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Re: IO SONO UNO SPARATORE
Per quanto riguarda questo discorso invece sono d'accordo con Gianni, c'è da dire caro Marco che molti cacciatori o presunti tali in campagna non si sanno comportare e me lo spiegò un tizio che conosce chi ruba i fucili in un paese aspromontano [****.gif], i motivi sono gli stessi che ha elencato Gianni: bossoli non raccolti, ulivi sparati, reti bucate...qui in parole povere non si limitano solo alle gomme bucate insomma. E per certi versi se le rapine dei fucili sono dovute anche alla scostumatezza di certe persone ce lo "meritiamo", anche se il discorso è ampio e complicato perché nel caso nostro reggino i motivi vanno anche oltre la semplice scostumatezza. Una cosa è certa: uno si deve comportare bene a caccia e rispettare gli altri e la legge. Se io sono a tordi io devo sparare solo i tordi e devo stare con due piedi in una scarpa perché non mi trovo "a casa mia", perché se mi metto a sparare tutti i cazzi io disturbo gli altri, con tutta sincerità vi posso dire che ad inizio pda ho fatto anch'io cazzate, ma mi sono reso conto che non devo farle più perché chi mi ha richiamato aveva ragione eccome! Per cui forestieri ben vengano, ma si devono sapere comportare. Nel caso dei ternani in trasferta nel Lazio mi trovo d'accordo con Gianni onestamente parlando.
cipolla ha scritto:In Puglia venivano e vengono pullman di toscani, campani ecc. Ma noi pugliesi al contrario di te siamo felici quando vengono forestieri, anche se sono sparatori. La selvaggina è di tutti. Altro che gomme bucate ! Bisogna rispettarsi di più . . almeno tra di noi.Gianni ha scritto:Adesso rilancio io.
Nella Sabina Romana negli anni 70/80 venivano frotte di ternani in pulmann con le bagnarole piene di cartucce (che riportavano piene di celletti) e si piazzavano negli oliveti per tirare centinaia di colpi ai fringuelli, verzellini, cardellini, verdoni e tutto quello che volava, di quei tempi non c'erano limiti e pochi uccelli protetti, c'erano capanni con strati di cartucce di 20 cm, noi tordaroli romani e dintorni non li potevamo vedere, rompevano il ca**o e mandavano i tordi alle stelle o li facevano sparire dalla zona, con questi presenti non si sparava una botta, lo sapevano di rompere e che nessuno li poteva vedere, così per evitare le gomme tagliate, venivano in pulmann :wink: erano dei paraculi. Per certe zone gli atc e la 157 sono stati una liberazione, noi laziali non si è mai tirato ai fringuelli.
Secondo voi quelli erano cacciatori o sparatori?
Per quanto riguarda questo discorso invece sono d'accordo con Gianni, c'è da dire caro Marco che molti cacciatori o presunti tali in campagna non si sanno comportare e me lo spiegò un tizio che conosce chi ruba i fucili in un paese aspromontano [****.gif], i motivi sono gli stessi che ha elencato Gianni: bossoli non raccolti, ulivi sparati, reti bucate...qui in parole povere non si limitano solo alle gomme bucate insomma. E per certi versi se le rapine dei fucili sono dovute anche alla scostumatezza di certe persone ce lo "meritiamo", anche se il discorso è ampio e complicato perché nel caso nostro reggino i motivi vanno anche oltre la semplice scostumatezza. Una cosa è certa: uno si deve comportare bene a caccia e rispettare gli altri e la legge. Se io sono a tordi io devo sparare solo i tordi e devo stare con due piedi in una scarpa perché non mi trovo "a casa mia", perché se mi metto a sparare tutti i cazzi io disturbo gli altri, con tutta sincerità vi posso dire che ad inizio pda ho fatto anch'io cazzate, ma mi sono reso conto che non devo farle più perché chi mi ha richiamato aveva ragione eccome! Per cui forestieri ben vengano, ma si devono sapere comportare. Nel caso dei ternani in trasferta nel Lazio mi trovo d'accordo con Gianni onestamente parlando.