Le misurazioni che ho riportato non le ho fatte io ma autorevoli esperti balistici, percio' non c'e' bisogno che io le faccia anche perche' non mi interesserebbe neanche farlo dato che preferisco provare direttamente le canne sul campo. Ti ricordo ancora una volta che non sono io a dire che la lunghezza della canna influisce sul lavoro utile della carica , ma Antonio Granelli, esperto balistico di alto livello che non dovrebbe essere discutibile.
Non ho mai detto che la lunghezza della canna sia l'unico elemento a determinare le prestazioni balistiche , ti assicuro che conosco benissimo l'importanza di tutti gli altri fattori che hai citato.
In queste pagine ho riportato anche le impressioni che ho maturato mettendo in relazione le prove sul campo con quanto scritto dal Granelli.
Non siamo in 4/5 a sostenere le nostre teorie, ma gran parte dei cacciatori e tiratori che non stanno qui dentro. Se si potesse fare una statistica rimarresti molto deluso.
In quanto alle forature rimango con le mie convinzioni , basti ricordare che sempre il Granelli scrisse che fra una 18,4 ed una 18,6 (uguali nelle altre caratteristiche)ci sono solo 4m/s di differenza di V/0 in favore della prima (se vuoi ti dico pure dove l'ha scritto ed a quale pagina). So benissimo che i fattori che aumentano ed abbassano le prestazioni in una canna di solito si compensano, ecco perche' alcuni produttori stanno facendo canne molto performanti anche con diametri di asta larghi che sembrerebbero teoricamente non proprio ottimali.
Di canne caro Mauro ne ho provate quante ne vuoi direttamente a caccia ed in pedana, percio' calcola che non stai parlando con uno sprovveduto.
Ora pero ti saluto con abbraccio con la speranza che non scambi il mio amichevole intervento per una provocazione.
Ps
Non solo ho provato ma ho visto all'opera tutte le canne prodotte in italia, e ti assicuro che non sono mai rimasto deluso. Se dovessi dirti che una sia meglio di un altra ti direi una bugia.

Ciao Centro,
non preoccuparti, per me la presenza in questo forum è per cercare di dare informazioni tecniche oggettive, ritengo faccia parte del mio lavoro e non ne faccio una questione personale o di provocazione.
Certo a volte mi scaldo un po' di più.....
Ti rispondo punto per punto:
Questione misurazioni: vero che le leggi fisiche non sono cambiate negli ultimi 25 anni (i tempi del Granelli) ma la tecnologia, i metodi per produrre una canna e i materiali sono cambiati e ti garantisco che sono cambiati in modo abissale, altrettanto vale per i caricamenti, quindi se non tieni presente queste variazioni non puoi pensare di fare delle analisi corrette e oggettive.
Come ti ho già detto in un messaggio precedente ho riscontrato sulle produzioni odierne dei risultati e dei valori, in alcuni casi, parecchio differenti rispetto a quanto riscontrato da Granelli e sinceramente penso di avere le spalle larghe a sufficienza per sosyenere queste differenze di risultati e di analisi.
Altra questione è il numero di persone che pensano che la distanza di tiro sia influenzata dalla lunghezza di canna; premetto che se siete convinti e contenti io non ho niente da recriminare, sono felice per voi e andate avanti con le vostre canne lunghe; diverso invece se devo parlare da produttore dove è mio compito realizzare la canna migliore per le esigenze dei miei clienti, se non ti dispiace, preferisco affidarmi a dati scientifici e test inequivocabili piuttosto che a varie teorie terrapiattane, no vax e "arrivano gli alieni".
Centro, non ti considero uno sprovveduto, ma sinceramente credo che nelle tue analisi dai per scontate alcune cose che in realtà non lo sono; scusa la sincerità ma mi sento in diritto di farti questa osservazione perchè anche io in passato ho fatto lo stesso errore e ho finito per sbatterci il naso.
Poi quando dici che hai provato tutte le canne prodotte in Italia, qui si che stai facendo lo sborone e non ti do nessuna attenuante!!!!
 
Sborone manco per niente, forse mi sono espresso male, intendo dire che ho provato tantissime canne e frequentando anche tiratori di alto livello che ne usano e ne hanno usate altrettante, posso affermare che conosco il rendimento balistico di tutte le canne di produzione Italiana. Come gia detto milioni di volte anche in passato, i rendimenti balistici almeno delle canne di buona lunghezza mi sono sempre sembrati tutti di altissimo livello a prescindere dalla marca, foratura cameratura ed altre diavolerie. Non credo che una sovralesata abbia prestazioni superiori di una con profilo tradizionale, come non credo il contrario. Io per abbattere il selvatico o per rompere i piattelli al compak devo solo sparare diritto, e cio e' possibile solo se sto bene, se il calcio e le cartucce rispondono alle mie esigenze. Non amo le canne corte perché o per un motivo o per un altro non hanno un buon comportamento dinamico allo sparo, e forniscono prestazioni balistiche inferiori alle lunghe.(non cambio opinione)Non conosco tiratori professionisti che usano canne corte
 
Buona sera a tutti,
ho letto con piacere i post di questa discussione fatta da persone capaci e tecnicamente preparate.
Tutti avete un po di ragione, ma io vorrei sdrammatizzare un po, con piu di 40 anni di carriera venatoria, e di tiratore, ho sparato con fucili semiautomatici, sovrapposti o doppiette, di blasonate marche italiane e straniere con canne di lunghezza da 61 cm a 86 cm con strozzature fisse o con strozzatori interni o esterni.
Volete sapere a quale conclusione sono arrivato?
Quando sparo dritto il bersaglio cade o si rompe, quando sparo di fuori va sempre via!!!


Scusate se mi sono permesso di scherzare in una discussione seria.
Un saluto a tutti sperando di poter uscire presto di casa!
 
Prima che qualcuno fraintenda, quando ho parlato di spalle larghe non intendevo menar le mani ma mi riferivo agli anni di lavoro e esperienza maturati in questi anni....
 
Buona sera a tutti,
ho letto con piacere i post di questa discussione fatta da persone capaci e tecnicamente preparate.
Tutti avete un po di ragione, ma io vorrei sdrammatizzare un po, con piu di 40 anni di carriera venatoria, e di tiratore, ho sparato con fucili semiautomatici, sovrapposti o doppiette, di blasonate marche italiane e straniere con canne di lunghezza da 61 cm a 86 cm con strozzature fisse o con strozzatori interni o esterni.
Volete sapere a quale conclusione sono arrivato?
Quando sparo dritto il bersaglio cade o si rompe, quando sparo di fuori va sempre via!!!


Scusate se mi sono permesso di scherzare in una discussione seria.
Un saluto a tutti sperando di poter uscire presto di casa!

Ciao fiorentino,hai colto l'essenza della riuscita del tiro a volo.
Il problema è che se hai il manico dritto devi avere anche lo strumento che ti faccia avere i risultati.
Noto con piacere che hai utilizzato le canne di varie lunghezze,sarebbe interessante che metessi a disposizione le tue esperienze in merito.
 
Ciao a tutti. Premetto che non sono né mi ritengo un “balistico” ma solo un “appassionato” di balistica.

Quello che scrivo è un mix del sapere altrui, che elaboro con la mia esperienza e la mia testa cercando di “non imparare una poesia” ma di capire e verificare quello che altri affermano senza farmi suggestionare dal “nome”.

Visto che molti chiacchierano di metro più metro meno, più lontano, più vicino senza avere la minima idea se non per sommi capi, di quale distanza stanno parlando, ho ripreso il mio vecchio libro dell’Editoriale Olimpia “Nuovissima enciclopedia pratica della caccia” - curata nella parte riguardante la balistica dal grande Antonio Granelli - e rileggendo i concetti scritti dal compianto balistico, ho cercato di capire come si relaziona la massa del pallino con la velocità e quale sia il suo “effettivo” potere lesivo sulla lunga distanza in relazione alla velocità iniziale.

Cercherò di riassumere i suoi concetti nella maniera più semplice possibile sperando di aver interpretato correttamente il suo scritto.

Partiamo dalla ENERGIA CINETICA ovvero dell’energiameccanica necessaria per muovere un corpo: nel nostro caso è la forza che serve per spingere la carica dei pallini. Essa è espressa in chilogrammetri ovvero, come dice il nome, nella energia necessaria per alzare un kg di peso ad un metro di altezza.

La formula esatta è: (massa) x (velocità al quadrato) : 2.

Siccome alcune velocità residue le conosciamo dobbiamo stabilire come si calcola la massa.

La massa di un corpo si ottiene moltiplicando il suo peso per l’accellerazione di gravità.
Nessuna paura è più semplice di quello che sembra.

Per conoscere il peso di un singolo pallino basta pesarne con la bilancina un grammo contare il numero dei pallini e fare la semplice operazione matematica di 1 : il numero dei pallini che abbiamo contato.

Esempio: in un grammo ci sono 11 pallini del n. 7 (1:11 = 0,09) un pallino del 7 pesa 0,09 gr.

Ma quello che a noi interessa non è tanto l’energia cinetica quanto piuttosto la FORZA VIVA del pallino perché è la forza viva che determina l’energia con la quale il pallino penetra dentro il selvatico.

la formula per calcolare la forza viva è (peso del pallino) x (la velocità al quadrato) : 19,62

esempio: pallino n.7 peso 0,0,9g – velocità residua a 40m. 179 ms per cui la velocita al quadrato è 179x179 = 32.041

dunque la forza viva di un pallino del 7 con velocita di 179 ms sarà:

0,09 x 32.041 : 19,62 = 147 gr. Ovvero 0,147 kgm.

Con questa semplicissima formula conoscendo la velocità di un pallino ad una determinata distanza - e naturalmente il suo peso - i ciascuno potrà determinare la sua forza viva - ovvero il suo potere d’arresto, a quella distanza.

Abbiamo visto quale è la forza viva a 40 metri di un pallino del 7 lanciato con una V0 di 380 ms, ora vediamo quale è la forza viva di questo pallino alla stessa distanza lanciato con v0 di 410 ms (v40 187ms) e con v0 di 450 ms (v40 198ms).

V0= 410 ms (v40 al quadrato: 187x187 = 34.969) 0,09 x 34.969 : 19,62 = 160 gr. ovvero 0,160 Kgm

V0= 450 ms (v40 al quadrato: 198x198 = 39.204) 0,09 x 39.204 : 19,62 = 180 gr. ovvero 0,180 Kgm

Dunque ricapitolando: V0380 = 0,147 kgm - V0410 = 0,160 kgm - V0450 = 0,180 Kgm

Se osserviamo i dati sopra riportati notiamo che la differnza di energia viva fra la v0 380 e la v0 410 è di 0,013 kgm (0,160-0,147 = 0,013) - mentre con v0 450 la differenza è di kgm. 0,033 (0,180-0,147 = 0,033)

Faccio notare che la differenza di forza viva a 40 metri fra un pallino con v0380ms ed uno di 450ms è di circa il 23% in più a favore della maggior V0 non proprio una sciocchezza.

Immagino che Gianni a questo punto avrà fatto un salto di gioia sulla sedia.

Ma ho iniziato questa discussione dicendo che volevo determinare quanti metri in piu si guadagnavano con la maggior v0.

Per calcolarla userò un’altra tabella tratta dall’omonimo volume che si trova a pag. 245.

In questa tabella il Granelli partendo dalla velocita di 380ms ci esprime la forza viva residua alle varie distanze, comprese fra 10 e 60 metri, dei pallini dal n. 13 al 4/0.

Ovviamente il valore decresce con l’aumentare della distanza in quanto cala la velocità residua che è peraltro l’unico elemento che varia nella formula della forza viva.

Questa è la riga con i valori espressi in kgm inerente il pallino n.7

10m (0,426) – 15m (0,357) – 20m (0,288) – 25m (0,243) – 30m (0,201) – 35m (0,172) – 40m (0,144) – 45m (0,124) – 50m (0,105) – 55m (0,09) – 60m (0,075)

La riga appena sopra ci dice che i Kgm di differenza fra la distanza fra 40m e 45m è di 0,020 kgm (0,144-0,124=0,020) quindi in soli 5 metri di distanza si sono persi 0,020 kgm di forza viva., cioè circa 0,004 Kgm al metro.

La differenza fra lav0380 e la v0 410 è di 0,013kgm, - facendo il dovuto paragone con il calo di 0,004 kgm a metro possiamo supporre che dopo circa 3 metri la carica con v0 410 avrà gli stessi chilogrammetri ovvero la stessa forza lesiva della v0 380. Dunque con 30ms in più di v0 avremo guadagnato a 40 metri 3 metri in più di portata.

Vediamo ora la differenza con la v0 450. Fra i 40 ed i 50 metri la forza viva cala di 0,039 kgm (0,144-0,105=0,039) cioè praticamente sempre 0,004 kgm a metro. Dunque prima che i due poteri lesivi si equivalgono la v0 450 avrà percorso circa 8m in più.

Ovviamente questi valori sono i massimi possibili. Consideriamo Infatti che il calo di energia è stato considerato sul valore di velocità iniziale più basso e quindi quello che risente meno della spinta antagonista dell’aria.

Se vogliamo dare un valore sommario a questo aumento di portata possiamo affermare che più o meno per un pallino di media grandezza come il n.7 per ogni 10ms di incremento di V0 avremo a 40 metri un aumento di portata di circa 1-1,2 m.

A pag. 244 colonna centrale più o meno a metà altezza il Granelli scrive: “In canne di lunghezza compresa fra i 60 e gli 80 cm. ogni centimetro di lunghezza comporta una variazione di v0 di circa 0,7 m/s.

Dunque secondo il Granelli fra una canna da 60 e una da 80cm. abbiamo una variazione di v0 pari più o meno a 15 m/s cioè per un pallino del 7 avremo a 40m più o meno 1,5-2 m di maggior portata.

Ora Gianni avrá da obbiettare che con polveri particolarmente lente la differenza arriva a 2 ms e che quindi su 20cm. di canna ci sarà una differenza di v0 di 40 ms.
Onestamente questo valore non l'ho ritrovato scritto ma mi ricordo di averlo letto per cui lo do per buono.
In questo caso la canna più lunga farebbe guadagnare circa 5 metri di portata, ma sono situazioni davvero al limite. Se il Granelli ha scritto che la variazione è di 0,7 ms quello è sicuramente l'incremento medio.

Fine dei giochi.

Ora bisognerebbe capire come la forza viva si relaziona con il selvatico ma il discorso è lungo, ho messo fin troppa carne sul fuoco e non voglio annoiare nessuno.

Se il discorso interessa e i moderatori sono d’accordo posso fare un altro paio di interventi per cercare di completare il discorso, affrontando anche l’importantissimo capitolo delle dispersioni.

Ovviamente quello che ho scritto non è Vangelo se qualcuno ha delle osservazioni da fare, purché basate sui numeri e sulla logica - non sulle sensazioni - sono pronto a ragionare insieme per costruire qualcosa di concreto.

Un saluto



Maurizio
 
-----------------------------------------------------------------------
Con tutto il rispetto per Granelli, che è stato un grande, volevo dire anche la mia. Non parla mai delle varie fatture delle canne, di profili, di materiale, di come vengono prodotte, dal pieno, a freddo, a caldo ecc....
Non tutte le canne sono le stesse, non per niente i costi variano e non di poco! Le canne industriali non potranno mai avere le caratteristiche di una artigianale fatta per le esigenze dettate da chi la utilizzerà.

Vedi la discussione era nata per prendere in considerazione la differenza balistica di canne pari strozzature ma di lunghezze diverse.
Da qui si è scatenato il dibattito e molte contraddizioni,personalmente ho menzionato parte dell'esperienza avuta con il 687 sia con canne da 67 che 72 proprio perchè lo ritenevo più indicato alla discussione in atto,più volte ho menzionato che stiamo parlando di produzioni industriali ed è giusto che sia cosi,perchè sono le armi che tutti noi abbiamo in rastrelliera,ma allo stesso tempo ho anche accennato che se poi entriamo nel campo delle produzioni di lusso il discorso si farebbe molto più interessante fermo restando che vale sempre lo stesso principio.
Considerando che le armi con la A maiuscola per me terminano alla fine anni '80(parere personale).
Comunque mi fa piacere che hai menzionato in maniera semplice ma dettagliata anche quella tipologia di canne che pochi utilizzano.
 
Grazie Maurizio per l'approfondimento, cosi credo possiamo affermare che quegli aumenti di portata che IO avevo stimato, ossia dai 2/3m fino a 5/6 m a seconda del tipo di polvere e della lunghezza della canna sono reali.(rileggetevi la discussione, anche quella sulla cameratura)
Sono un demente che però ogni tanto dice qualcosa giusta.......
 
.......

Se vogliamo dare un valore sommario a questo aumento di portata possiamo affermare che più o meno per un pallino di media grandezza come il n.7 per ogni 10ms di incremento di V0 avremo a 40 metri un aumento di portata di circa 1-1,2 m.

A pag. 244 colonna centrale più o meno a metà altezza il Granelli scrive: “In canne di lunghezza compresa fra i 60 e gli 80 cm. ogni centimetro di lunghezza comporta una variazione di v0 di circa 0,7 m/s.

Dunque secondo il Granelli fra una canna da 60 e una da 80cm. abbiamo una variazione di v0 pari più o meno a 15 m/s cioè per un pallino del 7 avremo a 40m più o meno 1,5-2 m di maggior portata.

Ora Gianni avrá da obbiettare che con polveri particolarmente lente la differenza arriva a 2 ms e che quindi su 20cm. di canna ci sarà una differenza di v0 di 40 ms.
Onestamente questo valore non l'ho ritrovato scritto ma mi ricordo di averlo letto per cui lo do per buono.
In questo caso la canna più lunga farebbe guadagnare circa 5 metri di portata, ma sono situazioni davvero al limite. Se il Granelli ha scritto che la variazione è di 0,7 ms quello è sicuramente l'incremento medio.

Fine dei giochi.





Maurizio

anche soli 2 / 3 metri di portata utile maggiore alla distanza di 40 mt. significa tanto per alcuni contesti venatori. Significa anche che nel tiro ad animali coriacei come colombi, ma soprattutto anatre a parità di stanza oltre i 35 mt., una canna lunga permette l'abbattimento pulito, avendo i singoli pallini più energia, ed un'anatra non perfettamente " fermata " significa persa anche solo se avesse 10 secondi di vita
 
Siccome la portata dipende dall'energia cinetica dei pallini e dalla densita di rosata possiamo affermare che quei circa tre metri possono ritenersi consolidati, poiche mancano i vantaggi derivati dalle minori dispersioni.
 
Ma per capire di che 5metri aggiuntivi parlate, ok il tiro ad mentula canis che si fa per la rabbia dell'unico selvatico che ti prende in giro in un'intera mattinata...ma veramente spariamo e ci aspettiamo abbattimenti puliti e consistenti a...40+5m? 45+5?

Alla faccia dell'etica venatoria e la politica sul non fare feriti.

Ammesso e non concesso di saper centrare il selvatico a quella distanza, ovvero:
- aver azzeccato la distanza - che è difficile a meno di avere riferimenti da appostamenti fissi, ma comunque il metro avanti e indietro si toppa eccome specialmente in "ipotenusa" (per animale a volo, magari a fermo è un po' più agevole il calcolo)
- aver azzeccato pure la velocità del selvatico per l'anticipo a distanze siderali

il tutto inizia a essere complicato.
che dire, mi sento in minoranza..oppure la gente le spara grosse (le parole, non solo le cartucce)
oppure come spesso è, un po' di entrambe le cose.

Resto che per il piombo e pennuti in volo, la distanza di ingaggio "sensata" è sotto i 40m.
A fermo almeno abbiamo la certezza che il piombo arrivi dove miriamo, che poi sia sufficientemente "energico" e fitto di rosata si può vedere.
 
Ma per capire di che 5metri aggiuntivi parlate, ok il tiro ad mentula canis che si fa per la rabbia dell'unico selvatico che ti prende in giro in un'intera mattinata...ma veramente spariamo e ci aspettiamo abbattimenti puliti e consistenti a...40+5m? 45+5?

Alla faccia dell'etica venatoria e la politica sul non fare feriti.

Ammesso e non concesso di saper centrare il selvatico a quella distanza, ovvero:
- aver azzeccato la distanza - che è difficile a meno di avere riferimenti da appostamenti fissi, ma comunque il metro avanti e indietro si toppa eccome specialmente in "ipotenusa" (per animale a volo, magari a fermo è un po' più agevole il calcolo)
- aver azzeccato pure la velocità del selvatico per l'anticipo a distanze siderali

il tutto inizia a essere complicato.
che dire, mi sento in minoranza..oppure la gente le spara grosse (le parole, non solo le cartucce)
oppure come spesso è, un po' di entrambe le cose.

Resto che per il piombo e pennuti in volo, la distanza di ingaggio "sensata" è sotto i 40m.
A fermo almeno abbiamo la certezza che il piombo arrivi dove miriamo, che poi sia sufficientemente "energico" e fitto di rosata si può vedere.

Ovviamente l'esperienza è importante per riuscire in tiri limite, dove il limite si pone, diciamo tra i 40 ed i 50 mt. Forse prima di riuscirci si è fatti tanti sbagli oppure tanti feriti, però l'etica la metterei da parte altrimenti il cacciatore novello non dovrebbe neanche imbracciare il fucile, perchè almeno per qunato riguarda la mia esperienza, i primi anni sai quante padelle, ma anche quanti feriti ho fatto anche a 20 mt ?
Nel caso dell'ingaggio con selvaggina a distanze limiti, aiuta moltissimo l'allenamento con i cocci tanto cari al nostro amico Centro 67. Poi altra cosa importante è la valutazione corretta della distanza di tiro, molto più difficile di ciò che sembrerebbe. Io, cacciando da appostamento sia tordi che acquatici, mi aiuto molto con google maps, e grazie alla funzione precisa del calcolo delle distanze, allestisco i miei capanni temporanei in base alle distanze delle piante che abitualmente sorvolano i migratori soprattutto per i tordi, mentre nel mio chiaro posiziono stampi in acqua a distanze misurate con fettuccia, quindi quando dico che abbatto a fermo un becco piatto a 60 mt., sono 60 mt. Ovviamente cambio munizione ed utilizzo tungsteno, mai mi sognerei a tali distanze l'utilizzo di munizioni standard, ovviamente riferito al tiro a fermo. Il tiro al volo a tali distanze comporta difficoltà relative al calcolo dell'anticipo con occhio attento anche ad altri fattori, tipo centro di rosata che si abbassa per gravità. Insomma, non facile, ma se si frequentano certi campi di compact, sporting od itinerante, si potrebbe cominciare anche a valutare la possibilità di tentare con successo frequente sui selvatici, ovviamente dopo tante, tante munizioni esplose in allenamento ed a caccia con le munizioni giuste e .... diciamo assai costose.
 
Altra cosetta che mi era sfuggita; sto rileggendo una rivista del 1982 (Diana caccia) in cui c'e' scritto:
Oltre i 50 calibri, cioe' con canne del cal 12 piu lunghe di cm 92, non viene riscontrato alcun aumento di velocita iniziale.
Io ricordavo 83.....chissa perché....
E poi ancora:
La lunghezza della canna non influenza il valore della pressione massima sviluppata da una cartuccia,poiché con cariche normali il punto di massima pressione e' sempre situato in prossimità del vivo di culatta.Varia invece SENSIBILMENTE il lavoro utile della carica in funzione di tale lunghezza, e quindi pure le velocità iniziali dei pallini.
E poi ancora:
La lunghezza della canna non provoca una variazione sensibile delle dispersioni dei pallini,a meno che questi non vengano disturbati da un eccessivo soffio di bocca.
 
Io stavo consultando un tomo polveroso rinvenuto in un monastero: "De Schioppibus Cum Elongatissima Canna" che dice, fra l'altro, che "cannae elongatae meliores sunt. Augelli lontanissimi precipitant mortui, sed cannae moncherinae augellos non ammazzarent."

1982? Oso pensare che canne e cartucce di oggi siano un tantino diverse da quelle dell'82, non credi? Ah, gia', tu sei un Granellaro, dimenticavo! Ma tu che cosa adoperi al piattello, la polvere nera?
 
No, sono uguali, le cartucce avevano le stesse identiche prestazioni delle attuali(guarda e confronta velocità)ed i stessi componenti. Le polveri pure avevano lo stesso grado di vivacità delle attuali(vivaci, semivaci,progressive semiprogressive).
Che dire sui fucili, li utilizziamo oggi quei fucili di allora, e le canne sovralesate ci sono sempre state
 
Condivido le considerazioni di Franky e di Fabio: una cosa è la teoria e un ipotetico vantaggio con l'utilizzo di canne lunghe; ma poi nella pratica e nell'utilizzo bisogna vedere effettivamente questo vantaggio quanto vale e quanto siamo in grado di sfruttarlo, sicuramente con allenamento e magari un po' di Culo le possibilità aumentano.

Ringrazio Maurizio che ci ha fornito il calcolo corretto della variazione di portata passando da una canna lunga a una corta, aggiungo però una considerazione dettata dall'esperienza, il calcolo teorico dovrebbe essere una indicazione di partenza per sviluppare poi la verifica della correttezza di questo calcolo, è sbagliato darlo per certo senza verificare che effettivamente i risultati teorici corrispondano alla pratica.
Per meglio capirci, faccio qualche esempio di quali possono essere le variabili che non sono state considerate nel calcolo fatto da Maurizio e che quindi non sappiamo in che modo (positivo o negativo) influiscano su questo aumento di portata:

Quanto influisce la resistenza dell'aria a differenza di V0? Sarà costante in qualunque condizione?
Quanto influiscono le caratteristiche della canna (profili interni, materiali, lavorazioni, tolleranze di lavorazione...) su questi valori?
Questi valori risultano invariati se cambiamo tipo di polvere o di piombo?
1,5/2mt in più su un tiro a 50/60mt fa veramente la differenza tra selvatico morto e selvatico vivo? (sempre ammesso che lo becchiamo)
Nei calcoli Maurizio ha correttamente utilizzato delle V0 ben definite, per avere una corretta indicazione dovremmo verificare se effettivamente il caricamento e la canna che stiamo utilizzando sviluppano effettivamente le V0 che stiamo utilizzando come riferimento.

Per esperienza, il problema che spesso manda a rotoli i calcoli teorici sono le tolleranze, non solo quelle geometriche di lavorazione della canna ma anche le tolleranze sulle caratteristiche degli acciai o delle polveri o del piombo, se pensate a quante possono essere le variabili, da quando in acciaieria viene prodotto l'acciaio a quando i pallini arrivano al bersaglio, potete darvi un'idea di quante variabili vanno a influenzare il risultato rispetto al calcolo teorico.

Questa considerazione spiega in parte le variazioni di resa balistica che spesso ritroviamo su canne che teoricamente dovrebbero essere uguali ma che nella realtà, a parità di caratteristiche, danno risultati completamente diversi una dall'altra
 
scusate.... forse sono un po di coccio come si dice a roma .....ma allora in conclusione se uno ha un fucile con canna da 66 cm 2* e un altro ha lo stesso identico fucile ma con canna da 71 cm 2* usando la stessa cartuccia su media e lunga distanza la differenza balistica è trascurabile oppure è molto significativa... e nel caso in cui la differenza balistica tra le due canne ci sia considerevole... usando una strozzatura in\ out 2* che porta la canna da 66 cm a 71 cm le due canne cosi configurate hanno le stesse prestazioni?
 
Capisco che molti non vogliano leggere l'articolo in inglese che ho pubblicato piu' sopra, ma una guardata a queste tabelle la dovete dare. Fra una canna del 12 di 26 pollici ed una di 28 la differenza di velocita' alla volata e' di 3 piedi--neanche un metro! Poi, se matematica e fisica non sono l'opinione di Centro (che tira fuori numeri dalla coppolella del TAV), la velocita' a distanza dalla volata, dal momento che piu' e' la loro velocita' iniziale e piu' velocemente i pallini perdono velocita', tendera' ad egualizzarsi, e non ci sara' nessuna differenza pratica. Poi e' anche da notare come con l'allungarsi della canna da 22 pollici a 26 pollici, la differenza di velocita' e' di 24 piedi in favore della canna di 26 pollici. Ma se aggiungi due pollici alla canna, da 26 a 28, non e' che la velocita' aumenti di 12 piedi al secondo, come uno potrebbe supporre, ma soltanto di 3 piedi al secondo. E' chiaro che dopo una certa lunghezza di canna non si guadagna piu' tanto in velocita'.

Un dato che in questo forum certi non sanno o non vogliono considerare dopo aver basato la loro opinione su esperienze venatorie e affermato che le canne corte non "rendono" sui selvatici, e' che la canna corta e' piu' difficile da usare su tiri medi e lunghi per due ragioni: la prima e' che il piano di mira e' di minore lunghezza (chi tira di pistola sa bene che con una pistola a canna corta e' piu' difficile centrare il bersaglio che con una a canna lunga, in quanto la canna corta amplifica l'errore di mira per un'altra legge fisica che alcuni di voi conosceranno); la seconda e', come hanno ammesso anche i Granelliani, che la canna corta tende a fermare lo swing through e a "guastare l'anticipo. Da questo punto di vista la canna lunga e' superiore, ma non per ragioni di balistica. Quindi il cosiddetto "rendimento" che non e' misurato o misurabile scientificamente in un contesto venatorio e' semplicemente causato da un errore di tiro, quasi sempre insufficiente anticipo. L'uccello viene o padellato del tutto o scarseggiato. Poi uno che ha sia fucili con canna lunga che fucili con canna corta fara' piu' padelle o semipadelle quando passa dal lungo al corto, perche' e' abituato alla canna lunga che l'aiuta nel dare l'anticipo giusto. La canna corta richiede pratica e tecnica. Io non mi sono mai trovato male ne' a caccia ne' al piattello con la canna da 26 pollici, anzi--nei tiri di stoccata a beccaccini e alzavole indiavolate, e nel tiro alla tortora americana, che vola "a cavatappi" cambiando direzione ogni secondo, mi trovo molto meglio con la canna corta, la cui minore inerzia mi permette di modificare la mira istantaneamente. Ma ormai io uso soltanto l'11-87 con canna da 26 pollici, e adesso anche un sovrapppostino del 20 con canne da 24 pollici. Devo ammettere che la prima volta a tortore fu una fiera della padella. Poi feci diverse rilevazioni di lunghezza e imbracciatura e mi resi conto che il calcio era troppo corto. Ci ho aggiunto diversi spessori dietro il calciolo, e adesso mi calza a pennello. E a caccia vagante, in confronto all'11-87, e' una vera piuma. Ed e' molto piu' "carino" di un automatico rustico ed utilitario come l'11-87. Mi viene quasi voglia, quando vado a caccia col ventino, di indossare giacca di tweed con la martingala, panciotto e camicia con cravatta, pantaloni alla zuava, calzettoni argyle, e un cappello come quello di Sherlock Holnes. La pipa gia' ce l'ho. Ma poi mi rendo conto che invece di un sovrapposto dovrei avere una doppiettina a cani esterni, e quella non ce l'ho...

(P.S.) Fatemi sapere se la tabella che ho copiaincollato si vede o no, e ci provero' in un altro modo. Oppure andate all'articolo del link che ho mandato recentemente, apritelo e "scrollate" giu' fino a trovare la tabella.
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