per rappresentare l'Italia. Non nel Compact, però, ma nella discplina English sporting. Nella squadra dell'Italia c'erano Giuseppe Calò, Filippo Boldrini, Alessandro Gaetani, Gianfranco Vizieri, Mario Claudio Ruberti, Giacomo Mori, Enrico de Tomasi, Francesco Spini, Alessandro Tonini, Michael Nesti, Gabriele Soldani, Simona Sestini, Ana Petagine, Silvana Mangano, Felice Buglione, Alvaro Leardini. Hanno chiuso secondi i Junior, terze le Lady.
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Mangano è tesserata a Montopoli, anche se è di San Marino. Al San Carlo, però, porta una grande gioia: il Guinness World Records di distanza di tiro colpendo i piattelli a 110 yard (più di 100metri) davanti a ben 5 campioni del mondo.
 
Guinness World Records di distanza di tiro colpendo i piattelli a 110 yard (più di 100metri)

dedicato a tutti coloro che quando sentono parlare di 50 metri per un selvatico rabbrividiscono..[10]
Quando nei paesi dove è ancora consentito il tiro al piccione si inventeranno il tiro al piccione a 110yard e ci saranno abbattimenti, ripeti la dedica.[2]
 
Quando nei paesi dove è ancora consentito il tiro al piccione si inventeranno il tiro al piccione a 110yard e ci saranno abbattimenti, ripeti la dedica.[2]
Questa volta ero stato zitto e bono, tanto lo sapevo che qualcuno avrebbe espresso il mì pensiero.

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Io una volta ho ucciso una folaga che volava a 200 metri dalla botte. Ne sono certo perche' quando sono andato a raccoglierla ho contato 200 passi lunghi mentre camminavo sull'acqua del lago di Fogliano...
Scherzi a parte, puo' accadere, probabilmente con cartucce con piombo non troppo piccolo e in grossa dose in una buona borra contenitrice e canna strozzatissima. Tre anni fa io ho ucciso una tortora a cento yarde contate. Con un testimone. E davvero una volta ho ucciso una folaga almeno a un'ottantina di metri. Un pallino "matto"la prese nel collo, spezzandoglielo, se ben ricordo una cosa di mezzo secolo fa.

Secondo me e' possibile farlo se non regolarmente almeno frequentemente, se a quella distanza si da' abbastanza anticipo (moltissimo) e si tiene anche conto del calo della traettoria dei pallini. Sparando ai cocci, naturalmente!
 
Mangano è tesserata a Montopoli, anche se è di San Marino. Al San Carlo, però, porta una grande gioia: il Guinness World Records di distanza di tiro colpendo i piattelli a 110 yard (più di 100metri) davanti a ben 5 campioni del mondo.

Sono andato più volte al TAV Vetralla a far compagnia a mio figlio e lì in più di qualche occasione ho incontrato la signora Mangano.
Mi avevano detto che insieme al marito Enrico De Tomasi sono tesserati presso questo TAV.
Per curiosità sono andato a controllare il sito FITAV e risulta iscritta nel Lazio codice società VT10 che corrisponde al TAV VETRALLA.

Solo per precisione.

E i miei complimenti alla signora Mangano.

Avevo visto anche un video di George Digweed dove il piattello veniva rotto ad una distanza maggiore. Probabilmente è una sua prova non certificata.
 
Davvero complimenti... Dedicherei anche a tutti quelli che il cal 20 va bene fino a 30 mt... Se un 12 passa i 100...
Se ci arriva il 12,ci arriva anche il 20....

Inviato dal mio ELE-L29 utilizzando Tapatalk
 
Confermo quanto detto da Tullio, poco tempo fa li ho incontrati al tav Vetralla (dove anch'io sono tesserato) ed abbiamo fatto alcune pedane insieme. Enrico e' un vero campione, spara con dt 11, la Mangano aveva un 692 se non vado errato.
 
Ciao a tutti, secondo me queste prove non servono a niente.

rompere un piattello a più di 100 metri non dipende dalla perizia del tiratore né dalla qualità dell'arma, né della cartuccia ... è solo questione di fortuna, o casualità o, se preferite fattore "C".

certo la fucilata deve essere ben indirizzata, ma il fatto che la fucilata sia giusta non determina in alcun modo un risultato scontato né ripetibile, né è possibile stabilire una percentuale di successi: l'unica regola certa è la casualità.

Come ci ha detto precedentemente Giovanni ogni tanto il tiro "impossibile" capita, ma non è ripetitivo appunto "capita" è casuale, deriva da una serie di combinazioni fortuite
Ma tutto ciò che è casuale non fa testo perché non rappresenta una regola.

certo alimenta i sogni e le fantasie di tutti..
Ma se si pensa di replicare a caccia questi risultati è sempre bene frenare le fantasie e rimanere con i piedi ben piantati a terra: un conto è rompere un coccio che si spezza abbastanza facilmente all'impatto anche di un solo pallino un conto è abbattere un selvatico che ha ben altra vitalità.

La fucilata fuori tiro l'abbiamo sparata tutti, quello che mi preoccupa è che, inseguendo un sogno, diventi un modo di cacciare.
A quelle distanze a fronte di pochi selvatici raccolti quasi sempre si fanno solo inutili ferimenti.

Se mi metto a sparare qualche magnum di doppio zero ad un piattello a 150 metri forse prima o poi se ne rompe uno, ma non capisco con questo cosa avrei dimostrato. [10]

un saluto

Maurizio
 
..........

rompere un piattello a più di 100 metri non dipende dalla perizia del tiratore né dalla qualità dell'arma, né della cartuccia ... è solo questione di fortuna, o casualità o, se preferite fattore "C".

certo la fucilata deve essere ben indirizzata, ma il fatto che la fucilata sia giusta non determina in alcun modo un risultato scontato né ripetibile, né è possibile stabilire una percentuale di successi: l'unica regola certa è la casualità.

Come ci ha detto precedentemente Giovanni ogni tanto il tiro "impossibile" capita, ma non è ripetitivo appunto "capita" è casuale, deriva da una serie di combinazioni fortuite
Ma tutto ciò che è casuale non fa testo perché non rappresenta una regola.

Maurizio


Non credo sia proprio così.
Immagino ci siano delle regole che non conosco, però mio figlio mi ha detto che la Mangano per avere il record certificato ha dovuto rompere più piattelli a distanza sempre maggiore e li ha rotti tutti.
E non credo sia stata la sola a provarci.

Qui sul forum siamo tutti abbastanza grandicelli per capire che non è cosa replicabile a caccia. Per tanti ovvi motivi.
 
Io vi dico che al percorso si cancellano dal cielo piattelli a distanze incredibili che nessun cacciatore oserebbe alzare il fucile....e uso la parola cancellare non rompere perche e' evidente che I pallini che giungono al bersaglio sono piu di uno. Vi dico che dal momento dello sparo a quello della rottura passa tempo....molto tempo......
 
Anche io non penso che sia un risultato dato dal fattore "C"... Sicuramente non è replicabile a caccia ma ciò non significa che sia fortuna...
Come dice centro anche a caccia è capitato più di una volta di riuscire ad accorgersi del tempo tra la fucilata e l abbattimento...
 

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