axel69

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[h=1]La Face e la proposta di direttiva europea[/h]






[h=2]La Federazione europea delle associazioni venatorie (Face) ha organizzato per il 1° marzo, al parlamento europeo a Bruxelles, una conferenza per discutere della proposta “disarmista” di direttiva europea 2015/0269 Cod[/h]


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La Federazione europea delle associazioni venatorie (Face) ha organizzato per il 1° marzo, al parlamento europeo a Bruxelles, una conferenza per discutere della proposta “disarmista” di direttiva europea 2015/0269 Cod. La conferenza è organizzata di concerto con il presidente dell’intergruppo caccia Karl-Heinz Florenz e il vicepresidente Bendt Bendtsen, che fungerà da moderatore. La cosa più importante è che tra i relatori figura proprio una delle prime firmatarie della proposta, cioè la commissaria europea Elzbieta Bienkowska. Parteciperanno anche Torbjorn Larsson, viepresidente della Nordic hunter’s association, Gilles de Kerchove, coordinatore antiterrorismo, e Vicky Ford, europarlamentare.
 
FACE: POLITICI E CITTADINI CRITICANO LA PROPOSTA DI REVISIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA ARMI DA FUOCO


Le proposte della Commissione europea sono considerate "affrettate" e "inaccettabili" dai deputati europei che si sono incontrati ieri, 1 marzo, per discutere la direttiva europea armi da fuoco con i cittadini, cacciatori e tiratori sportivi.
La direttiva armi da fuoco ha scatenato l'ennesima accesa discussione tra responsabili politici e cittadini. Le proposte, presentate dalla Commissione europea solo cinque giorni dopo gli attacchi terroristici tragici a Parigi lo scorso novembre, sono state prese di mira da più parti. Una dura critica è pervenuta non solo dalle parti interessate direttamente coinvolte nell'uso legale delle armi da fuoco, come i cacciatori e i tiratori sportivi, ma anche da un vasto fronte dei membri del Parlamento europeo, che hanno espresso dubbi circa le proposte e hanno evidenziato i punti che necessitano seriamente di essere riviste e migliorate.
Sebbene alcuni punti siano ritenuti generalmente accettabili, come ad esempio una migliore tracciabilità delle armi da fuoco e una migliore cooperazione transfrontaliera tra le forze di polizia, la critica più ricorrente e condivisa è l'assenza di una valutazione d'impatto, che rende impossibile stimare le conseguenze sulle attività illecite delle modifiche proposte, così come per l'uso legittimo delle armi da fuoco.
I rappresentanti del Parlamento Europeo, la Commissione Europea e il Consiglio dell'Unione Europea hanno avuto modo di scambiarsi opinioni e punti di vista durante la Conferenza che è stata realizzata con il supporto della FACE (Federazione Europea delle Associazioni per la Caccia e la Conservazione). Il tavolo era composto dall'eurodeputato Vicky Ford, relatore per la Direttiva armi da fuoco; da Tomasz Husak, Capo di Gabinetto; dal Commissario Bieñkowska (Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI); da Torbjörn Larsson, Vice Presidente dell'Associazione cacciatori nordici; da Jürgen Kohlheim della Federazione Europea di Tiro; da Günther Sablatnig, Consigliere del coordinatore antiterrorismo del Consiglio della UE.
L'europarlamentare Karl-Heinz Florenz, presidente dell'Intergruppo Biodiversità, Caccia e Attività Rurali, che ha presieduto la conferenza, ha commentato che "la proposta della Commissione è affrettata e redatta sotto la pressione del momento. Non vi è alcuna relazione tra il possesso legale di armi da fuoco civili, come quelle usate per la caccia o il tiro sportivo e il rischio di attacchi terroristici. Ritengo inaccettabile ostacolare i cittadini onesti con restrizioni inutili o addirittura sproporzionate, che non porterebbero alcun guadagno in termini di sicurezza nelle aree che sono già soggette a sufficienti norme a livello nazionale".
È chiaro che l'assenza di una valutazione d'impatto sulle misure proposte potrebbe avere un effetto sproporzionato sugli utilizzatori legali delle armi da fuoco.
Uno dei punti più controversi è il proposto divieto delle armi da fuoco in base alla loro somiglianza con le armi da fuoco militari. Mentre la Commissione non sta offrendo alcuna giustificazione per questa misura, vi è un ampio consenso sul fatto che la limitazione dell'uso legale non avrà alcun effetto sul mercato nero poiché il mercato legale e quello illegale non sono complementari. È stata espressa anche la preoccupazione che le armi da fuoco per il tiro al bersaglio comunemente utilizzate per le discipline di tiro e per i Campionati Olimpici Mondiali potrebbero essere considerate come "armi da fuoco militari".
Sulle questioni riguardanti l'età minima, le modalità di conservazione, la validità limitata nel tempo delle licenze e i test medici, i deputati hanno respinto la proposta della Commissione che richiama il principio di sussidiarietà, che consente agli Stati membri di adottare una legislazione su misura per le esigenze nazionali.
Le migliori pratiche esistenti messe in atto da Paesi come la Svezia, che garantiscono il continuo stretto controllo delle autorità sulla vendita di armi da fuoco effettuata con mezzi di comunicazione a distanza, vale a dire Internet, rendono inutile il divieto. I deputati hanno sollecitato la Commissione europea ad evitare discriminazioni nei confronti di specifici gruppi di utenti, come i cacciatori e i tiratori sportivi, impedendo ai singoli proprietari di vendere le loro armi da fuoco on-line, uno strumento che è normalmente favorito dalle politiche comunitarie.
L'Europarlamentare Vicky Ford, ha espresso le preoccupazioni di molti deputati che dichiarano che la Commissione non ha risposto direttamente alla domanda posta dal suo comitato. L'on. Ford ha dichiarato che la Commissione aveva previsto di proteggere gli interessi dei tiratori sportivi e dei cacciatori, ma in realtà il testo prodotto non corrisponde a questo impegno iniziale.
Nella sua dichiarazione, l'on. Husak, ha ribadito l'intenzione della Commissione di migliorare la sicurezza dei cittadini che dichiarino la propria disponibilità a cooperare in modo costruttivo con le parti interessate in modo da trovare soluzioni comuni, negando le accuse diffuse per cui i cacciatori e i tiratori sportivi sarebbero il vero obiettivo delle restrizioni.
"Dal punto di vista dei cacciatori, è stata un'esperienza scioccante e umiliante essere al centro della discussione sul terrorismo e sul traffico illegale di armi da fuoco che lo circonda", ha dichiarato Torbjörn Larsson. "I cacciatori sono amanti della natura, cittadini rispettosi della legge che hanno molto a cuore la conservazione delle nostre risorse naturali per le generazioni a venire. Noi cacciatori non causiamo problemi. Al contrario, i cacciatori investono attivamente il loro tempo e denaro in attività che favoriscono direttamente la società, come ad esempio nell'habitat e nella gestione delle specie, nel rintracciare gli animali selvatici coinvolti in incidenti stradali, nel controllo degli opportunisti e nel mitigare gli effetti delle specie aliene invasive. A parte alcuni miglioramenti utili alla tracciabilità delle armi da fuoco, le proposte della Commissione sembrano rispondere a un non-esistente problema". Mr. Larsson ha anche spiegato come il divieto dei fucili semiautomatici avrebbe un impatto negativo sui cacciatori disabili e sulle cacciatrici, oltre a limitare la caccia e il controllo di alcune specie di grande selvaggina.
"Le proposte della Commissione europea sono, purtroppo, un buon esempio di una cattiva legge", ha dichiarato l'eurodeputato Bendt Bendtsen, Vicepresidente dell'Intergruppo Biodiversità, Caccia, Attività Rurali. "Questo è un caso di politica simbolica! La revisione proposta è irrilevante per la lotta al terrorismo, che è stato presentato come essere il suo obiettivo principale. Invece, la proposta interesserà un gran numero di cacciatori e tiratori sportivi che semplicemente esercitano il loro hobby. Cacciatori e tiratori sportivi non sono quelli che commettono atti di terrorismo in Europa, e nessuna arma da fuoco legale è stata utilizzata nelle attività terroristiche che abbiamo visto, ma solo armi illegali".
Mr Bendtsen ha anche affermato che dovrebbe essere ancora possibile il commercio legale di armi da fuoco tra privati. Tuttavia, con questa proposta, ha dichiarato, "La Commissione sta sparando ai passeri con i cannoni".

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