lando

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Visto che lo "Spazio Pubblicitario" è stato chiuso, ripropongo qui il mio racconto, così metto anche le foto....

mimmotursi ha scritto:
Carissimi Amici Acquaioli,
buonasera.
Sono le 19,00 ora di Atene e sono in Porto di Igoumenitza, dopo 1400 km. pronto per tornare a casa, a Palo del Colle (Bari).
Dopo che l'ultima cacciata di 9 meravigliosi e stupendi AMICI CACCIATORI si è conclusa ieri sera, non avendo possibilità di farmi la chiusura, son ripartito con una voglia di caccia SPAVENTOSA.
Di questa cacciata non vi racconterò nulla perchè, pur io non sparando per un mio personale problema di "salute", la ritengo la più bella, divertente, goliardica, amicale, specialistica e particolare degli ultimi 10 anni.
Dicevo che non ho sparato ma ho accompagnato in postazione ogni giorno uno di loro e mi son divertito moltissimo nel vedere tutta la Grandezza di Madre Natura esternatasi con il clima, i venti, la neve, il fiume, l'acqua, le correnti, i canali, i chiari, il ghiaccio, le canne, le paludi e tanto altro sino a giungere a quel fantastico universo che ingloba l'uomo cacciatore con le sue amatissime prede dal beccopiatto.
I "ragazzi" son stati CACCIATORI CON TUTTE LE "C" maiuscole, comportandosi e praticando questa passione esattamente come è nello spirito di questo nostro CLUB, accettando gli inconvenienti senza piagnistei da clienti viziati e tirandone fuori il meglio, sfruttandolo e capovolgendo il tutto in loro favore.
Il numero dei capi raccolti e delle cartucce esplose, come sostengo da sempre, non è importante perchè SEMPRE SOGGETTIVO e influenzabile da fattori esterni.
Mi fermo qui perchè vi è in questo Forum chi saprà raccontarvi il tutto senza essere di parte come me.
Lasciatemi ringarziarli ancora una volta SOLO ED UNICAMENTE perchè, FINALMENTE, si è ed hanno capito cosa sia e vuole essere il WILD DUCK CLUB.
Ciao a tutti
Mimmo Tursi
 
Re: Gita sul Delta

Mimmo è troppo buono.
Anzi no.
Ha perfettamente ragione: siamo stati un GRANDE gruppo, in tutti i sensi.
Dal momento che mi capita di frequentare persone in varie realtà differenti, non riesco a smettere di stupirmi come solo tra cacciatori si possa sempre entrare in istantanea sintonia, come è successo anche 'stavolta.
Sarà spirito di sopravvivenza? Può darsi, ma a me piace così....
Ed infatti siamo stati benissimo, tutti ragazzi (si dai, sotto i 60 sono ancora ragazzi.....) simpaticissimi ed appassionatissimi.
Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma Mimmo, per farci familiarizzare da subito, decide di caricarci in 5 sulla sua Q7 che, sebbene sia un macchinone, non è che in 4 di dietro si stia proprio comodi: le mie costole e la mia schiena hanno ringraziato, eppure le quasi 5 ore di "tour turistico" sono volate...
Una volta raggiunto il "pontone", così viene chiamato il barcone che ci ospita, mi rendo conto che l'eccitazione di tutti per la prima cacciata dell'indomani mi ha contagiato e, ciliegina sulla torta, scopro che avrò un "servente" d'eccezione: Mimmo Tursi..in persona!
E' così che, stabilite le coppie, le postazioni di destinazione, gli orari di partenza, l'assegnazione di fucili e cartucce, ci dedichiamo ad una leggera cena a base di spaghetti al nero di seppia (di ricetta barese, ma preparazione spagnola) e ad un assaggino di maiale dello zingaro.... L'adrenalina tiene svegli, ma è necessario ritirarsi nelle brande, l'indomani la sveglia suonerà alle 3.30.
Dopo un'abbondante colazione, finisco di vestirmi e si parte. Fa freddo. Molto freddo... e durante il tragitto in motoscafo, lo si sente tutto.
Mi è toccata la postazione denominata "Bracconiere George", un chiaretto circondato da un canneto, a sua volta circondato da chiari, canali e canneti: in poche parole, il Delta del Danubio!
Siamo in anticipo e le voci di uccelli e i rumori di voli ci tengono compagnia da subito, il nervosismo sale, anche in Mimmo che, pur senza fucile, ci tiene moltissimo a farmi divertire.
Pronti-via, ne sbaglio subito due da fermo. Poi andrà un pochino meglio, ma gli episodi salienti della giornata sono quelli che mi hanno portato ad incarnierare 4 oche selvatiche. Le mie prime oche.
Mimmo lo sapeva che ci tenevo, ed era più felice di me, quando ci sono riuscito.
Perdonatemi, ma ora vi toccano i dettagli.
La prima occasione capita su tre esemplari, Mimmo si raccomanda: "Stai fermo, immobile, ti dico io quando..."
Al "Via!" mi alzo, porto il fucile davanti alla prima e lascio la botta.. l'oca si gira per aria e cade.. io la guardo incredulo.. la mia prima oca... stavo in stato di contemplazione che viene immediatamente interrotto da: "Stefanooo! Che ca**o fai? Tira, tira all'altra!!!" (immaginate la frase precedente con un marcato accento barese... :mrgreen: ). Si, ciao... l'occasione di doppiare la preda era già sfumata. Amen. Mimmo è magnanimo e mi perdona subito.
Le successive sono due, solite raccomandazioni, al "Via!" mi alzo con molta più calma e cadono entrambe.
Il "Bravo!" di Mimmo vale una medaglia.
La quarta, se possibile, è di ancor maggiore soddisfazione, perché in quel momento Mimmo era già andato a terra me la sono guadagnata da solo. Bene.
Alle 12.30 decido di averne abbastanza e chiamo per farmi venire a prendere. Purtroppo non riuscirò a recuperare un bellissimo maschio di codone, che risulterà l'unico abbattuto nell'intera gita.
Al ritorno al pontone, già gongolante di mio per il risultato ottenuto, scopro di essere stato l'unico ad aver abbattuto delle oche, con ovvie ripercussioni positive sul mio "Ego", che, se avesse potuto, non avrebbe esitato a mostrare i bicipiti per la soddisfazione..
Dopo esserci rifocillati con un'ottima Chorba (zuppa) di pollo, e dopo aver riflettuto su quanto sarebbe stato saggio riposare, ci metto una frazione di secondo a farmi convincere ad uscire di nuovo. A piedi, direttamente giù dal pontone. Destinazione: sconosciuta. Sono in coppia con Franco e gironzoliamo a bordo di un canale, fino ad inoltrarci in un bosco allagato che, nel momento in cui gli alberi si diradano, lasciando scoperti dei bellissimi chiari d'acqua, ci accorgiamo essere ben popolato dalle nostre amiche.
Dopo qualche fucilata, suggerisco a Franco di rientrare prima che faccia buio, perché non sono certo di ricordare la strada che avevamo fatto. Infatti. Ci perdiamo. Dopo venti minuti di stivalate in un bosco allagato che sembrava sempre uguale (all'andata non si fece più di cinque minuti) mi sto veramente preoccupando, tra poco sarà buio, ma per fortuna sento in lontananza il rumore di una barca a motore che ci indica dove sta il Danubio. In direzione opposta rispetto a quella che stavamo percorrendo. Tiro un sospiro di sollievo e rientriamo alla base, dove ci attende una doccia calda e una cena a base di tagliatelle alla barese e "bollito misto di solo maiale" [rire.gif]
Intanto i venti dai quadranti settentrionali stanno rinforzando e l'esperienza di George, il proprietario del pontone nonché organizzatore delle cacciate, gli fa temere per la possibilità di poter cacciare la mattina seguente: il pericolo che i chiari possano ghiacciare è più di un'ipotesi.
In realtà gli unici ad avere problemi siamo io e Franco, proprio per colpa del ghiaccio, e Paolo e Fabio (la nota coppia Bocchini-Felici :roll: ), a causa di un'imboccata negli stivali di quest'ultimo, che li costringe ad un veloce rientro al pontone. Anche io e Franco siamo, nostro malgrado, costretti a chiamare per farci venire a prendere ed alle 7.30 torniamo, sconfortati, al pontone. Ma la giornata è ancora lunga e ci riorganizziamo velocemente per uscire di nuovo, a piedi, verso l'allagato della sera prima. Stavolta io e Franco ci portiamo anche una rete mimetica e 9 stampi. Per non farci mancare proprio nulla, mi prendo un nuovo spavento a causa di un tuffo di Franco, il quale, incurante della mia preoccupazione, non vuole rientrare: si resta e si caccia, e che diamine!
Mi arrendo alla sua determinazione e ci appostiamo in un piccolo chiaro sgombro dal ghiaccio. Ci rendiamo conto subito di aver indovinato la postazione, dal momento che i germani sono numerosissimi e veniamo, inoltre, letteralmente aggrediti dalle alzavole. Cacciamo due ore e mezza realizzando un bel carniere, anche inaspettato direi, arricchito da un'oca abbattuta da Franco. Ora si pone un nuovo problema: "Frà, come ca**o ce li riportiamo tutti 'sti animali??" Stipiamo all'inverosimile il sacco... finché si tratta di trascinarlo sull'acqua, nessun problema, ma una volta giunti a terra mi devo far forza e chiamare George che ci venga ad aiutare. Grazie George!
Un'ottima chorba non è sufficiente per farmi riprendere dalla fatica fatta e, comunque soddisfatti dell'esito della mattinata, si decide di non cacciare il pomeriggio. Una mezza giornata di riposo è proprio necessaria anche perché quel matto di Franco non vuole sentire ragioni: domani si torna dove siamo stati stamattina. Le mie flebili lamentele sulla difficoltà di raggiungere il posto, a causa di acqua, fango e ghiaccio e, soprattutto, sulle difficoltà del ritorno appesantiti dalle probabili prede, vengono spazzate dal suo entusiasmo e quindi il programma per il giorno seguente è già bello che fatto.
La cena ci riserva degli ottimi spaghetti alla carbonara e delle polpettine che mi ricordano i cevapcici, solo un poco più grandi, fatti con carne di maiale e di cinghiale: eccellenti!!!!!
Dal momento che la mattina seguente non avremo trasferimenti in motoscafo, la sveglia viene spostata dalla 3.30 alle 5.00... meno male....
Partiamo con calma, alle prime luci, in modo da non attraversare il bosco allagato al buio, e ci rendiamo conto che sarà ancora più dura del giorno prima: è tutto ghiacciato ed è necessario avanzare lentamente, rompendo il ghiaccio con le gambe, passo dopo passo, una faticaccia....
Troviamo un chiaretto sgombro e ci appostiamo. Siamo un po' meno nascosti di ieri, le anatre volano poco e sono molto diffidenti. Inoltre ci sono meno alzavole che ci avrebbero certamente consentito di tirare di più. Aggiungo, per onestà, che il freddo e la stanchezza mi hanno molto condizionato nel tiro e non ho sparato come si deve. Alla fine mi mancheranno 7-8 uccelli che andavano presi comodamente. E vabbè....
Il ritorno è un supplizio, il ghiaccio rotto la mattina si è ovviamente richiuso e si deve fare tutto da capo. Arrivo sul pontone stremato, poso fucile e sacco con le anatre abbattute e mi butto a terra. Escono Mimmo e Andrea-Duckhunter a prendermi per il culo. Andrea vuole "contarmi" come un pugile al tappeto e Mimmo commenta: "Ho perso un amico, questo non ci torna più sul Danubio..." [rire.gif]
E' finita, l'ultimo sforzo consisterà nel rendere onore ad un pranzo a base di spaghetti aglio olio e peperoncino ed ai petti di anatra impanati... ma che buoni!!!!!!
E' ora di chiudere i bagagli, gradevolmente appesantiti dai ricordi di una "tre giorni" meravigliosa, in un ambiente meraviglioso, insieme ad amici meravigliosi, praticando la caccia che ci piace di più, insidiando le meravigliose anatre del Delta del Danubio.
Termino dicendo che ha ragione Mimmo, quando dice che il numero dei capi non conta. Ho sempre letto, in passato, in questa frase un po' di riserbo per giornate andate fin troppo bene o un po' di pudore per giornate andate malino: nulla di tutto ciò invece. Sono certo che se avessi abbattuto il doppio, o la metà delle anatre che ho preso, nulla sarebbe cambiato nelle emozioni e nei ricordi che mi riporto a casa.
E' il momento dei saluti e dei ringraziamenti, non senza un po' di malinconia.
Grazie a Mimmo, a Paolo e Fabio, ad Andrea, a Michele, Roberto e Angelo, grazie al mio nuovo "socio" Franco e a Luigi che mi ha tenuto sveglio tutta la notte di sabato (messaggio privato per Sandro: al suo confronto sei un dilettante della russata!!!). Grazie a George, a Lucika ed a tutto lo staff del pontone. Grazie, infine, al Danubio, accogliente e generoso.
Alla prossima amici miei, vi abbraccio tutti.
S.
 
Re: Gita sul Delta

Complimenti ragazzi, con la vs splendida avventura riuscite a rivitalizzare il ns desiderio di forti emozioni, vedremo di curarlo per i prossimi 7 mesi, agoniando poi a ricalcare le vs gesta! [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] [20] :wink:
 
Re: Gita sul Delta

mimmotursi ha scritto:
Stefano 123 ha scritto:
Bellissima avventura Ste e raccontata in modo veramente emozionante...
ps.ma il che caxxo di Mimmo era alla Banfi ???

Ciao Stefano,
me la spieghi per favore ?

ps.ma il che caxxo di Mimmo era alla Banfi ???

Ciao, grazie
Mimmo Tursi

Credo intendesse chiedere se l'hai detto con lo stesso accento di Banfi..... [rire.gif]

Ecchecchezzo........ :mrgreen:
 
Re: Gita sul Delta

Chiusura / Riepilogo

Cari Amici Cacciatori,
anche questa stagione venatoria in Delta Danubio si è conclusa e, sinceramente, non è stata una “grande stagione” per quanto concerne non solo i carnieri ma anche le varietà di anatre che ci hanno visitato.
Io continuo a sostenere da anni, non scientificamente ma in base a miei appunti ed esperienze dirette, che il riscaldamento globale del pianeta ha portato i becchipiatti a migrare meno, rimanendo quindi più a lungo nelle loro preferite residenze, inoltre penso si sia spostata, di qualche grado di latitudine, la loro migrazione verso EST, oltre ancora le alluvioni, sia primaverili che estive, le quali hanno distrutto centinaia e centinaia di migliaia di uova e piccoli.
Quest’anno non si son visti i fistioni turchi, pochissimi i codoni, quattrocchi, mestoloni e volpoche, un po’ più di questi ultimi i fischioni, buona la presenza delle canapiglie, tantissimi moriglioni andati via con i freddi di novembre, moltissime alzavole e morette, mentre i germani sono stati in notevole aumento.
In numero considerevole e sempre cospicuo le oche selvatiche mentre le lombardelle in leggera diminuzione.
Altra cosa che ho notato è stato il diverso comportamento di tutte queste amiche, sia nei voli d’arrivo che sui giochi sugli stampi, specialmente nelle notoriamente simpatiche alzavole e canapiglie le quali già dall’arrivo erano sospettose e diffidenti.
Rammento perfettamente l’aneddoto, in una mattina alle prime luci, di un gruppetto di una 50ina di alzavole le quali, venute al richiamo, si son posate a 80 metri dal capanno guardinghe ed 1 sola poi è ripartita per presentarsi tra gli stampi a 5 metri da me.
Esperienza similare con 8 canapiglie posatesi oltre il gioco e nessuna poi venuta a tiro.

Discutendone con gli amici più esperti e “giramondo” del Club, si è pensato anche alla pressione venatoria ma subito la si è esclusa poiché non si tratta di un perimetro o area circoscritta, quale potrebbe essere un lago, un chiaro o una peschiera, ma trattasi del Delta di un fiume enorme e quindi di una immensa estensione d’acqua e cibo, oltre all’essere da sempre e naturalmente luogo di arrivo, partenza ed anche nascita oltre che svernamento di milioni di uccelli.
Troppe giornate – oltre il 70% di tutto il periodo venatorio – con venti inesistenti o venti da SUD ed EST e temperature molto più alte della norma.
Questo mio pensiero, questa riflessione è confortata anche da un più lungo stazionamento degli IBIS (l’uccello sacro del Nilo e mangiatore di sanguisughe) che gli altri anni andavan via massimo l’ultima settimana di ottobre mentre quest’anno, il 24 novembre, erano ancora li poiché, con il clima caldo ed assolato, il loro cibo non era andato in letargo, oltre il constatare l’arrivo di un numero notevolmente inferiore di cigni russi e pellicani almeno sino al giorno della chiusura, il 28.02.2011.

Per contro ho notato, ed appuntato che, per il secondo anno consecutivo, già dal 20/25 settembre la Riserva era piena di germani, alzavole, morette, moriglioni, mestoloni e ancora qualche marzaiola quindi, per la prossima stagione venatoria penso di anticipare l’apertura di un paio di settimane anche perché l’acqua è alta tanto da poter giostrare su tutto l’etteraggio a disposizione.

Pur senza menzionare il numero dei capi cacciati ne il numero delle cartucce esploso poiché li ritengo sempre aleatori e non veritieri ma soggettivi e riferentesi al “momento venatorio” oltre che “all’attore” con le sue personali e giuste emotività, statisticamente parlando, in conclusione, va detto che il quantitativo di cartucce esploso e della selvaggina raccolta rimangono sempre importantissimi anche se, onestamente, inferiori a quanto fatto lo scorso ed il precedente anno, con la nota migliorativa dell’aver perso, smarrito oltre il 45% di capi in meno di questi stesi anni.
Nel Club si è avuto un incremento di 14 nuovi amici cacciatori, di cui, ben sei di questi hanno già confermato nuove gite per la prossima stagione con la presentazioni di altri loro carissimi amici aventi la nostra stessa identica filosofia venatoria:
CACCIATORI AMANTI E RISPETTOSI DELLA NATURA.
Questo atteggiamento inizia ad esser recepito e messo in atto da quasi tutti gli Amici e deve rimanere il CUORE essenziale del Club poiché, noi non cerchiamo CLIENTI, non vogliamo AVVENTORI SPARATORI ma gente che sappia cacciare senza distruggere, gente che ami lo stesso suo antagonista selvatico cercando di catturarlo con le proprie esperienze e con il nostro e l’aiuto di tutto il Club.
Non abbiamo nulla, e lo sottolineo, contro i TUTTI OTTIMI Organizzatori di Caccia presenti sul mercato per il semplicissimo fatto che non sono nostri concorrenti poiché noi siamo e resteremo un
CLUB DI AMICI CACCIATORI.

Grazie ai circa 8000 visitatori dell’Argomento “…..dal Delta del Danubio “ che hanno clikkato leggendoci dal 14 ottobre del 2010 a ieri, grazie alla proprietà,agli amministratori e moderatori di MIGRA per la pazienza e tenacia avuta e dimostrata verso di noi (han fatto bene a chiudere l’Argomento perché è scaduto il contratto pubblicitario relativo) grazie a tutti coloro che han riposto stima e fiducia in noi.

Se Dio vorrà mantenerci tutti in ottima salute ci rivedremo e risentiremo per percorrere ancora insieme giornate e momenti di vita venatoria e non, rimanendo sempre una “famiglia” con un unico vero grande amore: LA CACCIA !!!

Mimmo Tursi
 
Re: Gita sul Delta

cicalone ha scritto:
Hai capito eravate con Paolo Bocchini? Salutatemi Paoletto quando lo vedete sono anni che non lo sento piu'....

Basta che vai su www.anatidi.it e lo trovi lì.. è il creatore del sito nonché Presidente dell'associazione ANGRA collegata al sito.
Puoi anche iscriverti alla mailin list. [spocht_2.gif]
 
Re: Gita sul Delta

lando ha scritto:
mimmotursi ha scritto:
Stefano 123 ha scritto:
Bellissima avventura Ste e raccontata in modo veramente emozionante...
ps.ma il che caxxo di Mimmo era alla Banfi ???

Ciao Stefano,
me la spieghi per favore ?

ps.ma il che caxxo di Mimmo era alla Banfi ???

Ciao, grazie
Mimmo Tursi

Credo intendesse chiedere se l'hai detto con lo stesso accento di Banfi..... [rire.gif]

Ecchecchezzo........ :mrgreen:

esatto [lol.gif]
 

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